L’Idf ha annunciato la distruzione di un edificio di 12 piani nella parte occidentale di Gaza City, la Mushtaha Tower. Lo riferisce il quotidiano Times of Israel. L’annuncio della distruzione è giunto pochissimo tempo dopo l’emissione dell’ordine di evacuazione forzata per la Mushtaha Tower, con volantini lanciati dall’Idf: l’edificio, secondo quanto riferito dall’esercito israeliano, ospitava terroristi di Hamas.\n

Il primo ministro israeliano ha respinto la richiesta del presidente francese di visitare i territori palestinesi occupati. Lo ha riferito l’emittente Kan. Secondo la fonte, Netanyahu ha trasmesso un chiaro messaggio a Macron: \”Ritira la decisione di riconoscere uno stato palestinese e allora protrai venire\”. 

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La scorsa notte gli attacchi dell’Idf hanno provocato la morte di almeno 18 palestinesi, di cui sette bambini, secondo l’emittente qatarina Al Jazeera, che stima che i morti in tutta la Striscia siano 75 nelle ultime 24 ore, di cui 44 nella sola Gaza City. Portavoce Idf: \”Al momento controlliamo il 40% di Gaza City\”. il Papa al presidente israeliano Herzog: \”Garantire un futuro al popolo palestinese\”. Hamas diffonde i video di due ostaggi.

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Il capo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha lanciato l’allarme sulla carestia a Gaza, invitando Israele a fermare questa “catastrofe”. Almeno 370 persone sono morte di fame dall’inizio del conflitto. “Questa è una catastrofe che Israele avrebbe potuto prevenire e potrebbe fermare in qualsiasi momento”, ha dichiarato durante una conferenza stampa presso la sede centrale dell’OMS a Ginevra. 

“,”postId”:”3b5a009c-8c8f-44a1-86bd-50a489ef2186″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-09-05T14:51:05.455Z”,”timestampUtcIt”:”2025-09-05T16:51:05+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Libano, ministri Hezbollah lasciano riunione su Piano disarmo”,”content”:”

In Libano, i ministri di Hezbollah hanno abbandonato la riunione di governo dedicata alla discussione di un piano di disarmo del gruppo terroristico presentato dalle forze armate. Lo riferisce il canale saudita \”Al-Hadath\”, precisando che i ministri di Hezbollah hanno lasciato la sessione dopo l’ingresso del comandante dell’esercito libanese per discutere del disarmo. Anche i ministri sciiti del movimento Amal hanno abbandonato la riunione, secondo il canale qatariota \”Al-Arabi\”. 

“,”postId”:”19f4ce5b-2588-4d5a-9af3-cd267e8b99ab”,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-09-05T14:37:24.566Z”,”timestampUtcIt”:”2025-09-05T16:37:24+0200″,”altBackground”:false,”title”:”La Finlandia valuta di riconoscere lo Stato Palestinese”,”content”:”

La Finlandia firmerà una dichiarazione franco-saudita sulla soluzione a due Stati tra israeliani e palestinesi, ma non ha annunciato una data per il riconoscimento dello Stato palestinese. \”Il processo guidato da Francia e Arabia Saudita rappresenta lo sforzo internazionale più significativo degli ultimi anni per creare le condizioni per una soluzione a due Stati\”, ha scritto la ministra degli Esteri Elina Valtonen su X. Il governo di coalizione di destra finlandese è diviso sulla questione del riconoscimento dello Stato palestinese, con il Partito dei Finlandesi di estrema destra e i Cristiano-Democratici entrambi contrari. \”La Finlandia si impegna a riconoscere lo Stato di Palestina in futuro\”, ha dichiarato Valtonen ai giornalisti, senza fornire dettagli su una possibile data. Il presidente finlandese Alexander Stubb ha annunciato all’inizio di agosto di essere pronto a riconoscere lo Stato palestinese se il governo gli avesse presentato una proposta. Il capo dello Stato ha poteri limitati, ma coordina la politica estera in stretta collaborazione con il governo. Numerosi Paesi, tra cui Francia e Gran Bretagna, si sono impegnati a riconoscere lo Stato palestinese a margine dell’80sima Assemblea generale delle Nazioni Unite a settembre. L’adozione della dichiarazione franco-saudita è \”coerente con la relazione del governo finlandese sulla politica estera e di sicurezza nazionale, approvata all’unanimità dal parlamento\”, ha affermato Valtonen.

“,”postId”:”16dfc6ba-37b2-4f5d-adf6-c84651637c2d”,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-09-05T14:20:26.450Z”,”timestampUtcIt”:”2025-09-05T16:20:26+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Poggi (Sumud Flotilla): ‘Barche da Spagna e Tunisia stanno arrivando, poi partiremo'”,”content”:”

C’è attesa per la partenza della Global Sumud Flotilla, la flotta internazionale di navi che salperà per portare cibo e aiuti umanitari ai civili palestinesi a Gaza. Le imbarcazioni dovevano essere già in mare da ieri, ma per  problemi organizzativi non hanno ancora spiegato le vele. A raccontare la situazione all’Adnkronos è Luca Poggi, il responsabile logistico delle imbarcazioni, che spiega di stare aspettando \”che arrivino le altre navi dalla Spagna e dalla Tunisia. Siamo una flotilla quindi è essenziale andare tutti insieme, ma le barche sono già in mare, pronte a raggiungerci\”. Nelle parole di Poggi c’è fermento, anche perché la delegazione italiana, attualmente ferma a Catania, sarà quella che manderà più navi: \”Sono 20 imbarcazioni, si tratta della metà di tutta la flotta. Tra l’altro la nostra delegazione è già pronta, i capitani e gli equipaggi sono al lavoro da giorni. Ogni minuto in più è utile per fare gli ultimi check alle barche, sono navi comprate sul mercato dell’usato, è possibile che abbiano bisogno di manutenzioni\”. Dagli ultimi aggiornamenti sembrava che la flotilla dovesse abbandonare i porti domenica 7 settembre, ma su questo Poggi non sa dare una risposta precisa e conclude spiegando che anche se non ci sono \”certezze sulla partenza in quella data, puntiamo comunque a salpare a breve termine\”. 

