Bisognerà aspettare che i mercati chiudano, forse anche qualche ora in più. E poi l’agenzia di rating Moody’s si pronuncerà sull’Italia. Si tratta di un giudizio estremamente importante, atteso soprattutto dal mondo politico, considerando che dal 2018 l’agenzia newyorchese mantiene un giudizio Baa3. Il rating più basso nella scala di Moody’s (equivalente al BBB- di S&P).
Il Baa3, infatti, rappresenta il giudizio più basso tra gli «investment grade», ovvero quei rating che indicano un rischio di default relativamente basso. Questo tipo di giudizio significa che un investimento (come per esempio un debito sovrano) è di media qualità e soggetto a rischio futuro, ma non è ancora considerato speculativo.
C’è dunque molta attesa. Anche perché nei palazzi romani ci si augura che l’agenzia di rating possa migliorare il giudizio, avvalorando la decisione di S&P che, dopo ben otto anni, ha promosso l’Italia a BBB+.
Gli ultimi giudizi sull’Italia: S&P, Fitch e Dbrs
L’11 aprile 2025 l’agenzia S&P ha promosso l’Italia, migliorando il rating da BBB a BBB+, con outlook stabile. Un voto che ha premiato la stabilità politica e dei mercati. «Il governo della premier Giorgia Meloni, fra i più longevi della recente storia italiana, gode di un solido sostegno pubblico», ha spiegato l’agenzia in una nota.
«Beneficia inoltre di una maggioranza parlamentare stabile e di limitate minacce di opposizione, il che rende probabile la sua permanenza al potere fino al 2027. Questa continuità politica ha contribuito a preservare la stabilità dei mercati finanziari e sostenere progressi costanti».
Pochi giorni prima di S&P, il 4 aprile 2025, Fitch Ratings ha confermato il giudizio BBB con outlook positivo per l’Italia. Il rating dell’Italia, ha spiegato Fitch, «è sostenuto dalla sua economia ampia, diversificata e ad alto valore aggiunto, dall’appartenenza all’eurozona e dalla solidità delle istituzioni rispetto alla mediana della categoria ’BBB’». Punti di forza bilanciati da «fondamentali macroeconomici e fiscali deboli, in particolare un debito pubblico molto elevato e un potenziale di crescita ancora basso».
Il 18 aprile 2025 è arrivata anche la conferma di Morning Dbrs, che ha approvato i rating a lungo termine dell’Italia a BBB (high). Il trend di tutti i rating a lungo termine rimane positivo. «Il trend positivo», scrivevano gli analisti, riflette i risultati fiscali migliori del previsto nel 2024 e «il continuo impegno del governo nei piani di aggiustamento fiscale a medio termine, nonostante un contesto macroeconomico e geopolitico più difficile». (riproduzione riservata)