In un video sui social il premier israeliano Benyamin Netanyahu, accostando quell’attentato alla strage del 7 ottobre. \”Abbiamo colpito i cervelli terroristici responsabili del massacro del 7 ottobre. E lo abbiamo fatto in Qatar\”, ha detto. \”Abbiamo fatto esattamente ciò che fece l’America quando colpì i terroristi di al-Qaeda in Afghanistan, e quando uccise Osama bin Laden in Pakistan\”. Allora il mondo applaudì, ha proseguito, mentre ora condanna Israele. \”Dovrebbero vergognarsi\”, ha concluso. \n
Martedì sera una seconda imbarcazione della flottiglia pro-Gaza è stata colpita da un sospetto attacco con drone. Secondo il ministero dell’Interno tunisino si è trattato di “un atto pianificato”. La flottiglia pro-Gaza ha dichiarato che non si fermerà. Il Global Movement to Gaza si prepara alla partenza imminente della flotta italiana, in programma giovedì dal porto di Siracusa.
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Nel pomeriggio di mercoledì, l’Idf ha attaccato Sanaa, la capitale dello Yemen. Il ministro della Difesa Israel Katz ha confermato con una nota l’attacco israeliano contro gli Houthi nello Yemen.
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”Charlie Kirk era un vero amico di Israele. Charlie rappresentava i valori giudaico-cristiani che uniscono Israele e gli Stati Uniti”. Così ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa’ar ha ricordato su ‘X’ l’attivista conservatore americano Charlie Kirk, assassinato ieri nello Utah. ”Combatteva senza paura per la verità e la libertà. E’ stato assassinato per questo. Riposa in pace, Charlie”, ha aggiunto Sa’ar.\nIn precedenza anche il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu aveva ricordato Kirk su ‘X’ affermando che era ”stato assassinato per aver detto la verità e difeso la libertà. Un amico di Israele dal cuore di leone, ha combattuto le menzogne e si è battuto per la civiltà giudaico-cristiana”. Netanyahu ha ricordato di aver ”parlato con lui solo due settimane fa e l’ho invitato in Israele. Purtroppo, quella visita non avrà luogo. Abbiamo perso un uomo incredibile. Il suo sconfinato orgoglio per l’America e la sua coraggiosa fede nella libertà di parola lasceranno un segno duraturo. Riposa in pace, Charlie Kirk”.
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Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha ufficialmente richiesto che il Comitato consultivo per le nomine senior, guidato dall’ex presidente della Corte suprema Asher Grunis, approvi la nomina di David Zini a capo dello Shin Bet. Lo riporta il sito di Haaretz che fa riferimento a una lettera indirizzata a Grunis da Netanyahu. Nella missiva il premier israeliano ha chiesto che il comitato prendesse in considerazione la nomina di Zini per consentirne la conferma il 21 settembre, citando \”le sfide alla sicurezza che lo Shin Bet sta affrontando e l’urgente necessità di un capo permanente dello Shin Bet\”.
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Il presidente tunisino Kais Saied ha ricevuto al Palazzo di Cartagine il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi. Al centro dei colloqui i rapporti bilaterali e la situazione regionale, con un accento sulla causa palestinese e sulla necessità di rafforzare la cooperazione tra i due Paesi. Durante l’incontro, si legge in una nota della presidenza tunisina, i due hanno affrontato il tema della situazione regionale, \”riaffermando la ferma posizione della Tunisia a sostegno del diritto del popolo palestinese a recuperare il possesso di tutta la Palestina e a istituire uno Stato indipendente\”. Saied ha dichiarato che \”tutta l’umanità si solleva oggi contro l’entità sionista e i suoi crimini in corso\” e che la guerra non spezzerà la volontà del popolo palestinese di ottenere la liberazione. Saied a inoltre affermato che tra i piani di Israele c’è quello di \”seminare discordia e semi del conflitto tra i membri della stessa nazione e persino tra i membri dello stesso popolo\”, aggiungendo \”che tali piani non avranno successo\”. Saied ha ricordato le profonde relazioni che legano Tunisia e Iran, sottolineando la necessità di ampliare ulteriormente la cooperazione bilaterale. Araghchi, a Tunisi dopo una tappa al Cairo, ha a sua volta sottolineato la \”natura fraterna\” delle relazioni con la Tunisia e la volontà comune di ampliarle.
