MILANO – Batti e ribatti tra Washington e Pechino sul tema dazi. Una guerra commerciale che sta diventando anche una battaglia mediatica. Ieri dagli Usa le prime notizie sui possibili negoziati bilaterali, poi la doppia smentita dalla capitale asiatica, dove il ministero del Commercio si dice pronto a scenari estremi. Il tutto mentre Trump in persona dichiara alla rivista Time prima, ai reporter che hanno assistito alla partenza per Roma, in vista dei funerali di papa Francesco poi, di essere in contatto con con l’omologo Xi in vista di negoziati, e mentre indiscrezioni di operatori commerciali Usa che operano in Cina fanno trapelare l’ipotesi che il governo cinese voglia esentare alcuni beni essenziali dall’ipertassa del 125 per cento fissata dopo l’inizio della guerra commerciale. Sull’effetto dei primi segnali di trattativa, le Borse asiatiche, partite in rialzo, hanno terminato la seduta sopra la parità. L’Europa chiude in spolvero, mentre New York, dopo aver faticato a trovare una direzione, vira in positivo.

20:45

Il petrolio chiude in rialzo a New York a 63,02 dollari

Il petrolio chiude in rialzo a New York, dove le quotazioni salgono dello 0,37% a 63,02 dollari al barile.

20:18

Dombrovskis a Bessent: “I dazi faranno più male agli Usa”

Il commissario Ue per l’Economia, Valdis Dombrovskis, nel suo colloquio a Washington con il segretario del Tesoro Usa, Scott Bessent, “ha sottolineato che, secondo l’analisi della Commissione europea, l’impatto economico stimato dei dazi sarà negativo per l’economia dell’Ue, ma ancor di più per quella degli Stati Uniti” e “avrà un effetto negativo sulla crescita globale”. Lo riferisce lo staff di Dombrovskis, definendo l’incontro “cordiale e franco”. “L’Ue – ha rimarcato il commissario – auspica fermamente che si giunga a una soluzione reciprocamente accettabile sui dazi prima della fine della pausa parziale di 90 giorni”.

20:08

A New York i listini virano in positivo

Seduta ora in rialzo a Wall Street, con gli indici che chiuderanno la settimana con guadagni consistenti, grazie a un generale ottimismo su una risoluzione dei conflitti commerciali, soprattutto tra Stati Uniti e Cina. Sull’azionario, il titolo di Alphabet guadagna il 2%, dopo una trimestrale sopra le attese. Bene anche Meta Platforms (+2,5%), dopo che la società ha tagliato lo staff della sua divisione Reality Labs, come riportato dalla Cnbc. Seconda seduta di fila in deciso calo per Intel (-7%), dopo un outlook che ha deluso gli esperti. In questo momento, il Dow Jones guadagna 22,81 punti (+0,06%), l’S&P 500 aggiunge 39,49 punti (+0,72%) e il Nasdaq è in rialzo di 214,90 punti (+1,25%). Il petrolio Wti al Nymex guadagna lo 0,45% a 63,07 dollari al barile. Euro in calo dello 0,12% a 1,1377 dollari. Bitcoin in rialzo dell’1,81% a 95.321 dollari.

19:24

Wall Street procede contrastata, Dj -0,05%

Wall Street procede contrastata. Il Dow Jones perde lo 0,05% a 40.075,14 punti, il Nasdaq sale dell’1,12% a 17.358,83 punti mentre lo S&P 500 avanza dello 0,57% a 5.515,39 punti.

18:30

Futures sul gas in calo a 31,95 euro al megawattora

I futures sul gas naturale chiudono, sulla borsa di Amsterdam, in calo del 4,8% a 31,95 euro al megawattora.