\n\n”,”postId”:”46c40ac0-6698-4355-a021-ef3bf4ac4ebb”,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-09-05T14:18:27.888Z”,”timestampUtcIt”:”2025-09-05T16:18:27+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Lafram (Ucoii): ‘A Gaza con Flotilla in rappresentanza comunità musulmana'”,”content”:”

\”Domenica mi imbarcherò sulla Global Sumud Flotilla nella mia veste di presidente dell’Ucoii, per dar voce agli oltre 2 milioni di musulmani che sono attaccati ad al Jazeera dove c’é una narrazione continua di quella che è la situazione di fatto, con la popolazione civile che continua a morire sotto i bombardamenti, con i corpi di adulti e bambini scheletrici, stremati dalla fame usata come arma\”. Lo dice all’Adnkronos Yassine Lafram, presidente dell’Ucoii, pronto a partire per la Striscia di Gaza per portare solidarietà alla popolazione palestinese.

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\”E’ un gesto forte, simbolico però significativo – spiega – Sono molto preoccupato per lo stato d’animo dei miei cari, dei miei amici, perché molti li ho visti provati da questa mia scelta che non si aspettavano. Molti non ci credevano, continuavano a chiedermi se facessi davvero, se fossi impazzito. Sappiamo i pericoli e i rischi a cui ci esponiamo, non solo io ma tutti quelli che partecipano come me a questa missione umanitaria, ma chi prende questa decisione va oltre il timore. Ci aspettiamo dal nostro governo una presa di posizione politica, che vuol dire lavorare sul cessate il fuoco, interrompere la cooperazione militare Israele-Italia, imporre delle sanzioni a questo governo genocida di Israele, assicurare l’arresto in caso di arrivo di Netanyahu in Italia, visto che come sappiamo tutti pende sulla sua testa un mandato di arresto internazionale\”. \”Va benissimo il riconoscimento dello Stato palestinese ma non è quello che ferma il genocidio. Vogliamo delle azioni concrete che vadano nella direzione di un cessate il fuoco immediato e questo ovviamente lo si può fare con un intervento da parte dei Paesi europei dell’Unione europea. Quando i governi vengono meno, ecco che arriva una risposta civile come questa, che vede un insieme di imbarcazioni comporre una flottiglia, la più grande mai organizzata, per andare a rompere l’assedio imposto all’intera Striscia di Gaza e portare aiuti umanitari. Questa nostra è una missione non violenta, umana e umanitaria per restituire un po’ di umanità a noi stessi, prima ancora che ai palestinesi\”. (di Silvia Mancinelli).

\n”,”postId”:”3ebd1550-c2cd-46c1-941b-07be4f2a9fb3″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-09-05T13:38:49.356Z”,”timestampUtcIt”:”2025-09-05T15:38:49+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Katz: \”A l 700esimo giorno di guerra \”abbiamo iniziato\” “,”content”:”

Il ministro della Difesa Israel Katz ha pubblicato un video sul suo account X che mostra un edificio bombardato a Gaza City, commentando: \”Abbiamo iniziato\”. Il capo della difesa ha caricato il filmato al 700esimo giorno di guerra, avviata dopo l’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023, mentre le forze dell’Idf stanno intensificando le operazioni per conquistare Gaza City, dove hanno distrutto con bombardamenti aerei una torre di 12 piani, la Mushtaha Tower, affermando che ospitava infrastrutture di organizzazioni terroristiche quali Hamas utilizzate per promuovere ed eseguire operazioni terroristiche contro le forze israeliane nella zona.

“,”postId”:”c88bb6de-0fb2-4999-9e34-bb1e8570eb09″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-09-05T11:56:52.165Z”,”timestampUtcIt”:”2025-09-05T13:56:52+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Video ostaggi, Gilboa-Dalal: \”Per favore riportateci indietro\””,”content”:”

La famiglia di Guy Gilboa-Dalal, ostaggio di Hamas, ha autorizzato la pubblicazione di parte di un video pubblicato dal gruppo terroristico. Il video completo include anche riprese di Alon Ohel, per la prima volta da quando è stato preso in ostaggio, ma la famiglia non ha autorizzato la diffusione delle immagini che lo ritraggono. Lo riporta il Times of Israel. Nel filmato di 28 secondi, Gilboa-Dalal afferma che la data è il 28 agosto 2025 e che è detenuto dalle brigate Izz ad-Din al-Qassam di Hamas a Gaza City. Gilboa-Dalal è mostrato con i capelli corti, una camicia blu scuro e un’espressione di angoscia, mentre si copre il viso con le mani. In una parte del video, sembra seduto sul sedile posteriore di un’auto in superficie. In dichiarazioni probabilmente dettategli dai suoi carcerieri, implora la sua liberazione. \”Questo è tutto ciò che vogliamo, vogliamo solo che finisca\”, dice. \”Vogliamo tornare dalle nostre famiglie. Per favore, riportateci indietro.\” 

“,”postId”:”6e66e1ce-d15c-4cd7-83ad-f76ba8ab5b06″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-09-05T11:40:46.128Z”,”timestampUtcIt”:”2025-09-05T13:40:46+0200″,”image”:{“imgSrc”:”https://www.europesays.com/wp-content/uploads/2025/09/gaza_city_ansa.jpg”,”imgAlt”:”la Mushtaha Tower”,”imgCredits”:”©Ansa”,”imgCaption”:null},”altBackground”:true,”title”:”Distrutta dall’Idf la Mushtaha Tower a Gaza City”,”postId”:”ab7b8c87-2cb1-4d0f-8e35-a773b80d72d1″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-09-05T11:12:57.619Z”,”timestampUtcIt”:”2025-09-05T13:12:57+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Idf, edificio distrutto ospitava terroristi Hamas”,”content”:”

Secondo il portavoce dell’Idf, l’edificio di 12 piani distrutto a Gaza City, la Mushtaha Tower, ospitava infrastrutture di organizzazioni terroristiche utilizzate per promuovere ed eseguire operazioni terroristiche contro le forze israeliane nella zona. \”Sotto l’edificio è stata creata un’infrastruttura sotterranea da cui i terroristi di Hamas portano avanti operazioni terroristiche contro le forze israeliane nella zona\”, ha riferito il portavoce dell’Idf, secondo Ynet News. \”L’infrastruttura viene utilizzata per imboscate contro le forze israeliane e come via di fuga per i terroristi\”, ha insistito la stessa fonte. 

