McLaren il riferimento, ma Verstappen è vicino. Che succede alla Ferrari? Passo indietro dopo un buon inizio

(di Daniele Sparisci)  Caldo torrido a Barcellona, asfalto a 41 gradi. C’è chi scivola e tanto: Leclerc (5°) non è riuscito a completare un giro pulito a causa di errorini e mancanza di bilanciamento, sul passo gara ha avuto un ritmo altalenante. Un passo indietro rispetto all’ottimo inizio del primo turno all’ora di pranzo, quando la Ferrari era sembrata convincente sia sul giro singolo che sulla distanza. Anche con Hamilton (3° crono nella Fp1, 11° nelle Fp2). 

Ci sarà da lavorare per trovare un bilanciamento accettabile in vista delle qualifiche di domani: il gap dalla vetta è tanto, mezzo secondo paga Leclerc da Piastri.  La McLaren si conferma il riferimento ma sembra leggermente in affanno, quanto c’entri la nuova direttiva tecnica sulle ali è da capire.  Norris nei long run è parso più costante del compagno. Ma il più metodico di tutti è stato Verstappen: so è fatto anche una grossa risata quando sul rettilineo ha passato Leclerc con l’ala mobile come se fosse in gara. E quando è allegro significa che la macchina funziona, la Red Bull infatti conta di recuperare competitività grazie alle nuove regole sulle ali.  Sulla pista dove ha vinto la sua prima gara in F1 Max può essere la variabile allo strapotere papaya. 

Da capire invece la Mercedes: Russell si è svegliato nella seconda sessione firmando il secondo crono, ma la gestione delle gomme resta complicata. Migliora anche Antonelli, sesto. Christian Horner intanto ha commentato le voci diffuse dalla Bild su un interessamento della Ferrari: «Sono concentrato al 100% con la Red Bull, nel breve e nel lungo periodo. E poi il mio italiano è peggio dell’inglese di Flavio Briatore, come potrebbe funzionare?».