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Il salto definitivo in Formula 1 è stato solo questione di tempo: nel 2022 è diventato terzo pilota dell’Alpine, mentre l’anno successivo il passaggio da titolare in McLaren, chiudendo il suo primo anno al nono posto in classifica con due podi. Lo scorso anno il vero salto di qualità: sempre a punti, il 21 luglio 2024 ha vinto la sua prima gara in F1 nel gran premio di Ungheria, successo bissato qualche settimana dopo in Azerbaijan. I 292 punti finali gli sono valsi il quarto posto in classifica, ma soprattutto hanno contribuito alla conquista da parte della McLaren del Campionato Costruttori per la prima volta dal 1998.

La dieta di Oscar Piastri spiegata dal suo nutrizionista

A spiegare la dieta di Oscar Piastri è stato direttamente il suo nutrizionista, Dan Martin, intervenuto nel podcast F1 Explains, disponibile su Spotify: «Lavoro direttamente con Oscar, ma anche con il suo preparatore atletico, Kim, per creare e implementare una dieta che soddisfi le esigenze di un pilota di F1 moderno. La base è la più importante: una dieta che garantisca prima di tutto la salute del pilota, una buona funzione immunitaria, salute intestinale, funzione cognitiva. Con questa base solida si può lavorare in palestra sulla forza, fare cardio, test tecnici al simulatore, e tutto questo porta a una performance ottimale in macchina. In sostanza, si tratta di mangiare le cose giuste, al momento giusto, nella quantità giusta, nel giorno giusto per fornire il carburante e i nutrienti per dare il massimo. Con Oscar, come con qualsiasi pilota, è un lavoro di 7 giorni. Mando il programma settimanale: ogni pasto, per ogni giorno. Poi può essere il pilota stesso a cucinare, oppure, soprattutto durante il weekend di gara, c’è uno chef che prepara tutto. Sono tra i migliori piloti al mondo, ma non sono necessariamente bravi in cucina! Oscar comunque se la cava…».

Entrando nel dettaglio, Dan Martin ha raccontato come funziona la tabella nutrizionale di Piastri e che cosa mangia: «Nulla di folle o inaspettato, quello che fanno, però, è essere estremamente professionali. Sono tra gli atleti più precisi con i dettagli che abbia mai incontrato. Mangiano cibo vero e di qualità: carne, pesce, uova, latticini, frutta, verdura, bacche, e sono molto attratti dai dati: come analizzano i dati delle vetture, vogliono conoscere i dettagli dei loro pasti. Quante calorie servono? La nutrizione sportiva è, in fondo, un gioco di stime migliori possibili. Non importa quantificare l’energia assunta tramite il cibo o quella spesa tramite l’attività, resta una stima approssimativa, anche usando la tecnologia. Quando sono in macchina, ciò che rende davvero difficile avere un dato certo è l’effetto dell’adrenalina: il battito cardiaco è altissimo, anche se a chi guarda da fuori non sembra stiano facendo granché. E quando proviamo a calcolare il dispendio calorico, uno dei parametri principali che usiamo è proprio la frequenza cardiaca. Quindi, se proprio devo dare una stima approssimativa, direi che siamo nell’ordine tra le 3500 e le 4000 calorie. Probabilmente 1500-1800 calorie solo durante la gara. Prima della gara, tutto è piuttosto tranquillo. Anche dopo, si rilassano. Ma durante quei 90 minuti, si bruciano anche 1500-2000 calorie, una quantità enorme in un lasso di tempo così breve».

