La Russia sfida gli Stati Uniti sul futuro di Gaza, presentando una propria bozza di risoluzione al Consiglio di sicurezza dell’Onu, in opposizione a quella americana. Nel testo, visionato da Reuters e Channel 12, Mosca non menziona la smilitarizzazione della Striscia e si oppone alla permanenza di Israele oltre la Linea Gialla.
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\”Israele sta violando il diritto internazionale continuando a imporre restrizioni ai flussi di aiuti verso Gaza, dove la popolazione continua a soffrire di una grave carenza di cibo e beni di prima necessità con l’arrivo dell’inverno\”. E’ quanto ha dichiarato Natalie Boucly, vice commissario generale dell’Unrwa, in un’intervista rilasciata a ad alcuni media internazionali tra i quali il Guardian. \”Con l’avvicinarsi dell’inverno e la carestia che continua a colpire la popolazione, è fondamentale che tutti questi aiuti possano entrare a Gaza senza ritardi\”, ha affermato. \”Le nostre scorte sarebbero in grado di fornire cibo all’intera popolazione per circa tre mesi. E invece sono bloccate fuori, senza poter entrare. E questo vale anche per le altre agenzie delle Nazioni Unite, perché le restrizioni e i vincoli sono ancora in vigore\”, ha spiegato Boucly che, ieri, era in missione a Bruxelles dove ha avuto incontri con funzionari dell’Ue proprio su una nuova tranche di fondi per l’agenzia delle Nazioni Unite. \”L’Unrwa dispone di cibo, tende e altri beni di prima necessità sufficienti a riempire fino a 6.000 camion\”; ha ricordato Boucly, secondo cui Israele, in quanto potenza occupante, \”non sta rispettando il diritto internazionale umanitario e il diritto internazionale dei diritti umani\”. Facendo riferimento alla quarta Convenzione di Ginevra e a un recente parere consultivo della Corte internazionale di giustizia l’Unrwa ha ricordato che Israele deve garantire alla popolazione dei territori palestinesi occupati \”i beni di prima necessità per la vita quotidiana\”.
“,”postId”:”aa907f55-9824-4e30-804b-ccd81ce13264″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-11-15T14:06:19.710Z”,”timestampUtcIt”:”2025-11-15T15:06:19+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Forti piogge su Gaza, allagate le tende delle famiglie sfollate”,”content”:”
Le forti piogge che da ieri flagellano la Strisica di Gaza hanno allagato migliaia di tende dove hanno trovato rifugio le famiglie di sfollati, bagnando abiti, cibo e i pochi beni rimasti e rendendo ancora più difficili le loro condizioni. Lo riporta l’agenzia palestinese Wafa. L’offensiva israeliana ha distrutto il 92% degli edifici residenziali nella Striscia, in modo totale o parziale, costringendo la maggior parte degli abitanti a cercare rifugio in tende che non offrono alcuna protezione dal caldo estivo o dal freddo invernale, oppure a vivere nelle loro case danneggiate, nonostante il rischio di crollo dovuto alle inondazioni e alla pioggia. Il portavoce delle Nazioni Unite Stéphane Dujarric ha espresso la sua preoccupazione per il fatto che \”migliaia di famiglie sfollate sono ora completamente esposte a condizioni meteorologiche avverse, il che aumenta le preoccupazioni relative alla salute e alla protezione\”. L’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (Ocha) ha dichiarato che i partner impegnati a fornire supporto per gli alloggi hanno schierato squadre di risposta rapida e sono al lavoro da settimane per mitigare l’impatto delle piogge previste sulla popolazione di Gaza. L’Ocha ha riferito che sono state distribuite circa 1.000 tende alle famiglie di Deir al-Balah e Khan Yunis e che sono state fornite circa 7.000 coperte a più di 1.800 famiglie, circa 15.000 teloni a più di 3.700 famiglie e indumenti invernali a più di 500 famiglie.
“,”postId”:”e1e6adf9-0a35-4fe1-9230-13829d9bb336″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-11-15T13:25:56.939Z”,”timestampUtcIt”:”2025-11-15T14:25:56+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Unrwa: \”Israele viola il diritto internazionale limitando gli aiuti a Gaza\””,”content”:”
Israele sta violando il diritto internazionale continuando a imporre restrizioni ai flussi di aiuti verso Gaza, dove la popolazione continua a trovarsi in grave carenza di cibo e beni di prima necessità con l’arrivo dell’inverno. Lo ha affermato Natalie Boucly, vice commissario generale dell’Unrwa in un’intervista rilasciata durante una recente visita a Bruxelles, aggiungendo che il mondo intero, compresi l’Ue e gli Stati Uniti, deve aumentare la pressione sul governo israeliano affinché garantisca il flusso illimitato di aiuti a Gaza.\nLa Boucly ha affermato che l’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi ha cibo, tende e altri beni essenziali sufficienti a riempire l’equivalente di circa 6.000 camion. \”Con l’avvicinarsi dell’inverno e la carestia che continua ad attanagliare la popolazione, è fondamentale che tutti questi aiuti giungano a Gaza senza indugio\”, ha aggiunto. \”Le nostre scorte sarebbero sufficienti a fornire cibo all’intera popolazione per circa tre mesi. E invece rimane fuori (in Giordania ed Egitto), senza poter entrare. E questo vale anche per le altre agenzie delle Nazioni Unite, perché le restrizioni e i vincoli persistono\”.\nSecondo le stime della Boucly, solo circa la metà, \”se non meno\”, dei 500-600 camion giornalieri necessari sarebbero entrati nella Striscia di Gaza. Israele, in quanto potenza occupante, \”non rispetta il diritto internazionale umanitario e il diritto internazionale dei diritti umani\”, ha detto ancora facendo riferimento alla quarta Convenzione di Ginevra e a un recente parere consultivo della Corte internazionale di giustizia, secondo cui Israele deve garantire che la popolazione del territorio palestinese occupato abbia \”i beni essenziali per la vita quotidiana\”.
