Il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha promesso di distruggere Gaza City se Hamas non accetterà di disarmarsi, rilasciare tutti gli ostaggi rimasti nel territorio e porre fine alla guerra alle condizioni di Israele. \”Presto, le porte dell’inferno si apriranno sulle teste degli assassini e degli stupratori di Hamas a Gaza, finché non accetteranno le condizioni israeliane per porre fine alla guerra, in primo luogo il rilascio di tutti gli ostaggi e il loro disarmo\”, ha scritto il ministro sui social media. \”Se non accettano, Gaza, la capitale di Hamas, diventerà Rafah e Beit Hanoun\”, già rase al suolo, ha aggiunto.\n

Le Idf hanno annunciato di aver avviato la prima fase dell’occupazione di Gaza City, controllando già la periferia della città palestinese. Lo Stato ebraico approva intanto in via definitiva un insediamento in Cisgiordania che divide in due la regione, impedendo di fatto la realizzazione di uno Stato unito di Palestina.

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Un’esplosione di grande intensità è stata avvistata venerdì 22 agosto a Gaza, visibile anche dal confine israeliano. L’episodio si inserisce nell’ondata di attacchi che prosegue dal 7 ottobre 2023, quando Hamas attaccò il sud di Israele causando 1.200 morti e 251 ostaggi. Da allora, l’offensiva israeliana ha provocato oltre 60.000 vittime palestinesi secondo il ministero della Sanità di Gaza.

“,”postId”:”d820b1c0-0c84-4be3-95ef-a0255b93efa6″,”postLink”:{“title”:”Gaza, forte esplosione visibile anche dal confine israeliano | Video Sky – Sky TG24″,”url”:”https://video.sky.it/news/mondo/video/gaza-esplosione-confine-israeliano-1030523″,”imageSrc”:”https://videoplatform.sky.it/captures/494/2025/08/22/1030523/1030523_1755852726378_thumb_494.0000001.jpg”}},{“timestamp”:”2025-08-22T09:26:00.719Z”,”timestampUtcIt”:”2025-08-22T11:26:00+0200″,”altBackground”:false,”title”:” Media: \”Usa lavorano per incontro tra Netanyahu e leader siriano\””,”content”:”

Gli Stati Uniti sarebbero al lavoro per organizzare un incontro tra il leader siriano, Ahmed al-Sharaa, e il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, con la partecipazione del presidente americano Donald Trump. E’ quanto sostengono fonti citate da Sky News Arabia in una notizia rilanciata da media israeliani. L’occasione sarebbe quella dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite in programma il mese prossimo a New York.

“,”postId”:”881ce71f-e1f5-4e68-b716-26cb398486bf”,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-08-22T09:20:43.979Z”,”timestampUtcIt”:”2025-08-22T11:20:43+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Israele attacca Onu: rapporto su carestia a Gaza \”falso\””,”content”:”

Il Coordinatore delle Attività Governative nei Territori (COGAT) ha pubblicato una dura risposta al rapporto dell’Ipc sull’Indice di Sicurezza Alimentare a Gaza, che ha portato alla dichiarazione di una \”epidemia di carestia\” a Gaza City da parte dell’Onu. Il COGAT ha descritto il rapporto dell’Ipc come \”falso e tendenzioso\” e ha affermato che si basava su dati parziali di Hamas. \”Questo è un rapporto destinato a creare una falsa rappresentazione e non a riflettere la realtà sul campo\”, si legge nella dichiarazione. Il documento di risposta afferma che il rapporto contiene \”gravi lacune metodologiche e fattuali, l’uso di fonti di informazione distorte, una mancanza di accuratezza materiale.

“,”postId”:”5326a845-abdf-4768-bf63-3127ac49fd4e”,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-08-22T09:14:59.219Z”,”timestampUtcIt”:”2025-08-22T11:14:59+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Onu: \”Carestia Gaza per ostruzionismo sistematico Israele\””,”content”:”

La carestia a Gaza era del tutto evitabile se alle Nazioni Unite non fosse stato sistematicamente impedito di portare cibo. Lo ha dichiarato venerdì il responsabile degli aiuti umanitari delle Nazioni Unite. \”E’ una carestia che avremmo potuto evitare se ci fosse stato permesso. Eppure, il cibo si accumula alle frontiere a causa dell’ostruzionismo sistematico da parte di Israele\”, ha detto Tom Fletcher ai giornalisti a Ginevra, definendola \”una carestia che ci perseguiterà e ci perseguiterà tutti\”.

“,”postId”:”9eb1b10e-147f-4512-884a-9c57b61b6f5f”,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-08-22T09:09:18.322Z”,”timestampUtcIt”:”2025-08-22T11:09:18+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Onu: \”A Gaza è carestia, catastrofe per 500 mila\””,”content”:”

L’Onu ha ufficialmente dichiarato lo stato di carestia a Gaza, la prima in Medio Oriente. Come ha sottolineato il comitato dell’Ipc (Integrated Food Security Phase Classification), la situazione è \”catastrofica\” per 500 mila persone nella Striscia. La carestia è stata ora confermata nel governatorato di Gaza City che copre circa il 20% della Striscia.

“,”postId”:”642bc47b-fe03-40c8-a58c-50b22c7d8f06″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-08-22T09:08:43.680Z”,”timestampUtcIt”:”2025-08-22T11:08:43+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Media Gran Bretagna: \”Ipc dichiara ufficialmente carestia a Gaza\””,”content”:”

L’Integrated Food Security Phase Classification (Ipc), sistema globale di monitoraggio della fame sostenuto dall’Onu, dichiarerà ufficialmente questa mattina lo stato di carestia a Gaza. Lo riportano i media del Regno Unito, secondo cui l’organizzazione aveva già avvertito che la carestia era imminente in alcune parti della Striscia, a causa del blocco degli aiuti da parte di Israele, ma finora non aveva rilasciato una dichiarazione formale, che riguarda in particolare Gaza City, dove è stata avviata l’occupazione da parte dell’Idf.

