Bologna, 26 luglio 2025 – Sono ufficialmente due i casi di persone positive al virus del Chikungunya a Bentivoglio, nella Bassa bolognese. Mentre il Comune continua a svolgere i piani di disinfestazione straordinari, l’Ausl specifica che non si tratta di un focolaio autoctono: le indagini epidemiologiche, infatti, “hanno permesso di individuare il probabile caso zero, ossia la prima persona colpita dall’infezione: si tratta di una persona rientrata da un viaggio in una zona a rischio. Questo caso viene quindi classificato come caso importato”.
L’allarme
L’allarme era nato perché il primo caso individuato riguarda una persone che non aveva viaggiato all’estero e quindi poteva essere considerato autoctono. Ma ora potrebbe essere riclassificato, avendo individuato la fonte del contagio della zanzara che poi ha punto la persona risultata infetta: il paziente zero era in realtà una persona che è appena tornato in Italia da zone considerate a rischio. Le attività di monitoraggio sono comunque in corso e proseguiranno anche nei prossimi giorni.
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Le disinfestazioni e il monitoraggio a Bentiviglio
Questa mattina sono proseguite le disinfestazioni in alcune strade della frazione di San Marino e altre sono previste domenica mattina (qui l’elenco completo) maltempo permettendo.
Inoltre, è stato avviata la ricostruzione dei movimenti dei pazienti infetti nei giorni precedenti l’inizio dei sintomi, così come la stretta sorveglianza sanitaria sui nuclei familiari.
Cos’è il Chikungunya
Per prima cosa, bisogna specificare che il virus non si trasmette da persona a persona. E’ infatti una malattia virale tropicale trasmessa esclusivamente tramite la puntura di zanzare infette, in particolare la zanzara tigre. Questo significa che una zanzara punge un soggetto infetto e ‘trasporta’ il virus in un’altra persona quando la punge.
Cosa fare per difendersi da contagio
Le uniche strade, quindi, sono quelle di ridurre il più possibile il rischio di venire punti, soprattutto se si abita in una zona dove sono stati già censiste persone infette. Ma l’attenzione va tenuta alta ovunque perché il virus è in vi di rapida diffusione: la Francia, per esempio, è alla prese con importanti focolai di infezioni da virus Chikungunya. Il bollettino settimanale diffuso dalla sanità pubblica d’oltralpe martedì fa registrare – dal primo maggio, data in cui è stata avviata una sorveglianza rafforzata – ben 42 casi autoctoni in 12 località.
Ecco i consigli dell’Ausl per limitare la diffusione delle zanzare:
- utilizzare repellenti e indossare indumenti protettivi all’aperto;
- utilizzare zanzariere;
- eliminare tutti i possibili focolai di larve (come sottovasi, secchi, ciotole con acqua stagnante);
- mantenere le piscinette vuote quando non in uso
- indossare pantaloni lunghi e camicie a maniche lunghe quando si è all’aperto, soprattutto all’alba e al tramonto
Come si cura
Come avvista l’Istituto superiore di sanità, non esistono trattamenti antivirali specifici e le cure si focalizzano primariamente nell’alleviare i sintomi. Al momento, non sono autorizzati in Europa vaccini contro l’infezione da virus chikungunya. Recentemente un vaccino è stato approvato negli Usa.
Quali sono i sintomi
A rendere ancora più difficile risalire alla catena dei contagi, il periodo di incubazione è variabile e può arrivare fino a un massimo di 12 giorni (in media di 3-7 giorni). I sintomi principali sono febbre e dolori alle articolazioni tali da limitare i movimenti dei pazienti (da cui deriva il nome chikungunya, che in lingua swahili significa “ciò che curva” o “contorce”). Altri sintomi includono dolore muscolare, mal di testa, affaticamento e rash cutaneo. Il dolore alle articolazioni è spesso debilitante, generalmente dura alcuni giorni ma può anche prolungarsi.
Nella maggior parte dei casi i pazienti si riprendono completamente, tuttavia, in alcuni casi il dolore alle articolazioni può persistere per mesi o anche anni. Spesso i sintomi nelle persone infette sono lievi e l’infezione può non essere riconosciuta o male interpretata.