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Redazione Economia

Le verifiche dell’istituto sui pensionati che risiedono all’estero, dove il rischio di mancata trasparenza e comunicazione resta alto. L’obiettivo è evitare versamenti anche dopo la morte del beneficiario del trattamento

L’Inps riavvia i controlli sulle pensioni all’estero. Le verifiche dell’istituto mirano ad accertare l’esistenza in vita dei pensionati che risiedono in altri Paesi come Portogallo, Grecia, Spagna, Tunisia e Oceania dove il rischio di mancata trasparenza e comunicazione resta alto. L’obiettivo è evitare versamenti anche dopo la morte del beneficiario del trattamento previdenziale. L’Inps paga pensioni all’estero in circa 165 Paesi (ne abbiamo scritto qui).

Quanti sono i pensionati all’estero

Nel 2024 l’Inps conta 228.600 pensionati italiani residenti all’estero. Parliamo di una specifica platea composta da chi ha svolto l’intera carriera lavorativa in Italia, ma che, al momento del pensionamento, ha scelto di trasferire la residenza al di fuori dei confini nazionali. Si tratta di un fenomeno, noto come International Retirement Migration (IRM) (Warnes, 2009), diventato una tendenza sempre più diffusa in un Paese come l’Italia, caratterizzato da una delle popolazioni più anziane e longeve al mondo: secondo i dati ISTAT, circa il 24% degli italiani ha superato i 65 anni. (ne abbiamo scritto qui). 



















































L’attrattività fiscale di alcuni Paesi

L’andamento generale, segnala l’Inps, suggerisce una crescente attrattività di alcuni Paesi esteri per i pensionati italiani, per motivi legati al costo della vita, alla fiscalità agevolata e alla qualità dei servizi (ne abbiamo scritto qui). I dati mostrano che i pensionati con un reddito lordo medio mensile superiore ai 5.000 euro presentano una propensione all’emigrazione che è più di sei volte superiore rispetto a quella registrata nelle classi di reddito
più basse. Per quanto riguarda la destinazione i Paesi esteri più interessati dal fenomeno sono Spagna e Portogallo, seguiti da Svizzera, Francia e Germania (chi sono i pensionati all’estero e non scappano sempre dal fisco).

Il messaggio dell’Inps

Così comunica l’Inps (messaggio 2624 del 9 settembre 2025) che dal 17 settembre 2025, l’istituto Citibank curerà la spedizione delle richieste di attestazione dell’esistenza in vita nei confronti dei pensionati residenti in Europa, Africa e Oceania, da restituire alla banca entro il 15 gennaio 2026. Se l’attestazione non dovesse venire prodotta, il pagamento della rata di febbraio 2026, laddove possibile, avverrà in contanti presso le agenzie Western Union del Paese di residenza e, in caso di mancata riscossione personale o produzione dell’attestazione di esistenza in vita entro il 19 febbraio 2026, il pagamento delle pensioni sarà sospeso a partire dalla rata di marzo 2026

Come avviene il pagamento allo sportello

Per conseguire il pagamento allo sportello Western Union, il pensionato, in possesso di un documento di identità con foto e dati anagrafici corrispondenti a quelli utilizzati dall’Inps per la disposizione del pagamento, deve produrre all’operatore di Western Union il codice Money Transfer Code Number (MTCN) e comunicare sia l’importo della rata che il nominativo dell’ordinante (INPS) del pagamento disposto allo sportello.  L’Istituto ricorda che è attivo il servizio di supporto della Banca per pensionati, funzionari delle Rappresentanze diplomatiche, Patronati, delegati e procuratori che necessitino di assistenza riguardo alla procedura di attestazione dell’esistenza in vita (ne abbiamo scritto qui).

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10 settembre 2025