“,”postId”:”0520735f-cd0d-413a-bf4f-48139b2c9917″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-08-22T08:45:31.759Z”,”timestampUtcIt”:”2025-08-22T10:45:31+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Unrwa: \”Dal 7 ottobre molti bambini ripetutamente sfollati a Gaza\””,”content”:”

L’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi ha affermato che \”molti\” bambini sono stati \”ripetutamente sfollati\” a Gaza da quando è iniziata la guerra nell’ottobre 2023. \”Sono confinati in spazi sempre più ristretti con quasi il 90% della Striscia di Gaza all’interno di zone militarizzate da Israele, sotto ordini di sfollamento, o entrambi\”, si legge in un post dell’Unrwa su X, che conclude con la richiesta di \”#CeasefireNow\”.

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Anche la Polonia si unisce ai Paesi che condannano i progetti di insediamenti israeliani in Cisgiordania, definendolo una \”flagrante violazione del diritto internazionale\”. Varsavia \”sostiene la soluzione dei due Stati che implica la coesistenza pacifica di Israele e Palestina all’interno dei confini del 1967, come confermato dalle risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite\”. Lo sviluppo di 3.400 case, che è stato accolto con una radicale condanna internazionale, taglierà fuori gran parte della Cisgiordania da Gerusalemme Est, collegando migliaia di insediamenti israeliani illegali nell’area.

“,”postId”:”4189a43e-fadf-4af3-bc97-3bf04a763f5c”,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-08-22T08:21:13.437Z”,”timestampUtcIt”:”2025-08-22T10:21:13+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Gaza, Valastro (Cri): \”Aumentano attacchi ai civili\””,”content”:”

\”Nei giorni in cui l’invasione a Gaza City porta davanti agli occhi del mondo nuove immagini di violenza, in cui la popolazione in Ucraina è un bersaglio, in cui i civili soffrono a causa della guerra in Sudan, il 22 agosto ha per noi tutti un sapore amaro. Le crisi umanitarie stanno aumentando, come gli attacchi alla popolazione civile e agli operatori umanitari. Sono oltre 50 i nostri colleghi uccisi dagli attacchi nella Striscia di Gaza, in quella terra in cui hanno perso la vita quasi 20mila bambini e altri 300mila sono a rischio malnutrizione ma che è uno solo degli oltre cento conflitti in tutto il mondo. Nel 1864, proprio in questo giorno, – sottolinea in un comunicato Rosario Valastro, Presidente della Croce Rossa Italiana, oggi, 22 agosto, in occasione dell’anniversario della firma della Prima Convenzione di Ginevra –  ci fu una svolta fondamentale per l’Umanità: 12 Stati europei firmarono la Prima Convenzione di Ginevra, un documento ispirato dalle idee e dall’azione di Henry Dunant e pilastro del Diritto Internazionale Umanitario\”.     \”Venivano stabilite regole universali per la protezione delle vittime nei conflitti, veniva previsto l’obbligo di estendere senza alcuna discriminazione le cure a tutti i militari feriti e malati, il rispetto del personale medico, del materiale e delle attrezzature sanitarie, riconoscendo nell’Emblema della Croce Rossa un simbolo di neutralità\”, rileva Valastro..  \”A 161 anni dalla sottoscrizione della Convenzione, viviamo un momento in cui nelle zone di guerra l’assistenza ai civili e alle vittime dei conflitti non è garantita, in cui la popolazione non ha accesso agli aiuti, in cui si spara sulla Croce Rossa. Davanti a tutto ciò, questo anniversario ci fa comprendere ancora di più l’importanza di difendere i valori e i Princìpi che il 22 agosto del 1864 cambiarono per sempre la storia del mondo. Non accetteremo mai la violenza come mezzo o compromesso e ancora oggi, di fronte alle atroci sofferenze a cui assistiamo, siamo lì dove c’è bisogno di aiuto, dove chi viene ferito, chi necessita di cure e supporto trova nel nostro Emblema una certezza: noi siamo l’Umanità e ribadiamo che i Diritti umani, la vita e la dignità delle persone non hanno eccezioni\”, conclude Valastro.

“,”postId”:”4d5715c7-1f48-41a8-960d-be0d6d1df66b”,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-08-22T08:09:16.781Z”,”timestampUtcIt”:”2025-08-22T10:09:16+0200″,”altBackground”:false,”title”:”21 Paesi si uniscono alla condanna di Ue e Onu su progetto E1″,”content”:”

21 Paesi, tra cui il Regno Unito, l’Australia e il Giappone si sono uniti all’Unione europea e all’Onu nell’opporsi al piano di insediamento illegale E1 di Israele, che di fatto rende impossibile una futura soluzione a due Stati per i palestinesi. \”Condanniamo questa decisione e chiediamo la sua immediata inversione nei termini più forti\”, hanno detto i 21 paesi in una dichiarazione congiunta, descrivendo i piani di costruzione di Israele come una \”violazione del diritto internazionale\”.

“,”postId”:”4ffb464e-567e-4ca2-987c-7cbbb1f3e7a0″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-08-22T08:02:35.322Z”,”timestampUtcIt”:”2025-08-22T10:02:35+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Libano, prosegue consegna armi all’esercito”,”content”:”

Il giornale libanese Al-Akhbar, affiliato a Hezbollah, ha riferito che oggi ci sarà un altro giro di consegne di armi da parte di un campo profughi palestinese all’esercito libanese. Secondo il rapporto, il trasferimento di armi dal campo di al-Bas a Tiro è previsto, dopo la consegna di armi avvenuta ieri dal campo di Burj al-Barajneh. In base a quanto afferma Al-Akhbar, sono state consegnate mitragliatrici, mitragliatrici Dushka, RPG, proiettili, proiettili e bombe a mano. Allo stesso tempo, il comandante delle forze di sicurezza nazionali ha affermato che è stato consegnato un camion di armi pesanti e medie che non appartenevano alle fazioni, ma a \”una persona che e’ entrata illegalmente nel campo 48 ore fa\”.

