Attacchi simultanei da terra, mare e aria hanno segnato l’avvio della nuova offensiva, causando oltre cento vittime già nelle prime 24 ore. Circa 400.000 palestinesi hanno finora evacuato Gaza City verso altre aree della Striscia. Lo conferma l’Idf in una stima riportata il Times of Israel, sottolineando che circa un milione di palestinesi risiedevano nella città prima che l’esercito israeliano iniziasse la grande offensiva nella zona. L’esercito israeliano annuncia di aver conquistato circa il 40% della capitale e principale roccaforte di Hamas, ma ammette che la piena occupazione richiederà mesi. \”Non ci poniamo scadenze\”, dichiarano i vertici militari. Intanto, circa 370 mila persone hanno abbandonato la città. Nelle zone ancora non sotto controllo restano tra i duemila e i tremila combattenti di Hamas, che potrebbero tentare di confondersi con la massa dei civili in fuga da Gaza City. Secondo un portavoce delle Forze di Difesa israeliane, l’operazione sarà lunga e complessa prima di giungere al dominio sull’intero centro urbano.\n

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Oltre 20 gruppi umanitari, tra cui Save the Children, Oxfam, Medici Senza Frontiere e ActionAid, hanno affermato che i governi dovrebbero intervenire con urgenza contro l’occupazione israeliana di Gaza City. \”Mentre il governo israeliano ha ordinato lo sfollamento di massa di Gaza City, dove vivono quasi un milione di persone, ci troviamo sull’orlo di un periodo ancora più letale\”, si legge nella lettera. \”Gaza è stata deliberatamente resa inabitabile\”.

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\”Abbiamo incontrato famiglie che mangiano cibo animale per sopravvivere e bolliscono le foglie come pasto per i loro figli\”, si legge nella dichiarazione. \”Eppure i leader mondiali non agiscono. I fatti vengono ignorati. Le testimonianze vengono ignorate. E altre persone vengono uccise come conseguenza diretta. Le nostre organizzazioni, insieme ai gruppi della società civile palestinese, alle Nazioni Unite e alle organizzazioni israeliane per i diritti umani, possono fare solo fino a un certo punto. Gli Stati devono utilizzare ogni strumento politico, economico e legale a loro disposizione per intervenire\”, hanno affermato i gruppi. \”Retorica e mezze misure non bastano. Il momento attuale richiede un’azione decisa\”.

“,”postId”:”a7977e57-7408-40dd-b628-103a598df8ed”,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-09-17T09:37:00.425Z”,”timestampUtcIt”:”2025-09-17T11:37:00+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Iran: \”Colloqui con gli europei sul nucleare a New York\””,”content”:”

L’Iran prevede di tenere colloqui sul dossier nucleare con i Paesi europei firmatari dell’accordo atomico del 2015, ovvero Francia, Germania e Regno Unito, in occasione della visita di una delegazione della Repubblica islamica nei prossimi giorni a New York, per partecipare all’Assemblea generale delle Nazioni Unite. \”Durante questo viaggio, date le attuali delicate circostanze relative alle questioni nucleari e il ripristino di risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite precedentemente annullate, l’Iran prevede di tenere colloqui con Paesi europei e con altri Paesi\”, ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Esmail Baghaei, facendo riferimento alla recente richiesta da parte di Francia, Germania e Regno Unito di attivare il meccanismo snapback, ovvero una nuova imposizione delle sanziono Onu contro Teheran che erano state rimosse con l’accordo nucleare del 2015. \”I colloqui proseguono e speriamo che le parti contrapposte concludano che l’escalation delle tensioni non porterà benefici a nessuno\”, ha aggiunto Baghaei, dopo che Teheran ha già contestato i Paesi europei per avere chiesto il ripristino delle sanzioni contro la Repubblica islamica. Nel frattempo, una fonte diplomatica di Parigi ha riferito che già oggi ci sarà un primo colloquio telefonico tra i ministri degli Esteri di Germania, Gran Bretagna e Francia, insieme al loro omologo iraniano, in merito al dossier nucleare di Teheran. 

“,”postId”:”a3da04f5-7762-4d96-87ae-4117db4a3632″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-09-17T09:33:00.589Z”,”timestampUtcIt”:”2025-09-17T11:33:00+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Qatar: \”L’offensiva a Gaza City è estensione di guerra genocida\””,”content”:”

Il governo del Qatar ha condannato l’offensiva su larga scala lanciata dall’esercito israeliano contro Gaza City, definendola \”un’estensione della guerra genocida\” nella Striscia e \”una flagrante violazione del diritto internazionale\”. In un comunicato diffuso sui social, il ministero degli Esteri qatariota ha avvertito che \”l’occupazione israeliana sta tentando di minare le prospettive di pace nella regione attraverso piani sistematici che rappresentano una minaccia alla pace e alla sicurezza regionale e internazionale\”. 

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\”Ciò include la sua brutale guerra genocida a Gaza, così come le sue politiche coloniali, razziste e di insediamento basate su una logica di arroganza, aggressione e tradimento\”, ha sottolineato la diplomazia dell’emirato. Il governo di Doha ha inoltre ribadito la sua \”ferma e permanente posizione a sostegno della causa palestinese\”, \”basata sulle risoluzioni internazionali e sulla soluzione dei due Stati. 

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Le relazioni tra Israele e il Qatar, uno dei mediatori nei colloqui per un possibile accordo di cessate il fuoco a Gaza, sono diventate tese dopo il bombardamento della scorsa settimana da parte dell’esercito israeliano che ha preso di mira i vertici di Hamas a Doha ed in cui sono rimasti uccisi cinque membri del gruppo palestinese e un agente qatariota.

“,”postId”:”8faed827-4b83-4a8e-918e-acbfdd585208″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-09-17T09:28:00.135Z”,”timestampUtcIt”:”2025-09-17T11:28:00+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Greta Thunberg lascia direttivo della Flotilla: \”Si parla troppo di noi e poco di Gaza\””,”content”:”

Greta Thunberg lascia il direttivo della Flotilla e si trasferisce dalla nave ‘Family’ alla nave Alma. A raccontarlo è l’inviato del Manifesto a bordo della Sumud Flotilla Lorenzo D’Agostino: \”Nel pomeriggio di domenica – scrive il cronista – i partecipanti osservano Greta Thunberg trascinare la sua valigia lungo la banchina, lasciare la Family, la nave che ospita il comitato organizzatore, e trasferirsi sulla Alma. Sul sito ufficiale della missione il suo nome è scomparso dalla lista dei membri del direttivo. Secondo fonti consultate da il manifesto, le divergenze sarebbero legate a una comunicazione troppo incentrata sulle vicende interne della flottiglia e non abbastanza sul genocidio in Palestina\”. 

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Thunberg, racconta D’Agostino, ha detto di \”credere profondamente nell’obiettivo di questa missione e nella forza della mobilitazione mondiale per una Palestina libera\”. E, in una dichiarazione rilasciata al manifesto, ha aggiunto: \”Tutti abbiamo un ruolo: il mio non sarà nel comitato direttivo, ma come organizzatrice e partecipante\”.

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Gli altri membri del comitato direttivo contattati dal manifesto non hanno commentato. \”È però chiaro che sono state prese misure per correggere il tiro in fatto di comunicazione – scrive ancora l’inviato del quotidiano comunista – In serata il giornalista e influencer Yusuf Omar annuncia su Instagram che abbandona la navigazione per ragioni di ‘strategia comunicativa’. Il suo stile sensazionalista e molto incentrato sui volti noti della missione aveva fatto infuriare diversi partecipanti. La sua copertura allarmista dell’attacco dei droni è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso\”.

“,”postId”:”2f1674d8-1900-49e4-8581-7edf84c58ada”,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-09-17T09:22:20.199Z”,”timestampUtcIt”:”2025-09-17T11:22:20+0200″,”video”:{“videoId”:”1036547″,”videoPageUrl”:”https://video.sky.it/news/mondo/video/gaza-lidf-alla-conquista-della-roccaforte-di-hamas-1036547″},”altBackground”:true,”title”:”Gaza, l’Idf alla conquista della roccaforte di Hamas. VIDEO”,”postId”:”1d8fe4cd-37cc-4f79-aa73-d3c287da181b”,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-09-17T09:13:34.653Z”,”timestampUtcIt”:”2025-09-17T11:13:34+0200″,”image”:{“imgSrc”:”https://www.europesays.com/wp-content/uploads/2025/09/IPA_Agency_IPA60630951.jpg”,”imgAlt”:”Papa Leone XIV”,”imgCredits”:”©IPA/Fotogramma”,”imgCaption”:null},”altBackground”:true,”title”:”Il Papa su Gaza: \”Rispettare integralmente il diritto umanitario\””,”content”:”

\”Rinnovo l’appello al cessate il fuoco, al rilascio degli ostaggi, alla soluzione diplomatica dei negoziati, al rispetto integrale del diritto umanitario internazionale\”. Lo ha detto il Papa parlando della situazione di Gaza alla fine dell’udienza generale. \”Invito a tutti ad unirsi alla mia accorata preghiera affinché sorga presto un’alba di pace e di giustizia\”, ha aggiunto Papa Leone. 

