Da qualche giorno circola online la notizia secondo cui il Parlamento Europeo starebbe valutando l’ipotesi di proibire l’uso della fibra di carbonio nelle auto, paragonandola a sostanze nocive come cadmio, cromo esavalente, mercurio e piombo. Nikkei Asia, la prima testata a riportare la notizia, cita una bozza pubblicata dal Parlamento Europeo – redatta dalla Commissione per l’ambiente, clima e sicurezza alimentare.

In effetti il documento, redatto a fine gennaio 2025, parla di fibra di carbonio proponendo di inserire la fibra di carbonio nella lista delle sostanza da regolamentare. Abbiamo così contattato l’ufficio stampa del Parlamento Europeo per avere ulteriori informazioni. Ecco cosa ci hanno risposto.

Tutto come prima

Trattandosi di una bozza nulla era ancora deciso. Così, stando a quanto dichiaratoci, la fibra di carbonio verrà tolta dalla lista dei materiali nocivi e le auto vendute in Europa quindi potranno continuare a utilizzarla anche dopo il 2029. Non cambierà nulla, anche se le domande restano. Perché la fibra di carbonio era stata inserita nella black list? 

<p>Brabus Rocket GTS, una Mercedes-AMG SL 63 S E Performance con carrozzeria ridisegnata a composta interamente da fibra di carbonio</p>

Foto di: Brabus

Brabus Rocket GTS, una Mercedes-AMG SL 63 S E Performance con carrozzeria ridisegnata a composta interamente da fibra di carbonio

Tutta colpa del suo smaltimento. Il documento che regolamenta il ciclo di fine vita dei veicoli (end-of-life vehicles regulations) contiene le direttive che i costruttori devono seguire durante la progettazione e realizzazione delle auto, indicando quali materiali possono e non possono usare in vista del futuro smaltimento, per garantire che non ci siano sostanze nocive per l’uomo e per l’ambiente. 

Secondo le stime dell’Unione Europea i filamenti in fibra di carbonio possono disperdersi nell’aria ed essere nocivi se entrano in contatto con la pelle umana. Inoltre c’è il rischio che possano causare cortocircuiti e malfunzionamenti nelle macchine da riciclo.

<p>I sedili con guscio in fibra di carbonio della nuova BMW M3 CS</p>

Foto di: BMW

I sedili con guscio in fibra di carbonio della nuova BMW M3 CS

Fibra di carbonio e auto, la storia

Secondo recenti stime la sola produzione automobilistica rappresenta fino al 20% dell’utilizzo complessivo di fibra di carbonio a livello mondiale, dovuto anche alla necessità di contenere il più possibile il peso. Tra sistemi di assistenza alla guida sempre più avanzati e powertrain elettrici infatti la massa delle auto moderne sta crescendo notevolmente e la fibra di carbonio – che unisce leggerezza e resistenza – permette di non gravare eccessivamente sulla bilancia.

<p>La Lamborghini Countach Evoluzione del 1987 era fatta interamente in fibra di carbonio e pesava meno di 1.000 kg</p>

La Lamborghini Countach Evoluzione del 1987 era fatta interamente in fibra di carbonio e pesava meno di 1.000 kg

<p>La Jaguar XJR-15, progenitrice della XJ220, è stata la prima auto stradale di serie ad avere la scocca in fibra di carbonio</p>

La Jaguar XJR-15, progenitrice della XJ220, è stata la prima auto stradale di serie ad avere la scocca in fibra di carbonio

Un materiale che ha fatto il suo debutto in Formula 1 nel 1981 con la McLaren MP4/1, la prima monoposto con scocca in fibra di carbonio. Nel 1987 Lamborghini decide di fare all-in e produce la Countach Evoluzione, concept con un tripudio di materiali compositi mai presentata al pubblico. Nel 1991 è il turno della Jaguar XJR-15, prima auto stradale di serie ad utilizzare la fibra di carbonio per scocca e telaio. Da quel momento è diventata una sorta di must per i brand sportivi, per poi finire anche su modelli meno esclusivi, come parte di pacchetti speciali o dotazioni di serie.