Video di Alberto Villanova, diffuso già di prima mattina: «Per la Liga Veneta la Regione è la linea del Piave». Non sono parole a caso, quelle pronunciate all’indomani del botta e risposta con Fratelli d’Italia sulla candidatura alla presidenza, oltre che del Consiglio federale avvenuto in un clima di tensione dopo l’esito delle urne in Emilia Romagna e in Umbria. Il suo bisnonno Pietro fu un cavaliere di Vittorio Veneto, il suo nonno Armando nacque sfollato durante la prima battaglia del Piave. Evocare quella linea, per il capogruppo regionale degli zaian-leghisti, significa tutto: combattere, resistere, contrattaccare, costi quello che costi. Foss’anche rimanere in trincea da soli? «Questa – risponde il trevigiano – è una decisione che compete ai segretari. Nel mio piccolo, dico che dobbiamo fare tutto il possibile e pure l’impossibile per continuare l’esperienza di Luca Zaia, ancora con lui o comunque con un leghista».
Le dichiarazioni del senatore meloniano Raffaele Speranzon («Certi numeri sono inequivocabili e non lasciano spazio ad interpretazioni») hanno riacceso lo scontro all’interno del centrodestra. Il filmato del leghista Villanova lo testimonia: «Manca ancora tanto tempo alle elezioni regionali, però vedo che più di qualcuno sta vendendo la pelle del leone prima di averlo preso. Qui in Veneto noi abbiamo la fortuna di avere il presidente più votato e più amato d’Italia: si chiama Luca Zaia. A fianco a lui c’è la Liga Veneta, c’è la lista Zaia, c’è una rete di amministratori che nessuno può vantare. E c’è un partito pronto a portare avanti quella che è la sua eredità. Per la Liga Veneta la Regione è la linea del Piave. Per noi ha un valore simbolico e politico dal quale non possiamo prescindere. Quindi faremo tutto il possibile per fare in modo che il buon amministrare di questi anni possa continuare nello stesso modo».