Le previsioni dopo il mercato e una contestazione rinnovata: tra campo e spalti, il momento granata raccontato dai Toro Club

Quattro domande, tre pareri e un dibattito sulle ultime in casa granata. Torna “Parola ai Club”, il format pensato da Toro News per dare voce ai Club granata sulla prima e più importante testata giornalistica online dedicata al Torino FC. Tre diversi presidenti (o vicepresidenti) di tre Toro Club sparsi in giro per l’Italia sono i protagonisti di questo format. Per questa puntata abbiamo intervistato Gianpiero Audisio (vicepresidente Toro Club “Taxi and Friends”), Dante Catini (presidente Toro Club Teramo “Anima Granata”) e Gennaro Riviezzo (ex vicepresidente Toro Club La Spezia Gruppo Spina). Ecco cos’hanno risposto alle nostre domande.

Terminato il calciomercato del Torino, è soddisfatto? Si aspettava qualcosa di diverso? 

Audisio – Io non credo che si possa essere soddisfatti. Noi andiamo avanti a fare mercato, prendendo i giocatori a zero, parametro a zero, prestiti, diritti di riscatto e compagnia bella. Fare campagne acquisti in questo modo vuol dire che ti esponi al fatto che l’anno – e speriamo non sia questo – che le tue scommesse non danno quello che potrebbero dare, dovrebbero dare, o quello che ti aspettavi, è l’anno in cui veramente trovi lungo. Però è in linea col personaggio, Cairo fa sempre così: prende otto giocatori, cercando di spendere il meno possibile, di questi otto uno o due fanno del plusvalore, gli altri poi spariscono. Non sono soddisfatto, sono preoccupato.

Catini – Come al solito il mercato del Torino di Cairo è incompleto. Il reparto difensivo già nelle prime uscite ha dimostrato di avere dei problemi e non è stato rinforzato. Anche numericamente ci saranno dei problemi. Sazonov a quanto pare non è partito per errori amministrativi e adesso è fuori rosa; quindi, non lo si può neanche più considerare un giocatore del Torino. Quindi secondo me in difesa abbiamo qualche problema. E poi anche quest’anno Baroni che dichiarava di prediligere il 4-2-3-1 è passato al 4-3-3 perché la rosa attuale – anche con gli innesti nuovi – non poteva giocare con quel modulo. Come l’anno scorso con Vanoli che giocava con il 3-5-2 e non gli sono stati presi rinforzi adatti. Non ha senso.

Riviezzo – Sinceramente dovendo dare un voto darei un 6,5, alla luce anche di tutti i vecchi mercati in cui non abbiamo quasi fatto mercato. Magari qualcuno si poteva prendere prima però sono dinamiche di mercato che noi non conosciamo e quindi non sappiamo. È dispiaciuto che è andato via il portiere però mi ricordo anche che su di lui ne sono state dette di cotte e di crude fino a qualche anno fa. Sono ottimista, anche perché io sono sempre ottimista, altrimenti non mi abbonerei. Davanti siamo messi bene come penso anche a centrocampo. Forse c’è qualcosa da sistemare in difesa, anche con Schuurs che non si riprende più. Però capisco pure che è difficile trovare qualcuno meglio di quelli che abbiamo, qualcuno che possa fare molto meglio. Anche Coco secondo me può fare molto di più. Ricordo che l’anno scorso dopo un paio di mesi hanno dato una valutazione di 30 milioni, prima che iniziasse a fare errori in campionato. Lo stesso portiere, anche a lui do fiducia, perché comunque mi fido ciecamente delle scelte fatte. Con l’Inter hanno sbagliato tutti quanti, quindi non fa testo. Poi nell’ultima partita ha fatto qualche uscita interessante: non mi sembra male. Anche se io probabilmente sarei andato più su un portiere già affidabile in Italia, come Falcone. Però mi fido della società.

Come vede il Torino quest’anno? Può fare meglio dell’anno scorso?

Audisio – A mio parere no, la squadra è più debole. È più debole per adesso, poi magari… Anche da questi nuovi non vedo quella fiammella che dici ‘questo può fare la differenza’. Per me è più debole dell’anno scorso e io la vedo invischiata nella lotta per non retrocedere, forse ai limiti superiori di questo gruppo che lotterà per non retrocedere però non mi aspetto granché.

Catini – Secondo me no. Siamo sempre in quella zona, dal decimo al tredicesimo posto. Se va bene, perché le prime uscite non lasciano ben sperare, con la difesa ballerina che c’è. Siamo sempre lì, in mezzo, nell’anonimato.

Riviezzo – Sicuramente. Anche con il mister nuovo, secondo me sì. Ci vuole un ambiente un po’ più… Capisco contestare però se già alla prima partita fai tutta la gara a contestare…così non va bene. Quindi io sono positivo, infatti con l’Atalanta sarò allo stadio.