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Decine di migliaia di palestinesi hanno evacuato Gaza City nei giorni scorsi, portando il numero totale di coloro che hanno lasciato la zona nelle ultime settimane a circa 200.000. Lo ha reso noto l’esercito israeliano. Si stima che circa un milione di palestinesi risiedessero nella città di Gaza prima che le Idf iniziassero a preparare la grande offensiva contro Hamas nella città di Gaza.
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Martedì, le Idf hanno ordinato a tutta la città di Gaza di evacuare immediatamente prima dell’offensiva pianificata. Ai civili è stato ordinato di dirigersi verso una zona umanitaria designata da Israele, nella parte meridionale della Striscia.
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Due leader dell’ufficio politico di hamas sono rimasti feriti nell’attacco israeliano a Doha e uno di loro è \”in gravi condizioni\”. Lo hanno rivelato fonti di Hamas al quotidiano arabo Asharq Al-Awsat. I due sono ricoverati in una co’linica privata \”sotto stretta sorveglianza di sicurezza\”, ha spiegato la fonte. Nell’attacco contro gli uffici di Hamas nell’area di Qatifiyya, nella capitale del Qatar, sono morti 5 palestinesi, tra cui Humam al-Hayya, il figlio del membro del consiglio direttivo del movimento Khalil al-Hayya, il responsabile del suo ufficio Jihad Labad e tre dei loro accompagnatori, insieme a un agente della sicurezza del Qatar.
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L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) e i gruppi partner rimarranno a Gaza City nonostante gli ordini di evacuazione impartiti dall’esercito israeliano. Lo ha scritto su X il direttore generale, Tedros Adhanom Ghebreyesus. \”L’Oms è scioccata dall’ultimo ordine di evacuazione, che chiede che un milione di persone si trasferiscano da Gaza City in una cosiddetta ‘zona umanitaria’ nel sud designata da Israele\”, ha scritto il responsabile dell’Oms. \”La zona non ha né le dimensioni né la portata dei servizi per supportare coloro che sono già lì, per non parlare dei nuovi arrivi\”, ha affermato. \”Quasi la metà degli ospedali funzionanti si trova a Gaza City\”, ha aggiunto. Tedros ha anche chiesto alla comunità internazionale di agire, anche attraverso un cessate il fuoco immediato, il rilascio degli ostaggi e di chi è \”arbitrariamente detenuto\”, e garantendo la protezione dell’assistenza sanitaria, degli operatori umanitari e dei civili nel territorio palestinese. \”Questo disastro è causato dall’uomo e la responsabilità rimane di tutti noi\” la sua conclusione.
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Hamas è intenzionata a portare avanti negoziati per Gaza nonostante l’attacco israeliano su suoi dirigenti a Doha. Lo ha riferito il quotidiano arabo Asharq Al-Awsat citando fonti del movimento. \”C’è consenso all’interno della leadership di Hamas sulla necessita’ di completare i negoziati per soddisfare le richieste palestinesi, assicurare una completa cessazione della guerra e il ritiro delle forze israeliane dalla Striscia\”, hano spiegato le fonti al giornale. Le trattative dovrebbero riprendere \”nei prossimi giorni\” dopo \”che la situazione della sicurezza si sara’ stabilizzata\”. Ma stavolta, \”le consultazioni interne si terranno in modo sicuro\” per evitare nuovi blitz israeliani.
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Sono 200mila i palestinesi che hanno lasciato la città di Gaza, di cui le forze israeliane hanno ordinato martedì l’evacuazione totale. Lo riferisce il Times of Israel citando un comunicato dell’Idf. Prima che Israele decidesse la nuova offensiva per conquistarlo, nel capoluogo della Striscia vivevano un milione di persone.
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Un consenso per completare i negoziati per il cessate il fuoco a Gaza, \”in un modo utile agli obiettivi palestinesi\”, sarebbe ancora presente all’interno della leadership di Hamas, nonostante il tentato assassinio di alti funzionari del gruppo islamista in Qatar. Lo scrive il quotidiano saudita Asharq Al-Awsat, aggiungendo che le richieste di Hamas prevedono \”la fine completa della guerra e la garanzia del ritiro delle forze israeliane dalla Striscia\”. Secondo il giornale, nei prossimi giorni i contatti con i mediatori saranno ripristinati, non appena la situazione della sicurezza si sarà stabilizzata per consentire la ripresa dei negoziati.
