I legali della famiglia di Sara Campanella, giovane uccisa a coltellate il 31 marzo 2025 nei pressi del Policlinico di Messina dal collega universitario Stefano Argentino, hanno depositato presso la Procura di Messina una denuncia nei confronti di Daniela Santoro, madre del killer, reo confesso e suicida nel carcere di Gazzi. Gli avvocati ipotizzano i reati di favoreggiamento e di concorso morale nella commissione del reato. Nella querela, infatti, gli avvocati hanno allegato i messaggi che madre e figlio si erano scambiati su WhatsApp. Secondo i legali della famiglia Campanella, Daniela Santoro dopo l’omicidio avrebbe anche aiutato il figlio a fuggire e a nascondersi.

I messaggi tra il killer e la madre

Come sottolineato da uno dei legali, l’avvocata Concetta La Torre, nell’esposto oltre ai messaggi che si sono scambiati madre e figlio sono presenti anche alcuni bigliettini. Da questi, è emerso, ci sarebbero delle indicazioni date dalla madre a Stefano, quando era detenuto, tra cui quella di non parlare in carcere perché le conversazioni erano sicuramente intercettate e di non inviare messaggi perché sarebbero stati letti dagli investigatori. In un messaggio alla madre dopo avere saputo della morte di Sara, il giovane studente universitario scriveva: “L’avevo detto io” perché “l’avevo colpita in quel punto lì”. In un altro messaggio, di cui però non è chiaro se sia stato inviato o meno, Argentino avrebbe scritto: “Mamma tu sai quanto io sia vendicativo…”. Secondo la tesi dei legali della famiglia di Sara Campanella, la madre di Stefano conosceva perfettamente i tratti della personalità del figlio e non avrebbe fatto nulla per ostacolarla. Per questo motivo, nei confronti di Daniela Santoro i legali della famiglia della vittima ritengono poter essere ipotizzabili i reati di favoreggiamento e di concorso morale nella commissione del reato. La valutazione, adesso, è nelle mani della Procura di Messina.

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