A volte ritornano. La raccolta 2025 delle olive in Italia in corso farà segnare +30% rispetto al 2024 grazie ad un clima meno impazzito e più adatto a creare resa. Si raccoglieranno circa 300mila tonnellate di olive, in recupero verso le 328mila tonnellate raccolte nel 2023. Di cui la metà circa sarà prodotta in Puglia. Lo rende noto un’analisi congiunta di Unaprol, Coldiretti e Foa Italia. Il settore olivicolo-oleario è un settore altamente strategico dell’agroalimentare italiano: si tratta di oltre 400mila aziende, 250 milioni di piante e ben 533 varietà di olive. Per un giro d’affari nel 2024 da 5,8 miliardi di euro, destinato quest’anno a superare agilmente i 6 miliardi.
Italia divisa
In termini locali il Bel Paese sarà nettamente diviso in tre. Le regioni del Nord (Liguria, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Trentino-Alto Adige e Lombardia) sono in forte difficoltà e la produzione media calerà del 40%. Quelle del Centro (Toscana, Marche, Abruzzo, Lazio) avranno risultati a macchia di leopardo tra la stabilità e una contenuta perdita del 10-15%. Al Sud primeggiano Puglia, Calabria e Sicilia che porteranno a casa una produzione da record grazie alle piogge estive che hanno mitigato sia la siccità primaverile sia il caldo record di maggio. I numeri saranno molto positivi, con aumenti del 30-40% e crescita anche in Campania e Basilicata. Da tener presente che la produzione pugliese e calabrese incidono da sole per il 70% del totale nazionale delle olive raccolte. Le ottime previsioni nazionali, però, non stanno sortendo l’effetto sperato in termini di abbassamento del prezzo sul mercato del prodotto finale – l’olio di oliva – che resta stabile sopra i 9 euro/kg, a causa in primis della flessione produttiva estera, che la filiera utilizza soprattutto a fini di export.
Nuove regole per la raccolta e la lavorazione: tracciabilità!
La campagna di raccolta che si apre porta con sé una novità normativa: si tratta di una Circolare del Ministero dell’Agricoltura dello scorso 10 luglio che impone la registrazione dei movimenti delle olive entro 6 ore dall’acquisto. Obiettivo dichiarato quello di bloccare i flussi fittizi di prodotto estero spacciato per italiano. Inoltre tutto l’olio di oliva presente in frantoio dovrà essere classificato entro tempi precisi secondo la classificazione: extra vergine, vergine, vergine lampante. Qui potete trovare tutte le scadenze e le classificazioni.