“,”postId”:”10770083-1f56-4d41-8276-bac75f8c4cef”,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-09-05T11:10:53.567Z”,”timestampUtcIt”:”2025-09-05T13:10:53+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Idf, a Gaza City distrutto edificio 12 piani”,”content”:”

L’Idf ha annunciato la distruzione di un edificio di 12 piani nella parte occidentale di Gaza City, la Mushtaha Tower. Lo riferisce il quotidiano Times of Israel. L’annuncio della distruzione è giunto pochissimo tempo dopo l’emissione dell’ordine di evacuazione forzata per la Mushtaha Tower, con volantini lanciati dall’Idf: l’edificio è stato raso al suolo da aerei da combattimento israeliani. La torre distrutta era situata in una parte di Gaza City considerata l’ultimo rifugio per le famiglie in fuga dalle aree bombardate nella periferia orientale. Al momento si levano enormi colonne di fumo nero dalla zona. Testimoni hanno riferito ai media, tra cui Al Jazeera, che il terreno tremava sotto i loro piedi quando la torre è stata presa di mira. I primi resoconti suggeriscono che la torre sia stata colpita da diversi missili che ne hanno causato la completa distruzione. La Mushtaha Tower sorgeva in una delle zone più densamente popolate, dove le persone sono fuggite dai bombardamenti in altre parti della città. 

“,”postId”:”2f516716-9d23-4c45-9b2c-3cdedcc5a737″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-09-05T11:06:52.553Z”,”timestampUtcIt”:”2025-09-05T13:06:52+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Parolin: \”Per Gaza e Kiev serve il dialogo, S. Sede farà sua parte\””,”content”:”

La via per risolvere i conflitti in Ucraina e a Gaza passa necessariamente per il dialogo. Lo ha detto il Segretario di Stato vaticano, il cardinale Pietro Parolin, a margine della cerimonia al Bambino Gesù, dove ha benedetto un’effigie di Pier Giorgio Frassati che domenica verrà canonizzato insieme a Carlo Acutis. \”La Santa Sede sta insistendo perché le parti riprendano il dialogo e, attraverso di esso, possano trovare soluzioni alla tragica situazione di Gaza. È una voce – ha detto Parolin al Sir – che continua a levarsi, ribadita anche ieri in maniera molto decisa con il presidente di Israele. L’auspicio è che questa voce, unita a quella della comunità internazionale, possa produrre qualche effetto\”. In particolare la preoccupazione della Santa Sede per la parrocchia di Gaza \”è molto alta, soprattutto perché nella parrocchia vivono numerose persone con disabilità che non possono essere trasferite altrove. Si spera che venga garantito rispetto a quanti hanno deciso di rimanere e a coloro che non hanno alternative, ascoltando l’appello a proteggerli\”. Anche per l’Ucraina \”la posizione è chiara: avviare un dialogo. Il Santo Padre aveva perfino messo a disposizione il Vaticano come luogo per ospitare eventuali colloqui. Da parte della Santa Sede c’è grande disponibilità ad aiutare a trovare tutte le vie e i mezzi possibili per mettere fine alla carneficina\”. 

“,”postId”:”8236c1f8-ead9-4850-bdb0-bc3f03de51bc”,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-09-05T10:59:12.251Z”,”timestampUtcIt”:”2025-09-05T12:59:12+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Ue: \”Genocidio? Tocca a Corti non alla Commissione definirlo\””,”content”:”

\”Non tocca alla Commissione europea definire se siamo di fronte a crimini contro l’umanità o a un genocidio: è compito delle corti internazionali che hanno la qualificazione legale per farlo\”. Lo hanno detto i portavoce dell’Unione, commentando le parole di ieri della vicepresidente esecutiva Teresa Ribera. 

“,”postId”:”ce3d9906-9679-4709-a274-cff6076e7858″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-09-05T10:43:04.813Z”,”timestampUtcIt”:”2025-09-05T12:43:04+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Idf, nei prossimi giorni raid su grattacieli di Gaza City”,”content”:”

L’esercito israeliano ha annunciato che nei prossimi giorni prenderà di mira i grattacieli di Gaza City. 

“,”postId”:”bd95d3d3-c116-42e6-b137-deaed79916d8″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-09-05T10:09:23.408Z”,”timestampUtcIt”:”2025-09-05T12:09:23+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Katz: \”Le porte dell’inferno si sono aperte a Gaza’\””,”content”:”

\”Le porte dell’inferno si sono aperte a Gaza. Viene dato il primo avviso di evacuazione a un palazzo di terroristi nella città di Gaza prima di un attacco. Quando la porta si aprirà, non si chiuderà più e l’attività delle Idf aumenterà, finché gli assassini e gli stupratori di Hamas non accetteranno le condizioni poste da Israele per porre fine alla guerra, in primo luogo il rilascio di tutti gli ostaggi e il disarmo, altrimenti saranno distrutti\”. Lo ha scritto su X il ministro della Difesa israeliano Israel Katz. 

