Dopo settimane di campagna elettorale, ora, Roberto Fico, è pronto a raccogliere il testimone lasciato, dopo dieci anni, da Vincenzo De Luca. Classe 1974, il candidato partenopeo ha iniziato il suo percorso politico al fianco di Beppe Grillo. Era il 2005: il Movimento 5 Stelle non era ancora nato e Fico fu tra i fondatori del “Meetup Amici di Beppe Grillo” a Napoli. Nel 2009 nasce il Movimento e, l’anno successivo, arriva per lui la candidatura alla presidenza della Regione Campania, seguita, nel 2011, da quella a sindaco di Napoli. Nel 2013 inizia il suo cammino in Parlamento e, alle elezioni del 2018, sempre al fianco dei 5 stelle, viene ricandidato per il parlamento, aggiudicandosi di nuovo il posto tra i banchi di Montecitorio. Qui, con 422 voti a favore su 620 viene eletto presidente della camera dei deputati, divenendo, con i suoi 43 anni di età, il secondo presidente più giovane. Ora un nuovo compito: guidare la regione Campania.
APPROFONDIMENTI
Il programma
A sostenerlo in questa tornata elettorale una maxi coalizione.
Non solo il partito pentastellato, ma anche il Partito Democratico, alleanza Verdi sinistra e la lista civica di Vincenzo De Luca. Sei i focus tematici del programma elettorale che è pronto a portare a termine: sanità, trasporti pubblici, lavoro, ambiente, cultura e formazione. Ma non solo. Al centro anche il tema delle disuguaglianze: non solo tra i cittadini della Campania ma anche quelle che esistono tra il nord e il sud del paese. Un programma di welfare “attivo” quello proposto da Fico: bonus assunzionali per le imprese, salario minimo di 9 euro negli appalti pubblici, voucher abitativi, idrici e sportivi per le famiglie più fragili. Centrale, la sanità, che rimane però un punto delicato. È questo l’unico punto sul quale si accenna ad una volontà di distacco rispetto al governo precedente. Dopo 10 anni di amministrazione targata De Luca, la situazione di ospedali, Asl e pronto soccorso in Campania rimane molto difficile. Ora si vuole voltare pagina e per farlo Fico ha promosso il programma “Zero Attese”: abbattimento delle liste, più strutture territoriali, consultori rafforzati, psicologo di base, telemedicina e stop ai medici a gettone. Focus anche sull’ ambiente e rifiuti senza però nuovi termovalorizzator. Si punta sul riciclo, il compostaggio e le bonifiche. In edilizia: no ai condoni, sì a rigenerazione urbana, sostegno all’affitto e bonus per aree vulcaniche. Nei trasporti ci si prefigge continuità con i progetti esistenti.
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