“,”postId”:”ed6f6574-9358-4e4d-8017-d8aeb9ec6b24″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-11-15T13:19:26.733Z”,”timestampUtcIt”:”2025-11-15T14:19:26+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Manifestazione stasera a Tel Aviv per rientro ultimi 3 ostaggi”,”content”:”
Questa sera manifestazione a Tel Aviv per chiedere il rilascio degli ultimi tre ostaggi i cui corpi sono trattenuti dai terroristi nella Striscia di Gaza: Dror Or , il sergente maggiore Ran Gvili e il cittadino thailandese Sudthisak Rinthalak. Lo riporta il Times of Israel. \”Insieme saremo un’unica nazione e continueremo a chiedere il ritorno dei nostri fratelli che rimangono prigionieri di Hamas\”, afferma in una nota il forum Ostaggi e famiglie scomparse. Durante la manifestazione interverranno gli ex ostaggi Guy Gilboa-Dalal e Maxim Herkin ; Ayelet Goldin, sorella del tenente Hadar Goldin ; Noam Katz Rudaeff, figlia di Lior Rudaeff; e Ruby Chen, padre del sergente di stato maggiore Itay Chen.
“,”postId”:”25eb78d1-58f0-4a64-852e-214cb5030f29″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-11-15T13:18:53.648Z”,”timestampUtcIt”:”2025-11-15T14:18:53+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Media: \”Divergenze bloccano fase 2 per Gaza\””,”content”:”
\”La transizione alla seconda fase del piano Trump per la Striscia di Gaza resta bloccata\” perché \”persistono divergenze sulla forza internazionale\” per l’enclave palestinese e \”sul disarmo di Hamas\”. E’ quanto riferisce il canale ‘Al-Hadath’ citando fonti israeliane, una notizia rilanciata dai media israeliani. Secondo le fonti di ‘Al-Hadath’, le forze israeliane (Idf) lavorano con Jared Kushner, genero del presidente americano Donald Trump, per definire \”un piano d’emergenza per la Striscia di Gaza\” in caso di ripresa dei combattimenti.
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E’ atteso per lunedì prossimo il voto al Consiglio di Sicurezza dell’Onu della risoluzione su Gaza, per attuare il piano di pace promosso dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump. La scorsa settimana l’amministrazione Usa ha ufficialmente avviato i negoziati nel consesso ristretto di 15 membri su un testo che darebbe seguito al cessate il fuoco tra Israele e Hamas nella Striscia, in linea con il piano in 20 punti del capo della Casa Bianca.
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La risoluzione, così come è circolata, \”accoglie con favore l’istituzione del Board of Peace\”, un organo di governo transitorio per Gaza – teoricamente presieduto da Trump – con un mandato fino alla fine del 2027. Autorizzerebbe gli Stati membri a formare una \”Forza Internazionale di Stabilizzazione (Isf) temporanea\” che collaborerebbe con Israele ed Egitto e con la polizia palestinese recentemente addestrata per contribuire a proteggere le aree di confine e smilitarizzare Gaza.
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A differenza delle bozze precedenti, in quest’ultima viene menzionato un possibile futuro Stato palestinese. Gli Stati Uniti e diverse nazioni arabe e musulmane – tra cui Egitto, Arabia Saudita e Turchia – hanno chiesto ieri al Consiglio di Sicurezza \”la rapida adozione\” della risoluzione.
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\”Stati Uniti, Qatar, Egitto, Emirati Arabi Uniti, Regno dell’Arabia Saudita, Indonesia, Pakistan, Giordania e Turchia esprimono il loro sostegno congiunto alla risoluzione del Consiglio di Sicurezza attualmente in esame\”, si legge in una dichiarazione congiunta.
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L’attacco del 7 ottobre 2023 lanciato da Hamas contro Israele e la conseguente offensiva a Gaza hanno riacceso i riflettori su una contrapposizione che va avanti da decenni e su cui finora non si è riusciti a trovare una soluzione definitiva. Anche se, negli anni, qualche tentativo è stato fatto. Ultimo, il piano Usa accettato dalle due parti (anche se solo per quanto riguarda la prima fase) nell’ottobre del 2025.
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Dopo l’entrata in vigore del cessate il fuoco tra Israele e Hamas, nella Striscia di Gaza cresce l’attesa per la riapertura dei valichi di frontiera e l’ingresso degli aiuti umanitari alla popolazione. Nel frattempo, il ritiro dell’Idf pone la questione della sicurezza con diversi Stati che hanno dato la disponibilità a inviare forze di peacekeeping. Di questo si è parlato in una puntata di \”Numeri\”, approfondimento di Sky TG24.