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Il Papa lancia un nuovo appello sulla situazione umanitaria a Gaza \”davanti al Signore Onnipotente che ha comandato ‘Non ucciderai’ e al cospetto dell’intera storia umana\”. Alla fine dell’udienza generale ha ribadito: \”Ogni persona ha sempre una dignità inviolabile da rispettare e da custodire\”. 

“,”postId”:”5ca82aca-02b5-4e94-9665-a8d33c05fe0b”,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-09-17T09:03:27.218Z”,”timestampUtcIt”:”2025-09-17T11:03:27+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Media: \”21 vittime dall’alba a Gaza City su 33 in Striscia\””,”content”:”

Dall’alba gli attacchi israeliani a Gaza hanno ucciso almeno 33 persone, secondo fonti mediche riprese da Al Jazeera. Del totale, 21 sono stati uccisi a Gaza City, dove è in corso il massiccio assalto via terra di Israele per conquistare il principale centro urbano della Striscia. 

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Il Papa, alla fine dell’udienza generale, ha espresso la sua \”profonda vicinanza al popolo palestinese a Gaza, che continua a vivere nella paura e a sopravvivere in condizioni inaccettabili costretto con la forza a spostarsi, ancora un a volta, dalle proprie terre\”. Le parole del Pontefice sono state accolte dai fedeli in Piazza San Pietro con un applauso. 

“,”postId”:”11735889-e8c4-4280-aa8c-b491544e2678″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-09-17T08:48:12.251Z”,”timestampUtcIt”:”2025-09-17T10:48:12+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Madrid: \”Nessuna divergenza ministeri su embargo armi a Israele\””,”content”:”

La ministra della Difesa spagnola, Margarita Robles, ha escluso l’esistenza di \”divergenze\” in seno al governo rispetto all’approvazione del ddl per il consolidamento giuridico dell’embargo di armi a Israele, il cui esame in Consiglio dei ministri è stato rinviato alla prossima settimana, suscitando malumore nella forza di sinistra Sumar, alleata del Psoe nel governo di coalizione progressista. In dichiarazioni ai cronisti, nei corridoi del Congresso spagnolo, Robles ha attribuito il ritardo al fatto che si tratta di un testo \”complesso\”. \”Bisogna fare le cose per bene\”, ha detto la ministra di Difesa. Secondo fonti del suo dicastero, citate dall’agenzia Europa Press, \”si sta lavorando da mesi\” perché la \”disconnessione militare da Israele diventi realtà\”, ma sempre \”con responsabilità\”. 

“,”postId”:”743f3139-1466-4cb7-909b-1fd1f4f23070″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-09-17T08:45:27.911Z”,”timestampUtcIt”:”2025-09-17T10:45:27+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Idf: \”Finora colpiti 150 obiettivi a Gaza City\””,”content”:”

Le truppe israeliane hanno colpito 150 obiettivi a Gaza City da quando è iniziata l’operazione di terra lunedì notte. Lo hanno riferito le forze armate.

“,”postId”:”cd489edd-2f38-46ea-bf25-41ff0e16f3b4″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-09-17T08:37:12.831Z”,”timestampUtcIt”:”2025-09-17T10:37:12+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Israele, 4 ex capi Shin Bet contro nomina messianico Zini”,”content”:”

Quattro ex direttori dello Shin Bet hanno presentato le loro obiezioni alla nomina di David Zini a capo dello Shin Bet. Lo riferisce la stampa israeliana, sottolineando che Ami Ayalon, Carmi Gillon, Nadav Argaman e Yoram Cohen hanno tutti affermato che l’uomo scelto dal premier Benjamin Netanyahu dopo la cacciata di Ronen Bar non è un candidato idoneo. Il capo di governo la settimana scorsa ha chiesto alla commissione di anticipare entro il 21 settembre la nomina di Zini – noto per le sue posizioni messianiche e la sua affiliazione con il rabbino Zvi Yisrael Thau, la figura più estremista nell’attuale schieramento del sionismo religioso e leader spirituale del partito omofobo Noam – definendolo \”il candidato più adatto\” per il suo \”pensiero critico\”.

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La Cina \”si oppone fermamente all’escalation delle operazioni militari israeliane\” nella Striscia di Gaza e sollecita lo Stato ebraico ad ascoltare le richieste di cessazione immediata delle ostilità nel territorio palestinese, ha dichiarato un portavoce del ministero degli Esteri cinese. La Cina \”condanna tutte le azioni che danneggiano i civili\”, ha affermato il portavoce Lin Jian commentando la grande offensiva terrestre lanciata martedì a Gaza City. \”Esortiamo Israele ad ascoltare i forti appelli della comunità internazionale, a cessare immediatamente le sue operazioni militari a Gaza e ad attuare un cessate il fuoco completo e duraturo il prima possibile per prevenire una crisi umanitaria di proporzioni ancora maggiori\”, ha dichiarato in conferenza stampa. 

“,”postId”:”4b1189df-1c0f-4487-a618-3ef461582ade”,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-09-17T08:03:43.504Z”,”timestampUtcIt”:”2025-09-17T10:03:43+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Sanchez a Feijoo: \”Ascolti gruppo lavoro Onu su genocidio a Gaza\””,”content”:”

\”Non ascolti me, ma ascolti il gruppo di lavoro delle Nazioni Unite o a tutti gli spagnoli che affermano che a Gaza si sta commettendo un genocidio\”. Lo ha detto il premier Pedro Sanchez rivolto al leader del Partido Popular all’opposizione, Alberto Nunez Feijoo, nel question time alla Camera bassa, in merito alle reticenze della forza conservatrice a definire ‘genocidio’ quello in corso sulla Striscia di Gaza.   \”Il massacro di civili a Gaza deve terminare\”, ha affermato Feijoo nella contro replica.. \”Chi sta bombardando è il governo di Israele e non il popolo di Israele\”, ha aggiunto. \”Lei soffriva molto anche per il popolo saharawi e ha cambiato opinione in un pomeriggio\”, ha attaccato il leader dei popolari rivolto a Sanchez, in riferimento al riconoscimento di Madrid del piano di autonomia per il Sahara occidentale del Marocco.

“,”postId”:”97a4ec08-2e93-426b-b67e-1eace410be4e”,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-09-17T07:53:53.253Z”,”timestampUtcIt”:”2025-09-17T09:53:53+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Filcams Cgil, venerdì 19 sciopero di 4 ore per Gaza”,”content”:”

La Filcams Cgil “condanna con forza i massacri e le violenze che in queste ore stanno devastando Gaza. Migliaia di civili innocenti, donne, uomini e bambini stanno pagando con la vita e con la sofferenza l’escalation militare e l’assenza di soluzioni politiche. È un genocidio, una vera e propria deportazione, che si consuma sotto gli occhi del mondo e che non può essere tollerata” e annuncia che “sarà parte attiva di tutte le iniziative di mobilitazione: a partire dallo sciopero di 4 ore di venerdì e da una grande campagna di assemblee nei luoghi di lavoro, per fermare il massacro e affermare che la pace non è un’utopia, ma una necessità”. L’iniziativa si inserisce nel quadro più ampio della giornata di mobilitazione nazionale lanciata in conferenza stampa dal leader di Corso d’Italia, Maurizio Landini.

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Il sindacato chiede “l’immediato cessate il fuoco; il riconoscimento formale dello Stato di Palestina; lo stop al riarmo europeo; un impegno concreto dell’Italia e dell’Europa per costruire una soluzione politica fondata sul riconoscimento dei diritti del popolo palestinese e sulla convivenza pacifica tra i popoli”. Accanto a queste richieste, la Filcams rivolge un appello diretto al mondo delle imprese e della distribuzione: “non vendere prodotti provenienti da Israele e interrompere ogni rapporto commerciale con aziende e istituzioni che sostengono direttamente o indirettamente l’occupazione e la guerra. È un atto concreto di responsabilità e coerenza, per non essere complici di chi alimenta violenza e oppressione”.

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Il mondo “è in subbuglio, le guerre sono diventate lo strumento di normalità per risolvere i conflitti: siamo in una fase di tensioni senza precedenti negli ultimi anni, dove una scintilla rischia di far esplodere un conflitto di dimensioni mondiali. Non possiamo restare in silenzio. È arrivata l’ora di agire: la guerra, l’odio e l’occupazione negano ogni prospettiva di convivenza, libertà e dignità”, ammonisce il sindacato invitando “tutte le lavoratrici e i lavoratori, le delegate e i delegati, a scendere in piazza e a unirsi alle manifestazioni territoriali che chiedono la fine del massacro e il rispetto dei diritti umani”.