18:14

Europa riavvicina livelli pre dazi

Le Borse europee chiudono l’ultima seduta della settimana in rialzo in scia all’ottimismo per una distensione sul fronte commerciale, soprattutto tra Usa e Cina. Il Ftse Mib di Milano termina così con un guadagno dell’1,47% e torna sopra quota 37mila punti (precisamente 37.348). Rimane però ancora un distacco del 2,8% rispetto ai 38.454 raggiunti nella chiusura del 2 aprile, l’ultima prima del Liberation Day in cui il presidente Donald Trump ha annunciato i dazi reciproci (prima l’indice aveva superato anche quota 39.000). Discorso simile per l’Euro Stoxx 600 (+0,8%): anche l’indice europeo ha ridotto al 2,8% il gap con l’ultima chiusura pre-dazi (5.303
punti).

18:02

L’euro chiude in calo sopra quota 1,13 dollari

L’euro chiude in calo sopra quota 1,13 dollari. La moneta unica passa di mano a 1,1379 dollari (-0,14%) e viaggia invece in rialzo sullo yen a 163,60 (+0,73%). Anche il biglietto verso guadagna sullo yen a 143,74 (+0,76%).

17:42

Milano chiude in rialzo, Ftse Mib +1,4%

La Borsa di Milano chiude in rialzo. Il Ftse Mib ha guadagnato l’1,47% a 37.348 punti. Bene le banche con Mediobanca (+6,61%) regina del listino milanese, seguita dal Monte dei Paschi (+4,64%). In fondo al listino Campari con -2,21%, che insieme all’intero settore degli spirits accusa l’incertezza sulle prossime mosse di Donald Trump sui dazi.

17:30

Wall Street prosegue contrastata

Prosegue contrastata la seduta a Wall Street, dopo tre sedute consecutive in rialzo grazie a un generale ottimismo su una risoluzione dei conflitti commerciali, soprattutto tra Stati Uniti e Cina. Al momento, gli indici hanno registrato solidi guadagni in settimana: l’S&P 500 e il Nasdaq erano in rialzo, alla chiusura di ieri, rispettivamente del 3,8% e del 5,4%, il Dow Jones del 2%. Tra gli undici settori sull’S&P 500, quello dei beni di prima necessità è l’unico avviato verso un calo settimanale. In questo momento, il Dow Jones perde 197,74 punti (-0,49%), l’S&P 500 guadagna 3,56 punti (+0,06%) e il Nasdaq è in rialzo di 73 punti (+0,43%). Il petrolio Wti al Nymex perde lo 0,27% a 62,62 dollari al barile.

17:07

Fmi: taglio a stime Italia in linea con altri Paesi, pesano dazi

Il Fondo Monetario Internazionale ha spiegato che il taglio delle stime di crescita sull’Italia “è in linea con quello degli altri Paesi”. Pesano i dazi e l’incertezza globale, temi al centro degli Spring Meetings in corso a Washington. Gli analisti hanno rivisto al ribasso il Pil del 2025 e del 2026 rispettivamente a +0,4% (0,3 punti percentuali in meno rispetto alle previsioni di gennaio) e +0,8% (-0,1 punti).

16:53

Fmi: “Dal 2026 l’Italia può accelerare riforme strutturali”

Il governo sta facendo “buoni progressi” sul Pnrr: è chiaro che dopo il 2026, quando il programma finirà, “c’è l’opportunità di accelerare le riforme strutturali interne. Il Paese ha un’ampia agenda su cui incoraggiamo a continuare”. Lo ha detto Helge Berger del Dipartimento europeo del Fondo monetario internazionale, elencando l’istruzione e la partecipazione al mercato del lavoro che è una “questione perenne”.

16:48

Iveco corre in Borsa, rumors interesse per divisione difesa

Bain Capital e Kps Capital sarebbero interessate alla divisione difesa di Iveco. Secondo indiscrezioni riportate da Bloomberg i due investitori americani non avrebbero ancora presentato un’offerta ma hanno il dossier aperto sul tavolo e il gruppo italiano vorrebbe valorizzare il suo asset per circa 1,5 miliardi. In Borsa intanto il titolo del gruppo italiano guadagna il 3,4%. A febbraio il cda di Iveco ha annunciato l’intenzione di uno spinoff per “semplificare la struttura del gruppo, accrescere la focalizzazione del management e creare flessibilità strategica per entrambi i business”.

