Misano – Enea Bastianini ha parlato con semplicità e chiarezza dell’addio, a metà stagione, del suo capotecnico Alberto Giribuola. Una separazione, quella fra il tecnico e KTM, arrivata all’improvviso, ma che, da quel che si è capito, covava da un po’ di tempo.
Sulla decisione di Giribuola…
“La decisione è stata presa tra lui e KTM. Sinceramente non so benissimo come sia andata, so solo che era già successo in passato ed è ri-successo adesso. Meglio così che se fosse rimasto controvoglia, no? È giusto che lui abbia nuovi stimoli se è quello che vuole provare. E come ho detto, fortunatamente c’è sempre stato Xavi (Palacin, ndr) al mio fianco da inizio anno e sa benissimo come abbiamo lavorato fino ad adesso. Quindi da Barcellona c’era già lui. Abbiamo già iniziato il nostro percorso e lo portiamo avanti”
Ma hai avuto qualche avvisaglia da parte di Giribuola di questa sua insoddisfazione?
“Beh, noi ne avevamo parlato, era da inizio anno che lui esprimeva questo suo desiderio, poi è arrivato tutto in una volta”
Era cambiato un po’ anche il rapporto fra di voi, anche come produttività lavorativa?
“No, tra di noi andava tutto molto bene e diciamo che è stato un po’, non dico una doccia fredda, però, comunque sia un qualcosa che… le motivazioni le chiederete a lui. Però così è stato”
Però, al netto del fatto che comunque Palacin abbia lavorato con voi da inizio anno, pensi che la sostituzione del capotecnico sia un’interruzione in quello che è un processo di crescita?
“No, perché comunque la nostra base ce l’abbiamo, è solida e l’abbiamo dimostrato negli ultimi 3, 4 GP. Diciamo che bene o male il grosso è stato fatto. Adesso ovviamente bisogna lavorare sui dettagli e ovviamente con Xavi ci conosciamo già, ci conosceremo ancora meglio e continueremo il lavoro iniziato”
Enea ovviamente scendendo da Ducati e salendo su KTM, sapevi che passavi da una moto più forte a una meno forte. Gli inizi non sono stati facili, però ora si può dire che c’è stato un’impennata di rendimento e adesso sei dove ti aspettavi di essere all’inizio?
“All’inizio sì, diciamo che dopo 2-3 gare mi aspettavo di essere più o meno dove mi ritrovo ora. Il percorso è stato abbastanza lungo. Il percorso di crescita sicuramente… io non sono riuscito ad adattarmi inizialmente alla moto. E poi coi vari problemi di inizio stagione è stato difficile (economici di KTM, ndr). Poi quando le cose si sono sistemate è andato tutto verso la direzione giusta. Io mi sono iniziato a trovare meglio, ho iniziato a guidare finalmente come come riesco a fare e come ho fatto in passato. Avevo detto che quando sarei andato bene sarebbe stato tutto in un botto no? Così è stato!”
Puoi paragonare questa tua fase di apprendimento a quella di Pecco. Lui non si trova bene con la moto. Tu hai risolto, è stato un fattore tecnico o un fattore umano che tu hai deciso?
“Secondo me è un insieme di fattori. Diciamo che quando le cose non vanno per il verso giusto si tende sempre a cambiare qualcosa di tecnico o comunque a fare grandi modifiche alla moto. Poi però quando t’accorgi che le grandi modifiche non servono a niente, capisci che in quel momento devi lavorare su te stesso. A volte non è semplice, non è semplice per niente, il mio percorso è stato bello lungo. Purtroppo ho dovuto prendere un sacco di bastonate prima di arrivare qua e niente, ho aspettato che arrivasse il momento giusto”
Hai guidato benissimo a Barcellona, hai fatto un sorpasso stupendo. A quale piccola parte di Enea Bastianini, che conoscevamo come pilota nel senso di guida, hai dovuto rinunciare per guidare così questa KTM?
“Ma diciamo che l’Enea Bastianini a cui ho dovuto rinunciare era quello scorrevole. L’Enea Bastianini scorrevole l’ho dovuto dimenticare. Sono dovuto diventare un po’ più aggressivo nella guida, cercare di capire quali fossero i punti forti della mia moto e i punti forti sicuramente sono la frenata. E quindi abbiamo puntato tutto lì, nel cercare di frenare forte. Sì, perché inizialmente eravamo un po’ fuori, diciamo coi vari engine brake e roba del genere. Poi alla fine ci siamo sistemati. Infatti adesso, bene o male, ovunque arriviamo siamo abbastanza competitivi. Quindi credo che sia stato un percorso lungo, ma ne è valsa la pena”
Ma quando uno fa un sorpasso come quello che hai fatto tu, se lo riguarda, se lo gode, è anche un sorpasso simbolico, su Acosta…
“Sì, sicuramente il sorpasso più bello di quest’anno, è stato molto difficile perché Pedro frena fortissimo. Come ho detto, una delle cose che mi dà più fiducia con questa moto è la frenata, veramente è un qualcosa di inspiegabile si riesce a frenare veramente forte. E secondo me ancora non siamo neanche arrivati al limite in quella zona lì, quindi cercheremo di continuare a lavorare per farne altre anche di più belle”
Enea, tu qui hai vinto tantissimo, conosci molto bene la pista, hai ottenuto grandi risultati per come sai guidare adesso la KTM e per come va adesso la tua KTM. Quanto può essere competitiva qui in questo circuito?
“Mah, difficile dire quanto può essere competitiva. Non ci ho mai corso con KTM. Penso che il problema principale potrebbero essere un po’ le vibrazioni, quindi dovremmo lavorare bene per quello, almeno guardando un po’ la telemetria degli altri piloti degli scorsi anni”