Scontro Salvini-Landini sul diritto di sciopero. La Lega propone di inasprire sanzioni. “Questi non sono scioperanti, sono delinquenti”
Nuovo scontro tra Matteo Salvini e Maurizio Landini. Mentre una gigantesca onda di manifestazioni investe l’Italia dopo lo stop alla Global Sumud Flotilla, il focus della polemica politica si sposta sul diritto allo sciopero. Ieri il vicepremier ha portato in consiglio dei ministri una proposta di revisione della legge del 1990, per “aggiornare tempi, modi e chiedere pesanti sanzioni, non 1.000 o 2.000 euro, a chi sciopera illegalmente”, riferisce il leader del Carroccio. Da ministro dei Trasporti, dopo la dichiarazione di illegittimità da parte della Commissione di garanzia, avrebbe potuto precettare. Non l’ha fatto, spiega, per “dare una chance, un segnale di dialogo in un momento delicato e provare ad abbassare i toni e chiedere il rispetto del lavoro”. Ma tiene a ricordare: “Chi oggi sciopera sa che va contro la legge e rischia sanzioni personali, sia come singoli che come associazioni sindacali”. Poi Salvini attacca direttamente il leader della Cgil, che ha convocato lo sciopero. “Non è normale che per garantire il diritto allo sciopero che nessuno vuole toccare oggi ci siano decine di migliaia di poliziotti e carabinieri con caschi, scudi e manganelli pronti a proteggere stazioni, porti, aeroporti, autostrade e semplici cittadini. Ieri notte hanno imbrattato i monumenti in Piazza Duomo, chi paga? Ieri hanno danneggiato la stazione di Bologna, chi paga? Ci sono stati scontri a Torino, ad Alessandria, chi paga? La sanzione deve essere equiparata al danno che crei. Chi restituisce la giornata di lavoro al milione di italiani che oggi non potranno prendere il treno per uno sciopero dichiarato illegittimo? Lo organizza Landini, lo paghi Landini”.
“Salvini ha giurato su una costituzione in cui c’è scritto che lo sciopero è un diritto e lui questo diritto lo deve garantire a tutti”, risponde il segretario della Cgil dal corteo di Roma. Per il sindacalista, il vicepremier “minaccia” i sindacati: “Rappresenta lo Stato e tutti noi, lo paghiamo noi con i nostri soldi delle nostre tasse, vorrei che fosse chiaro: lui deve garantire noi, non ci deve minacciare”, insiste. “Non siamo bambini, siamo persone adulte, ognuno è giusto che usi la sua testa in libertà e chi deve garantire la sicurezza nel paese non siamo noi, sono loro”. “Giù le mani dal diritto allo sciopero”, fa eco la segretaria del Pd Elly Schlein. Sulle parole di Giorgia Meloni, che ieri ha accusato chi oggi ha rinunciato alla giornata di lavoro per scendere in piazza di volere solo “un weekend lungo”, la dem tuona: “È un attacco molto grave. Siamo dalla parte di lavoratrici e lavoratori”. Intanto, la Cgil esulta: “La mobilitazione di oggi è stata un successo, più di 2 milioni di persone sono scese in piazza per partecipare ai cortei che si sono svolti in oltre 100 città italiane per lo sciopero generale nazionale” e “in 300mila hanno percorso le vie della Capitale. Secondo i dati pervenuti finora, l’adesione media nazionale allo sciopero generale si attesta intorno al 60%”. Si sono verificati anche alcuni scontri durante la giornata, ragion per cui Salvini, su X, ha offerto la sua solidarietà “ai poliziotti feriti oggi a Pisa mentre i manifestanti invadevano la pista dell’aeroporto, e a tutti gli agenti feriti nelle ultime ore durante gli scontri coi Pro-Pal a Bologna, Salerno e Firenze. E un pensiero a tutti i lavoratori e ai passeggeri danneggiati”. Il vicepremier, poi, affonda il colpo: “Questi non sono scioperanti: sono delinquenti”.

(franceschi)