Nonostante la retrocessione dello scorso anno, il Venezia si ritrova nuovamente a giocare in quel di San Siro contro l’Inter, in Coppa Italia. Se a livello sportivo la partita sembra scontata, per i lagunari ha comunque un sapore speciale, tanto da richiamare circa 1.500 tifosi, agevolati anche dalla distanza non abissale tra le due città (poco meno di trecento chilometri) e pronti a colorare il settore ospiti con sciarpe, bandiere e cori. San Siro presenta un’ottima cornice di pubblico, a dimostrazione di quanto i prezzi popolari – biglietti venduti tra 5 e 10 euro – invitino la gente ad affollare le gradinate anche per partite non di cartello. Negli anni passati, nei primi turni di Coppa Italia, il secondo e il terzo anello anello venivano spesso chiusi e gli Ultras di Milan e Inter si spostavano nel primo.

Oggi, invece, la Curva Nord prende posto nel suo spazio abituale con striscioni, tamburi, bandiere e megafoni. Dopo mesi di assenza dovuti alle note vicende giudiziarie che avevano limitato la libertà di tifo, i supporter interisti sono tornati a far sentire la propria voce, mettendosi in mostra con una buona performance, caratterizzata dai “classici” 3/4 tormentoni che ormai sono divenuti veri e propri cavalli di battaglia. Una crescita, quella de bauscia, che ormai da diversi anni ha riguardato l’aspetti organizzativo e continuativo del tifo canore, confermata anche questa sera da una buona prova.

Nel settore ospiti, i tifosi veneziani dimostrano sin da subito di non badare troppo a quello che accade in campo e, malgrado il risultato che minuto dopo minuto volge nettamente a favore dell’Inter, evidenziano tutta la voglia di non sfigurare: sciarpata iniziale fitta e bella, seguita da un bel tifo intenso e ricco di manate e cori a rispondere. Non mancano cori contro i dirimpettai, che replicano per le rime, sottolineando come tra le due tifoserie non ci sia alcuna simpatia. Da segnalare, tra le fila ospiti, la presenza dei gemellati degli Ultras Rapid e del CUCS Modena.

Fatto salvo per il Terzo Anello – corpo del tutto avulso alla Scala del Calcio – San Siro si dimostra uno degli stadi più belli e carichi di fascino per il nostro calcio. Davvero incomprensibile – o meglio, secondo il principio pecunia non olet, è comprensibilissimo – come nei piani dei due club ci sia la demolizione di questo tempio per la costruzione di nuovi impianto. Quando ciò avverrà sarà l’ennesima picconata alla storia e alla tradizione del nostro sport nazionale, ormai totalmente triturato dalla sete di guadagno.
In campo l’Inter domina imponendosi 5-1 e proseguendo il suo cammino in Coppa Italia mentre i veneti e i loro tifosi tornano a casa a testa alta, consci che la loro stagione si giocherà sui campi della cadetteria, con l’obiettivo di tornare a centrare prima possibile la promozione.

Marco Meloni

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