\n\n”,”postId”:”dc2a5cbb-8c52-4c41-9300-7dc69e7af12e”,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-09-05T09:50:09.625Z”,”timestampUtcIt”:”2025-09-05T11:50:09+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Unicef: a Gaza City l’infanzia non può sopravvivere”,”content”:”

\”Gaza City, l’ultimo rifugio per le famiglie nel nord della Striscia di Gaza, sta velocemente diventando un luogo dove l’infanzia non può sopravvivere. È una città di paura, fuga e funerali. Il mondo sta lanciando l’allarme su ciò che potrebbe comportare un’intensificazione dell’offensiva militare a Gaza City: una catastrofe per circa un milione di persone che ancora vi risiede. Sarebbe una tragedia inimmaginabile e dobbiamo fare tutto il possibile per impedirla. Ma non possiamo aspettare che l’inimmaginabile si sia verificato per agire\”. Lo afferma Tess Ingram, communication manager dell’ufficio regionale Unicef per il Medio Oriente e il Nord Africa da Gaza. \”A Gaza City, in 9 giorni, -riferisce-  ho incontrato famiglie che sono fuggite dalle proprie case per paura – già sfollate, ora sfollate di nuovo – arrivando con nient’altro che i vestiti che indossavano. Ho incontrato bambini che sono stati separati dai loro genitori in quel caos. Madri i cui figli erano morti di fame. Madri che temono che i loro figli saranno i prossimi. Ho parlato con bambini ricoverati in ospedale, i loro piccoli corpi lacerati dalle schegge. Questo scenario impensabile non è imminente: è già realtà. L’escalation è in corso\”.  \”Il crollo dei servizi essenziali sta lasciando i più giovani e vulnerabili a lottare per la sopravvivenza- afferma ancora Ingram – Solo 44 dei 92 centri di trattamento nutrizionale ambulatoriale sostenuti dall’Unicef a Gaza City sono ancora funzionanti\”. Non solo: \”degli 11 ospedali parzialmente funzionanti, solo 5 dispongono ancora di unità di terapia intensiva neonatale; le 40 incubatrici disponibili funzionano al 200% della loro capacità, il che significa che ben 80 neonati lottano per la vita in macchinari sovraffollati\”.    

\n\n”,”postId”:”0e5ac193-c176-461f-9bdc-0196e238c411″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-09-05T09:27:25.899Z”,”timestampUtcIt”:”2025-09-05T11:27:25+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Idf: ucciso responsabile finanziario ala militare Hamas”,”content”:”

Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno annunciato un altro morte eccellente nei ranghi di Hamas: Nur al-Din Dabbaghsh, indicato come il responsabile finanziario dell’ala militare. Lo riferisce il quotidiano Times of Israel. A ucciderlo, all’inizio di questa settimana, secondo quanto riferito dai vertici militari, sono state delle truppe che collaboravano con l’agenzia di sicurezza Shin Bet. Dabbaghsh è stato accusato di aver raccolto e trasferito decine di milioni di dollari al gruppo terroristico durante la guerra, denaro che, secondo Israele, ha finanziato armi e operazioni e ha contribuito a sostenere le capacita’ di combattimento dell’organizzazione. Le forze armate affermano inoltre che i loro uomini continuano a colpire le infrastrutture e gli operatori di Hamas in tutta la Striscia di Gaza, prendendo di mira siti sia in superficie che sotterranei, intensificando al contempo la pressione sull’ala militare di Hamas. Nel nord di Gaza, le forze della 99a Divisione riferiscono di aver distrutto siti di lancio di

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missili anticarro, un deposito di armi e altre infrastrutture,

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mentre i soldati della Brigata Nahal hanno ucciso diversi

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operatori di Hamas in scontri nelle vicinanze. Altrove, le truppe della Brigata Givati e la 401ma Brigata Corazzata, operanti sotto la 162a Divisione, continuano ad avanzare nell’area di Jabalia e altrove alla periferia di Gaza City, dove hanno eliminato terroristi, smantellato esplosivi e distrutto ulteriori posizioni di Hamas.

“,”postId”:”ace8d1e2-e30d-42ab-a65a-33e029e09c00″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-09-05T09:10:13.178Z”,”timestampUtcIt”:”2025-09-05T11:10:13+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Hamas diffonde video con due ostaggi”,”content”:”

Hamas ha diffuso un video che mostra l’ostaggio Guy Gilboa-Dalal insieme a un altro ostaggio. Gilboa-Dalal è visibile in parte del filmato all’interno di un’auto. Nel video afferma di essere stato tenuto prigioniero per 22 mesi, il che potrebbe indicare che il filmato è stato girato di recente. La famiglia del secondo ostaggio ha chiesto che non venga identificato, secondo l’Hostages and Missing Families Forum. Le famiglie non hanno dato il consenso alla pubblicazione del video. Gilboa-Dalalal era comparso l’ultima volta in un video a febbraio, durante un cessate il fuoco, quando fu costretto, insieme a un altro prigioniero, Evyatar David, ad assistere al rilascio di altri ostaggi. A riferirne è ol Times of Israel.

“,”postId”:”6fe96fc5-54af-4b38-88f9-1035bb7a6676″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-09-05T08:37:07.323Z”,”timestampUtcIt”:”2025-09-05T10:37:07+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Ynet: Israele teme Hamas nasconda ostaggi tra sfollati”,”content”:”

Mentre Israele si prepara a un’avanzata più profonda a Gaza City, i funzionari militari avvertono che il gruppo terroristico potrebbe utilizzare le evacuazioni di massa di civili per spostare gli ostaggi a sud. Lo riporta Ynet sulla base di fonti anonime secondo cui l’esercito israeliano si starebbe preparando anche a questa eventualità. Negli ultimi giorni, le Idf hanno informato le famiglie degli ostaggi che intendono garantire che i prigionieri non vengano feriti durante l’operazione Carri di Gedeone II. Le autorità ritengono che ci siano degli ostaggi trattenuti a Gaza City, ma affermano di non avere informazioni precise sulla loro

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ubicazione, un fattore che aumenta il rischio. 

“,”postId”:”e832fe6c-afea-4e0d-be66-5e996adddc83″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-09-05T07:21:55.861Z”,”timestampUtcIt”:”2025-09-05T09:21:55+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Wafa: 18 morti in attacchi israeliani, sette sono bambini”,”content”:”

Almeno 18 palestinesi, tra cui sette bambini, sono stati uccisi la scorsa notte in attacchi aerei israeliani che hanno preso di mira case e tende che ospitavano sfollati nella città di Gaza, secondo fonti mediche riportate dall’agenzia palestinese Wafa.

“,”postId”:”df5310f0-00d7-4a02-a334-8958c80d82b1″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-09-05T06:20:52.472Z”,”timestampUtcIt”:”2025-09-05T08:20:52+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Al Jazeera: 18 morti a Gaza in raid notturni, 75 in 24 ore”,”content”:”

I raid e l’avanzata militare israeliani su Gaza City la scorsa notte hanno provocato la morte di almeno 18 palestinesi, di cui sette bambini, secondo l’emittente qatarina Al Jazeera, che stima che i morti in tutta la Striscia siano 75 nelle ultime 24 ore, di cui 44 nella sola Gaza City.

