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Redazione online
È rivolto ai bambini per prevenire le bronchioliti gravi: «Grazie ai vaccini ridotti i ricoveri». Lo scorso anno in Emilia-Romagna la campagna vaccinale ha raggiunto una copertura del 78%, con un incremento progressivo dal 60,4% dei nati a settembre all’87,7% dei nati a febbraio
Al via in tutta l’Emilia-Romagna la campagna di vaccinazione dei bambini contro il virus respiratorio sinciziale, responsabile della bronchiolite nei neonati. Per la stagione 2025-2026, così come in quella passata, spiega la Regione, la profilassi sarà su base volontaria e sarà effettuata con una singola dose di un anticorpo monoclonale (il nirsevimab).
In attesa delle raccomandazioni del ministero della Salute, precisa ancora la Regione, la vaccinazione interesserà tutti i bambini che sono a rischio più alto di sviluppare una infezione respiratoria grave da virus sinciziale: i nati tra agosto 2025 e marzo 2026, cioè nei mesi di maggior circolazione del virus; i nati prematuri; i bambini con patologie.
La vaccinazione contro il virus sinciziale
Rispetto allo scorso anno, dunque, la platea è stata allargata (la precedente campagna aveva riguardato solo i nati da settembre 2024 a febbraio 2025). La somministrazione verrà effettuata in tutti i punti nascita dell’Emilia-Romagna prima della dimissione dall’ospedale e, per i bambini a rischio, coinvolgerà anche i reparti ospedalieri di neonatologia, pediatria e cardiologia pediatrica.
Per i genitori è stata avviata anche una campagna di informazione, con il supporto dei pediatri e dei consultori. Lo scorso anno in Emilia-Romagna, secondo i dati resi noti dalla Regione, la campagna vaccinale ha raggiunto una copertura del 78%, con un incremento progressivo dal 60,4% dei nati a settembre all’87,7% dei nati a febbraio. Questi i numeri rivendicati dalla Regione, da sempre in prima linea contro ogni tentazione no-vax.
Grazie a questi dati, sottolinea l’assessore alla Sanità, Massimo Fabi, «sono stati ridotti in maniera significativa, rispetto alla stagione precedente, i ricoveri ospedalieri: -65% nei bambini sotto l’anno di età e addirittura -77,2% in terapia intensiva. Numeri che testimoniano l’efficacia della profilassi, l’impegno della rete sanitaria regionale e la sensibilità dei genitori».
«Ridotti i ricoveri ospedalieri»
Soprattutto nei primi mesi di vita, ricorda ancora Fabi, il virus sinciziale «può causare un’infezione respiratoria, che seppure lieve nella maggior parte dei casi, in alcuni può essere anche grave e portare a ricovero».
Dall’anno scorso è però disponibile un farmaco «che si è dimostrato efficace nel ridurre il rischio di ricovero in ospedale», afferma l’assessore, e che «rappresenta uno strumento importante di prevenzione per i più piccoli».
Il vaccino, rimarca Fabi, «si aggiunge alle comuni misure di igiene respiratoria, che ovviamente andrebbero rispettate anche nei casi in cui il bambino non ha fattori di rischio». L’assessore conclude: «Siamo orgogliosi di essere tra le prime Regioni in Italia a garantire questa profilassi ai bambini più piccoli e in condizioni di maggiore vulnerabilità».
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11 settembre 2025
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