“,”postId”:”c936c907-76f6-4826-a86f-890d3c39965b”,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-08-22T07:58:58.253Z”,”timestampUtcIt”:”2025-08-22T09:58:58+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Israele, negato l’ingresso al sindaco di Barcellona”,”content”:”

Al sindaco di Barcellona, Jaume Colboni, è stato negato l’ingresso in Israele. Lo ha reso noto l’Autorità per la Popolazione e l’Immigrazione del Ministero dell’Interno, sottolineando che \”il rifiuto è conforme alla legge sull’ingresso in Israele e in coordinamento con il ministero degli Esteri e il Consiglio di sicurezza nazionale\”. Il rifiuto ha fatto seguito a diverse recenti dichiarazioni del sindaco contro Israele, e dopo che il consiglio comunale ha preso la decisione lo scorso maggio di \”tagliare i legami con Israele\”. Kolboni, che sarebbe dovuto atterrare in Israele verso la mezzanotte di ieri sera, aveva in programma di visitare Yad Vashem e l’Autorità Palestinese.

“,”postId”:”8f255fa0-e0c0-4575-86db-d673523cc826″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-08-22T07:55:02.031Z”,”timestampUtcIt”:”2025-08-22T09:55:02+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Cogat: \”Ieri entrati a Gaza oltre 220 camion con aiuti\””,”content”:”

Oltre 220 camion che trasportavano aiuti umanitari sono entrati ieri nella Striscia di Gaza attraverso i valichi di Kerem Shalom e Zikim. Lo ha fatto sapere il Coordinatore israeliano delle attività governative (COGAT), aggiungendo che sempre nella giornata di ieri le Nazioni Unite e altre organizzazioni internazionali hanno raccolto oltre 370 camion che trasportavano aiuti dal lato di Gaza dei valichi per essere distribuiti. \”Il contenuto di centinaia di camion è ancora in attesa di essere ritirato sul lato di Gaza dei valichi\”, ha affermato il coordinatore.

“,”postId”:”b5587648-5c46-49c9-ae31-bb1e07238e15″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-08-22T07:38:11.896Z”,”timestampUtcIt”:”2025-08-22T09:38:11+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Unrwa: \”La gente resterà a Gaza perché non ha dove andare\””,”content”:”

\”Già 16.000 persone sono uscite da Gaza e altre continueranno a uscire a mano a mano che Israele renderà la situazione più difficile. Ma c’è gente che non se ne andrà, perché non ha un posto dove andare. La zona sicura, Al Mawasi, continua ad essere bombardata\”. La direttrice in Spagna dell’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa), Raquel Martì, ha denunciato la situazione disperata dei civili, mentre il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha annunciato la ratifica del piano militare per prendere il controllo di Gaza e il contemporaneo avvio di trattative per una tregua. In dichiarazioni alla radio Cadena Ser, Martì ha espresso il suo scetticismo riguardo alle intenzioni di pace del premier israeliano. \”Sono mesi che sentiamo parlare Netanyahu di negoziati di pace e continua a massacrare sempre di più, con piani sempre più contorti contro la popolazione\” gazawi, ha rilevato. Secondo la direttrice dell’agenzia Onu, la popolazione si trova di fronte a una scelta impossibile e senza alternative: \”I palestinesi scelgono di restare a Gaza perché, se non muoiono lì, lo faranno in qualsiasi altro posto. Non hanno un luogo dove andare\”, ha osservato Raquel Marti nel denunciare la disastrosa condizione dei civili.

“,”postId”:”884077aa-e1df-4fdd-a148-367c165be845″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-08-22T07:34:06.674Z”,”timestampUtcIt”:”2025-08-22T09:34:06+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Al-jazeera: \”Almeno 25 palestinesi uccisi dall’alba a Gaza\””,”content”:”

Almeno 25 palestinesi, tra cui tre minori, sono stati uccisi in tutta Gaza dall’alba di oggi, con i bombardamenti più intensi segnalati a ovest di Gaza City e a est di Deir el-Balah. Lo riferisce al-Jazeera.

“,”postId”:”75c10067-67c8-40b3-b0b1-d513c323bfe9″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-08-22T06:45:18.701Z”,”timestampUtcIt”:”2025-08-22T08:45:18+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Katz: \”Porte dell’inferno si apriranno presto\” a Gaza”,”content”:”

Il ministro della Difesa, Israel Katz, ha annunciato che durante la riunione di gabinetto di ieri \”abbiamo approvato i piani delle Idf per sconfiggere Hamas a Gaza\”, dove \”le porte dell’inferno si apriranno presto\”. Le dichiarazioni di Katz vengono rilanciate dai media israeliani, elencando tra le azioni attuate dall’esercito \”intenso fuoco nemico, evacuazioni civili e manovre\”. Al 686mo giorno di guerra, Katz ha ripetuto la minaccia che \”presto le porte dell’inferno si apriranno sulle teste degli assassini e degli stupratori di Hamas a Gaza, finché non accetteranno le condizioni israeliane per porre fine alla guerra, in primo luogo il rilascio di tutti gli ostaggi e il disarmo\”. Secondo lui, \”se non accettano, Gaza, la capitale di Hamas, diventerà come Rafah e Beit Hanoun. Esattamente come ho promesso, cosi’ sara’\”.

“,”postId”:”2d3aad4c-34be-466b-9a50-bef471908ce4″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-08-22T06:36:16.452Z”,”timestampUtcIt”:”2025-08-22T08:36:16+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Katz: \”Distruggeremo Gaza City se Hamas non rilascia ostaggi\””,”content”:”

Il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha promesso di distruggere Gaza City se Hamas non accetterà di disarmarsi, rilasciare tutti gli ostaggi rimasti nel territorio e porre fine alla guerra alle condizioni di Israele. \”Presto, le porte dell’inferno si apriranno sulle teste degli assassini e degli stupratori di Hamas a Gaza, finché non accetteranno le condizioni israeliane per porre fine alla guerra, in primo luogo il rilascio di tutti gli ostaggi e il loro disarmo\”, ha scritto il ministro sui social media. \”Se non accettano, Gaza, la capitale di Hamas, diventerà Rafah e Beit Hanoun\”, già rase al suolo, ha aggiunto.