“,”postId”:”3350645a-35cd-40cd-9b88-45512f5776e1″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-09-17T07:53:38.279Z”,”timestampUtcIt”:”2025-09-17T09:53:38+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Israele colpisce 50 obiettivi nella notte, la maggior parte a Gaza City”,”content”:”

L’esercito israeliano ha annunciato che le sue forze aeree hanno colpito circa 50 obiettivi durante la notte nella Striscia di Gaza, la maggior parte a Gaza City. Le forze armate di Tel Aviv, secondo quanto riferito dal Times of Israel, hanno precisato che nella giornata di ieri sono stati colpiti complessivamente 140 obiettivi nell’enclave palestinese, tra cui tunnel, edifici usati da \”gruppi terroristici\”, cellule di miliziani e altre infrastrutture mentre prosegue l’operazione militare volta a prendere il controllo di Gaza City.

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Il governo francese ha condannato fermamente l’offensiva su larga scala lanciata da Israele per prendere Gaza City, definendola una \”campagna distruttiva che non ha più alcuna logica militare\”. In un comunicato, il Ministero degli Esteri di Parigi ha chiesto al governo israeliano \”riprendere al più presto i negoziati verso un cessate il fuoco e la liberazione di tutti gli ostaggi\”. 

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La diplomazia transalpina ha inoltre sottolineato che l’operazione ha causato \”lo sfollamento forzato di oltre 300.000 persone\” e che nella città restano ancora \”più di 600.000 civilI\”, in un contesto umanitario segnato da carestia e mancanza di beni essenziali e cure urgenti. \”Chiediamo a Israele di ritirare immediatamente tutte le restrizioni imposte all’ingresso degli aiuti umanitari per consentirne l’invio immediato, massiccio e senza ostacoli\”, ha aggiunto il ministero. 

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Qatar e Cina hanno espresso una dura condanna dell’operazione di terra lanciata ieri da Israele contro Gaza City per conquistarla. Il ministero degli Esteri di Doha, all’indomani della visita del segretario di Stato Usa Marco Rubio, l’ha definita \”un ampliamento della guerra di genocidio contro il fraterno popolo palestinese e una flagrante violazione del diritto internazionale\”. Nella nota, Doha ha invocato \”una decisa solidarietà internazionale per costringere (Israele) a rispettare le risoluzioni di legittimità internazionale\”. Da Pechino, anche il portavoce del ministero degli Esteri cinese Lin Jian si è fatto sentire, esprimendo \”ferma opposizione all’escalation delle operazioni militari israeliana\” e \”condanna di tutti gli atti che danneggiano i civili e violano il diritto internazionale\”.

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Adolescenti provenienti da decine di scuole in tutto Israele hanno chiesto un accordo per la liberazione degli ostaggi manifestando nel Paese.   Naomi, una parente dell’ostaggio Dror Or, ha dichiarato a Haaretz: \”Oggi, nel 712/mo giorno di guerra e poco prima di Rosh Hashanah, migliaia di giovani sono scesi in piazza con un appello chiaro. Non dimenticheremo gli ostaggi\”. 

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Il Papa, in un messaggio all’incontro interreligioso che si tiene ad Astana (Kazakistan), sottolinea \”il ruolo vitale del dialogo interreligioso in un’epoca segnata da violenti conflitti\”. E’ necessario dunque promuovere \”il dialogo e la cooperazione, fondati sulla nostra innata consapevolezza dell’interdipendenza che lega individui e nazioni. Da questa prospettiva, lavorare insieme in armonia non è semplicemente una scelta pragmatica, ma un riflesso dell’ordine più profondo della realtà. È in linea con il tessuto stesso della nostra esistenza condivisa come membri dell’unica famiglia umana\”. Per il Papa \”tale collaborazione non è un invito a cancellare le differenze, ma piuttosto un invito ad accogliere la diversità come fonte di reciproco arricchimento\”. I cattolici cercano dunque \”di promuovere un’autentica sinergia portando i doni distintivi di ciascuna tradizione alla tavola dell’incontro, dove ogni fede contribuisce con la sua saggezza e compassione uniche al servizio del bene comune\”. Papa Leone ricorda dunque \”lo storico incontro di preghiera dei leader religiosi ad Assisi nel 1986, convocato da Papa Giovanni Paolo II\” che \”ha dimostrato che non può esserci pace tra le nazioni senza pace tra le religioni. Più recentemente, il Documento sulla Fratellanza Umana per la Pace Mondiale e la Convivenza Comune, firmato ad Abu Dhabi nel 2019 dal mio venerato predecessore Papa Francesco e dal Grande Imam di Al-Azhar, Ahmad Al-Tayyeb, ha offerto un chiaro modello di come la sinergia religiosa possa promuovere la pace e la coesistenza globali\”. Prevost ricorda anche che la cooperazione tra le diverse fedi si traduce \”in azioni concrete: quando si verificano disastri naturali, quando i rifugiati sono costretti a fuggire o quando le famiglie soffrono di estrema povertà e fame, le comunità di fede spesso si uniscono, lavorando fianco a fianco per portare sollievo e speranza ai più bisognosi\”. \”Il futuro che immaginiamo – un futuro di pace, fraternità e solidarietà – richiede l’impegno di tutte le mani e di tutti i cuori\”, conclude Papa Leone sottolineando che \”la sinergia diventa un potente segno di speranza per tutta l’umanità, rivelando che la religione, nel suo cuore, non è fonte di conflitto, ma fonte di guarigione e riconciliazione\”. 

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L’esercito israeliano afferma che l’aviazione ha colpito circa 50 obiettivi nella Striscia di Gaza durante la notte, la maggior parte dei quali a Gaza City. Lo riporta il Times of Israel. Secondo l’esercito, nei giorni scorsi sono stati colpiti in totale 140 obiettivi. L’Idf afferma che tra gli obiettivi figurano tunnel, edifici utilizzati da gruppi terroristici, cellule di agenti e altre infrastrutture, ma fornisce pochi altri dettagli sulla sua intensificata offensiva contro la più grande area urbana di Gaza, avviata ieri. 

“,”postId”:”3165e218-546d-4d37-a7c4-16d5227090d3″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-09-17T07:27:48.932Z”,”timestampUtcIt”:”2025-09-17T09:27:48+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Hamas: \”Israele attacca ospedale pediatrico, nessuna vittima\””,”content”:”

Il ministero della Salute di Gaza, controllato da Hamas, ha denunciato che Israele ha attaccato l’ospedale pediatrico al-Rantisi di Gaza City e ha condannato il raid. Lo riporta Al Jazeera. Secondo quanto dichiarato dal ministero, la struttura medica è stata colpita tre volte consecutive, ma non sono state segnalate vittime. Si ritiene che almeno 40 pazienti siano fuggiti dall’ospedale, mentre altri 40 sono rimasti con parte del personale. Il ministero palestinese ha invitato \”tutte le parti interessate a fornire protezione alle strutture sanitarie, al personale medico e ai pazienti nel governatorato di Gaza\”. 

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Il Giappone non riconoscerà uno Stato palestinese all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite a New York la prossima settimana. Lo ha riportato il quotidiano Asahi citando fonti governative, secondo le quali il timore di Tokyo è che tale riconoscimento possa influire negativamente sulla situazione in Medio Oriente, nonché sulle relazioni con gli Stati Uniti. Il premier Shigeru Ishiba non parteciperà alla discussione in merito all’Assemblea Generale il 22 settembre. 

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Alcuni manifestanti del corteo per Gaza che ha sfilato ieri a Roma sarebbero stati aggrediti con caschi e coltelli mentre tornavano a casa. Lo ha denunciato in un post Gianluca Peciola, ex consigliere comunale di Sel. \”Un ragazzo è stato portato in ospedale – scrive -. Con diverse ferite alla testa. Dai Meloni parlaci ancora della violenza della Sinistra. Vergogna\”.  E ieri sempre in via Lanza al passaggio del corteo sarebbe stata danneggiata la vetrina di un locale che, secondo alcuni manifestanti, sarebbe gestito da persone vicine a posizionni di destra. 

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Scontri nel Negev tra manifestanti e polizia schierata in forze per demolire una serie di case costruite senza permessi nel villaggio non riconosciuto di As-Sir, a sud di Be’er Sheva. Decine di residenti hanno iniziato a protestare all’arrivo degli agenti in tenuta antisommossa, dando fuoco a pneumatici. La polizia ha usato granate stordenti e gas lacrimogeni contro i manifestanti nel tentativo di disperderli. Le forze dell’ordine hanno sottolineato in un comunicato che l’operazione è scattata dopo \”molteplici tentativi di effettuare la demolizione attraverso il dialogo\”. La demolizione di case senza permesse in villaggi beduini non riconosciuti e’ una delle campagne di punta del ministro per la Sicurezza nazionale e leader dell’estrema destra messianica Itamar Ben-Gvir. Unendosi ai manifestanti, il parlamentare arabo-israeliano Waleed Alhwashla ha denunciato che la polizia ha fatto uso eccessivo della forza fin dall’ingresso nel villaggio, facendo aumentare le tensioni. \”Questa è la politica del governo, questa è la politica di Ben Gvir. C’era una direttiva del Distretto (meridionale) di entrare e usare la forza contro i manifestanti. E’ inaccettabile\”. Da qui, l’invito alle autorita’ a \”dialogare con la gente in modo rispettoso, offrendo opzioni\” ai residenti delle abitazioni che rischiano la demolizione.

