Perfino Avvenire, nonostante Dio e la scienza non mi pare vadano d’amore e d’accordo, usa parole durissime…

ministero della Salute che, nel rinnovare la composizione del Gruppo tecnico consultivo nazionale sulle vaccinazioni (Nitag), ha scelto di includere anche due nomi, Paolo Bellavite ed Eugenio Serravalle, che, come afferma il Patto trasversale per la scienza (Pts) «sono noti per aver espresso pubblicamente posizioni ideologiche e antiscientifiche nei confronti dei vaccini, in particolare contro quelli pediatrici e anti-Covid».

In passato, precisa il Pts, i due medici «hanno pubblicato e promosso contenuti pseudoscientifici, mettendo in dubbio la sicurezza e l’efficacia dei vaccini, e sostenendo teorie prive di fondamento». Per questo il Patto, lanciando anche una petizione su change.org, chiede la revoca delle due nomine, ribadendo «la necessità che gli organi consultivi dello Stato siano composti da figure con comprovata adesione al metodo scientifico e piena fiducia nell’efficacia delle vaccinazioni, uno degli strumenti più importanti di sanità pubblica»

Durissima la nota della Società italiana di Igiene, Medicina preventiva e Sanità pubblica (SItI), il cui presidente, Enrico Di Rosa, parla di «profonda contrarietà e sconcerto» per la decisione presa dal dicastero guidato da Orazio Schillaci. «La presenza di soggetti che hanno attivamente contribuito alla diffusione di disinformazione in tema vaccinale – incalza Di Rosa – rischia di produrre un grave danno comunicativo e culturale, legittimando posizioni antiscientifiche e minando la fiducia dei cittadini».

Chi la fiducia nel Comitato (e in chi lo ha nominato), l’ha già persa, è Francesca Russo, dirigente del dipartimento Prevenzione della Regione Veneto, figura centrale della campagna contro il Covid, e inserita nel Nitag: «Rifiuto la nomina», scrive al ministero, perché nel gruppo «sono presenti componenti che hanno più volte espresso posizioni non coerenti con le evidenze scientifiche in materia di vaccinazioni, arrivando in alcuni casi a sostenere o diffondere messaggi contrari alle strategie vaccinali nazionali».

In questo contesto è quasi superfluo ricordare quanto diceva il sottosegretario al ministero della Salute, Marcello Gemmato (Fratelli d’Italia) nel 2022, quando, commentando le politiche di salute pubblica messe in atto nella pandemia e la scelta di vaccinare il Paese, osservava che «questi grandi risultati non li vedo raggiunti». Anzi, sull’efficacia dei vaccini «non abbiamo l’onere della prova inversa». Fino all’incredibile finale: «Ma io non cado nella trappola di schierarmi a favore o contro i vaccini». Affermazioni che fanno a pugni con la scienza. Ma che non hanno smosso i suoi “superiori”. Gemmato è rimasto al suo posto.

by nohup_me