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Il Dipartimento della Guerra degli Stati Uniti ha annunciato che gli Stati Uniti forniranno aiuti per un valore di 14,2 milioni di dollari alle Forze Armate del Libano (Laf) per aiutarle a \”smantellare i depositi di armi e le infrastrutture militari di gruppi non statali (tra cui Hezbollah)\”. L’assistenza Usa fornirà alle Laf \”capacità di condurre pattugliamenti e rimuovere e smaltire in sicurezza ordigni inesplosi e depositi di armi, a sostegno della cessazione delle ostilità tra Libano e Israele\”, ha affermato il Pentagono in una nota.
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Le forze israeliane hanno aperto il fuoco nel campo di Bureij, nel centro di Gaza, e ucciso un bambino palestinese. Lo riferisce Al Jazeera citando una fonte all’ospedale di al-Awda.
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Donald Trump ha avuto una telefonata accesa con il premier israeliano Benjamin Netanyahu, esprimendo profonda frustrazione per essere stato colto di sorpresa dall’attacco israeliano contro i dirigenti di Hamas in Qatar: lo scrive il Wall Street Journal citando alti funzionari dell’amministrazione statunitense. Secondo il quotidiano, Trump ha detto a Netanyahu che la decisione di colpire i leader politici di Hamas a Doha, la capitale del Qatar, non è stata saggia. Ed era arrabbiato per aver appreso dell’attacco in corso dall’esercito statunitense, anziché da Israele, e perchè era stato colpito il territorio di un altro alleato degli Stati Uniti che stava mediando i negoziati per porre fine alla guerra di Gaza. Netanyahu ha risposto di avere una breve finestra temporale per lanciare gli attacchi e di aver colto l’occasione. Una seconda telefonata è stata cordiale, hanno riferito le fonti, quando Trump ha chiesto a Netanyahu se l’attacco avesse avuto successo. Il premier israeliano ha risposto di non saperlo. Un alto funzionario dell’amministrazione ha affermato che Trump, un convinto sostenitore di Israele, è sempre più frustrato da Netanyahu, che lo mette continuamente alle strette con mosse aggressive intraprese senza il contributo degli Stati Uniti, e che contrastano con gli obiettivi mediorientali dello stesso Trump.
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L’esercito israeliano ha annunciato di aver intercettato stanotte un missile lanciato dallo Yemen, il giorno dopo un attacco israeliano contro siti Houthi yemeniti che ha causato 35 morti e 131 feriti, secondo i ribelli. \”Un missile lanciato dallo Yemen è stato intercettato dall’aeronautica militare israeliana\”, ha dichiarato l’esercito israeliano su Telegram. Le sirene di allarme hanno suonato come da protocollo sulle aree interessate. I ribelli Houthi, sostenuti dall’Iran, lanciano regolarmente missili o droni verso Israele, la stragrande maggioranza dei quali viene intercettata. Quest’ultimo attacco arriva dopo che Israele ha affermato ieri di aver colpito \”obiettivi militari\” Houthi nella capitale Sana’a e nella provincia settentrionale di Jawf, causando 35 morti e 131 feriti.
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In un video sui social il premier israeliano Benyamin Netanyahu, ha accostato l’attentato alle torri gemelle dell’11 settembre 2001 alla strage del 7 ottobre. \”Abbiamo colpito i cervelli terroristici responsabili del massacro del 7 ottobre. E lo abbiamo fatto in Qatar\”, ha detto. \”Abbiamo fatto esattamente ciò che fece l’America quando colpì i terroristi di al-Qaeda in Afghanistan, e quando uccise Osama bin Laden in Pakistan\”. Allora il mondo applaudì, ha proseguito, mentre ora condanna Israele. \”Dovrebbero vergognarsi\”, ha concluso.
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In un video sui social il premier israeliano Benyamin Netanyahu, accostando quell’attentato alla strage del 7 ottobre. “Abbiamo colpito i cervelli terroristici responsabili del massacro del 7 ottobre. E lo abbiamo fatto in Qatar”, ha detto. “Abbiamo fatto esattamente ciò che fece l’America quando colpì i terroristi di al-Qaeda in Afghanistan, e quando uccise Osama bin Laden in Pakistan”. Allora il mondo applaudì, ha proseguito, mentre ora condanna Israele. “Dovrebbero vergognarsi”, ha concluso.