“,”postId”:”66b36795-3e6e-4539-9161-d21fb7465512″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-08-22T06:21:39.123Z”,”timestampUtcIt”:”2025-08-22T08:21:39+0200″,”altBackground”:false,”title”:”In Palestina la soluzione a due Stati non esiste più: ora cosa succede”,”content”:”

Non è mai stata una proposta davvero sul tavolo, per colpa anche del pensiero magico dell’Occidente che dal 1948 ha ignorato il problema. Ma ora ha smesso di esistere anche come ipotesi di scuola: \”L’idea di uno Stato palestinese sarà seppellita per sempre\”. Parola del governo di Israele

“,”postId”:”1c0f5c7b-1c62-466c-b4c8-960a88174047″,”postLink”:{“title”:”In Palestina la soluzione a due Stati non esiste più: ora cosa succede”,”url”:”https://tg24.sky.it/mondo/2025/08/21/cisgiordania-insediamenti-israele-intenzioni”,”imageSrc”:”https://static.sky.it/editorialimages/605af928e9d298948211b6d77958c474582f7e09/skytg24/it/mondo/2025/08/21/cisgiordania-insediamenti-israele-intenzioni/GettyImages-2229263933.jpg?im=Resize,width=565″}},{“timestamp”:”2025-08-22T05:52:34.450Z”,”timestampUtcIt”:”2025-08-22T07:52:34+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Media: \”Usa stanno lavorando a incontro Netanyahu-Sharaa\””,”content”:”

Gli Stati Uniti stanno lavorando per organizzare un incontro tra il leader siriano Ahmed al-Sharaa e il primo ministro Benjamin Netanyahu, con la partecipazione del presidente Donald Trump, durante l’Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York il mese prossimo. Lo riferisce Sky News Arabia. Secondo la stessa fonte, la recente nomina da parte della Siria di un nuovo rappresentante alle Nazioni Unite potrebbe indicare che l’incontro si svolgera’ a margine dell’Assemblea generale.

“,”postId”:”ec077fc7-22f8-456a-8349-21c47f896e6f”,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-08-22T05:42:00.893Z”,”timestampUtcIt”:”2025-08-22T07:42:00+0200″,”altBackground”:false,”title”:”\”Idf nazista\” denuncia attore Bardem, fa paragone con SS”,”content”:”

Il noto attore spagnolo e premio Oscar Javier Bardem accusa l’esercito israeliano di essere \”nazista\”, in un post diffuso sui social accompagnato da un video. Lo riferisce il quotidiano Times of Israel, sottolineando che il filmato di un cecchino dell’Idf che spara a un palestinese al confine con Gaza, mentre i suoi commilitoni esultano, è stato diffuso per la prima volta nel 2018, suscitando l’attenzione e l’indignazione internazionale. Bardem, nel suo post, non ammette che il filmato risalga ad almeno sette anni fa, e non e’ chiaro se ne sia a conoscenza. \”L’Idf è nazista\”, ha scritto in stampatello l’iconico attore su Instagram sia in inglese che in spagnolo. \”Ricordate Amon Goth in Schindler’s List? Un sadico ufficiale delle SS che sparava ai prigionieri dal suo balcone solo per divertimento. Incarnava la banalita’ del male e l’impunita’ della crudeltà all’interno di un apparato militare oppressivo\”. \”Oggi, la stessa logica di terrore e disumanizzazione e’ quella che l’Idf applica contro il popolo palestinese\”, ha sottolineato il premio Oscar. Nel filmato, apparentemente girato con un mirino o un binocolo, si possono sentire i soldati discutere dello sparo, mentre il cecchino punta il fucile sul sospettato, che si trovava a diversi metri dalla barriera di sicurezza al confine con Gaza. Il sospettato non sembra armato. Mentre il cecchino spara, uno dei soldati che guardano esplode in un applauso. \”Wow! Che video! Sì! Figlio di puttana. Che video! Guarda, stanno correndo per evacuarlo\”, esclama entusiasta il fotografo. Mentre si vede un gruppo di palestinesi che porta via l’uomo ferito, il fotografo aggiunge: \”Che video leggendario\”.

“,”postId”:”594a814f-e810-4393-b35f-c1117aac83cb”,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-08-22T05:32:35.980Z”,”timestampUtcIt”:”2025-08-22T07:32:35+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Il tasso di mortalità civile nella guerra a Gaza è dell’83%: il rapporto”,”content”:”

I dati tratti da un database classificato dell’intelligence militare israeliana indicano che cinque palestinesi su sei uccisi dalle forze israeliane a Gaza erano civili. Lo afferma il Guardian, sottolineando che si tratta di \”un tasso di massacri estremo raramente eguagliato negli ultimi decenni di guerra\”

“,”postId”:”a4fc7736-8008-4d80-b0e1-04f025cc8e8b”,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-08-22T05:16:32.432Z”,”timestampUtcIt”:”2025-08-22T07:16:32+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Israele avvia progetto “blocco E1”: cos’è l’insediamento che divide in due la Cisgiordania”,”content”:”

Il ministro delle Finanze israeliano, Bezalel Smotrich ha annunciato ieri, in una conferenza stampa, l’approvazione definitiva del controverso progetto di insediamento “E1” in Cisgiordania. Una decisione “storica”, l’ha definita il ministro, che di fatto dividerebbe in due la Cisgiordania impedendo alcuna realizzazione di uno Stato unito di Palestina. Ecco di cosa si tratta.

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\”Sono venuto ad approvare i piani dell’Idf per la conquista di Gaza city e la sconfitta di Hamas. Allo stesso tempo, ho dato istruzioni per avviare immediatamente negoziati per la liberazione di tutti i nostri ostaggi e la fine della guerra secondo condizioni accettabili per Israele\”. Lo ha annunciato Benyamin Netanyahu durante una visita alla Divisione di Gaza, sottolineando che \”questi due obiettivi – la sconfitta di Hamas e la liberazione di tutti i nostri ostaggi – vanno di pari passo\”.

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\”L’Italia segue con profonda preoccupazione gli sviluppi recenti relativi alle decisioni assunte dal Governo israeliano in merito alla situazione nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania e riafferma con fermezza il proprio impegno a favore della pace, della sicurezza e del rispetto del diritto internazionale\”. Lo afferma la premier Giorgia Meloni in una dichiarazione.