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L’attivista Greta Thunberg,a bordo di una delle imbarcazioni dirette verso Gaza, ha promesso che la Global Sumud Flotilla non si lascerà fermare dalle minacce israeliane, definendole \”propaganda genocida\”. In un video su X, l’ambientalista ha sottolineato che la missione rimane chiara: un atto pacifico e legittimo di solidarietà per rompere l’assedio illegale di Israele su Gaza. 

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Una trentina di coloni ha fatto irruzione nel villaggio di Khallet al-Daba, a sud di Hebron, e una diecina di palestinesi sono stati feriti. Lo hanno riferito attivisti locali, citati da Haaretz. Truppe israeliane sono state inviate sul posto, ha dichiarato l’Idf. Khallet al-Daba è uno dei 12 villaggi di Masafer Yatta, dove vivono un migliaio di palestinesi, al centro del documentario ‘No Other Land’ sulla violenza dell’occupazione israeliana, vincitore quest’anno dell’Oscar. 

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Ilministro degli Esteri di Israele Gideon Sa’ar ha fatto sapere che non ci sarà alcuna visita del presidente francese Emmanuel Macron se la Francia non rinuncerà a riconoscere lo Stato palestinese. Il ministro ha detto al telefono al diplomatico francese Jean-Noel Barrot che \”non c’è spazio\” per una visita \”finché la Francia persiste nella sua iniziativa e nei suoi sforzi che danneggiano gli interessi nazionali e di sicurezza di Israele\”. Parigi dovrebbe \”riconsiderare la sua iniziativa\” di riconoscere uno Stato palestinese entro la fine del mese poiché una tale mossa minerebbe tra l’altro la stabilità regionale. 

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L’Idf ha annunciato la distruzione di un edificio di 12 piani nella parte occidentale di Gaza City, la Mushtaha Tower. Lo riferisce il quotidiano Times of Israel. L’annuncio della distruzione è giunto pochissimo tempo dopo l’emissione dell’ordine di evacuazione forzata per la Mushtaha Tower, con volantini lanciati dall’Idf: l’edificio, secondo quanto riferito dall’esercito israeliano, ospitava terroristi di Hamas.

Il primo ministro israeliano ha respinto la richiesta del presidente francese di visitare i territori palestinesi occupati. Lo ha riferito l’emittente Kan. Secondo la fonte, Netanyahu ha trasmesso un chiaro messaggio a Macron: “Ritira la decisione di riconoscere uno stato palestinese e allora protrai venire”. 

La scorsa notte gli attacchi dell’Idf hanno provocato la morte di almeno 18 palestinesi, di cui sette bambini, secondo l’emittente qatarina Al Jazeera, che stima che i morti in tutta la Striscia siano 75 nelle ultime 24 ore, di cui 44 nella sola Gaza City. Portavoce Idf: “Al momento controlliamo il 40% di Gaza City”. il Papa al presidente israeliano Herzog: “Garantire un futuro al popolo palestinese”. Hamas diffonde i video di due ostaggi.

Gli approfondimenti:

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3 minuti fa

Capo Oms a Israele: “Fermare la “catastrofe” della fame a Gaza”

Il capo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha lanciato l’allarme sulla carestia a Gaza, invitando Israele a fermare questa “catastrofe”. Almeno 370 persone sono morte di fame dall’inizio del conflitto. “Questa è una catastrofe che Israele avrebbe potuto prevenire e potrebbe fermare in qualsiasi momento”, ha dichiarato durante una conferenza stampa presso la sede centrale dell’OMS a Ginevra. 

8 minuti fa

Libano, ministri Hezbollah lasciano riunione su Piano disarmo

In Libano, i ministri di Hezbollah hanno abbandonato la riunione di governo dedicata alla discussione di un piano di disarmo del gruppo terroristico presentato dalle forze armate. Lo riferisce il canale saudita “Al-Hadath”, precisando che i ministri di Hezbollah hanno lasciato la sessione dopo l’ingresso del comandante dell’esercito libanese per discutere del disarmo. Anche i ministri sciiti del movimento Amal hanno abbandonato la riunione, secondo il canale qatariota “Al-Arabi”. 

22 minuti fa

La Finlandia valuta di riconoscere lo Stato Palestinese

La Finlandia firmerà una dichiarazione franco-saudita sulla soluzione a due Stati tra israeliani e palestinesi, ma non ha annunciato una data per il riconoscimento dello Stato palestinese. “Il processo guidato da Francia e Arabia Saudita rappresenta lo sforzo internazionale più significativo degli ultimi anni per creare le condizioni per una soluzione a due Stati”, ha scritto la ministra degli Esteri Elina Valtonen su X. Il governo di coalizione di destra finlandese è diviso sulla questione del riconoscimento dello Stato palestinese, con il Partito dei Finlandesi di estrema destra e i Cristiano-Democratici entrambi contrari. “La Finlandia si impegna a riconoscere lo Stato di Palestina in futuro”, ha dichiarato Valtonen ai giornalisti, senza fornire dettagli su una possibile data. Il presidente finlandese Alexander Stubb ha annunciato all’inizio di agosto di essere pronto a riconoscere lo Stato palestinese se il governo gli avesse presentato una proposta. Il capo dello Stato ha poteri limitati, ma coordina la politica estera in stretta collaborazione con il governo. Numerosi Paesi, tra cui Francia e Gran Bretagna, si sono impegnati a riconoscere lo Stato palestinese a margine dell’80sima Assemblea generale delle Nazioni Unite a settembre. L’adozione della dichiarazione franco-saudita è “coerente con la relazione del governo finlandese sulla politica estera e di sicurezza nazionale, approvata all’unanimità dal parlamento”, ha affermato Valtonen.