16:27

Kammer (Fmi): “Inflazione dell’Eurozona raggiungerà il target nella seconda metà del 2025”

“L’inflazione nell’area euro raggiungerà il target nella seconda metà del 2025, leggermente prima di quanto previsto in seguito ai più bassi prezzi dell’energia e alla domanda più debole”. Lo afferma il direttore del Dipartimento europeo del Fondo Monetario Internazionale, Alfred Kammer. La politica monetaria deve restare agile e concentrata nel raggiungere i target: “Raccomandiamo che la Bce riduca” i tassi al “2% questa estate e li mantenga” a tale livello, “a meno di altri shock”, aggiunge.

16:11

La fiducia dei consumatori Usa cala, pesano i dazi

La fiducia dei consumatori americani, misurata dall’indice Michigan, è calata in aprile a 52,2 da 57 di marzo. A pesare sono i timori sui dazi.

16:01

Kammer (Fmi): “L’Europa punti sulla crescita, adotti riforme strutturali”

L’Europa deve concentrarsi sulla crescita e sulla resilienza: adottare riforme strutturali a livello europeo e nazionale può sbloccare il potenziale di crescita europeo. Lo afferma il capo del Dipartimento Europeo del Fondo Monetario Internazionale, Alfred Kammer, indicando nel ridurre le barriere alla mobilità del lavoro e nell’armonizzazione delle leggi e delle regole due delle riforme da perseguire.

15:48

Cina smentisce ancora: “Nessun negoziato sui dazi”

Nel frattempo, la Cina ha nuovamente smentito le dichiarazioni odierne di Trump, o almeno la sua intervista a Time in cui si legge che l’amministrazione Usa starebbe parlando con la Cina – e lui stesso con l’omologo Xi Jinping, per raggiungere un accordo tariffario. “Cina e Stati Uniti non stanno avendo alcuna consultazione o negoziazione sui dazi. Gli Stati Uniti dovrebbero smettere di creare confusione”, è scritto nella dichiarazione del ministero degli Esteri pubblicata su X.

15:33

Wall Street apre in lieve calo (-0,12%)

Wall Street ha aperto oggi in lieve calo (-0,12%) dopo tre sedute consecutive in rialz

15:30

New York, petrolio in calo a 62,12 dollari al barile

Il petrolio è in calo a New York, dove le quotazioni perdono l’1,02% a 62,14 dollari al barile.

15:19

Lagarde: “Aumentati rischi al ribasso sulla crescita”

I rischi al ribasso sulla crescita sono aumentati. Lo ha detto la presidente della Bce Christine Lagarde all’Imfc (Comitato monetario e finanziario internazionale), prevedendo che “guardando al futuro, l’inflazione si aggirerà intorno al nostro obiettivo del 2%”. Le tensioni commerciali – ha aggiunto Lagarde – “stano aggiungendo incertezza alle prospettive di inflazione dell’area euro”.

15:12

Trump conferma: “Ho parlato con Xi. E con Giappone accordi vicini”

Il presidente americano ha confermato, prima della partenza per Roma, dove parteciperà ai funerali di papa Francesco, di aver parlato “molte volte” con l’omologo cinese Xi Jinping. Nelle dichiarazioni ai reporter prima della partenza l’inquilino della Casa Bianca ha ribadito quanto dichiarato nell’intervista oggi pubblicata sul magazine Time. Trump ha anche affermato di essere molto vicino a chiudere un accordo sui dazi con il Giappone