Indetta una nuova marcia: cosa ne pensa? Giusto che i tifosi contestino?

Audisio – Secondo me è l’unica cosa che possiamo fare. Io non do più un centesimo a Cairo da qualche anno e andrò allo stadio ma solo per la contestazione. E’ l’unica cosa che ci farà muovere. Questo sono sicuro di poterlo dire a nome dei soci del club: quest’anno non ci sono stati abbonamenti, forse solo uno, da parte nostra. Lo stadio sarà sempre con i 20.000 spettatori che sono per buona parte biglietti gratuiti, biglietti a un euro, promozioni con le scuole calcio…

Catini – Giustissimo, Cairo ha fatto il suo tempo, deve andare via. Dopo vent’anni siamo sempre al solito punto. Lui poi tira sempre fuori la storia dei palloni, è una cosa patetica. Perché magari all’epoca non c’erano i palloni, ma adesso ci sono solo quelli, non c’è struttura di proprietà e niente. Cairo ha fatto il suo tempo. Una volta andavamo a vedere anche la Primavera, lui ci ha spento l’entusiasmo. Non ha interesse. Siamo il Torino e non abbiamo neanche il campo di allenamento di proprietà…

Riviezzo – No, secondo me no. Hanno contestato la prima volta allo stadio, capisco 5/10 minuti, ma tutta la partita no. Se contestano sempre non si va da nessuna parte. Anche perché qual è l’alternativa? Si dicono tante cose, ma dal dire al fare ce ne vuole. Io non sono assolutamente d’accordo, anche perché penso che Cairo sia una persona ambiziosa. Ha fatto i suoi sbagli, certo. Forse lo sbaglio grande che ha fatto è stato la scelta del direttore sportivo. Perché Vagnati ha già sprecato un po’ di soldi, comprando giocatori che poi si sono rivelati non all’altezza del Toro.

Alcuni tifosi hanno proposto di disertare lo stadio come protesta: come si schiera a riguardo?

Audisio – Io credo che ognuno abbia le sue ragioni. Io personalmente non vado più allo stadio. Non censuro quelli che ancora vanno. Certo, mi sento distante da chi va allo stadio e magari applaude, “solo per la maglia”, perché in realtà per amore di questa maglia dovremmo cercare di dare il giro. Io ho 67 anni, sono cresciuto come tifoso granata al Filadelfia negli anni ‘70/’80 e ogni volta eravamo lì sempre in 200-300. C’erano delle persone molto carismatiche che avrebbero preso in mano la situazione in questo momento e l’avrebbero gestita per il bene del Toro. Se uno vuole andare allo stadio vada allo stadio, per carità. Non glielo posso impedire. Io personalmente – e penso di parlare a nome della maggioranza dei tifosi – non penso di dare più un solo centesimo a Cairo.

Catini – Contro, bisogna andare allo stadio e contestare. Non andare non ha senso, alla fine gli spettatori li fa lo stesso con le promozioni, le famiglie, i biglietti a 5 euro… Anche lo scorso campionato i numeri erano alti: 20, 21, 22 mila presenze. Non andando secondo me si lascia campo libero a Cairo perché chi va sono famiglie, Toro Academy, ragazzi e ragazzini che vanno a vedere la partita. Bisogna andare allo stadio e contestare incessantemente.

Riviezzo – Non sono d’accordo. A cosa serve? Tanto chi vuole andare ci andrà lo stesso. Disertando lo stadio non risolvi nulla perché lui sicuramente non venderà mai il Toro, perlomeno se non arriva una persona come ha detto, che sia affidabile e tutto. Però qual è l’alternativa? Prima di Cairo abbiamo mangiato tanta di quella schifezza che la metà basta. Poi la gente non capisce che il calcio è cambiato Prima, fino agli anni ’90, quando non c’erano le tv era diverso. Con le tv e con gli ascolti la realtà è quella: settimo/ottavo posto, come budget e come tutto. Poi oggi c’è il Bologna, però Saputo è molto più ricco di Cairo, come lo stesso Como, il cui presidente è uno dei più ricchi che ci possano essere in Europa. Chi deve venire al Toro? Vogliamo fare la fine che hanno fatto tante squadre che sono andate in B o in C? Poi magari non ha fatto tutto quello che aveva promesso. Però, ad esempio, per il Filadelfia un milione e mezzo ce l’ha messo, per il Robaldo 4 o 5 milioni ce li mette, qualcosa avrà fatto. Certo, potrebbe fare di più sicuramente. Però, come dicevo prima, qual è l’alternativa? Almeno lui tiene i conti a posto, sicuramente non si rischia più di tanto. Secondo me con queste proteste non si va da nessuna parte, non cambia più di tanto. Come le altre contestazioni: lasciano il tempo che trovano.