Che l’Italia fosse tra i Paesi meno convinti dall’operazione che punta a reimpiegare gli asset russi, “congelati” in Belgio e Francia, era chiaro. A rendere più esplicita la posizione di Roma ci pensa lo stesso ministro degli Esteri Antonio Tajani che parla “serie perplessità” sul piano della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen.

La decisione Ue

Il leader di Forza Italia era ospite del Giubileo della diplomazia italiana in Vaticano. Il ministro ha poi avuto un momento di confronto con la stampa lì presente. Le domande si sono subito concentrate sull’approvazione in sede Coreper, tra gli ambasciatori europei, del “congelamento” a tempo indeterminato degli oltre 200 miliardi detenuti dalla società belga Euroclear, circa 185 miliardi, e da alcuni istituti bancari francesi. 

Questo non vuol dire che i beni russi sono stati requisiti o sequestrati: una mossa del genere non è contemplata dal diritto internazionale e avrebbe serie ricadute per il mercato europeo. La decisione degli ambasciatori, suggellata dai rispettivi governi, mirava semplicemente a evitare di sedersi ogni 6 mesi per decidere sullo stesso tema. La Commissione sta invece elaborando diverse opzioni per reimpiegare gli asset russi senza generare ripercussioni economiche e giuridiche. 

Cosa ha detto Tajani

L’Italia ha approvato la proposta di congelare i beni russi in Europa ma, ha spiegato Tajani, sul loro utilizzo per finanziare l’Ucraina nutre “serie perplessità”. “Se dovessimo perdere una causa mossa dalla Russia sarebbe un danno di immagine enorme per l’Italia e per l’Europa”, ha chiarito il ministro. “Se si evitasse qualsiasi dubbio giuridico si potrebbero anche utilizzare i beni congelati, ma dopo quello che ha detto la Bce, anche se con parere non vincolante, c’è da riflettere in maniera molto approfondita”, ha sottolineato il titolare della Farnesina. “Per questo diciamo sì agli aiuti all’Ucraina, ma vediamo che tipi di aiuti dare, se utilizzando i beni congelati o trovando una soluzione differente”, ha concluso.

“Sul territorio sceglie l’Ucraina”

In merito ai negoziati in corso, Tajani ha ribadito la posizione dell’Italia: “Sul territorio sceglie l’Ucraina. Non tocca a noi decidere quello che dev’essere il risultato finale”. “Durante la trattativa saranno loro a dire se e cosa intendono lasciare della loro sovranità. Ci sono diverse proposte a noi interessa la sicurezza dell’Ucraina, e l’ho ribadito anche ieri in Germania al cancelliere Merz”, ha dichiarato.

Salvini: “Stanno scherzando con il fuoco”

Anche il vicepremier Matteo Salvini esprime tutte le sue perplessità sulla questione degli asset russi: “Personalmente lo ritengo un azzardo e un’imprudenza e bene ha fatto il governo italiano a mettere i puntini sulle i, perché appunto siamo in un libero mercato, non siamo in guerra contro la Russia”.

Il leader della Lega prosegue: “Confiscare beni, soldi e negozi ha come controindicazione che i russi faranno altrettanto. Io ricordo che noi abbiamo 314 aziende italiane in Russia che fanno fatturato e che danno lavoro, quindi mi sembra che a Bruxelles qualcuno stia scherzando col fuoco”.

Il leader della Lega: “Non prendo ordini da Putin”

Il ministro delle Infrastrutture conferma i dubbi della Lega al nuovo decreto armi in aiuto dell’Ucraina: “Dicono che Salvini prende ordini da Putin… Non penso che Putin abbia il mio numero di telefonino e la sera chiamo mia figlia e mio figlio, non il Cremlino. Non occorre essere filoputiniano per dire che se in 4 anni sanzioni e armi non hanno interrotto la guerra, forse devi cambiare qualcosa, sennò tra quattro anni siamo ancora qua”.

Salvini ribadisce la sua posizione: “Noi chiediamo una discontinuità rispetto agli anni passati, perché nel frattempo sono arrivate due novità: un tavolo di trattative aperto grazie a Trump, magari boicottato da qualcuno in Europa, e una corruzione dilagante in Ucraina. Quindi è chiaro che noi continuiamo a sostenere un popolo in guerra, però chiediamo prudenza, accortezza, responsabilità. E sono convinto che saremo ascoltati”.

Il leghista quindi accusa l’Europa: “L’Europa prima non c’era, ora mi sembra che stia boicottando il processo di pace, forse perché Macron, Starmer e altri leader sono in difficoltà in casa loro e quindi devono portare all’esterno i problemi francesi e inglesi”. Quindi conclude: “Lasciamo che Trump, Zelensky e Putin trovino un accordo senza disturbare questo percorso. Fa bene il governo italiano a tenere una linea di prudenza”.