“,”postId”:”6cfe4349-fcda-40f7-9eac-82d2166c5b45″,”postLink”:{“title”:”Gaza, quali Paesi potrebbero entrare nella forza multilaterale di pace”,”url”:”https://tg24.sky.it/mondo/2025/10/11/tregua-gaza-forza-multilaterale-pace”,”imageSrc”:”https://static.sky.it/editorialimages/7681cde1c4e2a55d79fe47b87dab584c38573979/skytg24/it/mondo/2025/10/11/tregua-gaza-forza-multilaterale-pace/tregua_gaza_hero_ansa.jpg?im=Resize,width=1218″}},{“timestamp”:”2025-11-15T10:53:39.899Z”,”timestampUtcIt”:”2025-11-15T11:53:39+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Tajani: \”Rafforzare tregua e via a fase 2 a Gaza, occhio Onu\””,”content”:”
\”Vediamo quello che sarà. C’è un dibattito aperto, la Cina e la Russia sono poi determinanti per le scelte, comunque bisogna continuare a lavorare in maniera determinata per rafforzare la tregua e andare alla seconda fase del progetto, per concludere questa pagina orribile di storia che ha portato migliaia e migliaia di morti\”. Lo dice il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in vista della riunione di lunedi’ prossimo del Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite, che dovra’ votare una bozza di risoluzione presentata dagli Stati Uniti, finalizzata ad autorizzare l’invio di una forza internazionale di stabilizzazione a Gaza. \”Noi stiamo lavorando per questo, stiamo sostenendo anche il progetto americano. Abbiamo detto, anche in occasione dell’ultimo G7, che seguiamo con grande attenzione quello che accade anche in Cisgiordania, basta con i coloni violenti, sosteniamo l’autorità nazionale palestinese – aggiunge – vediamo come si può lavorare per la costruzione di una nuova stagione che porti a nascere uno Stato palestinese che riconosca Israele e sia riconosciuto dallo Stato di Israele\”.
“,”postId”:”8431f84e-081a-4778-ba7a-d716ff0c23e8″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-11-15T10:29:00.760Z”,”timestampUtcIt”:”2025-11-15T11:29:00+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Tajani: \”Molto ancora da fare dopo cessate fuoco, verso seconda fase\””,”content”:”
\”Dobbiamo fare ancora molto. Ora, dopo il cessare il fuoco, bisogna arrivare alla seconda fase. Parteciperemo al comitato di coordinamento, vedremo cosa si potrà fare. Siamo anche disponibili a formare la polizia palestinese. Vedremo cosa succederà alle Nazioni Unite, se passerà la proposta americana. Noi sosteniamo tutte le iniziative che servono a costruire la pace, compresa quella di aiutare la popolazione civile palestinese\”. Così il ministro degli Esteri Antonio Tajani, intervenuto in video collegamento all’assemblea nazionale della Cisl in corso a Roma. \nSul fronte dell’accoglienza \”arriveranno altri gazawi in Italia\”, dice Tajani citando anche il ‘corridoio universitario’ \”in collaborazione con il ministro Bernini: giovani studenti gazawi in Italia per formare la futura classe dirigente di quello che noi speriamo possa essere il futuro Stato palestinese\”.
“,”postId”:”8436d9e8-f4d2-46e3-964a-ab7914e733a7″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-11-15T10:17:00.810Z”,”timestampUtcIt”:”2025-11-15T11:17:00+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Tajani: \”A Gaza passare a fase 2, ora occhio all’Onu\””,”content”:”
\”In Medio Oriente siamo arrivati a un cessate il fuoco. Adesso dobbiamo arrivare alla seconda fase e l’Italia sta facendo il massimo. Parteciperemo al coordinamento con militari e diplomatici e poi vedremo: siamo disponibili anche a formare la polizia palestinese. Adesso però siamo ancora a una fase iniziale vedremo cosa succederà alle Nazioni Unite, se passerà la proposta americana oppure no\”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani intervenendo in videocollegamento alla Maratona per la Pace organizzata a Roma dalla CISL all’Auditorium Massimo. \”Noi siamo sostenendo tutte le iniziative per costruire la pace, compresi gli aiuti alla popolazione civile. Siamo il paese occidentale che sta accogliendo più civili palestinesi attraverso il progetto Italy for Gaza e per questo ringrazio anche la Cisl perché sta aiutando la Croce rossa con una sottoscrizione popolare. Arriveranno altri gazawi in Italia, stiamo realizzando dei ricongiungimenti familiari oltre al corridoio universitario in collaborazione con il ministro Bernini per portare giovani studenti in Italia e formare la futura classe dirigente del futuro stato palestinese\”.
“,”postId”:”0f2d4f3c-4283-4fcb-a052-54f7f3993353″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-11-15T10:07:08.623Z”,”timestampUtcIt”:”2025-11-15T11:07:08+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Tajani su risoluzione Trump: \”Dibattito aperto, Cina e Russia determinanti per scelte\””,”content”:”
\”C’è un dibattito aperto, la Cina e la Russia sono poi determinanti per le scelte, comunque bisogna continuare a lavorare in maniera determinata per rafforzare la tregua e andare alla seconda fase del progetto per concludere questa pagina orribile di storia che ha portato migliaia e migliaia di morti\”. E’ quanto detto dal ministro degli Esteri, Antonio Tajani, a Napoli, a margine di un appuntamento elettorale di Forza Italia, a proposito della risoluzione degli Stati Uniti su Gaza che sarà esaminata tra due giorni all’Onu. \n\”Stiamo lavorando per questo, stiamo sostenendo anche il progetto americano, abbiamo detto anche in occasione dell’ultimo G7 che seguiamo con grande attenzione quello che accade anche in Cisgiordania: basta con i coloni violenti, sosteniamo l’autorità nazionale palestinese, vediamo come si può lavorare per la costruzione di una nuova stagione che nasce da uno Stato palestinese che riconosca Israele e sia riconosciuto allo Stato di Israele\”, ha chiuso Tajani.