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39 minuti fa

Poggi (Sumud Flotilla): ‘Barche da Spagna e Tunisia stanno arrivando, poi partiremo’

C’è attesa per la partenza della Global Sumud Flotilla, la flotta internazionale di navi che salperà per portare cibo e aiuti umanitari ai civili palestinesi a Gaza. Le imbarcazioni dovevano essere già in mare da ieri, ma per  problemi organizzativi non hanno ancora spiegato le vele. A raccontare la situazione all’Adnkronos è Luca Poggi, il responsabile logistico delle imbarcazioni, che spiega di stare aspettando “che arrivino le altre navi dalla Spagna e dalla Tunisia. Siamo una flotilla quindi è essenziale andare tutti insieme, ma le barche sono già in mare, pronte a raggiungerci”. Nelle parole di Poggi c’è fermento, anche perché la delegazione italiana, attualmente ferma a Catania, sarà quella che manderà più navi: “Sono 20 imbarcazioni, si tratta della metà di tutta la flotta. Tra l’altro la nostra delegazione è già pronta, i capitani e gli equipaggi sono al lavoro da giorni. Ogni minuto in più è utile per fare gli ultimi check alle barche, sono navi comprate sul mercato dell’usato, è possibile che abbiano bisogno di manutenzioni”. Dagli ultimi aggiornamenti sembrava che la flotilla dovesse abbandonare i porti domenica 7 settembre, ma su questo Poggi non sa dare una risposta precisa e conclude spiegando che anche se non ci sono “certezze sulla partenza in quella data, puntiamo comunque a salpare a breve termine”. 

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41 minuti fa

Lafram (Ucoii): ‘A Gaza con Flotilla in rappresentanza comunità musulmana’

“Domenica mi imbarcherò sulla Global Sumud Flotilla nella mia veste di presidente dell’Ucoii, per dar voce agli oltre 2 milioni di musulmani che sono attaccati ad al Jazeera dove c’é una narrazione continua di quella che è la situazione di fatto, con la popolazione civile che continua a morire sotto i bombardamenti, con i corpi di adulti e bambini scheletrici, stremati dalla fame usata come arma”. Lo dice all’Adnkronos Yassine Lafram, presidente dell’Ucoii, pronto a partire per la Striscia di Gaza per portare solidarietà alla popolazione palestinese.

“E’ un gesto forte, simbolico però significativo – spiega – Sono molto preoccupato per lo stato d’animo dei miei cari, dei miei amici, perché molti li ho visti provati da questa mia scelta che non si aspettavano. Molti non ci credevano, continuavano a chiedermi se facessi davvero, se fossi impazzito. Sappiamo i pericoli e i rischi a cui ci esponiamo, non solo io ma tutti quelli che partecipano come me a questa missione umanitaria, ma chi prende questa decisione va oltre il timore. Ci aspettiamo dal nostro governo una presa di posizione politica, che vuol dire lavorare sul cessate il fuoco, interrompere la cooperazione militare Israele-Italia, imporre delle sanzioni a questo governo genocida di Israele, assicurare l’arresto in caso di arrivo di Netanyahu in Italia, visto che come sappiamo tutti pende sulla sua testa un mandato di arresto internazionale”. “Va benissimo il riconoscimento dello Stato palestinese ma non è quello che ferma il genocidio. Vogliamo delle azioni concrete che vadano nella direzione di un cessate il fuoco immediato e questo ovviamente lo si può fare con un intervento da parte dei Paesi europei dell’Unione europea. Quando i governi vengono meno, ecco che arriva una risposta civile come questa, che vede un insieme di imbarcazioni comporre una flottiglia, la più grande mai organizzata, per andare a rompere l’assedio imposto all’intera Striscia di Gaza e portare aiuti umanitari. Questa nostra è una missione non violenta, umana e umanitaria per restituire un po’ di umanità a noi stessi, prima ancora che ai palestinesi”. (di Silvia Mancinelli).

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15:38

Katz: “A l 700esimo giorno di guerra “abbiamo iniziato”

Il ministro della Difesa Israel Katz ha pubblicato un video sul suo account X che mostra un edificio bombardato a Gaza City, commentando: “Abbiamo iniziato”. Il capo della difesa ha caricato il filmato al 700esimo giorno di guerra, avviata dopo l’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023, mentre le forze dell’Idf stanno intensificando le operazioni per conquistare Gaza City, dove hanno distrutto con bombardamenti aerei una torre di 12 piani, la Mushtaha Tower, affermando che ospitava infrastrutture di organizzazioni terroristiche quali Hamas utilizzate per promuovere ed eseguire operazioni terroristiche contro le forze israeliane nella zona.

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13:56

Video ostaggi, Gilboa-Dalal: “Per favore riportateci indietro”

La famiglia di Guy Gilboa-Dalal, ostaggio di Hamas, ha autorizzato la pubblicazione di parte di un video pubblicato dal gruppo terroristico. Il video completo include anche riprese di Alon Ohel, per la prima volta da quando è stato preso in ostaggio, ma la famiglia non ha autorizzato la diffusione delle immagini che lo ritraggono. Lo riporta il Times of Israel. Nel filmato di 28 secondi, Gilboa-Dalal afferma che la data è il 28 agosto 2025 e che è detenuto dalle brigate Izz ad-Din al-Qassam di Hamas a Gaza City. Gilboa-Dalal è mostrato con i capelli corti, una camicia blu scuro e un’espressione di angoscia, mentre si copre il viso con le mani. In una parte del video, sembra seduto sul sedile posteriore di un’auto in superficie. In dichiarazioni probabilmente dettategli dai suoi carcerieri, implora la sua liberazione. “Questo è tutto ciò che vogliamo, vogliamo solo che finisca”, dice. “Vogliamo tornare dalle nostre famiglie. Per favore, riportateci indietro.” 

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13:40

Distrutta dall’Idf la Mushtaha Tower a Gaza City
la Mushtaha Tower

©Ansa

13:12

Idf, edificio distrutto ospitava terroristi Hamas

Secondo il portavoce dell’Idf, l’edificio di 12 piani distrutto a Gaza City, la Mushtaha Tower, ospitava infrastrutture di organizzazioni terroristiche utilizzate per promuovere ed eseguire operazioni terroristiche contro le forze israeliane nella zona. “Sotto l’edificio è stata creata un’infrastruttura sotterranea da cui i terroristi di Hamas portano avanti operazioni terroristiche contro le forze israeliane nella zona”, ha riferito il portavoce dell’Idf, secondo Ynet News. “L’infrastruttura viene utilizzata per imboscate contro le forze israeliane e come via di fuga per i terroristi”, ha insistito la stessa fonte. 