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L’Idf ha negato quanto affermato in un’inchiesta pubblicata dal Guardian secondo cui i dati di un \”database classificato dell’intelligence militare\” indicano che 5 palestinesi su 6 uccisi a Gaza durante la guerra sono civili, affermando che gli autori dell’articolo mancano di \”competenze militari di base\”.\n    \”I numeri nell’articolo non sono corretti e non riflettono i dati presenti nei sistemi Idf\”, ha affermato. \”Durante la guerra vengono condotte continue valutazioni di intelligence sul numero di terroristi eliminati nella Striscia, basate su vari metodi e su ricerche incrociate provenienti da diverse fonti\”, prosegue la risposta

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In base ai dati dell’esercito israeliano l’83% delle persone uccise a Gaza risultano essere civili. È quanto emerge da una inchiesta giornalistica condotta dal quotidiano britannico Guardian in collaborazione coi siti di news dello Stato ebraico +972 Magazine e Local Call, secondo cui a maggio l’Idf aveva elencato in un database 8.900 combattenti di Hamas e della Jihad Islamica Palestinese come morti o \”probabilmente morti\” dall’inizio del conflitto. A quel tempo, in tutto 53.000 palestinesi erano stati uccisi dagli attacchi israeliani, stando alle autorità sanitarie di Gaza.

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\”Sono venuto ad approvare i piani dell’Idf per la conquista di Gaza city e la sconfitta di Hamas. Allo stesso tempo, ho dato istruzioni per avviare immediatamente negoziati per la liberazione di tutti i nostri ostaggi e la fine della guerra secondo condizioni accettabili per Israele\”. Lo ha annunciato Benyamin Netanyahu durante una visita alla Divisione di Gaza, sottolineando che \”questi due obiettivi – la sconfitta di Hamas e la liberazione di tutti i nostri ostaggi – vanno di pari passo\”

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Il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha promesso di distruggere Gaza City se Hamas non accetterà di disarmarsi, rilasciare tutti gli ostaggi rimasti nel territorio e porre fine alla guerra alle condizioni di Israele. “Presto, le porte dell’inferno si apriranno sulle teste degli assassini e degli stupratori di Hamas a Gaza, finché non accetteranno le condizioni israeliane per porre fine alla guerra, in primo luogo il rilascio di tutti gli ostaggi e il loro disarmo”, ha scritto il ministro sui social media. “Se non accettano, Gaza, la capitale di Hamas, diventerà Rafah e Beit Hanoun”, già rase al suolo, ha aggiunto.

Le Idf hanno annunciato di aver avviato la prima fase dell’occupazione di Gaza City, controllando già la periferia della città palestinese. Lo Stato ebraico approva intanto in via definitiva un insediamento in Cisgiordania che divide in due la regione, impedendo di fatto la realizzazione di uno Stato unito di Palestina.

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meno di un minuto fa

Gaza, forte esplosione visibile anche dal confine israeliano. VIDEO

Un’esplosione di grande intensità è stata avvistata venerdì 22 agosto a Gaza, visibile anche dal confine israeliano. L’episodio si inserisce nell’ondata di attacchi che prosegue dal 7 ottobre 2023, quando Hamas attaccò il sud di Israele causando 1.200 morti e 251 ostaggi. Da allora, l’offensiva israeliana ha provocato oltre 60.000 vittime palestinesi secondo il ministero della Sanità di Gaza.

Gaza, forte esplosione visibile anche dal confine israeliano | Video Sky - Sky TG24

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5 minuti fa

Media: “Usa lavorano per incontro tra Netanyahu e leader siriano”

Gli Stati Uniti sarebbero al lavoro per organizzare un incontro tra il leader siriano, Ahmed al-Sharaa, e il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, con la partecipazione del presidente americano Donald Trump. E’ quanto sostengono fonti citate da Sky News Arabia in una notizia rilanciata da media israeliani. L’occasione sarebbe quella dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite in programma il mese prossimo a New York.

11 minuti fa

Israele attacca Onu: rapporto su carestia a Gaza “falso”

Il Coordinatore delle Attività Governative nei Territori (COGAT) ha pubblicato una dura risposta al rapporto dell’Ipc sull’Indice di Sicurezza Alimentare a Gaza, che ha portato alla dichiarazione di una “epidemia di carestia” a Gaza City da parte dell’Onu. Il COGAT ha descritto il rapporto dell’Ipc come “falso e tendenzioso” e ha affermato che si basava su dati parziali di Hamas. “Questo è un rapporto destinato a creare una falsa rappresentazione e non a riflettere la realtà sul campo”, si legge nella dichiarazione. Il documento di risposta afferma che il rapporto contiene “gravi lacune metodologiche e fattuali, l’uso di fonti di informazione distorte, una mancanza di accuratezza materiale.

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16 minuti fa

Onu: “Carestia Gaza per ostruzionismo sistematico Israele”

La carestia a Gaza era del tutto evitabile se alle Nazioni Unite non fosse stato sistematicamente impedito di portare cibo. Lo ha dichiarato venerdì il responsabile degli aiuti umanitari delle Nazioni Unite. “E’ una carestia che avremmo potuto evitare se ci fosse stato permesso. Eppure, il cibo si accumula alle frontiere a causa dell’ostruzionismo sistematico da parte di Israele”, ha detto Tom Fletcher ai giornalisti a Ginevra, definendola “una carestia che ci perseguiterà e ci perseguiterà tutti”.

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22 minuti fa

Onu: “A Gaza è carestia, catastrofe per 500 mila”

L’Onu ha ufficialmente dichiarato lo stato di carestia a Gaza, la prima in Medio Oriente. Come ha sottolineato il comitato dell’Ipc (Integrated Food Security Phase Classification), la situazione è “catastrofica” per 500 mila persone nella Striscia. La carestia è stata ora confermata nel governatorato di Gaza City che copre circa il 20% della Striscia.

