Il ct dopo la conquista della semifinale mondiale: “Con la Polonia è bastata una parola e sono ripartite”

dal nostro inviato Davide Romani

4 settembre 2025 (modifica il 5 settembre 2025 | 21:42) – BANGKOK (THAILANDIA)

“Noi ci sentiamo molto forti. Però sappiamo che ogni partita ha una storia a sé. Quella con la Polonia era una partita difficile perché sono una squadra forte. Siamo riusciti a vincere 3-0, benissimo. Ma ora non dobbiamo montarci la testa”. Al termine del successo sulla Polonia che conferma l’Italia tra le migliori quattro squadre del mondo, Julio Velasco racconta i 67 minuti di pallavolo spumeggiante delle azzurre. Una vittoria che proietta l’Italia verso la semifinale del Mondiale in programma sabato con un ruolino di marcia invidiabile: 5 partite, 5 successi e un set lasciato per strada. Statistiche che ricordano molto il 6 su 6 di Parigi 2024. Anche in quella occasione le azzurre lasciarono un solo parziale per strada (contro la Repubblica Dominicana). 

Velasco, cosa le è piaciuto delle azzurre?

“L’approccio delle ragazze è stato bellissimo, all’inizio soprattutto a muro. Il fondamentale ha funzionato molto bene, poi è cresciuta anche la difesa. Il pregio che ha questa squadra, questo gruppo è l’equilibrio. A questo poi vanno aggiunti i cambi perché, quando c’è bisogno, dalla panchina entrano motivatissime e danno un grande contributo”. 

In semifinale una tra Brasile e Francia… 

“Beh, le brasiliane sono più forti poi però la partita va giocata e va portata a casa. Preferirei incontrare quella che perde (ride)”. 

Anche in questa partita è uscita la sua esperienza. Con la Germania ha risolto il momento di difficoltà con un cambio, con la Polonia è bastato un time out. Cosa vi siete detti? 

“Principalmente cose tattiche. Prima di tutto ho messo il focus sulla numero 24, Damaske, che in quel frangente ci stava mettendo in difficoltà con il suo attacco in diagonale. Per quello abbiamo corretto il tempo di salto. Poi siamo passati a Stysiak che ci stava passando in mezzo al muro con la nostra centrale che non riusciva a chiudere. Una volta rientrate le ragazze sono riuscite a prendere due-tre palle molto importanti e sono ripartite”.

Una delle caratteristiche di questa Italia è la gestione dell’errore. Sono pochissimi… 

“È vero, soprattutto in battuta sbagliamo poco mentre la Polonia è stata molto più fallosa. Credo che questa differenza dipenda anche dalla necessità delle avversarie di forzare per provare a mettere in difficoltà la nostra ricezione. E questo rischio può alzare la percentuale d’errore. Questi fondamentali, sia il muro sia la ricezione, li alleniamo molto e credo che si veda il risultato”. 

Sylla ed Egonu le stanno piacendo? 

“Sì molto, ma tutta la squadra mi sta convincendo. Sono tutte focalizzate su quello che devono fare senza guardare troppo avanti. E la sicurezza è cresciuta con il successo di sabato scorso con la Germania”. 

“L’ottavo di finale era una partita difficile psicologicamente. Averla superata è stato importante, soprattutto per 3-0”. 

All’inizio del secondo set l’abbiamo vista arrabbiarsi verso il campo polacco. Cos’è successo? 

“Una delle giocatrici della Polonia, dopo aver murato Nervini, l’ha guardata con un sguardo provocatorio. Secondo me ha un po’ esagerato. Va bene esultare ma se tocchi Stella che è la più piccola del gruppo mi arrabbio. Allora le ho fatto segno con le dita di guardare me”. 

L’entusiasmo del pubblico per le nostre giocatrici cresce gara dopo gara. All’uscita dal palasport sono travolte dai tifosi… 

“Per tornare in Italia dovranno comprare una valigia in più perché, dopo ogni partita, salgono sul pullman con un’infinità di regali che ricevono da chiunque. Sono molto contento del successo che hanno”. 

Con lei come ct, il primo trofeo di questo gruppo con è arrivato l’anno scorso in Nations League. Le finali si giocarono qui a Bangkok. Una bella coincidenza… 

“Sì, è un bel ricordo, ma non ci pensiamo molto. Quello che ho detto alla tv locale è che è bello sentire i tifosi della Thailandia sostenere le nostre ragazze. La squadra e le giocatrici piacciono. Qui potrebbero tifare per chiunque invece hanno scelto le nostre giocatrici”.