I 60 punti di Alessandro Pinarello con il quarto posto di ieri al Giro della Toscana sono stati una vera manna per la VF Group-Bardiani. La squadra dei Reverberi, impensabilmente ad inizio anno, si ritrova impantanata in piena “zona retrocessione”. Come avrete capito, stiamo parlando della lotta acerrima per la permanenza nelle top 30 squadre del ranking UCI (qui la classifica aggiornata al 9 settembre), quelle trenta che avranno poi l’opportunità di essere invitate ai Grandi Giri ed altre corse di prestigio.

E la sfida è quasi tutta italiana: al 28° posto c’è la Polti-VisitMalta, al 29° la spagnola Burgos-Burpellets, al 30° la Solution Tech-Vini Fantini e al 31° la VF Group-Bardiani. La squadra di Ivan Basso e Alberto Contador ha preso un piccolo margine che sembra, per ora, metterla al sicuro. Mentre dietro il team di Serge Parsani risale forte, complice anche un calendario che per gran parte è stato disputato in Asia e in Sud America: una strategia che sin qui sta pagando. Ma con il calendario italiano le cose potrebbero cambiare.

Di questa situazione abbiamo parlato direttamente con Roberto Reverberi, tecnico della VF Group-Bardiani, che si trova in questo pericoloso “sandwich”.

In ammiraglia Roberto Reverberi, team manager e tecnico, della VF Group-Bardiani

In ammiraglia Roberto Reverberi, team manager e tecnico, della VF Group-Bardiani

Roberto, partiamo da quanto accaduto ieri a Pontedera. Il quarto posto di Alessandro Pinarello è stata una bella boccata d’ossigeno, giusto?

Sì, parecchio. Pinarello è stato bravo e bisogna considerare che di fatto lui è ripartito quasi da zero. Si trattava praticamente del ritorno in gara dopo la frattura della mano al Giro d’Italia. Lo avevamo portato al Giro del Friuli, dove aveva faticato un po’, ma già ieri in salita si è mostrato a un buon livello. E’ rimasto coi migliori, magari è anche più fresco. Questo significa che la serietà paga. E anche se ha firmato per un altro team ha spinto forte.

Il dogma chiaramente è fare punti…

Ho chiesto a tutti di tenere duro. A fine stagione non è facile per i ragazzi, qualcuno tende a mollare. E invece ho visto corridori tenaci. Evidentemente hanno capito che il rischio di uscire dai trenta è reale. Magli, Conforti, Covili e altri per esempio stanno bene, e magari perché no riprendere chi ci precede. Poi è anche vero che questa classifica UCI ti porta a correre per i punti: è una guerra di posizioni e piazzamenti.

La Solution Tech-Vini Fantini ha raccolto gran parte dei suoi punti nelle corse extra Europa, dove il livello è inferiore ma la resa è identica (una gara di categoria 1.Pro vale tanto in Africa quanto in Europa). Come mai voi non avete adottato questa strategia?

Perché abbiamo fatto altre scelte. Come quasi tutti, anche squadre WorldTour, abbiamo pensato soprattutto a fare corse di un giorno, che sono quelle che pagano di più in termini di punti rispetto alle corse a tappe. Siamo realisti: basta che ci sia una crono e siamo tagliati fuori in partenza per la generale. Il che significa tenere duro 5-6 giorni sperando in un piazzamento e contestualmente le singole tappe valgono meno. Per fare un esempio, ieri Pinarello ha preso quasi gli stessi punti che dà sempre un quarto posto nella classifica generale al Coppi e Bartali. Con la differenza che lì sei in ballo per giorni e soprattutto ci devi riuscire.

Il team spera anche nel ritorno in forma di Marcellusi. «La grinta e le qualità non gli mancano», ha detto Reverberi

Il team spera anche nel ritorno in forma di Marcellusi. «La grinta e le qualità non gli mancano», ha detto Reverberi

Quindi perché meno estero?

I programmi si fanno a inizio stagione e noi eravamo messi bene con le corse in Europa e in Italia, che danno anche un’altra visibilità. L’idea di andare ripetutamente in Cina o in Giappone non l’abbiamo presa in considerazione anche perché dovevamo fare il Giro d’Italia e la Tirreno-Adriatico, corse importanti e dispendiose.

Corse che in effetti la Solutiontech non aveva…

E noi non abbiamo un organico così ampio per poter correre su tanti fronti. Le cose stavano andando bene, ma abbiamo avuto diverse sfortune. Penso, per esempio, all’intoppo che ha avuto Filippo Fiorelli nella prima tappa del Giro: gli è caduto davanti Landa e lui è finito dietro. Uno come Filippo avrebbe potuto fare un quarto-quinto posto e già lì, che siamo nel WorldTour, sono 100 punti. E così altre volte.

Però in vista di questo finale di stagione andrete anche in Malesia?

Sì, è un nostro appuntamento classico ed è una corsa 2.Pro, quindi che rende bene, e che vede al via anche squadre WorldTour. Da lì faremo anche il Taihu Lake in Cina sempre 2.Pro, che è una corsa a tappe per velocisti e non prevede crono. Ne porteremo tre, tra cui Enrico Zanoncello, e speriamo di raccogliere qualcosa. Non solo: correremo anche qui da noi la Milano-Rapallo.

Per la VF Group-Bardiani sin qui 4 vittorie: la più importante il Giro della Città Metropolitana di Reggio Calabria (1.1) con Luca Colnaghi

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Ma non è solo per under 23?

No, è una gara 1.2, non 1.2U (cioè under 23, ndr) e ci andremo con il nostro gruppo giovani e qualche elite. Si deve lottare ovunque. Anche perché, e ne ho parlato con chi di dovere all’UCI, anche se come sembra ci saranno fusioni e squadre che chiudono, resta il riferimento delle top 30 di quest’anno.

A proposito di giovani e organico, non vi ha tolto qualche rotazione in fatto di calendario e doppia attività?

Gran parte dei nostri punti viene dai giovani. Più o meno 500 se ben ricordo. Penso a Turconi e Scalco, ma certo ci devi investire e lo abbiamo fatto. Anche loro hanno capito che devono darci dentro, perché alla fine se si va o no al Giro d’Italia dipende anche da loro.

Anche loro dunque dovranno correre con l’obiettivo dei punti più ancora che della vittoria?

Sì, anche loro avranno questa linea. E ho visto che l’hanno capita bene. E’ giusto e mi fa piacere che sentano questa responsabilità. Andare o no al Giro d’Italia in chiave futura è importante. Ripeto, la nostra strategia è lottare su ogni fronte e mi sembra che i ragazzi siano ben mentalizzati in proposito. C’è voglia di fare e le occasioni per fare punti non mancano.