Hai mai rinunciato a partecipare a un’attività nel tuo comune per problemi di accessibilità? Gli spazi pubblici sono adeguatamente illuminati? I parchi, le piazze e le aree verdi sono facilmente fruibili da tutti? Sono alcune delle domande che compongono il questionario online lanciato dall’associazione Parent Project, che riunisce i pazienti con distrofia muscolare di Duchenne e Becker e le loro famiglie, in occasione della Giornata internazionale delle persone con disabilità del 3 dicembre.

Aperto a tutti, cittadine e cittadini con e senza disabilità, il questionario sulle barriere architettoniche – sul sito di Parent Project – porterà alla stesura di una mamma continuamente aggiornata, «una cartina geografica partecipativa», che rientra nella campagna Un passo alla volta, dedicata al tema delle barriere architettoniche. 

«Uno dei pilastri, dei temi fondamentali sui quali operiamo, è la vita indipendente delle persone che convivono con la Duchenne e la Becker» spiega Ezio Magnano, Presidente dell’associazione «Il problema dell’accessibilità è assolutamente cruciale e vogliamo parlarne con tutti i soggetti interessati: le altre associazioni, la cittadinanza, le istituzioni. Perché focalizzare l’attenzione su questo aspetto non è una questione di buona volontà, ma di diritti essenziali. E rendere le città accessibili non solo è fondamentale per chi convive con una disabilità, ma è importante per tutte le persone che vivono in quella città».

L’accessibilità di tutti gli spazi urbani è sancita dall’Articolo 9 della Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità, ratificata in Italia dalla legge del 3 marzo 2009, n.18.  A garantire l’effettiva applicazione di questa norma dovrebbero essere i Comuni, attraverso i Piani di Eliminazione delle Barriere Architettoniche (Peba), che in ogni Comune dovrebbero monitorare, progettare e pianificare interventi per superare le barriere architettoniche. L’obbligo di adottare il Peba per i Comuni è previsto dalla legge n. 41/1986. Nonostante la normativa sia in vigore da decenni, molti Comuni italiani non la stanno ancora applicando o lo stanno facendo in maniera insufficiente.

L’intenzione di Parent Project è quella di raccogliere più dati possibile anche perché, laddove le leggi ancora non si traducono in politiche locali, le attività di advocacy a livello locale possono essere più incisive avendo il polso della situazione. La survey porterà all’elaborazione di report annuali con approfondimenti e aggiornamenti sulla costruzione della mappa. Inoltre, con la partecipazione attiva alla campagna, tramite il questionario, si punta a sensibilizzare sempre più persone sul tema dell’accessibilità. Perché, «quando l’accessibilità di una città o un comune è incompleta» spiegano da Parent Project «questo può precludere ai cittadini con difficoltà motorie temporanee o permanenti, come per esempio persone con disabilità, persone anziane o con bambini piccoli, la possibilità di fare attività fuori casa e vivere appieno gli spazi pubblici: i cittadini e le cittadine incontrano degli ostacoli che impediscono loro una piena e attiva partecipazione sociale».

Il questionario, disponibile sul sito di Parent Project, è compilabile da chiunque: sono 11 domande che aiuteranno a dare un voto a comuni e regioni rispetto a quanto sono accessibili. Ogni questionario ricevuto permette di raccogliere ed analizzare i dati attraverso i quali costruire la mappa, che si può consultare alla pagina dedicata.

Foto di Parent Project – evento Dolomiti X Duchenne

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