Una piccola squadra di pompieri nasconde atti criminali in serie, rapine e forse omicidi, e la bella infiltrata Andy Nearland, dalle tante identità, è stata ingaggiata per risolvere il caso. Impeccabile e concitata la narrazione hard-boiled di Candice Fox in “Devil’s Kitchen”

New York. 2024. La bionda slanciata bellissima Andrea Andy Nearland e il tonico 38enne Benjamin Ben Haig sono in ginocchio in un boschetto vicino all’Hudson. Ergo e Jake li controllano, Matt dice di averli scoperti, sa che lei è uno sbirro e lui un traditore, meglio confessino prima di morire. Andy se lo aspettava da tre mesi, ogni giorno sempre più in allerta per quanto sia brava a immedesimarsi, da quando è stata incaricata di infiltrarsi nella piccola squadra di pompieri metropolitana Engine 99, proprio sulla base di una segnalazione alla polizia dello stesso buon Ben, affettuoso fratello maggiore di Kenny ma complice in atti criminali (rapine durante incendi, meticolosamente preparate, forse pure un paio di omicidi incidentali di colleghi), ora preoccupato per la scomparsa degli amati e cari conviventi, la compagna latina Luna Denero sparita con il proprio figlio Gabriel.

Quelli dalla parte dei cattivi

Il burbero cinico capo è la testa calda Matthew Matt Roderick, veterano dell’11 settembre (quel giorno ha capito di stare dalla parte dei cattivi), stazza possente; tante minute successive mogli e figli sparsi, la bella Donna è incinta e da un po’ vivono riccamente con le due figlie adolescenti; è un tipo fedele e vuole fare un ultimo clamoroso colpo per poi smettere. Il braccio destro è Engelmann Engo Fiss, impulsivo ciccione psicopatico con otto dita, capace di seguire e far scomparire la moglie ad Aruba; spesso appassionato di porno violento e occupato con prostitute e alcol; efficace furbo violento esecutore. Il bel 23enne Jake Valentine è l’ormai esperto “novellino” (in prova da due anni), occhi azzurri e capelli con coda biondo platino; sempre inseguito dagli strozzini, visto che si gioca i bottini in pessimi cani, cavalli zoppi e partite di poker truccate. La freelance Andy ha molte identità, questa volta è stata ingaggiata per cinquantamila dollari dall’odioso attempato mentore (ex amante) della FBI Tony Newler.

Punti di vista alternati

L’ottima premiata scrittrice australiana 40enne Candice Fox (Bankstown, Sydney, 1985) inanella un successo dietro l’altro, da sola o in coppia (con James Patterson dal 2015), conducendo in parallelo varie serie letterarie crime, oltre a sceneggiature soprattutto televisive. In Devil’s Kitchen (432 pagine, 20 euro), tradotto da Eugenio Manuelli per Marcos y Marcos, l’interessante avvincente concitata narrazione hard-boiled è in terza al passato sui due protagonisti, Andy e Ben, il cui punto di vista si alterna di continuo, nelle dolorose differenti vicende biografiche, nel diffidente percorso comune intrapreso per conoscere quanto accaduto a Luna e Gabriel e quanto assicurare i cattivi alla giustizia, nelle relazioni affettive che li coinvolgono (anche per una reciproca attrazione, studiata ma sentimentale), nel contributo contemporaneo all’ultimo diabolico colpo previsto a un isolato dal Rockefeller Center di Manhattan, fra un ristorante italiano e un deposito di cassette di sicurezza: una piccola preziosa collezione di figurine del baseball, otto milioni e due.

Sei personaggi in cerca d’autore

Persistentemente in scena sono sei personaggi in cerca d’autore; i due (ed emerge un altro caso per Andy – Dahlia), gli altri tre della banda, il poliziotto potente e invadente; tutti in vario modo concentrati sul sopravvivere. In copertina e nel titolo ancora fuoco infernale, la cucina in fiamme ha tanti rimandi, viviamo in diretta numerosi trafelati incendi, durante i quali la squadra riunifica sia efficienti pompieri che spietati ladri. Potendo scegliere la qualità, si bevono vino e champagne, pur se intervengono spesso whisky, birra, tequila. A 22 anni Dahlia ascoltava Kanye West nella stazione di servizio dei suoi genitori nel desolato Sud di Sheffield, Texas, prima che arrivassero gli uomini che le avrebbero distrutto la vita, costringendola a iniziarne tante altre.

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