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13:10

Idf, a Gaza City distrutto edificio 12 piani

L’Idf ha annunciato la distruzione di un edificio di 12 piani nella parte occidentale di Gaza City, la Mushtaha Tower. Lo riferisce il quotidiano Times of Israel. L’annuncio della distruzione è giunto pochissimo tempo dopo l’emissione dell’ordine di evacuazione forzata per la Mushtaha Tower, con volantini lanciati dall’Idf: l’edificio è stato raso al suolo da aerei da combattimento israeliani. La torre distrutta era situata in una parte di Gaza City considerata l’ultimo rifugio per le famiglie in fuga dalle aree bombardate nella periferia orientale. Al momento si levano enormi colonne di fumo nero dalla zona. Testimoni hanno riferito ai media, tra cui Al Jazeera, che il terreno tremava sotto i loro piedi quando la torre è stata presa di mira. I primi resoconti suggeriscono che la torre sia stata colpita da diversi missili che ne hanno causato la completa distruzione. La Mushtaha Tower sorgeva in una delle zone più densamente popolate, dove le persone sono fuggite dai bombardamenti in altre parti della città. 

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13:06

Parolin: “Per Gaza e Kiev serve il dialogo, S. Sede farà sua parte”

La via per risolvere i conflitti in Ucraina e a Gaza passa necessariamente per il dialogo. Lo ha detto il Segretario di Stato vaticano, il cardinale Pietro Parolin, a margine della cerimonia al Bambino Gesù, dove ha benedetto un’effigie di Pier Giorgio Frassati che domenica verrà canonizzato insieme a Carlo Acutis. “La Santa Sede sta insistendo perché le parti riprendano il dialogo e, attraverso di esso, possano trovare soluzioni alla tragica situazione di Gaza. È una voce – ha detto Parolin al Sir – che continua a levarsi, ribadita anche ieri in maniera molto decisa con il presidente di Israele. L’auspicio è che questa voce, unita a quella della comunità internazionale, possa produrre qualche effetto”. In particolare la preoccupazione della Santa Sede per la parrocchia di Gaza “è molto alta, soprattutto perché nella parrocchia vivono numerose persone con disabilità che non possono essere trasferite altrove. Si spera che venga garantito rispetto a quanti hanno deciso di rimanere e a coloro che non hanno alternative, ascoltando l’appello a proteggerli”. Anche per l’Ucraina “la posizione è chiara: avviare un dialogo. Il Santo Padre aveva perfino messo a disposizione il Vaticano come luogo per ospitare eventuali colloqui. Da parte della Santa Sede c’è grande disponibilità ad aiutare a trovare tutte le vie e i mezzi possibili per mettere fine alla carneficina”. 

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12:59

Ue: “Genocidio? Tocca a Corti non alla Commissione definirlo”

“Non tocca alla Commissione europea definire se siamo di fronte a crimini contro l’umanità o a un genocidio: è compito delle corti internazionali che hanno la qualificazione legale per farlo”. Lo hanno detto i portavoce dell’Unione, commentando le parole di ieri della vicepresidente esecutiva Teresa Ribera. 

12:43

Idf, nei prossimi giorni raid su grattacieli di Gaza City

L’esercito israeliano ha annunciato che nei prossimi giorni prenderà di mira i grattacieli di Gaza City. 

12:09

Katz: “Le porte dell’inferno si sono aperte a Gaza'”

“Le porte dell’inferno si sono aperte a Gaza. Viene dato il primo avviso di evacuazione a un palazzo di terroristi nella città di Gaza prima di un attacco. Quando la porta si aprirà, non si chiuderà più e l’attività delle Idf aumenterà, finché gli assassini e gli stupratori di Hamas non accetteranno le condizioni poste da Israele per porre fine alla guerra, in primo luogo il rilascio di tutti gli ostaggi e il disarmo, altrimenti saranno distrutti”. Lo ha scritto su X il ministro della Difesa israeliano Israel Katz. 

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11:50

Unicef: a Gaza City l’infanzia non può sopravvivere

“Gaza City, l’ultimo rifugio per le famiglie nel nord della Striscia di Gaza, sta velocemente diventando un luogo dove l’infanzia non può sopravvivere. È una città di paura, fuga e funerali. Il mondo sta lanciando l’allarme su ciò che potrebbe comportare un’intensificazione dell’offensiva militare a Gaza City: una catastrofe per circa un milione di persone che ancora vi risiede. Sarebbe una tragedia inimmaginabile e dobbiamo fare tutto il possibile per impedirla. Ma non possiamo aspettare che l’inimmaginabile si sia verificato per agire”. Lo afferma Tess Ingram, communication manager dell’ufficio regionale Unicef per il Medio Oriente e il Nord Africa da Gaza. “A Gaza City, in 9 giorni, -riferisce-  ho incontrato famiglie che sono fuggite dalle proprie case per paura – già sfollate, ora sfollate di nuovo – arrivando con nient’altro che i vestiti che indossavano. Ho incontrato bambini che sono stati separati dai loro genitori in quel caos. Madri i cui figli erano morti di fame. Madri che temono che i loro figli saranno i prossimi. Ho parlato con bambini ricoverati in ospedale, i loro piccoli corpi lacerati dalle schegge. Questo scenario impensabile non è imminente: è già realtà. L’escalation è in corso”.  “Il crollo dei servizi essenziali sta lasciando i più giovani e vulnerabili a lottare per la sopravvivenza- afferma ancora Ingram – Solo 44 dei 92 centri di trattamento nutrizionale ambulatoriale sostenuti dall’Unicef a Gaza City sono ancora funzionanti”. Non solo: “degli 11 ospedali parzialmente funzionanti, solo 5 dispongono ancora di unità di terapia intensiva neonatale; le 40 incubatrici disponibili funzionano al 200% della loro capacità, il che significa che ben 80 neonati lottano per la vita in macchinari sovraffollati”.    