14:27

Wall Street, future in negativo dopo intervista Trump a Time

I future Indicano un’apertura in lieve calo a Wall Street, dopo tre sedute consecutive in rialzo grazie a un generale ottimismo su una risoluzione dei conflitti commerciali, soprattutto tra Stati Uniti e Cina. I future sono passati in negativo dopo la pubblicazione dell’intervista di Time a Donald Trump. Il presidente ha detto che considererebbe “una vittoria totale” avere dazi tra il 20% e il 50% sui prodotti esteri tra un anno. Trump ha poi negato che l’aumento dei rendimenti dei titoli del tesoro lo abbia costretto a sospendere per 90 giorni l’applicazione dei dazi “reciproci”. Il presidente Usa ha poi comunicato di aver parlato dei dazi con l’omologo cinese Xi Jinping, che lo ha contattato telefonicamente e ha infine aggiunto che concluderà gli accordi sui dazi tra circa tre o quattro settimane. Al momento, gli indici hanno registrato solidi guadagni in settimana: lo S&P 500 e il Nasdaq sono in rialzo rispettivamente del 3,8% e del 5,4%, il Dow Jones del 2%

13:18

Cina sta esentando alcuni farmaci Usa da sovrattassa 125 per cento

La Cina ha esentato alcuni prodotti importati dagli Usa dai dazi al 125 per cento previsti nel quadro della reciproca guerra commerciale. Pechino sta chiedendo alle aziende di identificare i beni essenziali che necessitino dell’esenzione dalle imposte. Uno dei segnali più chiari delle preoccupazioni di Pechino sulle ricadute economiche della battaglia dei dazi. Il governo asiatico starebbe esaminando una lista di 131 categorie di prodotti da esentare dai dazi. Tra questi, i farmaci, che, a detta del presidente della Camera del commercio americana in Cina, Michael Hart, sarebbero stati largamente importati tax-free, al pari di alcuni componenti dell’industria aerospaziale e di prodotti chimici industriali. Il governo di Pechino non ha comunicato, almeno ufficialmente, alcun tipo di esenzione.

12:57

Russia, banca centrale non tocca tasso di sconto. “Ma attenzione su impatto dazi”

La banca centrale Russa ha lasciato invariato il tasso di interesse di riferimento per la quarta riunione consecutiva, nonostante il continuo aumento dell’inflazione dovuto al dirottamento di uomini e materiali per portare avanti l’invasione dell’Ucraina. Il tasso rimane quindi al 21 per cento, il livello comunque più alto dall’invasione su larga scala dell’Ucraina all’inizio del 2022. La banca centrale ha dichiarato che sarà necessario mantenere i costi di prestito ad un livello elevato per un lungo periodo per riportare l’inflazione al suo obiettivo. Ha inoltre avvertito che l’aumento delle tariffe statunitensi sulle importazioni dal resto del mondo potrebbe far salire l’inflazione, riducendo la domanda di petrolio russo e indebolendo così il rublo. “Un’ulteriore diminuzione del tasso di crescita dell’economia globale e dei prezzi del petrolio in caso di escalation delle tensioni commerciali potrebbe avere effetti pro-inflazionistici attraverso la dinamica del tasso di cambio del rublo”,

12:41

Trump conferma a Time: “Colloqui con Cina su dazi”

Trump conferma, l’amministrazione Usa sta parlando con la Cina per raggiungere un accordo sui dazi. Il quarantasettesimo presidente Usa ha ribadito il concetto emerso ieri a Washington in un’intervista alla rivista Time pubblicata oggi. L’inquilino della Casa Bianca ha aggiunto che il presidente cinese Xi Jinping lo ha contattato. Pechino continua a negare la prospettiva di colloqui con gli States sul tema della guerra commerciale.