23 minuti fa

Media Gran Bretagna: “Ipc dichiara ufficialmente carestia a Gaza”

L’Integrated Food Security Phase Classification (Ipc), sistema globale di monitoraggio della fame sostenuto dall’Onu, dichiarerà ufficialmente questa mattina lo stato di carestia a Gaza. Lo riportano i media del Regno Unito, secondo cui l’organizzazione aveva già avvertito che la carestia era imminente in alcune parti della Striscia, a causa del blocco degli aiuti da parte di Israele, ma finora non aveva rilasciato una dichiarazione formale, che riguarda in particolare Gaza City, dove è stata avviata l’occupazione da parte dell’Idf.

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46 minuti fa

Unrwa: “Dal 7 ottobre molti bambini ripetutamente sfollati a Gaza”

L’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi ha affermato che “molti” bambini sono stati “ripetutamente sfollati” a Gaza da quando è iniziata la guerra nell’ottobre 2023. “Sono confinati in spazi sempre più ristretti con quasi il 90% della Striscia di Gaza all’interno di zone militarizzate da Israele, sotto ordini di sfollamento, o entrambi”, si legge in un post dell’Unrwa su X, che conclude con la richiesta di “#CeasefireNow”.

10:30

Anche Varsavia condanna progetto E1 di Israele

Anche la Polonia si unisce ai Paesi che condannano i progetti di insediamenti israeliani in Cisgiordania, definendolo una “flagrante violazione del diritto internazionale”. Varsavia “sostiene la soluzione dei due Stati che implica la coesistenza pacifica di Israele e Palestina all’interno dei confini del 1967, come confermato dalle risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite”. Lo sviluppo di 3.400 case, che è stato accolto con una radicale condanna internazionale, taglierà fuori gran parte della Cisgiordania da Gerusalemme Est, collegando migliaia di insediamenti israeliani illegali nell’area.

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10:21

Gaza, Valastro (Cri): “Aumentano attacchi ai civili”

“Nei giorni in cui l’invasione a Gaza City porta davanti agli occhi del mondo nuove immagini di violenza, in cui la popolazione in Ucraina è un bersaglio, in cui i civili soffrono a causa della guerra in Sudan, il 22 agosto ha per noi tutti un sapore amaro. Le crisi umanitarie stanno aumentando, come gli attacchi alla popolazione civile e agli operatori umanitari. Sono oltre 50 i nostri colleghi uccisi dagli attacchi nella Striscia di Gaza, in quella terra in cui hanno perso la vita quasi 20mila bambini e altri 300mila sono a rischio malnutrizione ma che è uno solo degli oltre cento conflitti in tutto il mondo. Nel 1864, proprio in questo giorno, – sottolinea in un comunicato Rosario Valastro, Presidente della Croce Rossa Italiana, oggi, 22 agosto, in occasione dell’anniversario della firma della Prima Convenzione di Ginevra –  ci fu una svolta fondamentale per l’Umanità: 12 Stati europei firmarono la Prima Convenzione di Ginevra, un documento ispirato dalle idee e dall’azione di Henry Dunant e pilastro del Diritto Internazionale Umanitario”.     “Venivano stabilite regole universali per la protezione delle vittime nei conflitti, veniva previsto l’obbligo di estendere senza alcuna discriminazione le cure a tutti i militari feriti e malati, il rispetto del personale medico, del materiale e delle attrezzature sanitarie, riconoscendo nell’Emblema della Croce Rossa un simbolo di neutralità”, rileva Valastro..  “A 161 anni dalla sottoscrizione della Convenzione, viviamo un momento in cui nelle zone di guerra l’assistenza ai civili e alle vittime dei conflitti non è garantita, in cui la popolazione non ha accesso agli aiuti, in cui si spara sulla Croce Rossa. Davanti a tutto ciò, questo anniversario ci fa comprendere ancora di più l’importanza di difendere i valori e i Princìpi che il 22 agosto del 1864 cambiarono per sempre la storia del mondo. Non accetteremo mai la violenza come mezzo o compromesso e ancora oggi, di fronte alle atroci sofferenze a cui assistiamo, siamo lì dove c’è bisogno di aiuto, dove chi viene ferito, chi necessita di cure e supporto trova nel nostro Emblema una certezza: noi siamo l’Umanità e ribadiamo che i Diritti umani, la vita e la dignità delle persone non hanno eccezioni”, conclude Valastro.

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10:09

21 Paesi si uniscono alla condanna di Ue e Onu su progetto E1

21 Paesi, tra cui il Regno Unito, l’Australia e il Giappone si sono uniti all’Unione europea e all’Onu nell’opporsi al piano di insediamento illegale E1 di Israele, che di fatto rende impossibile una futura soluzione a due Stati per i palestinesi. “Condanniamo questa decisione e chiediamo la sua immediata inversione nei termini più forti”, hanno detto i 21 paesi in una dichiarazione congiunta, descrivendo i piani di costruzione di Israele come una “violazione del diritto internazionale”.

10:02

Libano, prosegue consegna armi all’esercito

Il giornale libanese Al-Akhbar, affiliato a Hezbollah, ha riferito che oggi ci sarà un altro giro di consegne di armi da parte di un campo profughi palestinese all’esercito libanese. Secondo il rapporto, il trasferimento di armi dal campo di al-Bas a Tiro è previsto, dopo la consegna di armi avvenuta ieri dal campo di Burj al-Barajneh. In base a quanto afferma Al-Akhbar, sono state consegnate mitragliatrici, mitragliatrici Dushka, RPG, proiettili, proiettili e bombe a mano. Allo stesso tempo, il comandante delle forze di sicurezza nazionali ha affermato che è stato consegnato un camion di armi pesanti e medie che non appartenevano alle fazioni, ma a “una persona che e’ entrata illegalmente nel campo 48 ore fa”.

