Il premier Vučić gli ha rinfacciato di aver sostenuto le proteste degli studenti, e Nole ha lasciato Belgrado
Una nuova vita per Novak Djokovic e la sua famiglia. In Grecia, lontani (ma nemmeno troppo) dall’amata Serbia, il cui governo sembra avere deluso non solo il tennista ma anche, e soprattutto, l’uomo. Non è certo un segreto il legame tra l’ex numero uno del mondo e il suo Paese, basti pensare all’infinita gioia di Nole dopo l’oro olimpico di Parigi 2024, ma qualcosa si è rotto e ci vorrà tanto tempo per aggiustarlo. Djokovic è volato ad Atene con la sua famiglia dopo che il governo di Aleksandar Vučić ha criticato il fuoriclasse serbo per aver sostenuto le proteste degli studenti, scesi in piazza chiedendo nuove elezioni. La Serbia, che ha sempre considerato Djokovic figlio prediletto e orgoglio nel mondo, fino a qualche tempo fa si congratulava per i successi del campione, ma ora considera il giocatore un traditore proprio per il sostegno alle proteste. Da questo nascerebbe la decisione presa da Djokovic nelle ultime settimane: lasciare Belgrado e trasferirsi con la famiglia ad Atene.
il torneo e il programma—
Il serbo avrebbe già iscritto i due figli, Stefan e Tara, in una scuola di lingue inglese della capitale. La residenza della famiglia del tennista sarebbe a Glifada, un quartiere residenziale al sud della città. Nole è stato avvistato al Kavouri Tennis Club poco dopo la semifinale degli US Open persa contro Carlos Alcaraz insieme a Stefan. Dietro a tutto questo, ci sono anche gli affari. Djokovic ha infatti “spostato” il torneo di Belgrado, letteralmente di sua proprietà, proprio ad Atene, e sarà questo (per ora) l’unico torneo in programma per il 24 volte vincitore slam da qui a fine anno, come lui stesso ha dichiarato agli Us Open. Probabile che cambi idea e giochi le Finals di Torino (in questo momento Nole è terzo nella Race, dunque più che qualificato), ma i programmi di Nole per il futuro sembrano chiari. E non solo per il tennis.