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I numeri che riguardano i morti del conflitto in Medio Oriente sono al centro di polemiche, principalmente quelli forniti dal ministero della Salute di Hamas. Tuttavia vengono considerati via via più attendibili e con il tempo sono sempre più simili ai dati comunicati da fonti israeliane. Di questo si è parlato nella puntata del 16 settembre di “Numeri”, approfondimento di Sky TG24

“,”postId”:”011b133e-570e-4602-925c-97658c498db6″,”postLink”:{“title”:”Gaza, quante sono le vittime dall’inizio della guerra? I DATI”,”url”:”https://tg24.sky.it/mondo/2025/09/17/guerra-gaza-israele-morti-dati”,”imageSrc”:”https://static.sky.it/editorialimages/2169d8723286bf646310eccbaf328e21c2019d2e/skytg24/it/mondo/2025/09/17/gaza-guerra-morti-dati/gaza_ansa_sky_numeri.jpg?im=Resize,width=1218″}},{“timestamp”:”2025-09-17T06:33:53.696Z”,”timestampUtcIt”:”2025-09-17T08:33:53+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Hamas: \”Attaccato ospedale pediatrico Al-Rantisi\””,”content”:”

Le forze israeliane nella notte hanno bombardato l’ospedale pediatrico Al-Rantisi a Gaza City, costringendo 40 pazienti ricoverati alla fuga. Lo ha denunciato l’ufficio stampa del governo di Hamas, nella Striscia, sottolineando che il complesso nel quartiere di Nasser è stato preso di mira tre volte, con attacchi a pochi minuti di distanza l’uno dall’altro. \”Questo crimine riafferma la politica sistematica dell’occupazione (israeliana) di bloccare il sistema sanitario\”, si legge nella nota rilanciata dai media. \”L’ospedale Rantisi è l’unico ospedale specializzato nella Striscia di Gaza e offre servizi di oncologia, dialisi e altre specializzazioni come malattie respiratorie e digestive. L’ospedale ospita 80 pazienti in cura, oltre a quattro unità di terapia intensiva pediatrica e otto unità di terapia intensiva neonatale\”.

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\”Netanyahu ha chiuso il processo diplomatico con le bombe sul Qatar e vuole liquidare con la forza la questione palestinese\”. Lo dice, in una intervista a La Repubblica, Ghassan Khatib, ex ministro del Lavoro e della pianificazione dell’Autorità nazionale di Abu Mazen, indicando quello che ritiene sia l’obiettivo di Netanyahu: \”Sbarazzarsi del maggior numero possibile di palestinesi e mantenere un controllo militare permanente sulla Striscia. Mirano a espellere la maggior parte della popolazione perché Israele ha un problema demografico. Dal suo punto di vista ci sono troppi palestinesi nella Palestina storica e vuole cercare di ridurne il numero in ogni modo possibile\”.   Tuttavia, osserva, \”non capiamo quello che accade a Gaza se non guardiamo a ciò che succede in Cisgiordania a cui nessuno presta attenzione. Perché espellere i gazawi è legato all’altro obiettivo che è quello di seppellire la soluzione dei due Stati\”.   Alla domanda se crede ancora nella nascita di uno stato palestinese osserva come per ora ci sia \”un’occupazione militare sempre più pressante, con l’intensificazione degli insediamenti, la limitazione della circolazione e della presenza degli abitanti palestinesi, l’impossibilità della vita economica, la disgregazione dell’Anp che stanno portando al collasso soffocandola economicamente. Potrebbe crollare da un momento all’altro perché non è più in grado di pagare gli stipendi, di garantire i servizi. E gli israeliani non nascondono questo obiettivo. Molti funzionari hanno dichiarato apertamente che stanno cercando di minare la possibilità di due Stati\”. 

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Oltre un milione di palestinesi restano a Gaza City e nel nord della Striscia e rifiutano lo sfollamento forzato verso sud. Lo ha riferito l’ufficio stampa del governo di Hamas nella Striscia, precisando di aver registrato un movimento inverso, con piu’ di 15.000 persone tornate a Gaza City a causa delle condizioni di vita impossibili nel sud. 

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Diciassette persone, di cui sette a Gaza City, sono state uccise e altre ferite dall’alba nei bombardamenti israeliani in corso sulla Striscia di Gaza. Lo scrive l’agenzia palestinese Wafa citando fonti mediche. Secondo quanto riferito tre membri di una famiglia sono stati uccisi in un raid su una tenda per sfollati nella zona di Mawasi a Khan Yunis, a sud della Striscia di Gaza. Un uomo, la moglie incinta e la figlia sono rimasti uccisi in un bombardamento contro un’abitazione nel campo profughi di Nuseirat, nella Striscia di Gaza centrale, aggiunge Wafa. Altre due persone  sono state uccise in un attacco che ha colpito una casa nel quartiere di Tal al-Hawa, a sud di Gaza City. 

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Almeno 12 palestinesi sono stati uccisi dal fuoco israeliano dall’alba, di cui 7 a Gaza City. Lo hanno riferito fonti mediche citate da Al Jazeera, secondo la quale tra questi ci sono tre membri di una stessa famiglia morti per un bombardamento sulla tenda di sfollati ad al-Mawasi, nella zona di Khan Yunis al sud, definita dalle forze israeliane un’area sicura. Intanto, mentre continuano le operazioni di terra, bombardamenti sono stati segnalati contro edifici a sud di Gaza City.

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Le autorità iraniane hanno impiccato un uomo condannato per spionaggio a favore del Mossad, l’agenzia di intelligence israeliana. Lo ha annunciato la magistratura della Repubblica islamica. \”Babak Shahbazi è stato giustiziato per impiccagione questa mattina, a seguito del regolare processo legale e la conferma della sua condanna da parte della Corte Suprema\”, ha dichiarato il portale informativo giudiziario Mizan Online. 

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Israele nega l’ingresso a due deputati laburisti britannici che avevano in programma una missione in Cisgiordania con un gruppo organizzato dal Council for Arab British Understanding. Simon Opher e Peter Prinsley avrebbero anche dovuto incontrare diplomatici britannici e attivisti per la difesa dei diritti umani in Israele, rende noto il Guardian. Obiettivo della missione era quello di \”consentire ai deputati di testimoniare il lavoro cruciale di operatori umanitari e medici di diverse organizzazioni inclusa Medical Aid for Palestinians nei territori della Cisgiordania\”.

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Circa 400.000 palestinesi hanno finora evacuato Gaza City verso altre aree della Striscia. Lo conferma l’Idf in una stima riportata il Times of Israel, sottolineando che circa un milione di palestinesi risiedevano nella città prima che l’esercito israeliano iniziasse la grande offensiva nella zona. Ieri, il premier Benyamin Netanyahu aveva riferito che circa il 40% degli abitanti aveva lasciato la città. Negli ultimi giorni, il ritmo delle evacuazioni è aumentato fino a decine di migliaia di persone al giorno, secondo l’esercito. L’Idf ha annunciato questa mattina l’apertura di una seconda via di evacuazione su Salah a-Din, la principale autostrada nord-sud di Gaza. 

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I militari israeliani hanno aperto una seconda strada per facilitare l’esodo forzato dei residenti da Gaza City oltre a quella lungo la costa. La Sala al Din, nel centro della regione, in direzione del sud della Striscia, rimarrà aperta da mezzogiorno di oggi fino a mezzogiorno di venerdì, ha reso noto il portavoce dell’Idf, Avichay Adraee, con un post in arabo su X. La strada lungo la costa è intasata di mezzi e persone che lasciano Gaza City in vista della seconda fase dell’occupazione delle forze dell’Idf. Nella notte sono proseguiti i bombardamenti israeliani della città, così come altre località della Striscia.

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Il ministero degli Esteri canadese ha definito \”orribile\” la nuova offensiva di terra israeliana a Gaza City. \”Aggrava la crisi umanitaria e mette a repentaglio il rilascio degli ostaggi\”, ha affermato Ottawa in un post su X. \”Il governo di Israele deve rispettare il diritto internazionale\”.

