L’ASP di Trapani ha predisposto, tramite il Dipartimento Cure Primarie e l’Ufficio Speciale PNRR, un regolamento aziendale che definisce l’assetto organizzativo, requisiti, funzioni, criteri di accesso e gestione clinico-assistenziale degli Ospedali di Comunità.
Il documento è stato preposto dal dottor Luca Ezio Fazio, direttore del Dipartimento cure primarie, dal dottore Fabio Carnesi, componente ufficio speciale PNRR, è stato verificato da Danilo Greco, direttore sanitario ASP9, da Danilo Palazzolo, direttore amministrativo ASP9, approvato dalla commissaria straordinaria dell’ASP Sabrina Pulvirenti.
Il documento, “Regolamento Aziendale Ospedale di Comunità ASP di Trapani”, diventa così strumento di riferimento univoco per la gestione delle attività e un modello organizzativo aziendale vincolante per l’attivazione, il funzionamento e la gestione degli Ospedali di Comunità sul territorio provinciale, in conformità al D.M. 77/2022 e alla normativa vigente.
Dove sorgono
Gli Ospedali di Comunità in provincia di Trapanai sono in totale 3, di cui uno in via sperimentale al Paolo Borsellino di Marsala, al 3° piano.
Le funzioni
L’Ospedale di Comunità è struttura intermedia tra il domicilio e il ricovero ospedaliero, ha finalità ben precise: garantire un percorso di cura appropriato per pazienti in fase post-acuta o con riacutizzazione di patologie croniche, caratterizzati da un basso livello di imprevedibilità e/o instabilità clinica; prevenire ospedalizzazioni improprie; favorire il rientro a domicilio, organizzando la fornitura dei presìdi e dei supporti necessari per l’assistenza e attivando la dimissione protetta; valutare e attivare l’inserimento in strutture protette in modo definitivo; condividere i percorsi di cura e riabilitazione con il Medico di Medicina Generale (MMG) e con i caregiver, assicurando così una continuità assistenziale dopo la dimissione.
I posti letto di norma oscillano tra 15 e 20, e con due moduli si possono raggiungere i 40 posti letto. All’interno degli OdC dovranno essere garantite alcune attività di monitoraggio dei pazienti, in loco o in collegamento funzionale,
anche attraverso servizi di telemedicina. Il periodo di degenza previsto è di norma compreso tra 4 e 6 settimane, con una durata massima stabilita in 30 giorni. Solo in casi motivati da situazioni cliniche non risolte la degenza potrà prolungarsi.
All’interno degli Ospedali di Comunità ci saranno un minimo di servizi sanitari accessori come il punto prelievi; l’attività di specialistica ambulatoriale di base; il punto di Continuità Assistenziale.
Il personale
Si prevedono per un modulo di 20 posti letto la presenza di 7-9 Infermieri (assistenza 7 giorni su 7), di cui 1 Coordinatore infermieristico; 4-6 Operatori Sociosanitari (OSS). E poi ancora 2 o più unità di altro personale sanitario con funzioni riabilitative (fisioterapista anche con funzioni di case manager diurno); 1 Medico per almeno 4-5 ore al giorno (6 giorni su 7).
I medici
La presenza dei medici è prevista dalle 8 del mattino alle 20, sarà assicurata per almeno 4-5 ore al giorno, sei giorni su sette. Durante il turno notturno (dalle 20:00 alle 8:00), così come nei giorni festivi e prefestivi, l’assistenza è assicurata attraverso un servizio di pronta disponibilità, con l’intervento dei Medici di Continuità Assistenziale.
La strumentistica in dotazione
Gli Ospedali di Comunità saranno dotati di Elettrocardiografo portatile/telemedicina; Ecografo portatile per la diagnostica di primo livello; Apparecchio per saturimetria trans-cutanea; Aspiratore per bronco aspirazione; Carrello e/o attrezzatura equivalente per la gestione dell’emergenza completo di cardiomonitor con defibrillatore ed unità di ventilazione manuale; Carrello per la gestione della terapia; Carrello per la gestione delle medicazioni con eventuale strumentario chirurgico.
Per l’OdC di Trapani si prevedono poi strumenti diagnostici di primo livello Point Of Care (POC), in quanto lontana dai centri di diagnosi di riferimento, come previsto da standard minimo.