Martedì sera una seconda imbarcazione della flottiglia pro-Gaza è stata colpita da un sospetto attacco con drone. Secondo il ministero dell’Interno tunisino si è trattato di “un atto pianificato”. La flottiglia pro-Gaza ha dichiarato che non si fermerà. Il Global Movement to Gaza si prepara alla partenza imminente della flotta italiana, in programma giovedì dal porto di Siracusa.
Nel pomeriggio di mercoledì, l’Idf ha attaccato Sanaa, la capitale dello Yemen. Il ministro della Difesa Israel Katz ha confermato con una nota l’attacco israeliano contro gli Houthi nello Yemen.
Gli approfondimenti:
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meno di un minuto fa
Sa’ar: “Kirk rappresentava valori che uniscono Israele a Stati Uniti”
”Charlie Kirk era un vero amico di Israele. Charlie rappresentava i valori giudaico-cristiani che uniscono Israele e gli Stati Uniti”. Così ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa’ar ha ricordato su ‘X’ l’attivista conservatore americano Charlie Kirk, assassinato ieri nello Utah. ”Combatteva senza paura per la verità e la libertà. E’ stato assassinato per questo. Riposa in pace, Charlie”, ha aggiunto Sa’ar.
In precedenza anche il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu aveva ricordato Kirk su ‘X’ affermando che era ”stato assassinato per aver detto la verità e difeso la libertà. Un amico di Israele dal cuore di leone, ha combattuto le menzogne e si è battuto per la civiltà giudaico-cristiana”. Netanyahu ha ricordato di aver ”parlato con lui solo due settimane fa e l’ho invitato in Israele. Purtroppo, quella visita non avrà luogo. Abbiamo perso un uomo incredibile. Il suo sconfinato orgoglio per l’America e la sua coraggiosa fede nella libertà di parola lasceranno un segno duraturo. Riposa in pace, Charlie Kirk”.
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22 minuti fa
Netanyahu chiede ok a nomina David Zini a capo dello Shin Bet
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha ufficialmente richiesto che il Comitato consultivo per le nomine senior, guidato dall’ex presidente della Corte suprema Asher Grunis, approvi la nomina di David Zini a capo dello Shin Bet. Lo riporta il sito di Haaretz che fa riferimento a una lettera indirizzata a Grunis da Netanyahu. Nella missiva il premier israeliano ha chiesto che il comitato prendesse in considerazione la nomina di Zini per consentirne la conferma il 21 settembre, citando “le sfide alla sicurezza che lo Shin Bet sta affrontando e l’urgente necessità di un capo permanente dello Shin Bet”.
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30 minuti fa
Tunisia all’Iran: “Israele semina discordia”
Il presidente tunisino Kais Saied ha ricevuto al Palazzo di Cartagine il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi. Al centro dei colloqui i rapporti bilaterali e la situazione regionale, con un accento sulla causa palestinese e sulla necessità di rafforzare la cooperazione tra i due Paesi. Durante l’incontro, si legge in una nota della presidenza tunisina, i due hanno affrontato il tema della situazione regionale, “riaffermando la ferma posizione della Tunisia a sostegno del diritto del popolo palestinese a recuperare il possesso di tutta la Palestina e a istituire uno Stato indipendente”. Saied ha dichiarato che “tutta l’umanità si solleva oggi contro l’entità sionista e i suoi crimini in corso” e che la guerra non spezzerà la volontà del popolo palestinese di ottenere la liberazione. Saied a inoltre affermato che tra i piani di Israele c’è quello di “seminare discordia e semi del conflitto tra i membri della stessa nazione e persino tra i membri dello stesso popolo”, aggiungendo “che tali piani non avranno successo”. Saied ha ricordato le profonde relazioni che legano Tunisia e Iran, sottolineando la necessità di ampliare ulteriormente la cooperazione bilaterale. Araghchi, a Tunisi dopo una tappa al Cairo, ha a sua volta sottolineato la “natura fraterna” delle relazioni con la Tunisia e la volontà comune di ampliarle.
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40 minuti fa
Idf: “200.000 persone hanno lasciato Gaza City nelle ultime settimane”
Decine di migliaia di palestinesi hanno evacuato Gaza City nei giorni scorsi, portando il numero totale di coloro che hanno lasciato la zona nelle ultime settimane a circa 200.000. Lo ha reso noto l’esercito israeliano. Si stima che circa un milione di palestinesi risiedessero nella città di Gaza prima che le Idf iniziassero a preparare la grande offensiva contro Hamas nella città di Gaza.