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Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno comunicato stamattina ai cittadini della Striscia di aver aperto una seconda via di evacuazione per coloro che desiderano fuggire da Gaza City, mentre l’esercito dello Stato ebraico avanza nella principale città dell’enclave palestinese. La via, lungo Sala-al-Din Street nel sud nella Striscia, sarà aperta da mezzogiorno di oggi a mezzogiorno di venerdì, ha annunciato in arabo su X il portavoce militare israeliano Avichay Adraee. Fonti mediatiche di Gaza riferiscono intanto che le forze israeliane hanno continuato a bombardare la città e altre parti della Striscia durante la notte, ferendo o uccidendo diverse persone.

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Nella tarda serata di lunedì è iniziato l’attacco di terra a Gaza: i carri armati sono già entrati nella principale città della Striscia. Secondo alcune fonti ci sono stati “37 attacchi in 20 minuti” e si sono registrate potenti esplosioni. Netanyahu: \”Al via operazione intensiva\”. Idf: \”Abbiamo iniziato a distruggere siti di Hamas\”. Ieri centinaia di mezzi corazzati e bulldozer si erano radunati lungo il confine. Migliaia di persone in fuga

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Attacchi simultanei da terra, mare e aria hanno segnato l’avvio della nuova offensiva, causando oltre cento vittime già nelle prime 24 ore. Circa 400.000 palestinesi hanno finora evacuato Gaza City verso altre aree della Striscia. Lo conferma l’Idf in una stima riportata il Times of Israel, sottolineando che circa un milione di palestinesi risiedevano nella città prima che l’esercito israeliano iniziasse la grande offensiva nella zona. L’esercito israeliano annuncia di aver conquistato circa il 40% della capitale e principale roccaforte di Hamas, ma ammette che la piena occupazione richiederà mesi. “Non ci poniamo scadenze”, dichiarano i vertici militari. Intanto, circa 370 mila persone hanno abbandonato la città. Nelle zone ancora non sotto controllo restano tra i duemila e i tremila combattenti di Hamas, che potrebbero tentare di confondersi con la massa dei civili in fuga da Gaza City. Secondo un portavoce delle Forze di Difesa israeliane, l’operazione sarà lunga e complessa prima di giungere al dominio sull’intero centro urbano.

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meno di un minuto fa

Invasione di Gaza, Papa Leone: “Situazione inaccettabile”. VIDEO

5 minuti fa

Oltre 20 ong chiedono ai leader mondiali di intervenire a Gaza

Oltre 20 gruppi umanitari, tra cui Save the Children, Oxfam, Medici Senza Frontiere e ActionAid, hanno affermato che i governi dovrebbero intervenire con urgenza contro l’occupazione israeliana di Gaza City. “Mentre il governo israeliano ha ordinato lo sfollamento di massa di Gaza City, dove vivono quasi un milione di persone, ci troviamo sull’orlo di un periodo ancora più letale”, si legge nella lettera. “Gaza è stata deliberatamente resa inabitabile”.

“Abbiamo incontrato famiglie che mangiano cibo animale per sopravvivere e bolliscono le foglie come pasto per i loro figli”, si legge nella dichiarazione. “Eppure i leader mondiali non agiscono. I fatti vengono ignorati. Le testimonianze vengono ignorate. E altre persone vengono uccise come conseguenza diretta. Le nostre organizzazioni, insieme ai gruppi della società civile palestinese, alle Nazioni Unite e alle organizzazioni israeliane per i diritti umani, possono fare solo fino a un certo punto. Gli Stati devono utilizzare ogni strumento politico, economico e legale a loro disposizione per intervenire”, hanno affermato i gruppi. “Retorica e mezze misure non bastano. Il momento attuale richiede un’azione decisa”.

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9 minuti fa

Iran: “Colloqui con gli europei sul nucleare a New York”

L’Iran prevede di tenere colloqui sul dossier nucleare con i Paesi europei firmatari dell’accordo atomico del 2015, ovvero Francia, Germania e Regno Unito, in occasione della visita di una delegazione della Repubblica islamica nei prossimi giorni a New York, per partecipare all’Assemblea generale delle Nazioni Unite. “Durante questo viaggio, date le attuali delicate circostanze relative alle questioni nucleari e il ripristino di risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite precedentemente annullate, l’Iran prevede di tenere colloqui con Paesi europei e con altri Paesi”, ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Esmail Baghaei, facendo riferimento alla recente richiesta da parte di Francia, Germania e Regno Unito di attivare il meccanismo snapback, ovvero una nuova imposizione delle sanziono Onu contro Teheran che erano state rimosse con l’accordo nucleare del 2015. “I colloqui proseguono e speriamo che le parti contrapposte concludano che l’escalation delle tensioni non porterà benefici a nessuno”, ha aggiunto Baghaei, dopo che Teheran ha già contestato i Paesi europei per avere chiesto il ripristino delle sanzioni contro la Repubblica islamica. Nel frattempo, una fonte diplomatica di Parigi ha riferito che già oggi ci sarà un primo colloquio telefonico tra i ministri degli Esteri di Germania, Gran Bretagna e Francia, insieme al loro omologo iraniano, in merito al dossier nucleare di Teheran. 

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13 minuti fa

Qatar: “L’offensiva a Gaza City è estensione di guerra genocida”

Il governo del Qatar ha condannato l’offensiva su larga scala lanciata dall’esercito israeliano contro Gaza City, definendola “un’estensione della guerra genocida” nella Striscia e “una flagrante violazione del diritto internazionale”. In un comunicato diffuso sui social, il ministero degli Esteri qatariota ha avvertito che “l’occupazione israeliana sta tentando di minare le prospettive di pace nella regione attraverso piani sistematici che rappresentano una minaccia alla pace e alla sicurezza regionale e internazionale”. 

“Ciò include la sua brutale guerra genocida a Gaza, così come le sue politiche coloniali, razziste e di insediamento basate su una logica di arroganza, aggressione e tradimento”, ha sottolineato la diplomazia dell’emirato. Il governo di Doha ha inoltre ribadito la sua “ferma e permanente posizione a sostegno della causa palestinese”, “basata sulle risoluzioni internazionali e sulla soluzione dei due Stati. 

Le relazioni tra Israele e il Qatar, uno dei mediatori nei colloqui per un possibile accordo di cessate il fuoco a Gaza, sono diventate tese dopo il bombardamento della scorsa settimana da parte dell’esercito israeliano che ha preso di mira i vertici di Hamas a Doha ed in cui sono rimasti uccisi cinque membri del gruppo palestinese e un agente qatariota.

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18 minuti fa

Greta Thunberg lascia direttivo della Flotilla: “Si parla troppo di noi e poco di Gaza”

Greta Thunberg lascia il direttivo della Flotilla e si trasferisce dalla nave ‘Family’ alla nave Alma. A raccontarlo è l’inviato del Manifesto a bordo della Sumud Flotilla Lorenzo D’Agostino: “Nel pomeriggio di domenica – scrive il cronista – i partecipanti osservano Greta Thunberg trascinare la sua valigia lungo la banchina, lasciare la Family, la nave che ospita il comitato organizzatore, e trasferirsi sulla Alma. Sul sito ufficiale della missione il suo nome è scomparso dalla lista dei membri del direttivo. Secondo fonti consultate da il manifesto, le divergenze sarebbero legate a una comunicazione troppo incentrata sulle vicende interne della flottiglia e non abbastanza sul genocidio in Palestina”. 

Thunberg, racconta D’Agostino, ha detto di “credere profondamente nell’obiettivo di questa missione e nella forza della mobilitazione mondiale per una Palestina libera”. E, in una dichiarazione rilasciata al manifesto, ha aggiunto: “Tutti abbiamo un ruolo: il mio non sarà nel comitato direttivo, ma come organizzatrice e partecipante”.

Gli altri membri del comitato direttivo contattati dal manifesto non hanno commentato. “È però chiaro che sono state prese misure per correggere il tiro in fatto di comunicazione – scrive ancora l’inviato del quotidiano comunista – In serata il giornalista e influencer Yusuf Omar annuncia su Instagram che abbandona la navigazione per ragioni di ‘strategia comunicativa’. Il suo stile sensazionalista e molto incentrato sui volti noti della missione aveva fatto infuriare diversi partecipanti. La sua copertura allarmista dell’attacco dei droni è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso”.

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24 minuti fa

Gaza, l’Idf alla conquista della roccaforte di Hamas. VIDEO

33 minuti fa

Il Papa su Gaza: “Rispettare integralmente il diritto umanitario”

“Rinnovo l’appello al cessate il fuoco, al rilascio degli ostaggi, alla soluzione diplomatica dei negoziati, al rispetto integrale del diritto umanitario internazionale”. Lo ha detto il Papa parlando della situazione di Gaza alla fine dell’udienza generale. “Invito a tutti ad unirsi alla mia accorata preghiera affinché sorga presto un’alba di pace e di giustizia”, ha aggiunto Papa Leone. 