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09:58

Israele, negato l’ingresso al sindaco di Barcellona

Al sindaco di Barcellona, Jaume Colboni, è stato negato l’ingresso in Israele. Lo ha reso noto l’Autorità per la Popolazione e l’Immigrazione del Ministero dell’Interno, sottolineando che “il rifiuto è conforme alla legge sull’ingresso in Israele e in coordinamento con il ministero degli Esteri e il Consiglio di sicurezza nazionale”. Il rifiuto ha fatto seguito a diverse recenti dichiarazioni del sindaco contro Israele, e dopo che il consiglio comunale ha preso la decisione lo scorso maggio di “tagliare i legami con Israele”. Kolboni, che sarebbe dovuto atterrare in Israele verso la mezzanotte di ieri sera, aveva in programma di visitare Yad Vashem e l’Autorità Palestinese.

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09:55

Cogat: “Ieri entrati a Gaza oltre 220 camion con aiuti”

Oltre 220 camion che trasportavano aiuti umanitari sono entrati ieri nella Striscia di Gaza attraverso i valichi di Kerem Shalom e Zikim. Lo ha fatto sapere il Coordinatore israeliano delle attività governative (COGAT), aggiungendo che sempre nella giornata di ieri le Nazioni Unite e altre organizzazioni internazionali hanno raccolto oltre 370 camion che trasportavano aiuti dal lato di Gaza dei valichi per essere distribuiti. “Il contenuto di centinaia di camion è ancora in attesa di essere ritirato sul lato di Gaza dei valichi”, ha affermato il coordinatore.

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09:38

Unrwa: “La gente resterà a Gaza perché non ha dove andare”

“Già 16.000 persone sono uscite da Gaza e altre continueranno a uscire a mano a mano che Israele renderà la situazione più difficile. Ma c’è gente che non se ne andrà, perché non ha un posto dove andare. La zona sicura, Al Mawasi, continua ad essere bombardata”. La direttrice in Spagna dell’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa), Raquel Martì, ha denunciato la situazione disperata dei civili, mentre il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha annunciato la ratifica del piano militare per prendere il controllo di Gaza e il contemporaneo avvio di trattative per una tregua. In dichiarazioni alla radio Cadena Ser, Martì ha espresso il suo scetticismo riguardo alle intenzioni di pace del premier israeliano. “Sono mesi che sentiamo parlare Netanyahu di negoziati di pace e continua a massacrare sempre di più, con piani sempre più contorti contro la popolazione” gazawi, ha rilevato. Secondo la direttrice dell’agenzia Onu, la popolazione si trova di fronte a una scelta impossibile e senza alternative: “I palestinesi scelgono di restare a Gaza perché, se non muoiono lì, lo faranno in qualsiasi altro posto. Non hanno un luogo dove andare”, ha osservato Raquel Marti nel denunciare la disastrosa condizione dei civili.

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09:34

Al-jazeera: “Almeno 25 palestinesi uccisi dall’alba a Gaza”

Almeno 25 palestinesi, tra cui tre minori, sono stati uccisi in tutta Gaza dall’alba di oggi, con i bombardamenti più intensi segnalati a ovest di Gaza City e a est di Deir el-Balah. Lo riferisce al-Jazeera.

08:45

Katz: “Porte dell’inferno si apriranno presto” a Gaza

Il ministro della Difesa, Israel Katz, ha annunciato che durante la riunione di gabinetto di ieri “abbiamo approvato i piani delle Idf per sconfiggere Hamas a Gaza”, dove “le porte dell’inferno si apriranno presto”. Le dichiarazioni di Katz vengono rilanciate dai media israeliani, elencando tra le azioni attuate dall’esercito “intenso fuoco nemico, evacuazioni civili e manovre”. Al 686mo giorno di guerra, Katz ha ripetuto la minaccia che “presto le porte dell’inferno si apriranno sulle teste degli assassini e degli stupratori di Hamas a Gaza, finché non accetteranno le condizioni israeliane per porre fine alla guerra, in primo luogo il rilascio di tutti gli ostaggi e il disarmo”. Secondo lui, “se non accettano, Gaza, la capitale di Hamas, diventerà come Rafah e Beit Hanoun. Esattamente come ho promesso, cosi’ sara'”.

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08:36

Katz: “Distruggeremo Gaza City se Hamas non rilascia ostaggi”

Il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha promesso di distruggere Gaza City se Hamas non accetterà di disarmarsi, rilasciare tutti gli ostaggi rimasti nel territorio e porre fine alla guerra alle condizioni di Israele. “Presto, le porte dell’inferno si apriranno sulle teste degli assassini e degli stupratori di Hamas a Gaza, finché non accetteranno le condizioni israeliane per porre fine alla guerra, in primo luogo il rilascio di tutti gli ostaggi e il loro disarmo”, ha scritto il ministro sui social media. “Se non accettano, Gaza, la capitale di Hamas, diventerà Rafah e Beit Hanoun”, già rase al suolo, ha aggiunto.

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08:21

In Palestina la soluzione a due Stati non esiste più: ora cosa succede

Non è mai stata una proposta davvero sul tavolo, per colpa anche del pensiero magico dell’Occidente che dal 1948 ha ignorato il problema. Ma ora ha smesso di esistere anche come ipotesi di scuola: “L’idea di uno Stato palestinese sarà seppellita per sempre”. Parola del governo di Israele

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07:52

Media: “Usa stanno lavorando a incontro Netanyahu-Sharaa”

Gli Stati Uniti stanno lavorando per organizzare un incontro tra il leader siriano Ahmed al-Sharaa e il primo ministro Benjamin Netanyahu, con la partecipazione del presidente Donald Trump, durante l’Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York il mese prossimo. Lo riferisce Sky News Arabia. Secondo la stessa fonte, la recente nomina da parte della Siria di un nuovo rappresentante alle Nazioni Unite potrebbe indicare che l’incontro si svolgera’ a margine dell’Assemblea generale.

