Nel cuore di una stagione più combattuta del previsto (Spa-Francorchamps sarà il 13°Gp su 24, ndr), con Oscar Piastri e Lando Norris che dettano il passo e Max Verstappen relegato alla terza posizione in classifica piloti con 165 punti (ben 69 in meno del leader McLaren), arriva una dichiarazione che fa rumore. Jenson Button, ex iridato e voce autorevole del paddock, ha incoronato il quattro volte iridato come “il pilota di F1 più completo che ci sia mai stato”.
L’affermazione, pronunciata durante un intervento a Radio X, va ben oltre il giudizio sul momento: è una valutazione globale di talento, istinto e capacità di adattamento. “Sento che Max può fare con una macchina cose che nessun altro riesce a fare”, ha spiegato Button, che ha voluto distinguere nettamente il valore assoluto del tre volte campione del mondo dalla semplice contabilità dei titoli.
lo sguardo penetrante di Max Verstappen prima di scendere in pista a bordo della sua Red Bull RB21
Verstappen, da quando ha debuttato a soli 17 anni nel 2015, ha riscritto più volte la storia recente della Formula 1: 65 vittorie, 44 pole position, 117 podi e una leadership tecnica indiscussa all’interno della Red Bull. Eppure, secondo Button, il suo vero valore non risiede solo nei numeri, ma nella capacità di trascinare oltre i limiti anche una vettura imperfetta.
Il confronto con la nuova generazione – rappresentata proprio da Norris e Piastri – è inevitabile. “Lando è velocissimo, ma rischia di perdersi in sé stesso quando commette un errore. Oscar invece è glaciale, concentrato, un pilota essenziale”, ha osservato il campione del mondo 2009, ammettendo che entrambi si stanno guadagnando un posto nell’élite della F1.
Ma per ora, nessuno, a suo dire, ha il ventaglio di risorse che Verstappen sa mettere in campo. Nemmeno Lewis Hamilton, il sette volte campione del mondo e icona della Mercedes. Pur lodando l’incredibile talento naturale del britannico, con cui ha condiviso il box McLaren tra il 2010 e il 2012, Button ha voluto marcare la differenza. “Lewis ha una capacità di recupero nel weekend che lascia senza parole, ma Max è semplicemente in grado di fare di più con meno. E questo, oggi, fa la differenza”.
Gp Ungheria: Jenson Button alla prima vittoria in carriera
In un mondo come quello della Formula 1, dove l’analisi delle performance è spesso fredda e numerica, il giudizio di un ex campione come Button acquista un valore umano e tecnico insieme. È un’investitura non ufficiale, ma potentemente simbolica. Un passaggio di testimone che non riguarda soltanto i risultati, ma il modo stesso di intendere la guida.
In un momento storico in cui la F1 sembra finalmente tornare all’equilibrio tra macchina e pilota, parole come queste pesano quanto un mondiale. Verstappen, nonostante le difficoltà di inizio stagione, resta il metro di paragone. E, secondo Jenson Button, il riferimento tecnico e mentale di un’intera epoca.
Crediti foto: F1, Oracle Red Bull Racing
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