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11:27

Idf: ucciso responsabile finanziario ala militare Hamas

Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno annunciato un altro morte eccellente nei ranghi di Hamas: Nur al-Din Dabbaghsh, indicato come il responsabile finanziario dell’ala militare. Lo riferisce il quotidiano Times of Israel. A ucciderlo, all’inizio di questa settimana, secondo quanto riferito dai vertici militari, sono state delle truppe che collaboravano con l’agenzia di sicurezza Shin Bet. Dabbaghsh è stato accusato di aver raccolto e trasferito decine di milioni di dollari al gruppo terroristico durante la guerra, denaro che, secondo Israele, ha finanziato armi e operazioni e ha contribuito a sostenere le capacita’ di combattimento dell’organizzazione. Le forze armate affermano inoltre che i loro uomini continuano a colpire le infrastrutture e gli operatori di Hamas in tutta la Striscia di Gaza, prendendo di mira siti sia in superficie che sotterranei, intensificando al contempo la pressione sull’ala militare di Hamas. Nel nord di Gaza, le forze della 99a Divisione riferiscono di aver distrutto siti di lancio di

missili anticarro, un deposito di armi e altre infrastrutture,

mentre i soldati della Brigata Nahal hanno ucciso diversi

operatori di Hamas in scontri nelle vicinanze. Altrove, le truppe della Brigata Givati e la 401ma Brigata Corazzata, operanti sotto la 162a Divisione, continuano ad avanzare nell’area di Jabalia e altrove alla periferia di Gaza City, dove hanno eliminato terroristi, smantellato esplosivi e distrutto ulteriori posizioni di Hamas.

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11:10

Hamas diffonde video con due ostaggi

Hamas ha diffuso un video che mostra l’ostaggio Guy Gilboa-Dalal insieme a un altro ostaggio. Gilboa-Dalal è visibile in parte del filmato all’interno di un’auto. Nel video afferma di essere stato tenuto prigioniero per 22 mesi, il che potrebbe indicare che il filmato è stato girato di recente. La famiglia del secondo ostaggio ha chiesto che non venga identificato, secondo l’Hostages and Missing Families Forum. Le famiglie non hanno dato il consenso alla pubblicazione del video. Gilboa-Dalalal era comparso l’ultima volta in un video a febbraio, durante un cessate il fuoco, quando fu costretto, insieme a un altro prigioniero, Evyatar David, ad assistere al rilascio di altri ostaggi. A riferirne è ol Times of Israel.

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10:37

Ynet: Israele teme Hamas nasconda ostaggi tra sfollati

Mentre Israele si prepara a un’avanzata più profonda a Gaza City, i funzionari militari avvertono che il gruppo terroristico potrebbe utilizzare le evacuazioni di massa di civili per spostare gli ostaggi a sud. Lo riporta Ynet sulla base di fonti anonime secondo cui l’esercito israeliano si starebbe preparando anche a questa eventualità. Negli ultimi giorni, le Idf hanno informato le famiglie degli ostaggi che intendono garantire che i prigionieri non vengano feriti durante l’operazione Carri di Gedeone II. Le autorità ritengono che ci siano degli ostaggi trattenuti a Gaza City, ma affermano di non avere informazioni precise sulla loro

ubicazione, un fattore che aumenta il rischio. 

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09:21

Wafa: 18 morti in attacchi israeliani, sette sono bambini

Almeno 18 palestinesi, tra cui sette bambini, sono stati uccisi la scorsa notte in attacchi aerei israeliani che hanno preso di mira case e tende che ospitavano sfollati nella città di Gaza, secondo fonti mediche riportate dall’agenzia palestinese Wafa.

08:20

Al Jazeera: 18 morti a Gaza in raid notturni, 75 in 24 ore

I raid e l’avanzata militare israeliani su Gaza City la scorsa notte hanno provocato la morte di almeno 18 palestinesi, di cui sette bambini, secondo l’emittente qatarina Al Jazeera, che stima che i morti in tutta la Striscia siano 75 nelle ultime 24 ore, di cui 44 nella sola Gaza City.

07:40

Il Papa al presidente Herzog: “Garantire futuro a popolo palestinese”

07:11

Flotilla, Thunberg: “Israele non riuscirà a fermarci”

L’attivista Greta Thunberg,a bordo di una delle imbarcazioni dirette verso Gaza, ha promesso che la Global Sumud Flotilla non si lascerà fermare dalle minacce israeliane, definendole “propaganda genocida”. In un video su X, l’ambientalista ha sottolineato che la missione rimane chiara: un atto pacifico e legittimo di solidarietà per rompere l’assedio illegale di Israele su Gaza. 

07:10

30 coloni irrompono in villaggio palestinese, 10 feriti

Una trentina di coloni ha fatto irruzione nel villaggio di Khallet al-Daba, a sud di Hebron, e una diecina di palestinesi sono stati feriti. Lo hanno riferito attivisti locali, citati da Haaretz. Truppe israeliane sono state inviate sul posto, ha dichiarato l’Idf. Khallet al-Daba è uno dei 12 villaggi di Masafer Yatta, dove vivono un migliaio di palestinesi, al centro del documentario ‘No Other Land’ sulla violenza dell’occupazione israeliana, vincitore quest’anno dell’Oscar. 

07:00

Israele: niente visita di Macron se riconosce la Palestina

Ilministro degli Esteri di Israele Gideon Sa’ar ha fatto sapere che non ci sarà alcuna visita del presidente francese Emmanuel Macron se la Francia non rinuncerà a riconoscere lo Stato palestinese. Il ministro ha detto al telefono al diplomatico francese Jean-Noel Barrot che “non c’è spazio” per una visita “finché la Francia persiste nella sua iniziativa e nei suoi sforzi che danneggiano gli interessi nazionali e di sicurezza di Israele”. Parigi dovrebbe “riconsiderare la sua iniziativa” di riconoscere uno Stato palestinese entro la fine del mese poiché una tale mossa minerebbe tra l’altro la stabilità regionale. 

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