Papa Leone XIV

©IPA/Fotogramma

39 minuti fa

Il Papa su Gaza: “Dio ha comandato ‘non ucciderai'”

Il Papa lancia un nuovo appello sulla situazione umanitaria a Gaza “davanti al Signore Onnipotente che ha comandato ‘Non ucciderai’ e al cospetto dell’intera storia umana”. Alla fine dell’udienza generale ha ribadito: “Ogni persona ha sempre una dignità inviolabile da rispettare e da custodire”. 

43 minuti fa

Media: “21 vittime dall’alba a Gaza City su 33 in Striscia”

Dall’alba gli attacchi israeliani a Gaza hanno ucciso almeno 33 persone, secondo fonti mediche riprese da Al Jazeera. Del totale, 21 sono stati uccisi a Gaza City, dove è in corso il massiccio assalto via terra di Israele per conquistare il principale centro urbano della Striscia. 

43 minuti fa

Papa: “Vicino alla gente di Gaza, condizioni inaccettabili”

Il Papa, alla fine dell’udienza generale, ha espresso la sua “profonda vicinanza al popolo palestinese a Gaza, che continua a vivere nella paura e a sopravvivere in condizioni inaccettabili costretto con la forza a spostarsi, ancora un a volta, dalle proprie terre”. Le parole del Pontefice sono state accolte dai fedeli in Piazza San Pietro con un applauso. 

58 minuti fa

Madrid: “Nessuna divergenza ministeri su embargo armi a Israele”

La ministra della Difesa spagnola, Margarita Robles, ha escluso l’esistenza di “divergenze” in seno al governo rispetto all’approvazione del ddl per il consolidamento giuridico dell’embargo di armi a Israele, il cui esame in Consiglio dei ministri è stato rinviato alla prossima settimana, suscitando malumore nella forza di sinistra Sumar, alleata del Psoe nel governo di coalizione progressista. In dichiarazioni ai cronisti, nei corridoi del Congresso spagnolo, Robles ha attribuito il ritardo al fatto che si tratta di un testo “complesso”. “Bisogna fare le cose per bene”, ha detto la ministra di Difesa. Secondo fonti del suo dicastero, citate dall’agenzia Europa Press, “si sta lavorando da mesi” perché la “disconnessione militare da Israele diventi realtà”, ma sempre “con responsabilità”. 

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10:45

Idf: “Finora colpiti 150 obiettivi a Gaza City”

Le truppe israeliane hanno colpito 150 obiettivi a Gaza City da quando è iniziata l’operazione di terra lunedì notte. Lo hanno riferito le forze armate.

10:37

Israele, 4 ex capi Shin Bet contro nomina messianico Zini

Quattro ex direttori dello Shin Bet hanno presentato le loro obiezioni alla nomina di David Zini a capo dello Shin Bet. Lo riferisce la stampa israeliana, sottolineando che Ami Ayalon, Carmi Gillon, Nadav Argaman e Yoram Cohen hanno tutti affermato che l’uomo scelto dal premier Benjamin Netanyahu dopo la cacciata di Ronen Bar non è un candidato idoneo. Il capo di governo la settimana scorsa ha chiesto alla commissione di anticipare entro il 21 settembre la nomina di Zini – noto per le sue posizioni messianiche e la sua affiliazione con il rabbino Zvi Yisrael Thau, la figura più estremista nell’attuale schieramento del sionismo religioso e leader spirituale del partito omofobo Noam – definendolo “il candidato più adatto” per il suo “pensiero critico”.

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10:10

Cina: “Fermamente contrari all’escalation israeliana a Gaza”

La Cina “si oppone fermamente all’escalation delle operazioni militari israeliane” nella Striscia di Gaza e sollecita lo Stato ebraico ad ascoltare le richieste di cessazione immediata delle ostilità nel territorio palestinese, ha dichiarato un portavoce del ministero degli Esteri cinese. La Cina “condanna tutte le azioni che danneggiano i civili”, ha affermato il portavoce Lin Jian commentando la grande offensiva terrestre lanciata martedì a Gaza City. “Esortiamo Israele ad ascoltare i forti appelli della comunità internazionale, a cessare immediatamente le sue operazioni militari a Gaza e ad attuare un cessate il fuoco completo e duraturo il prima possibile per prevenire una crisi umanitaria di proporzioni ancora maggiori”, ha dichiarato in conferenza stampa. 

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10:03

Sanchez a Feijoo: “Ascolti gruppo lavoro Onu su genocidio a Gaza”

“Non ascolti me, ma ascolti il gruppo di lavoro delle Nazioni Unite o a tutti gli spagnoli che affermano che a Gaza si sta commettendo un genocidio”. Lo ha detto il premier Pedro Sanchez rivolto al leader del Partido Popular all’opposizione, Alberto Nunez Feijoo, nel question time alla Camera bassa, in merito alle reticenze della forza conservatrice a definire ‘genocidio’ quello in corso sulla Striscia di Gaza.   “Il massacro di civili a Gaza deve terminare”, ha affermato Feijoo nella contro replica.. “Chi sta bombardando è il governo di Israele e non il popolo di Israele”, ha aggiunto. “Lei soffriva molto anche per il popolo saharawi e ha cambiato opinione in un pomeriggio”, ha attaccato il leader dei popolari rivolto a Sanchez, in riferimento al riconoscimento di Madrid del piano di autonomia per il Sahara occidentale del Marocco.

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09:53

Filcams Cgil, venerdì 19 sciopero di 4 ore per Gaza

La Filcams Cgil “condanna con forza i massacri e le violenze che in queste ore stanno devastando Gaza. Migliaia di civili innocenti, donne, uomini e bambini stanno pagando con la vita e con la sofferenza l’escalation militare e l’assenza di soluzioni politiche. È un genocidio, una vera e propria deportazione, che si consuma sotto gli occhi del mondo e che non può essere tollerata” e annuncia che “sarà parte attiva di tutte le iniziative di mobilitazione: a partire dallo sciopero di 4 ore di venerdì e da una grande campagna di assemblee nei luoghi di lavoro, per fermare il massacro e affermare che la pace non è un’utopia, ma una necessità”. L’iniziativa si inserisce nel quadro più ampio della giornata di mobilitazione nazionale lanciata in conferenza stampa dal leader di Corso d’Italia, Maurizio Landini.

Il sindacato chiede “l’immediato cessate il fuoco; il riconoscimento formale dello Stato di Palestina; lo stop al riarmo europeo; un impegno concreto dell’Italia e dell’Europa per costruire una soluzione politica fondata sul riconoscimento dei diritti del popolo palestinese e sulla convivenza pacifica tra i popoli”. Accanto a queste richieste, la Filcams rivolge un appello diretto al mondo delle imprese e della distribuzione: “non vendere prodotti provenienti da Israele e interrompere ogni rapporto commerciale con aziende e istituzioni che sostengono direttamente o indirettamente l’occupazione e la guerra. È un atto concreto di responsabilità e coerenza, per non essere complici di chi alimenta violenza e oppressione”.

Il mondo “è in subbuglio, le guerre sono diventate lo strumento di normalità per risolvere i conflitti: siamo in una fase di tensioni senza precedenti negli ultimi anni, dove una scintilla rischia di far esplodere un conflitto di dimensioni mondiali. Non possiamo restare in silenzio. È arrivata l’ora di agire: la guerra, l’odio e l’occupazione negano ogni prospettiva di convivenza, libertà e dignità”, ammonisce il sindacato invitando “tutte le lavoratrici e i lavoratori, le delegate e i delegati, a scendere in piazza e a unirsi alle manifestazioni territoriali che chiedono la fine del massacro e il rispetto dei diritti umani”.

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09:53

Israele colpisce 50 obiettivi nella notte, la maggior parte a Gaza City

L’esercito israeliano ha annunciato che le sue forze aeree hanno colpito circa 50 obiettivi durante la notte nella Striscia di Gaza, la maggior parte a Gaza City. Le forze armate di Tel Aviv, secondo quanto riferito dal Times of Israel, hanno precisato che nella giornata di ieri sono stati colpiti complessivamente 140 obiettivi nell’enclave palestinese, tra cui tunnel, edifici usati da “gruppi terroristici”, cellule di miliziani e altre infrastrutture mentre prosegue l’operazione militare volta a prendere il controllo di Gaza City.

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09:49

Francia condanna offensiva Idf a Gaza: “Campagna distruttiva senza logica militare”

Il governo francese ha condannato fermamente l’offensiva su larga scala lanciata da Israele per prendere Gaza City, definendola una “campagna distruttiva che non ha più alcuna logica militare”. In un comunicato, il Ministero degli Esteri di Parigi ha chiesto al governo israeliano “riprendere al più presto i negoziati verso un cessate il fuoco e la liberazione di tutti gli ostaggi”. 