12:16

Piazza Affari amplia i rialzi

Piazza Affari prosegue in rialzo la seduta, con i mercati in ripresa sulle aspettative che la Casa Bianca possa ammorbidire la sua posizione nell’ambito della guerra commerciale con la Cina. Il Ftse Mib sale dell’1,10% a quota 37.214 punti. Sul listino, Tim sale dello 0,98% a 0,3412 euro per azione; positivi gli industriali (Stellantis +0,41%, Pirelli +3,30%); contrastati gli energetici principali con Enel a -0,05% ed Eni a +0,18%, quest’ultima all’indomani dei conti del periodo. Tra i finanziari, Unicredit sale del 2,26%, Intesa +1,47%, Mps +3,56%, Banco Bpm +1,38%, Generali +0,79% il giorno dopo l’assemblea dei soci che ha visto la vittoria per il rinnovo del Cda della lista presentata dal primo azionista Mediobanca, che a sua volta sale dello 4,45%

11:47

Cina: “Pronti a uno scenario estremo”

La Cina si prepara a uno “scenario estremo” nella guerra commerciale con gli Stati Uniti. “E’ essenziale rafforzare sia la riflessione sui risultati finali che quella sugli scenari estremi, con una forte attenzione alla prevenzione e al disinnesco dei rischi commerciali”, si legge in una dichiarazione del Ministero del Commercio.

11:30

Svizzera: “Noi tra i 15 Paesi che avranno negoziati privilegiati con Usa”

La presidente della Confederazione Elvetica, Karin Keller-Sutter ha detto che la Svizzera sarà uno dei 15 Paesi con i quali gli Stati Uniti condurranno negoziati “privilegiati” sui dazi. La numero uno di Berna lo ha dichiarato in un’intervista all’emittente elvetica SRF, specificando che “gli Stati Uniti prevedono di condurre negoziati e trovare soluzioni” con quel gruppo, in modo “piuttosto privilegiato”. Al momento la Svizzera deve fronteggiare dazi del 31 per cento, superiori quindi al 20 per cento imposto all’Unione Europea. Keller-Sutter non ha rivelato quali siano gli altri 14 Paesi

11:07

Apple sposterà in India assemblaggio iPhone venduti in Usa

Apple punta spostare in India l’assemblaggio di tutti gli iPhone venduti negli Usa già a partire dall’anno prossimo, allontanandosi dalla Cina sulle crescenti ostilità commerciali tra Pechino e Washington. Lo riporta il Financial Times che, citando fonti a conoscenza del dossier, aggiunge che la spinta sarà probabilmente più profonda e rapida di quanto atteso dagli investitori, allo scopo di reperire dall’India, con il raddoppio della produzione in poco più di un anno, la totalità degli oltre 60 milioni di iPhone venduti annualmente negli Usa. Il tutto entro la fine del 2026.

10:54

Dazi, Valentini (Mimit) da Expo Osaka: “Evitare l’escalation”

Il primo compito dell’Italia è “evitare che ci sia un’escalation, anche verbale” sul tema dazi, e bisogna invece “mantenere l’atteggiamento calmo per poter trovare dei punti di accordo con la controparte”. Lo ha detto Valentino Valentini, viceministro delle Imprese e del Made in Italy in visita al Padiglione Italia di Expo 2025 Osaka. Il viceministro lancia il monito nei confronti di chi vuole tornare al protezionismo. “Sicuramente in questo momento è forte la tendenza al protezionismo, perché se tu chiudi anche io tendo a chiudere, ma una volta che tu hai alzato dei muri hai ridotto le dimensioni della tua casa”

10:46

Borse asiatiche chiudono in rialzo. In evidenza Seul

Le Borse asiatiche chiudono in rialzo, sulle aspettative di un raffreddamento della guerra commerciale dopo che il segretario al Tesoro Scott Bessent ha dichiarato che l’amministrazione Trump potrebbe raggiungere “un accordo” sul commercio con la Corea del Sud “già la prossima settimana”.
Shenzhen sale del +0,31%, poco mossa Shanghai (-0,1%) mentre Hong Kong, sostenuta dalla buona performance del comparto tecnologico, guadagna lo 0,3%. Meglio Seul con un +0,95% e la Borsa di Tokyo che, in precedenza, aveva chiuso in netto rialzo l’ultima seduta settimanale nonostante i dati sull’inflazione in Giappone, più elevati del previsto, che hanno fatto aumentare le aspettative di ulteriori aumenti dei tassi di interesse da parte della Banca del Giappone. L’indice Nikkei, sorretto principalmente dal settore tech, è salito del +1,9%.

