Pancia a terra e pedalare perché la campagna elettorale ormai entra nel vivo, a poco meno di un mese dalle elezioni (si vota il 25 e 26 maggio con eventuale ballottaggio l’8 e 9 giugno), ed è una campagna elettorale molto impegnativa ma, certamente, non una “mission impossibile” perché le condizioni per arrivare al traguardo «ci sono tutte grazie anche alla forte connessione con il governo nazionale» che non si è risparmiato nell’inviare a Taranto ministri del calibro di Guido Crosetto, Andrea Abodi, Tommaso Foti e altri ne farà scendere in riva ai due mari (il 30 aprile, infatti, è prevista la contemporanea presenza dei ministri Bernini e Urso).

Massimiliano Di Cuia è il primo a presentarsi al Salina Hotel dove di lì a poco, insieme al segretario regionale e a quello provinciale, gli onorevoli Mauro D’Attis e Vito De Palma, e al candidato sindaco del centrodestra Luca Lazzàro, presenterà la lista di Forza Italia al Consiglio comunale.
«Vogliamo portare avanti dei programmi e dei progetti per la città di Taranto perché crediamo che il rilancio della città passi essenzialmente dallo stretto legame che dovrà esserci con il governo nazionale», ripete l’uomo del passo indietro. Il suo nome, infatti, per diverso tempo era sul tavolo del centrodestra insieme a quello di Francesco Tacente (ora candidato a sindaco con una coalizione sostanzialmente civica) e di Luca Lazzàro, il predestinato. E il passo indietro Massimiliano Di Cuia giura di averlo smaltito per bene perché, dice, «la priorità per me era ed è l’unità del centrodestra e mettere in  piedi un progetto vincente. Sarò al fianco di Luca Lazzàro proprio perché credo in questa candidatura. L’importante – conclude Di Cuia – non è l’ambizione del singolo. L’importante è ritornare al governo della città» e farlo, lo ha subito incalzato il segretario regionale di Forza Italia, Mauro D’Attis, «con un progetto “per” e non “contro” e quella di Luca Lazzàro è una proposta “per” Taranto. Del resto – aggiunge D’Attis – Taranto è una città importante, importantissima per la Puglia: dalla cultura all’industria è un capoluogo cruciale per lo sviluppo dell’intera regione». 
Ma siccome la lingua batte dove il dente duole, non potevano rimanere fuori temi quali il disimpegno dalla coalizione della Lega, che a Taranto ha preferito battere altre strade, e la quasi imposizione del nome di Lazzàro da parte dei cugini di Fratelli d’Italia. Nel primo caso «l’abbiamo vissuta col fatto che noi di Forza Italia siamo dalla parte giusta, pensiamo di aver fatto le cose bene e di vincere al primo turno con Lazzàro», si affretta a rispondere D’Attis che aggiunge: «credo che il valore aggiunto di Lazzàro e di Forza Italia sia un’ulteriore molla per il governo di investire su Taranto». Sulla seconda questione, che ha poi portato al passo indietro di Di Cuia, D’Attis è netto: «credo che la proposta di Massimiliano Di Cuia non fosse da meno. Ma è stato proprio lui a sbloccare l’impasse andando da Lazzàro e ad aprire il campo alla sua candidatura a sindaco».
Palla a Lazzàro che parla «di grande voglia di cambiamento nella gente che incontro per strada. Stiamo compiendo un notevole lavoro per la città, così come ha detto l’on. D’Attis poco fa, in totale discontinuità con il passato perché abbiamo la necessità di ricamminare in questa nostra Taranto e correre verso un futuro serio».
Temi ripresi dall’on. Vito De Palma, segretario provinciale di Forza Italia, che sottolinea come quella presentata sia una lista forte «rappresentativa di tutte le categorie» mentre sul fatto che il partito puntasse su chi oggi è candidato sindaco con altro schieramento è altrettanto netto: «il nostro candidato sindaco è sempre stato Massimiliano Di Cuia». E sull’ipotesi di ballottaggio? «Per quanto ci riguarda la partita è vincere le elezioni con Lazzàro. Una cosa è certa: noi siamo alternativi al progetto del centrosinistra che, tra l’altro, oggi vede da parte della Regione di centrosinistra la sottrazione a Taranto, unica tra le province pugliesi, di 5 milioni di euro per le rsa e i centri diurni».
E la polemica sui Giochi del Mediterraneo? «Non ho mai fatto questioni su chi ha messo più soldi dell’altro per finanziarli – risponde a muso duro Lazzàro al centro, ultimamente, di polemiche con esponenti del M5S e del Pd – ma sul fatto della realizzazione delle opere che sono fondamentali per Taranto e per realizzare le quali il governo Meloni ha compiuto un grande lavoro unito a quello del commissario Ferrarese che le sta realizzando. Stiamo parlando – dice ancora Lazzàro – di opere strategiche ed estremamente importanti per il territorio».
«E comunque non va dimenticato – lo interrompe l’on. D’Attis – che i primi 150 milioni di euro arrivano grazie ad un emendamento di Forza Italia presentato nel precedente governo (il Conte II, ndc)». Operazione, ha poi incalzato De Palma, «che Forza Italia ha compiuto nell’interesse del territorio senza guardare a chi ci fosse al governo».