Piastri è goloso di frullati alla banana

Tempo fa è capitato che, nel bel mezzo di un’intervista, sul tavolo spuntasse un bicchierone di banana smoothie, e che Oscar Piastri se lo sia bevuto in pochi secondi tra l’ilarità generale: «Ovviamente ha anche benefici nutrizionali, ma è molto importante mantenere felice lo stomaco e il palato», ha spiegato Martin. «Il frullato alla banana era previsto nel piano. Credo che quell’intervista si sia svolta un giovedì pomeriggio: all’inizio della settimana, i piloti fanno i loro allenamenti, ma generalmente il livello di attività è basso. Quindi, proprio come faresti con una macchina che deve fare solo pochi giri, la “rifornisci” in modo leggero. Allo stesso modo, alimentiamo anche i piloti con pochi carboidrati nei primi giorni. Ma il giovedì pomeriggio, pensando già al venerdì, giorno in cui ci sono due sessioni di prove, iniziamo a reintegrare carboidrati ed energia nel corpo. Un frullato alla banana era la scelta perfetta: liquidi per idratazione, carboidrati dalla banana, dal latte e dal miele, e anche elettroliti naturali per trattenere i liquidi, tutto in preparazione per le sessioni del giorno dopo. Cibi da evitare? Ogni cibo ha il suo momento giusto. Che si tratti di un dolce o uno sfizio, a volte quei cibi sono perfetti prima di un allenamento, perché fanno salire rapidamente la glicemia, e poi si fa un’attività intensa. Oppure si possono usare anche per il recupero, dopo lo sforzo. Spesso il problema non è il cibo sbagliato, ma il momento sbagliato. Mangiare qualcosa di troppo pesante prima di un’attività può farti sentire lento, o provocare un picco di pressione e poi un crollo, proprio quando invece serve energia. Quindi non esistono alimenti vietati in assoluto: si tratta di non mangiare il cibo sbagliato al momento sbagliato, e mangiare quello giusto al momento giusto».

Ogni gara ha il suo menù

Dan Martin ha anche raccontato come funziona la preparazione a una gara, e come si organizzano in base al luogo in cui vanno a correre: «Abbiamo circa cinque menù che ruotano. Per esempio, Bahrain è menù 1, poi c’è l’Australia come menù 2, e così via. In questo modo si ottiene un buon equilibrio tra varietà e coerenza. Non vogliamo 24 menù completamente diversi, vogliamo piatti che conosciamo, che abbiamo testato, che funzionano e che ci piacciono. Detto ciò, rivediamo comunque i menù gara per gara, in base al paese in cui ci troviamo per motivi di approvvigionamento, ma anche in base alle condizioni ambientali. Quindi, se fa molto caldo e avevamo previsto cibo caldo, potremmo sostituirlo con piatti freddi, e viceversa: se è una giornata fredda e piovosa a Suzuka e avevamo qualcosa di freddo in programma, lo cambieremo con qualcosa di caldo. Tutto per adattarci alle condizioni del momento». Altrettanto importante è stabilire quando mangiare cosa: «In Formula 1 si parte sempre lavorando a ritroso rispetto all’orario della partenza , il famoso lights out. Facciamo un esempio: se la partenza è alle 15, l’ultimo pasto importante avviene sempre circa tre ore prima, quindi alle 12.

E siccome dobbiamo “fare il pieno”, e il carburante per il corpo è il carboidrato, in quel pasto cerchiamo di assumere un grammo di carboidrati per ogni kg di peso del pilota. Poi c’è una sorta di “spuntino ricarica” più leggero, tra i 45 e i 60 minuti prima della gara. Lì puntiamo a circa 0,5 grammi per kg, quindi 30-35 grammi di carboidrati per un pilota da 70 kg. E può essere semplice come una banana con un po’ di burro d’arachidi, magari accompagnata da un espresso o uno shot di caffeina. Un piccolo dettaglio interessante: il giorno dopo una gara, cioè il lunedì, è ancora considerato un giorno ad alto apporto energetico, per favorire il recupero. Ci mettiamo dentro molti alimenti colorati, quindi ricchi di antiossidanti, antinfiammatori e polifenoli, per aiutare il processo di recupero».

L’allenamento per il collo

Oscar Piastri per la preparazione fisica si affida al suo allenatore Kim Keedle, che lo segue sia sui circuiti che nel lavoro quotidiano. Il primo aspetto di ogni pilota di Formula 1 è avere una forte base cardio, per affrontare le esigenze di una gara di due ore in ambienti caldi: specialmente nella fase pre campionato, Piastri si è allenato sulla corsa, alternandola però con altre attività come il nuoto, lo squash o la bicicletta.