“,”postId”:”4d0a9a97-3390-4708-a2f2-c07a62ca282d”,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-11-15T09:17:34.444Z”,”timestampUtcIt”:”2025-11-15T10:17:34+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Siria, trovato sito lancio missile su Damasco: indagini su raid”,”content”:”
Il ministero della Difesa siriano ha riferito che è stato localizzato il sito di lancio dei razzi che ieri sera hanno colpito un edificio di tre piani nel quartiere di al-Mazzeh a Damasco. Diversi civili sono stati feriti e sono stati causati danni al palazzo, ha aggiunto il ministero, precisando che le indagini in collaborazione con il ministero dell’Interno sono in corso, ma senza dare indicazioni sui responsabili dell’attacco.
“,”postId”:”3fb37122-f05f-49c1-b3d8-b94583662308″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-11-15T09:02:37.485Z”,”timestampUtcIt”:”2025-11-15T10:02:37+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Onu: \”Rafforzare gli sforzi per embargo sulle armi agli Houthi\””,”content”:”
Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha chiesto la fine degli attacchi transfrontalieri e marittimi da parte dei ribelli Houthi e ha sollecitato gli stati membri a intensificare gli sforzi per attuare un embargo sulle armi destinate al gruppo yemenita. In una risoluzione che rinnova le sanzioni contro il gruppo, il Consiglio ha condannato gli attacchi e ne ha chiesto la fine, \”comprese quelle contro infrastrutture e obiettivi civili\”.\nIl testo è stato adottato con 13 voti favorevoli e 0 contrari, con l’astensione dei membri permanenti Cina e Russia. Le sanzioni sono state prorogate fino al 14 novembre 2026, tra cui il congelamento dei beni e i divieti di viaggio attualmente in vigore nei confronti di circa 10 persone, la maggior parte delle quali alti funzionari Houthi e del gruppo nel suo complesso. Nel testo si afferma che le sanzioni potrebbero ora colpire coloro che lanciano attacchi transfrontalieri dal territorio yemenita utilizzando missili balistici e da crociera, oppure attacchi contro navi mercantili nel Mar Rosso o nel Golfo di Aden.\nAgli Stati membri è stato chiesto di \”intensificare gli sforzi per contrastare il contrabbando di armi e componenti attraverso rotte terrestri e marittime, per garantire l’attuazione dell’embargo mirato sulle armi\”. Gli Houthi controllano vaste aree del Paese, tra cui la capitale Sana’a, da oltre un decennio e hanno dichiarato di aver interrotto gli attacchi contro Israele e le spedizioni marittime nel Mar Rosso, mentre nella Striscia di Gaza regge un precario cessate il fuoco.
“,”postId”:”0376c585-14a1-47f5-815d-1f0844ca07d7″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-11-15T08:51:07.308Z”,”timestampUtcIt”:”2025-11-15T09:51:07+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Media: \”Fuoco d’artiglieria israeliano su Gaza City\””,”content”:”
L’artiglieria israeliana ha bombardato la parte orientale di Gaza City. E’ quanto riferiscono fonti locali all’agenzia palestinese Wafa. Le fonti affermano che l’artiglieria ha preso di mira la periferia del quartiere di Shuja’iyya, a est della città di Gaza, senza causare feriti. Un drone israeliano ha inoltre sparato sulle zone orientali del campo profughi di Jabalia, nella Striscia di Gaza settentrionale, anche in questo caso senza causare feriti. Inoltre, navi da guerra israeliane hanno aperto il fuoco verso la costa di Rafah, nella Striscia di Gaza meridionale.
“,”postId”:”2374e707-93a0-4db3-b524-578ab1219fdf”,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-11-15T08:28:53.756Z”,”timestampUtcIt”:”2025-11-15T09:28:53+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Riad: \”Ferma condanna delle violenze dei coloni in Cisgiordania\””,”content”:”
L’Arabia Saudita ha espresso \”ferma condanna per le continue violazioni commesse dalle autorità di occupazione israeliane e dai coloni estremisti contro il popolo palestinese\” in Cisgiordania. In particolare, in una nota, il ministero degli Esteri di Riad ha denunciato \”l’irruzione nei cortili della moschea di Al-Aqsa e la provocazione dei fedeli, nonché il riprovevole assalto alla moschea di Hajjah Hamidah nel villaggio palestinese di Kifl Hares\”.
“,”postId”:”e993e528-82dc-421c-a117-94e4d0c10b16″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-11-15T08:19:38.985Z”,”timestampUtcIt”:”2025-11-15T09:19:38+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Gaza, ipotesi divisione della Striscia in due parti: cosa sappiamo”,”content”:”
La possibile nuova idea americana per la Striscia di Gaza vedrebbe una divisione in due aree, una sotto il controllo di Israele e l’altra sotto Hamas. L’ipotesi è circolata dopo la visita del vicepresidente degli Stati Uniti JD Vance in Israele. Ecco di cosa si tratta.
