di
Federico Rota e Pietro Tosca

Francesca Pettinato aveva più di 100 anni. L’altro figlio, di Genova, aveva segnalato l’impossibilità di comunicare con madre e sorella. L’anziana ritrovata mummificata. La figlia portata in Psichiatria

«Non si vedeva nessuno e non si sentiva nessuno. Era come se non esistesse». Gli inquilini del palazzo, perfino i dirimpettai più vicini all’appartamento, fanno fatica a ricordarsi le occasioni in cui hanno incrociato sul pianerottolo P. B. in compagnia di sua mamma, Francesca Pettinato. Se non due fantasmi, una coppia di donne che conducevano un’esistenza estremamente riservata all’interno del palazzo al civico 2 di via Alcide de Gasperi, a due passi dallo stadio di Bergamo.

Una quotidianità che è rimasta a lungo tempo nascosta dietro alla porta d’ingresso dell’appartamento al primo piano del condominio, che ieri è stato posto sotto sequestro penale, a disposizione dell’autorità giudiziaria. Pettinato, nata nel 1923, è stata trovata morta a letto, sotto un cumulo di coperte e ormai mummificata, dalle forze dell’ordine intervenute per l’ennesima volta dopo i solleciti degli inquilini (che avevano anche presentato un esposto), disturbati dall’odore che sentivano propagarsi fino al pianerottolo. E che, ancora ieri sera, si percepiva distintamente avvicinandosi ai sigilli posti sulla porta di casa. Tutto avrebbero pensato, come ad un accumulo di spazzatura o a una più generale trascuratezza dell’appartamento (che sarebbe comunque stato trovato in condizioni a dir poco disastrose), tranne che ciò dipendesse da una situazione a dir poco tragica.



















































L’anziana era deceduta ormai da diverso tempo: «Mi hanno detto che è morta da almeno un anno — racconta un’inquilina —. Ironicamente, fra di noi l’avevamo anche ipotizzato, visto che quelle poche volte che la si incrociava ci parlava della mamma, anche se lei non si vedeva. Nessuno, però, credeva sul serio a questa ipotesi». Nonostante la polizia locale, prima della drammatica scoperta, fosse passata più volte a controllare: «Sono almeno un paio d’anni che sentiamo questi odori — continua una dei vicini di casa —. Ma anche se le suonavi alla porta, lei (la figlia sessantenne ndr) non rispondeva e non apriva». Suonando al campanello di un altro appartamento si ottiene la stessa risposta: «Non saprei cosa dirle sinceramente — racconta un inquilino che abita nell’appartamento attiguo —. A parte la puzza per le scale, non si vedeva nessuno. Nemmeno il rumore dell’acqua corrente riuscivo a sentire».

Chi abita nel palazzo, anche andando a ritroso con la memoria, dice di non essersi mai accorto di alcun rumore allarmante, come nemmeno di strani viavai lungo le scale condominiali: «La figlia mi ha sempre detto che abitava con la mamma, ma la signora anziana l’ho vista pochissime volte e, ormai, anni fa. L’ultima volta che, invece, ho parlato con la figlia sarà stato quattro mesi fa circa, quando l’ho incrociata per caso per le scale — ricorda la vicina di casa —. Mi aveva detto che sua mamma era allettata, camminava un po’ male, ma che stava benino. Altro, non le posso dire perché si può dire che non le conoscevamo. Si vedevano entrambe pochissimo».

Sul caso sono in corso le indagini della Polizia di Stato, intervenuta ieri insieme alla polizia locale e ai vigili del fuoco che, per accedere all’appartamento, sono dovuti passare dalla finestra. Una volta dentro, la macabra scoperta. La figlia sessantenne, un impiego come dipendente pubblica all’Inail, ieri è stata presa in carico dal personale sanitario e accompagnata in ospedale, per essere ricoverata nel reparto di Psichiatria. Sentita da chi si occupa delle indagini, ha risposto alle domande, anche se in modo ancora un po’ confuso. La sessantenne, inoltre, avrebbe riferito che la mamma era morta il 17 settembre dell’anno scorso.

L’allarme è partito dall’altro figlio dell’anziana deceduta, residente a Genova, preoccupato perché negli ultimi giorni non riusciva più a mettersi in contatto con sua sorella minore. La famiglia, infatti, è originaria della Liguria, e la sessantenne, a detta degli altri inquilini dello stabile, si sarebbe trasferita nel palazzo in via de Gasperi una quarantina di anni fa. Fino a qualche giorno fa P. B. è riuscita a condurre un’esistenza all’apparenza normale, poi ha smesso di rispondere agli sms del fratello, allarmandolo. La salma dell’anziana è a disposizione dell’autorità giudiziaria, per poter effettuare l’autopsia e accertare la causa della morte. La Procura aprirà un fascicolo, anche se si sta ancora valutando con quale ipotesi di reato.


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10 settembre 2025 ( modifica il 10 settembre 2025 | 22:32)