La diplomazia transalpina ha inoltre sottolineato che l’operazione ha causato “lo sfollamento forzato di oltre 300.000 persone” e che nella città restano ancora “più di 600.000 civilI”, in un contesto umanitario segnato da carestia e mancanza di beni essenziali e cure urgenti. “Chiediamo a Israele di ritirare immediatamente tutte le restrizioni imposte all’ingresso degli aiuti umanitari per consentirne l’invio immediato, massiccio e senza ostacoli”, ha aggiunto il ministero. 

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09:45

Qatar e Cina condannano con forza operazione Gaza City

Qatar e Cina hanno espresso una dura condanna dell’operazione di terra lanciata ieri da Israele contro Gaza City per conquistarla. Il ministero degli Esteri di Doha, all’indomani della visita del segretario di Stato Usa Marco Rubio, l’ha definita “un ampliamento della guerra di genocidio contro il fraterno popolo palestinese e una flagrante violazione del diritto internazionale”. Nella nota, Doha ha invocato “una decisa solidarietà internazionale per costringere (Israele) a rispettare le risoluzioni di legittimità internazionale”. Da Pechino, anche il portavoce del ministero degli Esteri cinese Lin Jian si è fatto sentire, esprimendo “ferma opposizione all’escalation delle operazioni militari israeliana” e “condanna di tutti gli atti che danneggiano i civili e violano il diritto internazionale”.

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09:44

Migliaia di studenti israeliani in piazza: “Accordo per ostaggi”

Adolescenti provenienti da decine di scuole in tutto Israele hanno chiesto un accordo per la liberazione degli ostaggi manifestando nel Paese.   Naomi, una parente dell’ostaggio Dror Or, ha dichiarato a Haaretz: “Oggi, nel 712/mo giorno di guerra e poco prima di Rosh Hashanah, migliaia di giovani sono scesi in piazza con un appello chiaro. Non dimenticheremo gli ostaggi”. 

09:43

Il Papa a leader delle altre fedi: “Facciamo sinergia per la pace”

Il Papa, in un messaggio all’incontro interreligioso che si tiene ad Astana (Kazakistan), sottolinea “il ruolo vitale del dialogo interreligioso in un’epoca segnata da violenti conflitti”. E’ necessario dunque promuovere “il dialogo e la cooperazione, fondati sulla nostra innata consapevolezza dell’interdipendenza che lega individui e nazioni. Da questa prospettiva, lavorare insieme in armonia non è semplicemente una scelta pragmatica, ma un riflesso dell’ordine più profondo della realtà. È in linea con il tessuto stesso della nostra esistenza condivisa come membri dell’unica famiglia umana”. Per il Papa “tale collaborazione non è un invito a cancellare le differenze, ma piuttosto un invito ad accogliere la diversità come fonte di reciproco arricchimento”. I cattolici cercano dunque “di promuovere un’autentica sinergia portando i doni distintivi di ciascuna tradizione alla tavola dell’incontro, dove ogni fede contribuisce con la sua saggezza e compassione uniche al servizio del bene comune”. Papa Leone ricorda dunque “lo storico incontro di preghiera dei leader religiosi ad Assisi nel 1986, convocato da Papa Giovanni Paolo II” che “ha dimostrato che non può esserci pace tra le nazioni senza pace tra le religioni. Più recentemente, il Documento sulla Fratellanza Umana per la Pace Mondiale e la Convivenza Comune, firmato ad Abu Dhabi nel 2019 dal mio venerato predecessore Papa Francesco e dal Grande Imam di Al-Azhar, Ahmad Al-Tayyeb, ha offerto un chiaro modello di come la sinergia religiosa possa promuovere la pace e la coesistenza globali”. Prevost ricorda anche che la cooperazione tra le diverse fedi si traduce “in azioni concrete: quando si verificano disastri naturali, quando i rifugiati sono costretti a fuggire o quando le famiglie soffrono di estrema povertà e fame, le comunità di fede spesso si uniscono, lavorando fianco a fianco per portare sollievo e speranza ai più bisognosi”. “Il futuro che immaginiamo – un futuro di pace, fraternità e solidarietà – richiede l’impegno di tutte le mani e di tutti i cuori”, conclude Papa Leone sottolineando che “la sinergia diventa un potente segno di speranza per tutta l’umanità, rivelando che la religione, nel suo cuore, non è fonte di conflitto, ma fonte di guarigione e riconciliazione”. 

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09:28

Idf, colpiti 50 obiettivi nella notte soprattutto a Gaza City

L’esercito israeliano afferma che l’aviazione ha colpito circa 50 obiettivi nella Striscia di Gaza durante la notte, la maggior parte dei quali a Gaza City. Lo riporta il Times of Israel. Secondo l’esercito, nei giorni scorsi sono stati colpiti in totale 140 obiettivi. L’Idf afferma che tra gli obiettivi figurano tunnel, edifici utilizzati da gruppi terroristici, cellule di agenti e altre infrastrutture, ma fornisce pochi altri dettagli sulla sua intensificata offensiva contro la più grande area urbana di Gaza, avviata ieri. 

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09:27

Hamas: “Israele attacca ospedale pediatrico, nessuna vittima”

Il ministero della Salute di Gaza, controllato da Hamas, ha denunciato che Israele ha attaccato l’ospedale pediatrico al-Rantisi di Gaza City e ha condannato il raid. Lo riporta Al Jazeera. Secondo quanto dichiarato dal ministero, la struttura medica è stata colpita tre volte consecutive, ma non sono state segnalate vittime. Si ritiene che almeno 40 pazienti siano fuggiti dall’ospedale, mentre altri 40 sono rimasti con parte del personale. Il ministero palestinese ha invitato “tutte le parti interessate a fornire protezione alle strutture sanitarie, al personale medico e ai pazienti nel governatorato di Gaza”. 

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09:19

Media: “Giappone non riconoscerà lo Stato di Palestina”

Il Giappone non riconoscerà uno Stato palestinese all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite a New York la prossima settimana. Lo ha riportato il quotidiano Asahi citando fonti governative, secondo le quali il timore di Tokyo è che tale riconoscimento possa influire negativamente sulla situazione in Medio Oriente, nonché sulle relazioni con gli Stati Uniti. Il premier Shigeru Ishiba non parteciperà alla discussione in merito all’Assemblea Generale il 22 settembre. 

09:10

Corteo per Gaza a Roma: “Alcuni manifestanti aggrediti”

Alcuni manifestanti del corteo per Gaza che ha sfilato ieri a Roma sarebbero stati aggrediti con caschi e coltelli mentre tornavano a casa. Lo ha denunciato in un post Gianluca Peciola, ex consigliere comunale di Sel. “Un ragazzo è stato portato in ospedale – scrive -. Con diverse ferite alla testa. Dai Meloni parlaci ancora della violenza della Sinistra. Vergogna”.  E ieri sempre in via Lanza al passaggio del corteo sarebbe stata danneggiata la vetrina di un locale che, secondo alcuni manifestanti, sarebbe gestito da persone vicine a posizionni di destra. 

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09:10

Israele, operazione demolizione case beduini: scontri in Negev

Scontri nel Negev tra manifestanti e polizia schierata in forze per demolire una serie di case costruite senza permessi nel villaggio non riconosciuto di As-Sir, a sud di Be’er Sheva. Decine di residenti hanno iniziato a protestare all’arrivo degli agenti in tenuta antisommossa, dando fuoco a pneumatici. La polizia ha usato granate stordenti e gas lacrimogeni contro i manifestanti nel tentativo di disperderli. Le forze dell’ordine hanno sottolineato in un comunicato che l’operazione è scattata dopo “molteplici tentativi di effettuare la demolizione attraverso il dialogo”. La demolizione di case senza permesse in villaggi beduini non riconosciuti e’ una delle campagne di punta del ministro per la Sicurezza nazionale e leader dell’estrema destra messianica Itamar Ben-Gvir. Unendosi ai manifestanti, il parlamentare arabo-israeliano Waleed Alhwashla ha denunciato che la polizia ha fatto uso eccessivo della forza fin dall’ingresso nel villaggio, facendo aumentare le tensioni. “Questa è la politica del governo, questa è la politica di Ben Gvir. C’era una direttiva del Distretto (meridionale) di entrare e usare la forza contro i manifestanti. E’ inaccettabile”. Da qui, l’invito alle autorita’ a “dialogare con la gente in modo rispettoso, offrendo opzioni” ai residenti delle abitazioni che rischiano la demolizione.