07:42

“Idf nazista” denuncia attore Bardem, fa paragone con SS

Il noto attore spagnolo e premio Oscar Javier Bardem accusa l’esercito israeliano di essere “nazista”, in un post diffuso sui social accompagnato da un video. Lo riferisce il quotidiano Times of Israel, sottolineando che il filmato di un cecchino dell’Idf che spara a un palestinese al confine con Gaza, mentre i suoi commilitoni esultano, è stato diffuso per la prima volta nel 2018, suscitando l’attenzione e l’indignazione internazionale. Bardem, nel suo post, non ammette che il filmato risalga ad almeno sette anni fa, e non e’ chiaro se ne sia a conoscenza. “L’Idf è nazista”, ha scritto in stampatello l’iconico attore su Instagram sia in inglese che in spagnolo. “Ricordate Amon Goth in Schindler’s List? Un sadico ufficiale delle SS che sparava ai prigionieri dal suo balcone solo per divertimento. Incarnava la banalita’ del male e l’impunita’ della crudeltà all’interno di un apparato militare oppressivo”. “Oggi, la stessa logica di terrore e disumanizzazione e’ quella che l’Idf applica contro il popolo palestinese”, ha sottolineato il premio Oscar. Nel filmato, apparentemente girato con un mirino o un binocolo, si possono sentire i soldati discutere dello sparo, mentre il cecchino punta il fucile sul sospettato, che si trovava a diversi metri dalla barriera di sicurezza al confine con Gaza. Il sospettato non sembra armato. Mentre il cecchino spara, uno dei soldati che guardano esplode in un applauso. “Wow! Che video! Sì! Figlio di puttana. Che video! Guarda, stanno correndo per evacuarlo”, esclama entusiasta il fotografo. Mentre si vede un gruppo di palestinesi che porta via l’uomo ferito, il fotografo aggiunge: “Che video leggendario”.

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07:32

Il tasso di mortalità civile nella guerra a Gaza è dell’83%: il rapporto

I dati tratti da un database classificato dell’intelligence militare israeliana indicano che cinque palestinesi su sei uccisi dalle forze israeliane a Gaza erano civili. Lo afferma il Guardian, sottolineando che si tratta di “un tasso di massacri estremo raramente eguagliato negli ultimi decenni di guerra”

07:16

Israele avvia progetto “blocco E1”: cos’è l’insediamento che divide in due la Cisgiordania

Il ministro delle Finanze israeliano, Bezalel Smotrich ha annunciato ieri, in una conferenza stampa, l’approvazione definitiva del controverso progetto di insediamento “E1” in Cisgiordania. Una decisione “storica”, l’ha definita il ministro, che di fatto dividerebbe in due la Cisgiordania impedendo alcuna realizzazione di uno Stato unito di Palestina. Ecco di cosa si tratta.

Blocco E1: cos’è l’insediamento di Israele che divide la Cisgiordania

Blocco E1: cos’è l’insediamento di Israele che divide la CisgiordaniaVai al contenuto

06:54

“Sono venuto ad approvare i piani dell’Idf per la conquista di Gaza city e la sconfitta di Hamas. Allo stesso tempo, ho dato istruzioni per avviare immediatamente negoziati per la liberazione di tutti i nostri ostaggi e la fine della guerra secondo condizioni accettabili per Israele”. Lo ha annunciato Benyamin Netanyahu durante una visita alla Divisione di Gaza, sottolineando che “questi due obiettivi – la sconfitta di Hamas e la liberazione di tutti i nostri ostaggi – vanno di pari passo”.

“L’Italia segue con profonda preoccupazione gli sviluppi recenti relativi alle decisioni assunte dal Governo israeliano in merito alla situazione nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania e riafferma con fermezza il proprio impegno a favore della pace, della sicurezza e del rispetto del diritto internazionale”. Lo afferma la premier Giorgia Meloni in una dichiarazione.

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06:53

Meloni, occupazione Gaza aggraverà situazione drammatica

“L’Italia segue con profonda preoccupazione gli sviluppi recenti relativi alle decisioni assunte dal Governo israeliano in merito alla situazione nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania e riafferma con fermezza il proprio impegno a favore della pace, della sicurezza e del rispetto del diritto internazionale”. Lo afferma la premier Giorgia Meloni in una dichiarazione. “In particolare – aggiunge -, la decisione di procedere con l’occupazione di Gaza, in risposta al disumano attacco terroristico di Hamas del 7 ottobre 2023, costituisce un’ulteriore escalation militare che non potrà che aggravare la già drammatica situazione umanitaria”.

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06:52

Idf smentisce l’inchiesta del Guardian, ‘dati sono errati’

L’Idf ha negato quanto affermato in un’inchiesta pubblicata dal Guardian secondo cui i dati di un “database classificato dell’intelligence militare” indicano che 5 palestinesi su 6 uccisi a Gaza durante la guerra sono civili, affermando che gli autori dell’articolo mancano di “competenze militari di base”.
    “I numeri nell’articolo non sono corretti e non riflettono i dati presenti nei sistemi Idf”, ha affermato. “Durante la guerra vengono condotte continue valutazioni di intelligence sul numero di terroristi eliminati nella Striscia, basate su vari metodi e su ricerche incrociate provenienti da diverse fonti”, prosegue la risposta

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06:37

Guardian rivela dati Idf, ‘a Gaza 83% di vittime civili’

In base ai dati dell’esercito israeliano l’83% delle persone uccise a Gaza risultano essere civili. È quanto emerge da una inchiesta giornalistica condotta dal quotidiano britannico Guardian in collaborazione coi siti di news dello Stato ebraico +972 Magazine e Local Call, secondo cui a maggio l’Idf aveva elencato in un database 8.900 combattenti di Hamas e della Jihad Islamica Palestinese come morti o “probabilmente morti” dall’inizio del conflitto. A quel tempo, in tutto 53.000 palestinesi erano stati uccisi dagli attacchi israeliani, stando alle autorità sanitarie di Gaza.

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06:35

Netanyahu ordina negoziati per rilascio tutti gli ostaggi

“Sono venuto ad approvare i piani dell’Idf per la conquista di Gaza city e la sconfitta di Hamas. Allo stesso tempo, ho dato istruzioni per avviare immediatamente negoziati per la liberazione di tutti i nostri ostaggi e la fine della guerra secondo condizioni accettabili per Israele”. Lo ha annunciato Benyamin Netanyahu durante una visita alla Divisione di Gaza, sottolineando che “questi due obiettivi – la sconfitta di Hamas e la liberazione di tutti i nostri ostaggi – vanno di pari passo”