“,”postId”:”9cfb9304-5153-4947-af03-1d1e8729241b”,”postLink”:{“title”:”Gaza, ipotesi divisione della Striscia in due parti: cosa sappiamo”,”url”:”https://tg24.sky.it/mondo/2025/10/26/gaza-divisa-piano-usa”,”imageSrc”:”https://static.sky.it/editorialimages/9faf2e0b46696ee98815577a8eae52def9ec7585/skytg24/it/mondo/2025/10/26/gaza-divisa-piano-usa/ansa-getty-trump-hamas-gaza.jpg?im=Resize,width=1218″}},{“timestamp”:”2025-11-15T07:55:31.948Z”,”timestampUtcIt”:”2025-11-15T08:55:31+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Israele-Palestina, da Oslo a Sharm el-Sheikh: i piani di pace negli ultimi decenni”,”content”:”
Dagli accordi di Camp David al vertice di Sharm el-Sheikh, da tempo si cerca una via diplomatica per la pace in Medio Oriente. Un percorso costellato da tanti fallimenti. Ora, con la firma dell’accordo sulla prima fase del piano Trump per Gaza, l’impressione è di essere a una svolta. Dalla stretta di mano Rabin-Arafat alle proposte per “Due Stati, due popoli”: ecco le tappe per risolvere la questione israelo-palestinese
“,”postId”:”c2010f46-f30a-4aa3-86a2-0551203a7851″,”postLink”:{“title”:”Israele-Palestina, da Oslo a Sharm: i piani di pace negli anni”,”url”:”https://tg24.sky.it/mondo/approfondimenti/israele-palestina-pace-piani”,”imageSrc”:”https://static.sky.it/editorialimages/109f4c6e66aad5b71647ac9d7eb42ea1d01d862a/skytg24/it/mondo/2024/02/16/israele-palestina-piani-pace/hero_palestina_israele_ansa.jpg?im=Resize,width=1218″}},{“timestamp”:”2025-11-15T07:16:00.728Z”,”timestampUtcIt”:”2025-11-15T08:16:00+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Quanti gli ostaggi liberati? Quanti i morti, tra Israele e Gaza? I numeri della guerra”,”content”:”
All’indomani della firma ufficiale dell’accordo di pace di Donald Trump a Sharm el Sheikh, i mediatori stanno già lavorando alla \”fase 2\” del piano, in particolare sulla sicurezza e la futura amministrazione della Striscia, quando ancora la prima parte resta fragile. Ma quali sono le cifre di due anni di conflitto?
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Mentre regge – a fatica – il cessate il fuoco a Gaza, ci si interroga su quale possa essere il percorso della seconda fase del piano di Donald Trump verso la pace. E tra le diverse possibilità che sono state ventilate, si è parlato anche di un “modello IRA” per la fine della lotta armata di Hamas. Ma come si arrivò alla fine del conflitto in Irlanda del Nord, ed è davvero replicabile per far terminare la guerra che ha devastato la Striscia?
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Lunedì è prevista la votazione sulla risoluzione degli Stati Uniti per Gaza, al Consiglio di sicurezza dell’ONU, stando a fonti diplomatiche, come riferisce l’Afp.
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Lunedì 17 novembre è prevista la votazione sulla risoluzione degli Stati Uniti per Gaza, al Consiglio di sicurezza dell’ONU, stando a fonti diplomatiche, come riferisce l’Afp.
La Russia sfida gli Stati Uniti sul futuro di Gaza, presentando una propria bozza di risoluzione al Consiglio di sicurezza dell’Onu, in opposizione a quella americana. Nel testo, visionato da Reuters e Channel 12, Mosca non menziona la smilitarizzazione della Striscia e si oppone alla permanenza di Israele oltre la Linea Gialla.
Gli approfondimenti:
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16:20
“Israele sta violando il diritto internazionale continuando a imporre restrizioni ai flussi di aiuti verso Gaza, dove la popolazione continua a soffrire di una grave carenza di cibo e beni di prima necessità con l’arrivo dell’inverno”. E’ quanto ha dichiarato Natalie Boucly, vice commissario generale dell’Unrwa, in un’intervista rilasciata a ad alcuni media internazionali tra i quali il Guardian. “Con l’avvicinarsi dell’inverno e la carestia che continua a colpire la popolazione, è fondamentale che tutti questi aiuti possano entrare a Gaza senza ritardi”, ha affermato. “Le nostre scorte sarebbero in grado di fornire cibo all’intera popolazione per circa tre mesi. E invece sono bloccate fuori, senza poter entrare. E questo vale anche per le altre agenzie delle Nazioni Unite, perché le restrizioni e i vincoli sono ancora in vigore”, ha spiegato Boucly che, ieri, era in missione a Bruxelles dove ha avuto incontri con funzionari dell’Ue proprio su una nuova tranche di fondi per l’agenzia delle Nazioni Unite. “L’Unrwa dispone di cibo, tende e altri beni di prima necessità sufficienti a riempire fino a 6.000 camion”; ha ricordato Boucly, secondo cui Israele, in quanto potenza occupante, “non sta rispettando il diritto internazionale umanitario e il diritto internazionale dei diritti umani”. Facendo riferimento alla quarta Convenzione di Ginevra e a un recente parere consultivo della Corte internazionale di giustizia l’Unrwa ha ricordato che Israele deve garantire alla popolazione dei territori palestinesi occupati “i beni di prima necessità per la vita quotidiana”.
