di
Giuliano Delli Paoli
Il rapper salernitano in concerto alla Reggia di Caserta: «Molti amici mi prendono in giro dicendomi “Rocchino non ti portavano lì neanche in gita a scuola e ora ci fai un concerto”. E’ il live più importante della mia carriera»
«È il concerto più importante della mia carriera». Rocco Hunt, live domani sera 10 settembre alla Reggia di Caserta, non è più nella pelle. Il rapper salernitano a stento trattiene la sua immensa emozione alla vigilia di quello che si preannuncia uno dei concerti più attesi dell’estate.
Un evento monstre, nel quale Hunt ripercorrerà la sua incredibile carriera, attraverso una scaletta inedita e a suo dire «davvero speciale», perché convoglia i primissimi brani in stile boom bap, i successi sanremesi come «Nu juorno buono» e le tantissime hit da spiaggia lanciate nel tempo da Rocco Pagliarulo, così il musicista all’anagrafe, tra cui l’ultimo singolo in duetto con Noemi, «Oh ma», ennesimo tormentone per uno dei maghi delle canzonette urban pop da cantare e ballare sotto l’ombrellone.
Tra lidi assolati e amori che si intrecciano, «Oh ma» racconta l’estate, ma esattamente come è nata?
«Tutto parte da un incontro in studio i primi di giugno con Federica Abate, Jacopo Ettorre e Merk & Kremont. È una canzone spensierata, che parla di un amore dedicabile sia alla mamma e sia alla persona che per certi versi ci sopporta».
Quando ha scelto di cantarla con Noemi?
«Appena ho chiuso la canzone, mi è venuta subito dunque l’idea di coinvolgere Noemi. Io e lei ci conosciamo da più di quindici anni e quindi abbiamo colto la palla al balzo. È stata una collaborazione che ci ha folgorati all’istante. Noemi è una grande artista, ho un infinito rispetto per lei anche sul piano umano, sono felice di averla incrociata».
Domani la sua musica incrocerà anche un luogo storico, che sensazioni prova?
«Naturalmente la Reggia non è un palco come tutti quanti gli altri, domani sera sarà la data più importante del mio tour e anche della mia carriera. Poi torno a casa, nella mia Campania. E ci sono molti amici che mi fanno la battuta».
Quale?
«Rocchì, manco in gita ti portavano alla Reggia e adesso ci fa il concerto».
Dunque la sua è anche una rivincita.
«Più che altro questo concerto rappresenta anche la rivalsa dei ragazzi dei quartieri, delle periferie, di tutti i giovani che come me partono da zero e riescono ad arrivare ad un risultato».
Anche scrivere tanti tormentoni estivi è un bel traguardo, come ci riesce?
«Non c’è un segreto per i tormentoni, anche perché se ognuno lo sapesse, tutti poi li farebbero. Insomma non c’è una ricetta scritta o una formula esatta».
Ne è sicuro?
«Penso che la bella musica venga sempre premiata e fare tormentoni significa avere l’abilità di fare una canzone che possa piacere sia ai bambini che alle nonne».
In questo è oggettivamente insuperabile.
«Devo dire che ho sempre avuto questa caratteristica, in fondo anche Oh ma è andata molto bene, perché è diventata popolare in fretta. Ma non è per nulla facile fare una canzone che riesca a far ballare una famiglia intera, è un dono, più che abilità, che in qualche modo possiedo e dunque me lo godo».
A differenza di moltissimi rapper, sui social lei ama mostrarsi per quello che è. Lo fa per qualche motivo preciso?
«Sui social metto sempre in primo piano la mia famiglia, quindi mio figlio, mia moglie, la mia vita normale, e penso che sia anche la cosa che mi abbia premiato in questi anni».
Ossia?
«Tra me e il mio pubblico non ci sono maschere o mura, è questo rapporto diretto negli anni mi ha fatto diventare quello che sono adesso».
In «Primm de 30» si rivolge a suo figlio e lascia intendere di essere fiero del suo accento milanese. Non è un po’ insolito?
«In realtà parlo soprattutto dell’emancipazione che abbiamo avuto, vedo attraverso la sua evoluzione tutto quello che non sono riuscito ad avere io alla sua età. E sono molto orgoglioso che lui abbia l’abilità sia di parlare con questo accento milanese spiccato e sia allo stesso tempo di cacciare la nostra proverbiale cazzimma».
Salerno le manca?
«Sì, però ho la fortuna di tornarci spesso, faccio un lavoro che mi porta a vivere di quello che amo, e sono molto fortunato perché posso tornare a casa quasi quando voglio».
Tornerà a Sanremo?
«Già girano voci sui possibili concorrenti il prossimo anno, ma tornarci per adesso non è nei miei programmi».
Vai a tutte le notizie di Salerno
Iscriviti alla newsletter del Corriere del Mezzogiorno Campania
10 settembre 2025 ( modifica il 10 settembre 2025 | 07:39)
© RIPRODUZIONE RISERVATA