Martedì, le Idf hanno ordinato a tutta la città di Gaza di evacuare immediatamente prima dell’offensiva pianificata. Ai civili è stato ordinato di dirigersi verso una zona umanitaria designata da Israele, nella parte meridionale della Striscia.
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54 minuti fa
Media: “In gravi condizioni dirigente Hamas ferito a Doha”
Due leader dell’ufficio politico di hamas sono rimasti feriti nell’attacco israeliano a Doha e uno di loro è “in gravi condizioni”. Lo hanno rivelato fonti di Hamas al quotidiano arabo Asharq Al-Awsat. I due sono ricoverati in una co’linica privata “sotto stretta sorveglianza di sicurezza”, ha spiegato la fonte. Nell’attacco contro gli uffici di Hamas nell’area di Qatifiyya, nella capitale del Qatar, sono morti 5 palestinesi, tra cui Humam al-Hayya, il figlio del membro del consiglio direttivo del movimento Khalil al-Hayya, il responsabile del suo ufficio Jihad Labad e tre dei loro accompagnatori, insieme a un agente della sicurezza del Qatar.
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54 minuti fa
Oms: “Rimarremo a Gaza City nonostante l’ordine di evacuare”
L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) e i gruppi partner rimarranno a Gaza City nonostante gli ordini di evacuazione impartiti dall’esercito israeliano. Lo ha scritto su X il direttore generale, Tedros Adhanom Ghebreyesus. “L’Oms è scioccata dall’ultimo ordine di evacuazione, che chiede che un milione di persone si trasferiscano da Gaza City in una cosiddetta ‘zona umanitaria’ nel sud designata da Israele”, ha scritto il responsabile dell’Oms. “La zona non ha né le dimensioni né la portata dei servizi per supportare coloro che sono già lì, per non parlare dei nuovi arrivi”, ha affermato. “Quasi la metà degli ospedali funzionanti si trova a Gaza City”, ha aggiunto. Tedros ha anche chiesto alla comunità internazionale di agire, anche attraverso un cessate il fuoco immediato, il rilascio degli ostaggi e di chi è “arbitrariamente detenuto”, e garantendo la protezione dell’assistenza sanitaria, degli operatori umanitari e dei civili nel territorio palestinese. “Questo disastro è causato dall’uomo e la responsabilità rimane di tutti noi” la sua conclusione.
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54 minuti fa
Media: “Hamas vuole proseguire negoziati su Gaza”
Hamas è intenzionata a portare avanti negoziati per Gaza nonostante l’attacco israeliano su suoi dirigenti a Doha. Lo ha riferito il quotidiano arabo Asharq Al-Awsat citando fonti del movimento. “C’è consenso all’interno della leadership di Hamas sulla necessita’ di completare i negoziati per soddisfare le richieste palestinesi, assicurare una completa cessazione della guerra e il ritiro delle forze israeliane dalla Striscia”, hano spiegato le fonti al giornale. Le trattative dovrebbero riprendere “nei prossimi giorni” dopo “che la situazione della sicurezza si sara’ stabilizzata”. Ma stavolta, “le consultazioni interne si terranno in modo sicuro” per evitare nuovi blitz israeliani.
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08:13
Idf, 200mila persone hanno lasciato la città di Gaza
Sono 200mila i palestinesi che hanno lasciato la città di Gaza, di cui le forze israeliane hanno ordinato martedì l’evacuazione totale. Lo riferisce il Times of Israel citando un comunicato dell’Idf. Prima che Israele decidesse la nuova offensiva per conquistarlo, nel capoluogo della Striscia vivevano un milione di persone.
08:06
Media: “Leadership di Hamas vuole completare negoziati per cessate il fuoco a Gaza”
Un consenso per completare i negoziati per il cessate il fuoco a Gaza, “in un modo utile agli obiettivi palestinesi”, sarebbe ancora presente all’interno della leadership di Hamas, nonostante il tentato assassinio di alti funzionari del gruppo islamista in Qatar. Lo scrive il quotidiano saudita Asharq Al-Awsat, aggiungendo che le richieste di Hamas prevedono “la fine completa della guerra e la garanzia del ritiro delle forze israeliane dalla Striscia”. Secondo il giornale, nei prossimi giorni i contatti con i mediatori saranno ripristinati, non appena la situazione della sicurezza si sarà stabilizzata per consentire la ripresa dei negoziati.