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15:06
Le forti piogge che da ieri flagellano la Strisica di Gaza hanno allagato migliaia di tende dove hanno trovato rifugio le famiglie di sfollati, bagnando abiti, cibo e i pochi beni rimasti e rendendo ancora più difficili le loro condizioni. Lo riporta l’agenzia palestinese Wafa. L’offensiva israeliana ha distrutto il 92% degli edifici residenziali nella Striscia, in modo totale o parziale, costringendo la maggior parte degli abitanti a cercare rifugio in tende che non offrono alcuna protezione dal caldo estivo o dal freddo invernale, oppure a vivere nelle loro case danneggiate, nonostante il rischio di crollo dovuto alle inondazioni e alla pioggia. Il portavoce delle Nazioni Unite Stéphane Dujarric ha espresso la sua preoccupazione per il fatto che “migliaia di famiglie sfollate sono ora completamente esposte a condizioni meteorologiche avverse, il che aumenta le preoccupazioni relative alla salute e alla protezione”. L’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (Ocha) ha dichiarato che i partner impegnati a fornire supporto per gli alloggi hanno schierato squadre di risposta rapida e sono al lavoro da settimane per mitigare l’impatto delle piogge previste sulla popolazione di Gaza. L’Ocha ha riferito che sono state distribuite circa 1.000 tende alle famiglie di Deir al-Balah e Khan Yunis e che sono state fornite circa 7.000 coperte a più di 1.800 famiglie, circa 15.000 teloni a più di 3.700 famiglie e indumenti invernali a più di 500 famiglie.
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14:25
Israele sta violando il diritto internazionale continuando a imporre restrizioni ai flussi di aiuti verso Gaza, dove la popolazione continua a trovarsi in grave carenza di cibo e beni di prima necessità con l’arrivo dell’inverno. Lo ha affermato Natalie Boucly, vice commissario generale dell’Unrwa in un’intervista rilasciata durante una recente visita a Bruxelles, aggiungendo che il mondo intero, compresi l’Ue e gli Stati Uniti, deve aumentare la pressione sul governo israeliano affinché garantisca il flusso illimitato di aiuti a Gaza.
La Boucly ha affermato che l’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi ha cibo, tende e altri beni essenziali sufficienti a riempire l’equivalente di circa 6.000 camion. “Con l’avvicinarsi dell’inverno e la carestia che continua ad attanagliare la popolazione, è fondamentale che tutti questi aiuti giungano a Gaza senza indugio”, ha aggiunto. “Le nostre scorte sarebbero sufficienti a fornire cibo all’intera popolazione per circa tre mesi. E invece rimane fuori (in Giordania ed Egitto), senza poter entrare. E questo vale anche per le altre agenzie delle Nazioni Unite, perché le restrizioni e i vincoli persistono”.
Secondo le stime della Boucly, solo circa la metà, “se non meno”, dei 500-600 camion giornalieri necessari sarebbero entrati nella Striscia di Gaza. Israele, in quanto potenza occupante, “non rispetta il diritto internazionale umanitario e il diritto internazionale dei diritti umani”, ha detto ancora facendo riferimento alla quarta Convenzione di Ginevra e a un recente parere consultivo della Corte internazionale di giustizia, secondo cui Israele deve garantire che la popolazione del territorio palestinese occupato abbia “i beni essenziali per la vita quotidiana”.
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14:19
Questa sera manifestazione a Tel Aviv per chiedere il rilascio degli ultimi tre ostaggi i cui corpi sono trattenuti dai terroristi nella Striscia di Gaza: Dror Or , il sergente maggiore Ran Gvili e il cittadino thailandese Sudthisak Rinthalak. Lo riporta il Times of Israel. “Insieme saremo un’unica nazione e continueremo a chiedere il ritorno dei nostri fratelli che rimangono prigionieri di Hamas”, afferma in una nota il forum Ostaggi e famiglie scomparse. Durante la manifestazione interverranno gli ex ostaggi Guy Gilboa-Dalal e Maxim Herkin ; Ayelet Goldin, sorella del tenente Hadar Goldin ; Noam Katz Rudaeff, figlia di Lior Rudaeff; e Ruby Chen, padre del sergente di stato maggiore Itay Chen.
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14:18
“La transizione alla seconda fase del piano Trump per la Striscia di Gaza resta bloccata” perché “persistono divergenze sulla forza internazionale” per l’enclave palestinese e “sul disarmo di Hamas”. E’ quanto riferisce il canale ‘Al-Hadath’ citando fonti israeliane, una notizia rilanciata dai media israeliani. Secondo le fonti di ‘Al-Hadath’, le forze israeliane (Idf) lavorano con Jared Kushner, genero del presidente americano Donald Trump, per definire “un piano d’emergenza per la Striscia di Gaza” in caso di ripresa dei combattimenti.
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13:47
E’ atteso per lunedì prossimo il voto al Consiglio di Sicurezza dell’Onu della risoluzione su Gaza, per attuare il piano di pace promosso dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump. La scorsa settimana l’amministrazione Usa ha ufficialmente avviato i negoziati nel consesso ristretto di 15 membri su un testo che darebbe seguito al cessate il fuoco tra Israele e Hamas nella Striscia, in linea con il piano in 20 punti del capo della Casa Bianca.
La risoluzione, così come è circolata, “accoglie con favore l’istituzione del Board of Peace”, un organo di governo transitorio per Gaza – teoricamente presieduto da Trump – con un mandato fino alla fine del 2027. Autorizzerebbe gli Stati membri a formare una “Forza Internazionale di Stabilizzazione (Isf) temporanea” che collaborerebbe con Israele ed Egitto e con la polizia palestinese recentemente addestrata per contribuire a proteggere le aree di confine e smilitarizzare Gaza.
