Dalla sua elezione nel 2013 alla sua morte, papa Francesco si è fatto notare per una comunicazione spesso informale e lontana dalla solennità dei suoi predecessori, per esempio parlando molto con i giornalisti durante i lunghi viaggi in aereo. Per questa ragione, tante sue frasi e opinioni si sono fatte notare e sono state discusse sia dentro che fuori la comunità cattolica: per esempio le sue posizioni sulla guerra in Ucraina, l’immigrazione e il cambiamento climatico, ma anche i suoi commenti sulla «frociaggine» e su come sarebbe «normale» reagire se qualcuno offendesse tua madre.
«Fratelli e sorelle, buonasera!»
Furono le sue prime parole in pubblico dopo essere stato eletto papa il 13 marzo 2013, pronunciate dal balcone centrale della basilica di San Pietro. Al tempo se ne parlò molto per via della loro semplicità e del registro colloquiale che papa Francesco aveva scelto per iniziare il suo primo discorso (a cui poi tutti si sono abituati).
Se un mio amico dice «una parolaccia contro la mia mamma, lo aspetta un pugno»
Pronunciata in tono scherzoso a gennaio del 2015 davanti a un gruppo di giornalisti mentre andava dallo Sri Lanka alle Filippine, la frase venne molto ripresa sia per il suo contenuto insolito per un papa (porgi l’altra guancia, etc) sia per il contesto di quei giorni: Francesco stava parlando dell’attacco dell’ISIS alla redazione del settimanale satirico francese Charlie Hebdo, avvenuto a Parigi poco prima, e con quella frase fu accusato di giustificare gli attentatori, che avevano agito dopo la pubblicazione di alcune vignette considerate offensive verso la religione musulmana.
«Un aborto è un omicidio» e «i medici che si prestano a questo sono […] sicari»
Nonostante Francesco abbia introdotto molte novità per una maggiore integrazione delle donne nella Chiesa, in altri ambiti è rimasto legato alle posizioni più tradizionali del cattolicesimo. Papa Francesco definì l’aborto un omicidio a settembre del 2024, mentre tornava in Italia dopo una visita in Belgio. Due settimane prima, sempre parlando con i giornalisti al termine di un viaggio, aveva detto di non sapere chi fosse «il male minore» tra i candidati alla presidenza statunitense Donald Trump e Kamala Harris, dato che entrambi erano «contro la vita»: si riferiva alle posizioni di Harris a favore del diritto all’aborto e alle posizioni di Trump contrarie all’immigrazione.
«Internet […] è un dono di Dio»
Lo scrisse in un testo a gennaio 2014 per la 48esima Giornata mondiale delle Comunicazioni sociali. Nel messaggio, Francesco disse che internet può «offrire maggiori possibilità di incontro e di solidarietà tra tutti» e che i suoi aspetti problematici, come la possibile riduzione della capacità di riflessione e giudizio, «non giustificano» il suo rifiuto.
«Il mondo che ci accoglie si sta sgretolando e forse si sta avvicinando a un punto di rottura»
Fin dall’inizio del suo papato, il cambiamento climatico è stato uno dei temi più cari a papa Francesco. Questa frase era contenuta nelle prime righe di un’esortazione apostolica, cioè un documento ufficiale che contiene un invito rivolto a tutti i credenti cattolici, pubblicata a ottobre del 2023: il tema principale era l’ambiente. L’esortazione richiamava direttamente la sua prima enciclica pubblicata nel 2015 che aveva come tema centrale il cambiamento climatico: un argomento fino ad allora rimasto quasi del tutto fuori dalla retorica e dagli interessi della Chiesa. Nel 2019 il papa organizzò anche un sinodo, cioè la riunione di tutti i vescovi del mondo, per parlare della necessità di proteggere l’Amazzonia (e le sue piccole comunità cattoliche).
«Con i migranti quello che si fa è criminale»
Papa Francesco pronunciò questa frase a febbraio del 2022 durante un’intervista a Che tempo che fa in cui definì «lager» i centri di detenzione per migranti in Libia, dove torture e stupri sono quotidiani e documentati, prima di criticare anche le politiche restrittive dei paesi europei e la loro scarsa volontà di collaborare. Nei suoi dodici anni da papa, Bergoglio ha espresso posizioni molto nette sull’immigrazione e sulle politiche migratorie dei paesi più ricchi. Già nel 2013 scelse di fare il suo primo viaggio da papa a Lampedusa, dove pronunciò un’omelia dietro un altare a forma di barca e gettò una corona di fiori al largo dell’isola.