Target paziente e patologie trattabili
Il percorso nell’Ospedale di Comunità si articola in ammissione, degenza e dimissione del paziente. L’accesso può avvenire per dimissione da un ospedale, direttamente dal domicilio. La presa in carico avviene su proposta medica e la richiesta può essere formulata da un medico ospedaliero o del Pronto Soccorso in fase di dimissione ospedaliera; da un MMG, un PLS (per OdC pediatrici), uno Specialista Territoriale o un Medico di Continuità Assistenziale, per pazienti già seguiti a domicilio o provenienti dal territorio.
Presso gli Ospedali di Comunità possono essere ammessi: pazienti fragili e/o cronici provenienti dal domicilio, con peggioramento clinico o nuovi sintomi, per i quali il ricovero in ospedale risulta inappropriato; pazienti con multimorbidità dimessi da ospedali, ma necessitano ancora di assistenza infermieristica continua; pazienti che, prima del rientro al domicilio, hanno bisogno di supporto nella gestione di farmaci o dispositivi e di addestramento, proprio o del caregiver; pazienti che necessitano di supporto riabilitativo-rieducativo, attraverso valutazioni, educazione terapeutica o fisioterapia.
Sono diverse le patologie trattabili sul posto, che quindi dovrebbero di fatto decongestionare i Pronto soccorso: BPCO riacutizzata, senza grave insufficienza respiratoria; broncopolmoniti a lenta risoluzione; pazienti in ossigeno terapia a basso flusso, senza necessità di controllo della emogasanalisi arteriosi vasculopatie croniche o subacute (TIA, flebotrombosi, tromboflebiti) non complicate; patologie cardiache con necessità di rimodulazione della terapia e monitoraggio clinico ed ematochimico; malattie croniche del fegato, malassorbimento; esiti di resezione intestinale chirurgica che necessiti di ottimizzazione della terapia nutrizionale e/o di counselling; malattia da malnutrizione, in trattamento parenterale o enterale per cicli terapeutici; malattie croniche del tratto urinario e/o infezioni delle vie urinarie, che necessitano di cicli di terapia antibiotica per via endovenosa, con monitoraggio clinico ed ematochimico; cicli di terapia per via parenterale, anche antibiotica in classe H, se non eseguibili a domicilio; osteoporosi complicata da crollo vertebrale; patologie neurodegenerative con necessità di riattivazione motoria. E poi ancora verranno trattati i pazienti che necessitano di un percorso diagnostico da eseguire in regime protetto, preparazione ed esecuzione di un esame endoscopico, posizionamento PEG, PEJ, etc.; ulcere trofiche con necessità di medicazioni giornaliere e ciclo di terapia antibiotica endovenosa; pazienti con traumi lievi e/o non evolutivi, dopo completa valutazione clinica in PS e OBI; pazienti con esiti di intervento chirurgico che necessitino di convalescenza, di terapie parenterali prolungate e/o di riattivazione motoria post allettamento.
Non tutti gli ammalati possono andare negli Ospedali di Comunità, il loro non arruolamento dipende da alcuni fattori di salute, ne vengono esclusi i pazienti che hanno demenza e disturbi comportamentali non controllati dalla terapia; pazienti con problematiche sociali, utilmente risolvibili in altro setting assistenziale; pazienti affetti da patologia infettiva che necessitano di isolamento (ad esclusione isolamento da contatto; pazienti con problemi neurologici acuti e/o rapidamente progressivi ovvero con presenza di problematiche acute in atto; se c’è instabilità clinica; se ancora l’ inquadramento diagnostico non è ben definito o ancora con un programma terapeutico non ben delineato; per problemi legati alla frequenza cardiaca o alla pressione arteriosa sistolica o diastolica; se c’è una temperatura ascellare ≥ 38,5 °C; se c’è un sanguinolento in atto; per sospetto o certezza di ischemia miocardica acuta; insorgenza di patologia infettiva acuta potenzialmente trasmissibile; percorso clinico assistenziale non definito; pazienti psichiatrici non controllati dalla terapia; pazienti per i quali sono già previsti setting specifici specializzati (come, ad esempio, le persone in stato vegetativo permanente, gli affetti da SLA, ecc.); ricoveri di sollievo o per motivazioni esclusivamente di natura socioeconomica.