A differenza delle bozze precedenti, in quest’ultima viene menzionato un possibile futuro Stato palestinese. Gli Stati Uniti e diverse nazioni arabe e musulmane – tra cui Egitto, Arabia Saudita e Turchia – hanno chiesto ieri al Consiglio di Sicurezza “la rapida adozione” della risoluzione.
“Stati Uniti, Qatar, Egitto, Emirati Arabi Uniti, Regno dell’Arabia Saudita, Indonesia, Pakistan, Giordania e Turchia esprimono il loro sostegno congiunto alla risoluzione del Consiglio di Sicurezza attualmente in esame”, si legge in una dichiarazione congiunta.
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13:30
L’attacco del 7 ottobre 2023 lanciato da Hamas contro Israele e la conseguente offensiva a Gaza hanno riacceso i riflettori su una contrapposizione che va avanti da decenni e su cui finora non si è riusciti a trovare una soluzione definitiva. Anche se, negli anni, qualche tentativo è stato fatto. Ultimo, il piano Usa accettato dalle due parti (anche se solo per quanto riguarda la prima fase) nell’ottobre del 2025.
12:56
Dopo l’entrata in vigore del cessate il fuoco tra Israele e Hamas, nella Striscia di Gaza cresce l’attesa per la riapertura dei valichi di frontiera e l’ingresso degli aiuti umanitari alla popolazione. Nel frattempo, il ritiro dell’Idf pone la questione della sicurezza con diversi Stati che hanno dato la disponibilità a inviare forze di peacekeeping. Di questo si è parlato in una puntata di “Numeri”, approfondimento di Sky TG24.
11:53
“Vediamo quello che sarà. C’è un dibattito aperto, la Cina e la Russia sono poi determinanti per le scelte, comunque bisogna continuare a lavorare in maniera determinata per rafforzare la tregua e andare alla seconda fase del progetto, per concludere questa pagina orribile di storia che ha portato migliaia e migliaia di morti”. Lo dice il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in vista della riunione di lunedi’ prossimo del Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite, che dovra’ votare una bozza di risoluzione presentata dagli Stati Uniti, finalizzata ad autorizzare l’invio di una forza internazionale di stabilizzazione a Gaza. “Noi stiamo lavorando per questo, stiamo sostenendo anche il progetto americano. Abbiamo detto, anche in occasione dell’ultimo G7, che seguiamo con grande attenzione quello che accade anche in Cisgiordania, basta con i coloni violenti, sosteniamo l’autorità nazionale palestinese – aggiunge – vediamo come si può lavorare per la costruzione di una nuova stagione che porti a nascere uno Stato palestinese che riconosca Israele e sia riconosciuto dallo Stato di Israele”.
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11:29
“Dobbiamo fare ancora molto. Ora, dopo il cessare il fuoco, bisogna arrivare alla seconda fase. Parteciperemo al comitato di coordinamento, vedremo cosa si potrà fare. Siamo anche disponibili a formare la polizia palestinese. Vedremo cosa succederà alle Nazioni Unite, se passerà la proposta americana. Noi sosteniamo tutte le iniziative che servono a costruire la pace, compresa quella di aiutare la popolazione civile palestinese”. Così il ministro degli Esteri Antonio Tajani, intervenuto in video collegamento all’assemblea nazionale della Cisl in corso a Roma.
Sul fronte dell’accoglienza “arriveranno altri gazawi in Italia”, dice Tajani citando anche il ‘corridoio universitario’ “in collaborazione con il ministro Bernini: giovani studenti gazawi in Italia per formare la futura classe dirigente di quello che noi speriamo possa essere il futuro Stato palestinese”.
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11:17
“In Medio Oriente siamo arrivati a un cessate il fuoco. Adesso dobbiamo arrivare alla seconda fase e l’Italia sta facendo il massimo. Parteciperemo al coordinamento con militari e diplomatici e poi vedremo: siamo disponibili anche a formare la polizia palestinese. Adesso però siamo ancora a una fase iniziale vedremo cosa succederà alle Nazioni Unite, se passerà la proposta americana oppure no”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani intervenendo in videocollegamento alla Maratona per la Pace organizzata a Roma dalla CISL all’Auditorium Massimo. “Noi siamo sostenendo tutte le iniziative per costruire la pace, compresi gli aiuti alla popolazione civile. Siamo il paese occidentale che sta accogliendo più civili palestinesi attraverso il progetto Italy for Gaza e per questo ringrazio anche la Cisl perché sta aiutando la Croce rossa con una sottoscrizione popolare. Arriveranno altri gazawi in Italia, stiamo realizzando dei ricongiungimenti familiari oltre al corridoio universitario in collaborazione con il ministro Bernini per portare giovani studenti in Italia e formare la futura classe dirigente del futuro stato palestinese”.
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11:07
“C’è un dibattito aperto, la Cina e la Russia sono poi determinanti per le scelte, comunque bisogna continuare a lavorare in maniera determinata per rafforzare la tregua e andare alla seconda fase del progetto per concludere questa pagina orribile di storia che ha portato migliaia e migliaia di morti”. E’ quanto detto dal ministro degli Esteri, Antonio Tajani, a Napoli, a margine di un appuntamento elettorale di Forza Italia, a proposito della risoluzione degli Stati Uniti su Gaza che sarà esaminata tra due giorni all’Onu.
