Prosegue l’incidente probatorio nell’ambito delle nuove indagini della Procura di Pavia sull’omicidio di Chiara Poggi, quelle che vedono indagato Andrea Sempio, amico del fratello della giovane ragazza uccisa il 13 agosto del 2007. Oggi, 10 settembre, negli uffici della questura di Milano, sono tornati i consulenti dei pm pavesi, della difesa di Sempio e della famiglia Poggi, oltre che di Alberto Stasi (fidanzato di Poggi e unico condannato a 16 anni di carcere per l’omicidio). Le analisi hanno riguardato la ricerca delle impronte latenti – cioè non visibili – su alcuni reperti dell’immondizia sequestrata 18 anni fa nella villetta dei Poggi. Sui reperti sono state trovate otto impronte: sei impronte su un sacchetto dei cereali e due su un sacchetto della spazzatura. Nessuna invece su un brichetto di Estathé e su una confezione di biscotti. Ora si dovrà stabilire se siano utili o meno per il confronto ed eventualmente a chi appartengano. 

L’esame sui rifiuti di casa Poggi

Uno degli elementi su cui bisognerà lavorare è stabilire il momento preciso in cui sono stati consumati tutti i rifiuti all’esame degli esperti. Qualora ad esempio si scoprisse che l’Estathé sulla cui cannuccia sono state isolate tracce di Stasi fosse stato bevuto la mattina del giorno del delitto significherebbe che probabilmente si trovava lì quando è avvenuto l’omicidio. In caso contrario si rinvigorirebbe la tesi della sua innocenza, da lui sempre professata.

I prossimi passi

Al momento il perito e i consulenti non hanno valutato se le impronte – tutte parziali – siano o meno utilizzabili per il confronto e, quindi, non si sa, qualora abbiano i requisiti di utilità, a chi appartengano. “Queste tracce parziali saranno inviate in valutazione – ha spiegato l’avvocata Giada Bocellari, legale di Stasi -, non è detto che siano confrontabili e utili giuridicamente”. Come ha sottolineato Luciano Garofano, ex comandante dei Ris di Parma e consulente della difesa di Andrea Sempio, “su due reperti sono emersi dei rilievi dattiloscopici potenzialmente utili per i confronti, che saranno confrontati naturalmente con Chiara Poggi, Alberto Stasi e l’indagato”. “Vanno confrontati – ha ribadito -, ma in funzione degli esiti del Dna sembra più probabile che possano essere di Chiara Poggi e di Alberto Stasi, ma è tutto da stabilire”. Considerazione questa che si fonda sul fatto che sul contenuto della spazzatura finora sono state individuate tracce genetiche della vittima e dell’allora fidanzato.

La difesa di Sempio: “Rassegnato e tranquillo, stufo delle indagini ”

La legale di Andrea Sempio, Angela Taccia, spiega che l’indagato “è rassegnato e tranquillo” e che “anche lui è abbastanza stufo di queste indagini: sa che non c’entra niente ed è dispiaciuto per i genitori”.

La legale di Stasi: “Attenzione mediatica dannosa, chiediamo rispetto per tutti”

Dall’altra parte, l’avvocatessa di Alberto Stasi, Giada Bocellari, si aspetta di “trovare le impronte corrispondenti ai Dna che abbiamo già individuato: è un passaggio dell’incidente probatorio, ma non lo vedo particolarmente rilevante”. Stasi, dice, “vive con distacco” gli ultimi sviluppi investigativi. “Sarà importante vedere cosa ha fatto la procura in questi mesi e cosa farà nei mesi prossimi. È ancora lunga e molto complicata, io invito sempre alla prudenza in un senso e nell’altro. Non mi piacciono le suggestioni. Questa vicenda è una tragedia, che vede coinvolte tante persone. Invitiamo al rispetto per le persone coinvolte, anche Andrea Sempio. E credo che questa attenzione mediatica sia molto dannosa”, sottolinea Bocellari.

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Verso richiesta proroga dell’incidente probatorio

Intanto si fa sempre più concreta la possibilità di una richiesta di proroga dell’incidente probatorio. Il nodo principale è sempre lo stesso: si deve ancora chiarire se il Dna individuato sulle unghie di Chiara Poggi sia o meno utilizzabile e sia attribuibile a Sempio. Mancano ancora i dati grezzi su cui, nel 2014, aveva lavorato il professor Francesco De Stefano, allora perito dei giudici d’Appello che condannarono Stasi. È questo a rendere necessario uno slittamento in avanti dei i tempi per procedere con l’esame: al momento sono stati trasmessi solo quelli del Ris di Parma e ciò renderebbe impossibile terminare entro la finestra massima di 90 giorni, decorsi dal 17 giugno scorso.

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