La settimana più critica per quanto riguarda i fondi per la gestione del Mose, quella in cui le aziende si erano rifiutate di proseguire il lavoro in assenza dei pagamenti attesi, era filata liscia. Maree relativamente basse per la stagione e bel tempo, paratoie che avevano potuto rimanere a riposo. 

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Non oggi, 24 dicembre, il giorno dopo lo sblocco dei fondi da parte della ragioneria di Stato che però, per forza di cose, devono ancora arrivare. Sul centro storico di Venezia piogge battenti, vento e, soprattutto, due picchi di marea sopra i 100 cm. Il primo questa mattina alle 12.25, di 100 cm, un limite che solo in casi eccezionali – come la presenza di vento o di esigenze particolari – ha portato al sollevamento delle paratoie. 

Stavolta nessuna comunicazione nei portali del comune o del centro previsione maree riguardo possibili attivazioni, tutto fermo. Nulla di preoccupante, passerelle in posizione e la città, in particolare ai piani terra, ha rimesso in funzione tutti gli accorgimenti per difendersi dalle medie maree che erano la regola fino al 2020. Più di qualcuno ha dovuto tirare fuori dall’armadio gli stivali, per fare gli ultimi acquisti. E gli ambulanti della “fiera” non hanno potuto posizionare i loro banchi fino al tardo pomeriggio.

A Chioggia la marea invece è arrivata a 115 centimetri, e raffiche di bora hanno portato danni più significativi. Si tratta di un’allerta maltempo che era nota.

Questa notte un secondo picco è atteso intorno alle 2.00, le ultime previsioni parlano di 100 cm, per cui il Mose potrebbe essere attivato, la decisione sarà presa in tarda serata (la regola dice 110 centimetri, con una soglia di errore prevista di più o meno 10): questa volta le comunicazioni nei canali istituzionali sono arrivate. Venezia, la vigilia di Natale, torna a ricordarsi cosa fosse, cosa sia la vita del centro storico senza Mose. 

Strada Nuova, 24 dicembre 2025-2