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L’Ucraina dovrebbe avere «il coraggio della bandiera bianca»
Dall’invasione russa dell’Ucraina avvenuta a febbraio del 2022, papa Francesco è stato più volte criticato per non aver mai riconosciuto davvero le responsabilità russe nel conflitto e aver invece sempre genericamente invocato la fine dei combattimenti. A marzo del 2024 fu particolarmente contestato per aver usato la metafora della “bandiera bianca” durante un’intervista con la Radiotelevisione svizzera, riprendendo un’espressione usata dal giornalista che lo stava intervistando. Nella sua risposta il papa aveva più che altro parlato della necessità delle due parti di negoziare, ma date anche le sue opinioni pregresse la risposta ricevette molte critiche.
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«Bisognerebbe indagare con attenzione» se quello a Gaza è un «genocidio»
Una guerra su cui invece Francesco espresse posizioni piuttosto nette è quella di Israele nella Striscia di Gaza. Questa frase, che fu molto commentata, è contenuta nel suo libro La speranza non delude mai. Pellegrini verso un mondo migliore, uscito a novembre del 2024. Nell’ultimo anno e mezzo Francesco fece diverse dichiarazioni a sostegno delle persone palestinesi, che ha ribadito anche in occasione del primo anniversario della strage del 7 ottobre 2023 compiuta da Hamas in Israele.
«Se una persona è gay e cerca il signore […] chi sono io per giudicarla?»
Lo disse a luglio del 2013 rispondendo alla domanda di un giornalista mentre tornava in Italia da un viaggio in Brasile, e ancora oggi queste parole vengono ricordate dalle persone non eterosessuali che fanno parte della Chiesa come un primo momento di accoglienza dopo decenni di grandi rigidità. Nonostante nel 2023 il papa abbia aggiunto che l’omosessualità «non è un crimine» (ma è un peccato), durante il suo papato le sue posizioni pubbliche sul tema sono diventate via via più conservatrici, fino ad arrivare ad alcune dichiarazioni che l’hanno messo in difficoltà.
Nei seminari «c’è già troppa frociaggine»
A maggio del 2024 il papa fu molto criticato per aver detto questa frase in un contesto descritto come molto informale durante una visita alla Conferenza episcopale italiana (CEI). Durante quella conversazione, che fu riferita ai giornali da varie persone presenti, il papa avrebbe chiesto in modo piuttosto netto di non ammettere uomini omosessuali al seminario, l’istituzione della Chiesa cattolica dedicata alla formazione dei candidati al sacerdozio. Pochi giorni dopo si scusò.
La «teoria del gender» è «un grande nemico oggi del matrimonio»
Fra le frasi per cui è stato molto criticato c’è stata anche questa, pronunciata a ottobre del 2016 durante un viaggio in Georgia. Il termine “teoria del gender” (a volte anche “ideologia gender”) è un’espressione dispregiativa usata negli ambienti più conservatori per riferirsi all’insieme di studi e politiche che riguardano la comunità LGBTQ+, spesso travisandoli e attribuendole obiettivi di trasformazione sociale con effetti negativi.
«Vaccinarsi […] è un atto di amore»
Ad agosto del 2021, durante la pandemia da COVID-19, il papa fece pubblicare un video per aderire alla campagna internazionale “De ti depende” (“Dipende da te”), che aveva l’obiettivo di promuovere la vaccinazione contro il coronavirus e convincere gli scettici. Nel video, in spagnolo e rivolto alle popolazioni del Sudamerica, Francesco diceva che la vaccinazione era «un atto d’amore […] sociale e politico» non solo nei confronti di se stessi ma verso tutti i popoli. La frase fu molto commentata anche in Italia dove, come in altri paesi, nei mesi precedenti molti avevano iniziato a rifiutare i vaccini, in particolare quelli prodotti dall’azienda Astrazeneca, per via di alcuni rari effetti collaterali.
«A me fa male quando vedo un prete o una suora con la macchina di ultimo modello: ma non si può!»
Il papa pronunciò questa frase a luglio del 2013, ribadendo l’importanza per la Chiesa cattolica e tutte le persone del clero di essere «coerenti con la nostra povertà». La necessità di mettere la povertà al centro delle proprie attenzioni è stato un altro tema ricorrente per papa Francesco, che dopo la sua elezione disse di aver scelto questo nome proprio perché san Francesco aveva «incarnato» la povertà.