Piovono critiche un po’ da tutte le parti. Fa parte del gioco e ci può anche stare. Le aspettative per una partita diversa c’erano sulla finale degli US Open 2025 tra Jannik Sinner e lo spagnolo Carlos Alcaraz. Si pensava che si sarebbe assistito a un match di alti contenuti tecnici per merito di entrambi, mentre invece c’è stato quasi un soliloquio dell’iberico.
Una prestazione sugli scudi di Carlitos, sullo score di 6-2 3-6 6-1 6-4. Superiore in ogni situazione di gioco il murciano e Sinner non ha potuto fare altro che stringergli la mano. Di contro, non la miglior versione di Jannik, anche per via di un Alcaraz molto preparato e lucido nell’attuare una strategia in grado di disinnescare il tennis del rivale.
Si è un po’ assistito al contrario di quanto accaduto a Wimbledon, dove era stato l’azzurro a imporsi con margine nei confronti dello spagnolo sempre in quattro set. Un ko che ha stimolato Carlos e il suo coach Juan Carlos Ferrero a prendere provvedimenti e a studiare un “piano” in vista della stagione sul cemento americano. Adesso spetterà a Jannik e a Simone Vagnozzi replicare.
Un Vagnozzi che in queste ore ha voluto anche dedicare una storia su Instagram al suo “pupillo”. Un modo (forse) per rispondere alle critiche, in taluni casi anche eccessive, che stanno arrivando. Il messaggio che arriva da alcuni è che col successo di Alcaraz e il cambio al vertice della classifica mondiale sia anche cambiato il vento. Ed ecco che il coach italiano ha voluto ricordare a tutti un dato estremamente importante.
Sinner, infatti, è diventato il quarto giocatore della storia nell’Era Open a raggiungere la finale in tutti e quattro gli Slam nello stesso anno. Prima di lui solo tre tennisti: Roger Federer (2006, 2007, 2009), Novak Djokovic (2015, 2021, 2023) e Rod Laver (1969). Un riscontro straordinario (ricordando anche le due vittorie a Melbourne e a Londra) che, senza lo stop di tre mesi per la vicenda “Clostebol”, gli avrebbe permesso di conservare la vetta della classifica mondiale.
STORIA DI SIMONE VAGNOZZI