10:14

Cina: “Con Usa nessuna consultazione o negoziato sui dazi”

Cina e Usa “non hanno alcuna consultazione o negoziato sui dazi”. E’ quanto ha ribadito il portavoce del ministero degli Esteri cinese Guo Jiakun, in merito a quanto detto giovedì dal presidente americano Donald Trump che, parlando nello Studio Ovale, ha affermato che “c’è un contatto diretto tra Usa e Cina” per un accordo commerciale.
Guo, nel briefieng quotidiano, ha aggiunto che “gli Stati Uniti non dovrebbero trarre in inganno l’opinione pubblica”. Sulle eventuali esenzioni tariffarie per alcuni beni americani, il portavoce ha osservato di “non essere a conoscenza” della vicenda, invitando a consultare “le autorità compenenti”.

09:42

Cina: “Lotta al bullismo commerciale e rilancio economia”

La Cina punta a rafforzare il sostegno all’economia e a opporsi alle “intimidazioni unilaterali” nel commercio globale, scosso dai dazi di Donald Trump. E’ l’indicazione emersa dalla riunione del Politburo tenuta oggi sotto la guida del presidente Xi Jinping, convocata “per analizzare e studiare l’attuale situazione economica e le attività economiche”. Il massimo organo decisionale del Partito comunista cinese ha deciso che la Cina dovrebbe “sviluppare vigorosamente il consumo di servizi e rafforzare il ruolo dei consumi nello stimolo della crescita economica”, ha riferito l’agenzia di stampa statale Xinhua.

09:30

Partenza piatta per il gas

Prezzo del gas senza grandi variazioni sul mercato di Amsterdam, di riferimento per l’Europa: il future sul metano con consegna a maggio ha aperto piatto a 33,5 euro al Megawattora.

09:12

Le Borse europee aprono in rialzo

Apertura positiva per le Borse europee grazie ai segnali di distensione nella guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina. Parigi guadagna lo 0,93%, Francoforte lo 0,43%, Londra lo 0,14%, Milano lo 0,74%

08:51

Asia solida con i titoli tecnologici

Mercati azionari asiatici e dell’area del Pacifico in generale aumento sulla forza del comparto della tecnologia, grazie soprattutto alla ripresa di fiducia negli Stati Uniti, con risultati di Alphabet migliori delle aspettative. La Borsa di Tokyo si avvia alla chiusura in aumento dell’1,7%, con Hong Kong che sale dello 0,6%. Attorno alla parità i listini cinesi, mentre Seul segna un rialzo dello 0,9% e Sidney dello 0,6%. Debole la Borsa di Mumbai, che cede un punto percentuale e mezzo.
Incerti i futures sull’avvio dei mercati europei.

08:49

Cnn: da Cina marcia indietro su tariffe su semiconduttori Usa

La Cina sembra aver fatto, senza clamori, marcia indietro sui dazi del 125 per cento su alcuni semiconduttori importati dagli Stati Uniti che erano stati introdotti in risposta alle misure varate da Donald Trump. Lo ricostruisce Cnn sulla base degli elementi forniti da tre agenzie di import di Shenzhen. Il ritiro degli aumenti delle tariffe, non annunciato da Pechino, è stato notato ieri sera. La Cina aveva aumentato le tariffe su tutti i beni importati dagli Usa al 125 per cento in risposta all’aumento delle tariffe sulle importazioni cinesi negli Stati Uniti l 145 per cento. Chen Shaoling, dirigente della Zhengnenliang Supply Chain, si è reso conto ieri che i dazi su otto tipi diversi di circuiti integrati, tutti i semiconduttori eccetto i chip di memoria, erano stati azzerati.