Le multe, di cui tanto si è parlato, non rappresentavano la fase conclusiva del piano anti pirateria. Giungono infatti aggiornamenti per quanto riguarda gli utilizzatori del “pezzotto”. Le notizie sono principalmente due e, andando in ordine cronologico, partiamo dalla chiusura della piattaforma pirata più diffusa in Italia.
Chiuso Calcio, sito streaming illegale
Dazn ha collaborato con Ace, ovvero la principale alleanza mondiale contro la pirateria. Il risultato? La chiusura di Calcio, ovvero un celebre sito di streaming sportivo illegale, che nel corso dell’ultimo anno, attraverso 134 domini, aveva registrato più di 123 milioni di visite.
Al termine di un’indagine congiunta, si è giunti a individuare l’operatore, con sede in Moldavia, il quale ha accettato di interrompere le proprie attività. Questa notizia ha un impatto notevole nel mercato dello streaming illegale in Italia. Più dell’80% del traffico generato da Calcio, infatti, proveniva dal nostro Paese.
Nello specifico si parla di più di 6 milioni di accessi mensili. Quote minori, invece, erano distribuite tra:
- Spagna;
- Germania;
- Francia;
- Stati Uniti.
Un nuovo passo nel percorso avviato da Dazn nel 2023, quando è entrata a far parte dell’Alliance for Creativity and Entertainment, con il chiaro intento di dichiarare guerra alla pirateria digitale.
Scoperti migliaia di abbonati al pezzotto
Come detto, però, le notizie in materia di pirateria sono due ed entrambe molto importanti. Con una frequenza irregolare, ci giungono notizie di interventi contro il sistema del “pezzotto”, che prevede un pagamento mensile da parte degli utenti, e quello dello streaming illegale, gratuito per chi visita e che frutta guadagni tramite pubblicità e non solo.
Dopo le recenti chiusure di alcune piattaforme, è giunta una notizia molto rilevante. Parliamo di un’iniziativa che vede al centro Dazn, Lega Calcio Serie A e Sky Italia. Con al fianco il Nucleo Speciale Beni e Servizi della Guardia di Finanza di Roma, hanno ottenuto più di 2mila nomi di utenti sparsi per 80 province italiane. Sono soggetti risultati abbonati a Iptv illegali, contro i quali è già stata emessa una sanzione.
La vicenda però non terminerà qui. Già nel corso della scorsa stagione di Serie A si è parlato di multe. Qualcosa che non sembra aver spaventato gli utenti, soprattutto a fronte degli elevati costi dello streaming legale.
Dazn, Lega Serie A e Sky potranno chiedere un risarcimento danni decisamente cospicuo alle persone individuate. I soggetti interessati (eventualmente) da tale provvedimento sono coloro già identificati nell’ambito di un’operazione della Guardia di Finanza di Roma e del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Lecce.
Si procederà, dunque, nella richiesta di risarcimento? Dai vertici Dazn non hanno dubbi: “Un’azione risarcitoria, che può ammontare a diverse migliaia di euro, equivale a circa 10 anni di abbonamenti legali”. Queste le parole di Stefano Azzi, Ceo di Dazn Italia. Il piano è dunque ben chiaro. Se da un lato le piattaforme Iptv risultano fin troppo diffuse e prolifiche, ma soprattutto sfuggenti, dall’altro gli utenti rappresentano l’anello debole, facile da individuare e portare in tribunale.
Forse però i conti non risultano esatti. Dazn, Sky e la Serie A ritengono che l’esito sarà automaticamente un aumento di abbonati e introiti. Il rischio concreto, invece, è un disamore per il calcio e un addio agli abbonamenti in toto. Non si faccia l’errore di ritenersi “too big to fail”. Qualcuno l’ha già fatto in passato.