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09:03

Gaza, quante sono le vittime dall’inizio della guerra? I DATI

I numeri che riguardano i morti del conflitto in Medio Oriente sono al centro di polemiche, principalmente quelli forniti dal ministero della Salute di Hamas. Tuttavia vengono considerati via via più attendibili e con il tempo sono sempre più simili ai dati comunicati da fonti israeliane. Di questo si è parlato nella puntata del 16 settembre di “Numeri”, approfondimento di Sky TG24

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08:33

Hamas: “Attaccato ospedale pediatrico Al-Rantisi”

Le forze israeliane nella notte hanno bombardato l’ospedale pediatrico Al-Rantisi a Gaza City, costringendo 40 pazienti ricoverati alla fuga. Lo ha denunciato l’ufficio stampa del governo di Hamas, nella Striscia, sottolineando che il complesso nel quartiere di Nasser è stato preso di mira tre volte, con attacchi a pochi minuti di distanza l’uno dall’altro. “Questo crimine riafferma la politica sistematica dell’occupazione (israeliana) di bloccare il sistema sanitario”, si legge nella nota rilanciata dai media. “L’ospedale Rantisi è l’unico ospedale specializzato nella Striscia di Gaza e offre servizi di oncologia, dialisi e altre specializzazioni come malattie respiratorie e digestive. L’ospedale ospita 80 pazienti in cura, oltre a quattro unità di terapia intensiva pediatrica e otto unità di terapia intensiva neonatale”.

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08:17

Khatib: “Con l’espulsione dei civili addio all’idea due Stati”

“Netanyahu ha chiuso il processo diplomatico con le bombe sul Qatar e vuole liquidare con la forza la questione palestinese”. Lo dice, in una intervista a La Repubblica, Ghassan Khatib, ex ministro del Lavoro e della pianificazione dell’Autorità nazionale di Abu Mazen, indicando quello che ritiene sia l’obiettivo di Netanyahu: “Sbarazzarsi del maggior numero possibile di palestinesi e mantenere un controllo militare permanente sulla Striscia. Mirano a espellere la maggior parte della popolazione perché Israele ha un problema demografico. Dal suo punto di vista ci sono troppi palestinesi nella Palestina storica e vuole cercare di ridurne il numero in ogni modo possibile”.   Tuttavia, osserva, “non capiamo quello che accade a Gaza se non guardiamo a ciò che succede in Cisgiordania a cui nessuno presta attenzione. Perché espellere i gazawi è legato all’altro obiettivo che è quello di seppellire la soluzione dei due Stati”.   Alla domanda se crede ancora nella nascita di uno stato palestinese osserva come per ora ci sia “un’occupazione militare sempre più pressante, con l’intensificazione degli insediamenti, la limitazione della circolazione e della presenza degli abitanti palestinesi, l’impossibilità della vita economica, la disgregazione dell’Anp che stanno portando al collasso soffocandola economicamente. Potrebbe crollare da un momento all’altro perché non è più in grado di pagare gli stipendi, di garantire i servizi. E gli israeliani non nascondono questo obiettivo. Molti funzionari hanno dichiarato apertamente che stanno cercando di minare la possibilità di due Stati”. 

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08:14

Hamas: “Oltre un milione abitanti Gaza rifiuta sfollamento”

Oltre un milione di palestinesi restano a Gaza City e nel nord della Striscia e rifiutano lo sfollamento forzato verso sud. Lo ha riferito l’ufficio stampa del governo di Hamas nella Striscia, precisando di aver registrato un movimento inverso, con piu’ di 15.000 persone tornate a Gaza City a causa delle condizioni di vita impossibili nel sud. 

08:10

Wafa: “17 morti dall’alba nella Striscia, 7 a Gaza City”

Diciassette persone, di cui sette a Gaza City, sono state uccise e altre ferite dall’alba nei bombardamenti israeliani in corso sulla Striscia di Gaza. Lo scrive l’agenzia palestinese Wafa citando fonti mediche. Secondo quanto riferito tre membri di una famiglia sono stati uccisi in un raid su una tenda per sfollati nella zona di Mawasi a Khan Yunis, a sud della Striscia di Gaza. Un uomo, la moglie incinta e la figlia sono rimasti uccisi in un bombardamento contro un’abitazione nel campo profughi di Nuseirat, nella Striscia di Gaza centrale, aggiunge Wafa. Altre due persone  sono state uccise in un attacco che ha colpito una casa nel quartiere di Tal al-Hawa, a sud di Gaza City. 

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08:02

Al Jazeera: “Almeno 12 morti dall’alba a Gaza”

Almeno 12 palestinesi sono stati uccisi dal fuoco israeliano dall’alba, di cui 7 a Gaza City. Lo hanno riferito fonti mediche citate da Al Jazeera, secondo la quale tra questi ci sono tre membri di una stessa famiglia morti per un bombardamento sulla tenda di sfollati ad al-Mawasi, nella zona di Khan Yunis al sud, definita dalle forze israeliane un’area sicura. Intanto, mentre continuano le operazioni di terra, bombardamenti sono stati segnalati contro edifici a sud di Gaza City.

07:49

Iran, impiccato un uomo accusato di spionaggio per Israele

Le autorità iraniane hanno impiccato un uomo condannato per spionaggio a favore del Mossad, l’agenzia di intelligence israeliana. Lo ha annunciato la magistratura della Repubblica islamica. “Babak Shahbazi è stato giustiziato per impiccagione questa mattina, a seguito del regolare processo legale e la conferma della sua condanna da parte della Corte Suprema”, ha dichiarato il portale informativo giudiziario Mizan Online. 

07:42

Negato ingresso in Israele a due deputati Gb che volevano recarsi anche in Cisgiordania

Israele nega l’ingresso a due deputati laburisti britannici che avevano in programma una missione in Cisgiordania con un gruppo organizzato dal Council for Arab British Understanding. Simon Opher e Peter Prinsley avrebbero anche dovuto incontrare diplomatici britannici e attivisti per la difesa dei diritti umani in Israele, rende noto il Guardian. Obiettivo della missione era quello di “consentire ai deputati di testimoniare il lavoro cruciale di operatori umanitari e medici di diverse organizzazioni inclusa Medical Aid for Palestinians nei territori della Cisgiordania”.

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07:35

Idf: “400mila persone fuggite finora da Gaza City”

Circa 400.000 palestinesi hanno finora evacuato Gaza City verso altre aree della Striscia. Lo conferma l’Idf in una stima riportata il Times of Israel, sottolineando che circa un milione di palestinesi risiedevano nella città prima che l’esercito israeliano iniziasse la grande offensiva nella zona. Ieri, il premier Benyamin Netanyahu aveva riferito che circa il 40% degli abitanti aveva lasciato la città. Negli ultimi giorni, il ritmo delle evacuazioni è aumentato fino a decine di migliaia di persone al giorno, secondo l’esercito. L’Idf ha annunciato questa mattina l’apertura di una seconda via di evacuazione su Salah a-Din, la principale autostrada nord-sud di Gaza. 

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07:30

Militari Israele aprono seconda strada per i palestinesi costretti a lasciare Gaza City

I militari israeliani hanno aperto una seconda strada per facilitare l’esodo forzato dei residenti da Gaza City oltre a quella lungo la costa. La Sala al Din, nel centro della regione, in direzione del sud della Striscia, rimarrà aperta da mezzogiorno di oggi fino a mezzogiorno di venerdì, ha reso noto il portavoce dell’Idf, Avichay Adraee, con un post in arabo su X. La strada lungo la costa è intasata di mezzi e persone che lasciano Gaza City in vista della seconda fase dell’occupazione delle forze dell’Idf. Nella notte sono proseguiti i bombardamenti israeliani della città, così come altre località della Striscia.

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07:29

Canada: “Orribile offensiva su Gaza City, aggrava crisi”

Il ministero degli Esteri canadese ha definito “orribile” la nuova offensiva di terra israeliana a Gaza City. “Aggrava la crisi umanitaria e mette a repentaglio il rilascio degli ostaggi”, ha affermato Ottawa in un post su X. “Il governo di Israele deve rispettare il diritto internazionale”.

06:50

Israele annuncia seconda via d’evacuazione cittadini da Gaza

Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno comunicato stamattina ai cittadini della Striscia di aver aperto una seconda via di evacuazione per coloro che desiderano fuggire da Gaza City, mentre l’esercito dello Stato ebraico avanza nella principale città dell’enclave palestinese. La via, lungo Sala-al-Din Street nel sud nella Striscia, sarà aperta da mezzogiorno di oggi a mezzogiorno di venerdì, ha annunciato in arabo su X il portavoce militare israeliano Avichay Adraee. Fonti mediatiche di Gaza riferiscono intanto che le forze israeliane hanno continuato a bombardare la città e altre parti della Striscia durante la notte, ferendo o uccidendo diverse persone.

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06:49

Gaza City, Israele avvia l’operazione di terra. Bombe e tank in città. FOTO

Nella tarda serata di lunedì è iniziato l’attacco di terra a Gaza: i carri armati sono già entrati nella principale città della Striscia. Secondo alcune fonti ci sono stati “37 attacchi in 20 minuti” e si sono registrate potenti esplosioni. Netanyahu: “Al via operazione intensiva”. Idf: “Abbiamo iniziato a distruggere siti di Hamas”. Ieri centinaia di mezzi corazzati e bulldozer si erano radunati lungo il confine. Migliaia di persone in fuga

Gaza City, Israele avvia operazione di terra. Bombe e tank in città

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