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08:06
Pentagono: “14,2 milioni di dollari di aiuti all’esercito libanese”
Il Dipartimento della Guerra degli Stati Uniti ha annunciato che gli Stati Uniti forniranno aiuti per un valore di 14,2 milioni di dollari alle Forze Armate del Libano (Laf) per aiutarle a “smantellare i depositi di armi e le infrastrutture militari di gruppi non statali (tra cui Hezbollah)”. L’assistenza Usa fornirà alle Laf “capacità di condurre pattugliamenti e rimuovere e smaltire in sicurezza ordigni inesplosi e depositi di armi, a sostegno della cessazione delle ostilità tra Libano e Israele”, ha affermato il Pentagono in una nota.
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07:57
Media, Idf apre il fuoco in campo Bureij. Morto un bambino
Le forze israeliane hanno aperto il fuoco nel campo di Bureij, nel centro di Gaza, e ucciso un bambino palestinese. Lo riferisce Al Jazeera citando una fonte all’ospedale di al-Awda.
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Wall Street Journal: “Trump ha avuto una telefonata accesa con Netanyahu su Qatar”
Donald Trump ha avuto una telefonata accesa con il premier israeliano Benjamin Netanyahu, esprimendo profonda frustrazione per essere stato colto di sorpresa dall’attacco israeliano contro i dirigenti di Hamas in Qatar: lo scrive il Wall Street Journal citando alti funzionari dell’amministrazione statunitense. Secondo il quotidiano, Trump ha detto a Netanyahu che la decisione di colpire i leader politici di Hamas a Doha, la capitale del Qatar, non è stata saggia. Ed era arrabbiato per aver appreso dell’attacco in corso dall’esercito statunitense, anziché da Israele, e perchè era stato colpito il territorio di un altro alleato degli Stati Uniti che stava mediando i negoziati per porre fine alla guerra di Gaza. Netanyahu ha risposto di avere una breve finestra temporale per lanciare gli attacchi e di aver colto l’occasione. Una seconda telefonata è stata cordiale, hanno riferito le fonti, quando Trump ha chiesto a Netanyahu se l’attacco avesse avuto successo. Il premier israeliano ha risposto di non saperlo. Un alto funzionario dell’amministrazione ha affermato che Trump, un convinto sostenitore di Israele, è sempre più frustrato da Netanyahu, che lo mette continuamente alle strette con mosse aggressive intraprese senza il contributo degli Stati Uniti, e che contrastano con gli obiettivi mediorientali dello stesso Trump.
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07:31
Israele, intercettato altro missile Houthi dopo attacchi a Sanaa
L’esercito israeliano ha annunciato di aver intercettato stanotte un missile lanciato dallo Yemen, il giorno dopo un attacco israeliano contro siti Houthi yemeniti che ha causato 35 morti e 131 feriti, secondo i ribelli. “Un missile lanciato dallo Yemen è stato intercettato dall’aeronautica militare israeliana”, ha dichiarato l’esercito israeliano su Telegram. Le sirene di allarme hanno suonato come da protocollo sulle aree interessate. I ribelli Houthi, sostenuti dall’Iran, lanciano regolarmente missili o droni verso Israele, la stragrande maggioranza dei quali viene intercettata. Quest’ultimo attacco arriva dopo che Israele ha affermato ieri di aver colpito “obiettivi militari” Houthi nella capitale Sana’a e nella provincia settentrionale di Jawf, causando 35 morti e 131 feriti.
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07:15
Netanyahu: “Noi in Qatar come gli Usa in Afghanistan”
In un video sui social il premier israeliano Benyamin Netanyahu, ha accostato l’attentato alle torri gemelle dell’11 settembre 2001 alla strage del 7 ottobre. “Abbiamo colpito i cervelli terroristici responsabili del massacro del 7 ottobre. E lo abbiamo fatto in Qatar”, ha detto. “Abbiamo fatto esattamente ciò che fece l’America quando colpì i terroristi di al-Qaeda in Afghanistan, e quando uccise Osama bin Laden in Pakistan”. Allora il mondo applaudì, ha proseguito, mentre ora condanna Israele. “Dovrebbero vergognarsi”, ha concluso.
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