Ore 2.55 del 26 luglio scorso. E. M., 60 anni. ferma la Mercedes Classe A in piazza Luigi Di Savoia, a lato della Stazione Centrale, dopo aver risposto alla chiamata di due turiste straniere arrivata con l’app Uber.
Secondo quanto ha dichiarato nella querela depositata dal suo legale, l’avvocato Andrea Parisi, mentre aiutava le due clienti a prendere posto e a sistemare i bagagli nella macchina, che è di proprietà della società di autonoleggio per la quale lavora, due tassisti si sono avvicinati insultandolo e minacciandolo. Con le turiste già a bordo, l’autista ha preferito mettersi alla guida senza reagire ma, mentre la Mercedes si dirigeva verso viale Monza, dove doveva lasciare le passeggere, si è reso conto di essere seguito da due taxi guidati dai due che lo avevano aggredito in piazza Luigi di Savoia.
«Uno mi si è affiancato gridando di fermarmi e, in prossimità di un semaforo, è sceso dalla propria autovettura cercando di aprire la portiera della mia», si legge nella querela. «Sono ripartito immediatamente e il tassista mi ha rincorso nuovamente tentando di tagliarmi la strada», ha continuato affermando di essere riuscito a raggiungere la destinazione con le sue clienti «terrorizzate» per quello che stava accadendo.
Ma mentre scaricava i bagagli è stato raggiunto da uno dei due tassisti che lo ha aggredito di nuovo a pugni e calci, facendolo cadere a terra. Nonostante i colpi, però, è riuscito a chiamare il 112 e a fotografare con il cellulare il taxi dell’inseguitore il quale, quando se ne è accorto, lo ha picchiato di nuovo strappandogli il telefono di mano. «Ha gridato che non mi avrebbe ammazzato solo perché io potevo essere suo padre», ha riferito la vittima aggiungendo che l’altro pretendeva anche che dichiarasse in un video che «era tutta colpa mia e che io ero un infame».
È stata la polizia a mettere fine a quello che il denunciate definisce «un incubo». Gli agenti hanno recuperato il telefonino, hanno identificato il presunto aggressione, V.C., un trentenne nato a Napoli, mentre in pronto soccorso all’autista sono state riscontrare lesioni guaribili in 30 giorni.
by nohup_me
15 comments
Poteva essere di qualunque città e invece.. era un tassista.
Si va e si fa coriandoli della licenza al taxista, isi.
Spero la notizia esploda, la traction su tiktok è l’unica cosa che guida le azioni di Salvini.
Ma chi vive sperando…
Questo è ben oltre il limite, siamo al crimine organizzato.
Tassista napoletano è tipo il final boss delle persone che vorrei sparissero dall’italia
Detonate questa parassitaria categoria con la liberalizzazione più selvaggia.
da notare come nel post abilmente non sia scritto il luogo dove ciò è avvenuto, vi aiuto io: MILANO
[deleted]
Chissà perchè queste turiste hanno usato Uber… Uhm…
Non lo so, è un mistero.
Sarebbe fantastico se ora gli venisse revocata la licenza istantaneamente al coglione, e contestualmente la stessa venga regalata all’autista di Uber.
Ma la casta dei tassisti tiene per le palle e per le ovaie quei quattro “poco lucidi” al governo..
ma da quando ce uber in italia?
Legalizzate dare fuoco ai taxi (ovviamente privi di ogni persona al proprio interno) e vedrete che di punto in bianco abbasseranno enormemente la cresta
A morte la lobby dei tassisti. Senza pietà.
I tassisti sono mafia legalizzata, capitolo 4395028
Non dico quello che penso sennò i *jannies* mi bannano ma include liquidi infiammabili, cacciavite e documenti su cui pisciare
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