“Stiamo lavorando per questo, stiamo sostenendo anche il progetto americano, abbiamo detto anche in occasione dell’ultimo G7 che seguiamo con grande attenzione quello che accade anche in Cisgiordania: basta con i coloni violenti, sosteniamo l’autorità nazionale palestinese, vediamo come si può lavorare per la costruzione di una nuova stagione che nasce da uno Stato palestinese che riconosca Israele e sia riconosciuto allo Stato di Israele”, ha chiuso Tajani.
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10:17
Il ministero della Difesa siriano ha riferito che è stato localizzato il sito di lancio dei razzi che ieri sera hanno colpito un edificio di tre piani nel quartiere di al-Mazzeh a Damasco. Diversi civili sono stati feriti e sono stati causati danni al palazzo, ha aggiunto il ministero, precisando che le indagini in collaborazione con il ministero dell’Interno sono in corso, ma senza dare indicazioni sui responsabili dell’attacco.
10:02
Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha chiesto la fine degli attacchi transfrontalieri e marittimi da parte dei ribelli Houthi e ha sollecitato gli stati membri a intensificare gli sforzi per attuare un embargo sulle armi destinate al gruppo yemenita. In una risoluzione che rinnova le sanzioni contro il gruppo, il Consiglio ha condannato gli attacchi e ne ha chiesto la fine, “comprese quelle contro infrastrutture e obiettivi civili”.
Il testo è stato adottato con 13 voti favorevoli e 0 contrari, con l’astensione dei membri permanenti Cina e Russia. Le sanzioni sono state prorogate fino al 14 novembre 2026, tra cui il congelamento dei beni e i divieti di viaggio attualmente in vigore nei confronti di circa 10 persone, la maggior parte delle quali alti funzionari Houthi e del gruppo nel suo complesso. Nel testo si afferma che le sanzioni potrebbero ora colpire coloro che lanciano attacchi transfrontalieri dal territorio yemenita utilizzando missili balistici e da crociera, oppure attacchi contro navi mercantili nel Mar Rosso o nel Golfo di Aden.
Agli Stati membri è stato chiesto di “intensificare gli sforzi per contrastare il contrabbando di armi e componenti attraverso rotte terrestri e marittime, per garantire l’attuazione dell’embargo mirato sulle armi”. Gli Houthi controllano vaste aree del Paese, tra cui la capitale Sana’a, da oltre un decennio e hanno dichiarato di aver interrotto gli attacchi contro Israele e le spedizioni marittime nel Mar Rosso, mentre nella Striscia di Gaza regge un precario cessate il fuoco.
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09:51
L’artiglieria israeliana ha bombardato la parte orientale di Gaza City. E’ quanto riferiscono fonti locali all’agenzia palestinese Wafa. Le fonti affermano che l’artiglieria ha preso di mira la periferia del quartiere di Shuja’iyya, a est della città di Gaza, senza causare feriti. Un drone israeliano ha inoltre sparato sulle zone orientali del campo profughi di Jabalia, nella Striscia di Gaza settentrionale, anche in questo caso senza causare feriti. Inoltre, navi da guerra israeliane hanno aperto il fuoco verso la costa di Rafah, nella Striscia di Gaza meridionale.
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09:28
L’Arabia Saudita ha espresso “ferma condanna per le continue violazioni commesse dalle autorità di occupazione israeliane e dai coloni estremisti contro il popolo palestinese” in Cisgiordania. In particolare, in una nota, il ministero degli Esteri di Riad ha denunciato “l’irruzione nei cortili della moschea di Al-Aqsa e la provocazione dei fedeli, nonché il riprovevole assalto alla moschea di Hajjah Hamidah nel villaggio palestinese di Kifl Hares”.
09:19
La possibile nuova idea americana per la Striscia di Gaza vedrebbe una divisione in due aree, una sotto il controllo di Israele e l’altra sotto Hamas. L’ipotesi è circolata dopo la visita del vicepresidente degli Stati Uniti JD Vance in Israele. Ecco di cosa si tratta.
08:55
Dagli accordi di Camp David al vertice di Sharm el-Sheikh, da tempo si cerca una via diplomatica per la pace in Medio Oriente. Un percorso costellato da tanti fallimenti. Ora, con la firma dell’accordo sulla prima fase del piano Trump per Gaza, l’impressione è di essere a una svolta. Dalla stretta di mano Rabin-Arafat alle proposte per “Due Stati, due popoli”: ecco le tappe per risolvere la questione israelo-palestinese
08:16
All’indomani della firma ufficiale dell’accordo di pace di Donald Trump a Sharm el Sheikh, i mediatori stanno già lavorando alla “fase 2” del piano, in particolare sulla sicurezza e la futura amministrazione della Striscia, quando ancora la prima parte resta fragile. Ma quali sono le cifre di due anni di conflitto?
07:51
Mentre regge – a fatica – il cessate il fuoco a Gaza, ci si interroga su quale possa essere il percorso della seconda fase del piano di Donald Trump verso la pace. E tra le diverse possibilità che sono state ventilate, si è parlato anche di un “modello IRA” per la fine della lotta armata di Hamas. Ma come si arrivò alla fine del conflitto in Irlanda del Nord, ed è davvero replicabile per far terminare la guerra che ha devastato la Striscia?
07:09
Lunedì è prevista la votazione sulla risoluzione degli Stati Uniti per Gaza, al Consiglio di sicurezza dell’ONU, stando a fonti diplomatiche, come riferisce l’Afp.