Alta aspettativa di vita, bassa spesa sanitaria. E’ la fotografia dell’Italia che emerge dal rapporto dell’Ocese sulla sanità nei Paesi dell’Unione europea, “EU country health profiles 2025”. Nel 2024 il nostro Paese, insieme alla Svezia, ha registrato infatti un’aspettativa di vita da record in Ue – 84,1 anni -, mentre la spesa sanitaria (8,4% del Pil) è stata inferiore alla media europea. Nel tracciare il profilo sanitario dell’Italia, l’Ocse osserva che gli italiani più anziani sono generalmente in salute, nonostante permangano sfide come l’ipertensione diffusa non diagnosticata o non trattata, e il sistema sanitario subisca la carenza di personale medico e infermieristico e i tempi lunghi delle liste d’attesa portino a rinunciare alle cure.

Aspettativa di vita da record

L’Italia campione d’Europa per aspettativa di vita, ma le carenze nel Servizio sanitario nazionale (Ssn) restano all’ordine del giorno, a cominciare dalle lunghe liste d’attesa e dalla penuria di infermieri:questo, in estrema sintesi, la fotografia dell’Italia emersa dal rapporto “EU country health profiles 2025”, da oggi disponibile sul sito web dell’Ocse. Secondo il documento, nel 2024, “l’aspettativa di vita in Italia ha raggiunto il record di 84,1 anni, la più alta nell’Unione europea, insieme alla Svezia, superando di sei mesi il livello pre-pandemico”. “Le malattie cardiovascolari e il cancro – si legge ancora nel testo – rappresentano oltre la metà dei decessi, mentre le morti prevenibili si concentrano nel cancro ai polmoni, nel Covid-19 e nella cardiopatia ischemica“.

Le sfide

Nonostante il rapido invecchiamento della popolazione, gli italiani più anziani hanno generalmente risultati sanitari migliori rispetto alla media Ue, anche se “permangono delle sfide, tra cui l’ipertensione diffusa non diagnosticata o non trattata e l’aumento del tasso di fumo“, si rileva nel documento, secondo cui nel nostro Paese “il fumo tra gli adulti ha raggiunto un livello di poco inferiore al 20%”. Ma un “inquietante 27% dei quindicenni ha dichiarato di aver fumato nell’ultimo mese, terzo livello più elevato nell’Unione europea“, avverte l’Ocse. Quanto al consumo di alcol “è complessivamente modesto, sebbene il consumo episodico eccessivo colpisca 10% degli adulti e un giovane italiano su sei”.

Spesa sanitaria sotto la media

Nel 2023, la spesa sanitaria dell’Italia è stata pari all’8,4% del Pil, al di sotto delle medie Ue. “Mentre la densità di medici è tra le più elevate dell’Ue – si sottolinea nel rapporto – il sistema sanitario si trova ad affrontare carenze infermieristiche dovute alla formazione limitata e a retribuzioni non competitive. Tra disincentivi strutturali e una forza lavoro che invecchia, la medicina generalista è in contrazione, con le regioni settentrionali che registrano le carenze di capacità più acute”.

I tempi lunghi della Sanità

Quindi l’allarme sui tempi della Sanità. “Le lunghe liste d’attesa – avverte l’Ocse – rappresentano il principale ostacolo del sistema sanitario italiano”. Un problema “che ha
costretto oltre il 7% della popolazione a rinunciare alle cure mediche necessarie nel 2023“. “A questo va aggiunta una “copertura pubblica relativamente bassa per i servizi
ambulatoriali e odontoiatrici, che spesso porta i pazienti a pagare di tasca propria per un accesso più rapido ai servizi privati”. Secondo gli autori del documento, questo “crea forti
disparità: nel 2024, gli adulti a rischio di povertà avevano una probabilità 2,5 volte maggiore di avere bisogni di assistenza medica insoddisfatti rispetto alla popolazione generale”.

Fonte Ansa