Sono passati ormai più di tre anni dall’inizio del conflitto in Ucraina e da allora ci sono stati forti rincari su svariati prodotti, sia in Italia che in Europa. Dai voli nazionali all’energia elettrica del mercato libero, dallo zucchero all’olio diverso da quello di oliva (a causa del balzo dell’olio di girasole), diversi prodotti hanno subito forti aumenti. Ma quale di questi, dopo i vari saliscendi, “vince” la classifica di questi anni di incrementi astronomici? Quali prodotti hanno ancora prezzi stellari e quali, invece, si sono ridimensionati con una crescita più contenuta?

A queste domande ha risposto l’Unione Nazionale Consumatori – Unc, che ha stilato una classifica dei 40 prodotti che hanno subito i rialzi più importanti in questi anni.

La classifica dei prodotti che sono aumentati di più

Come precisa l’Unc, per un confronto omogeneo che tenesse conto della stagionalità e del fatto che la corsa dei prezzi energetici è iniziata nel luglio 2021, si è scelto come riferimento il mese di giugno 2021. Ebbene, in 4 anni, dal giugno 2021 al giugno 2025, a fronte di un’inflazione generale del 17,8%, ci sono alcune voci che sono più che raddoppiate di prezzo.

In particolare, in testa alla classifica ci sono i voli europei, che rispetto a giugno 2021 registrano un balzo del 156,5%. Medaglia d’argento per i voli nazionali: rispetto a giugno 2024 erano già aumentati del 38,7%, ma rispetto a giugno 2021 il rincaro arriva al 124,9%. Sul gradino più basso del podio l’olio di oliva, che ora costa il 59,5% in più.

Al quarto posto il burro, +58,6%, poi l’energia elettrica del mercato libero con +54,7% (ben superiore al mercato tutelato che si trova solo in 37° posizione con un ben più contenuto +29,5%), la gioielleria (+53,5%), al settimo posto alberghi e motel (+52,7%), poi riso (+49,1%) e caffè (+46,6%). Chiudono la top ten i pacchetti vacanza nazionali con +45,8%.

N
Prodotto
Rincari (%)
giugno 2025 / giugno 2021
1 Voli europei 156,5 2 Voli nazionali 124,9 3 Olio di oliva 59,5 4 Burro 58,6 5 Energia elettrica mercato libero 54,7 6 Gioielleria 53,5 7 Alberghi e motel 52,7 8 Riso 49,1 9 Caffè 46,6 10 Pacchetti vacanza – nazionali 45,8

Dal cioccolato al gas, cosa è cresciuto

Oltre ai prodotti presenti nella top 10, ce ne sono molti altri che sono aumentati di prezzo in questi anni. Come il cioccolato in polvere, con +44,6%, seguito dal Gas del mercato tutelato con +44,5%. Il gas del mercato libero, rilevato dall’Istat solo da gennaio 2022, è aumentato del 23%: più del mercato tutelato, che nello stesso periodo cresce dell’11,9%.

Nella top 40 si segnalano poi lo Zucchero (22°, con +35,3%), le Uova e il Trasporto marittimo (entrambi al 26° posto, con +32,8%), Pensioni (32°, +31,4%), Pane confezionato (33°, +31%), i Vegetali surgelati (38°, +29,3%).

Si attenua la crescita degli alimenti

Fuori dalla top 40, alcuni prodotti che in passato avevano registrato rialzi record, a cominciare dall’Olio diverso da quello di oliva. Dopo essere salito alle stelle nei primi anni dallo scoppio della guerra, il prezzo si è abbassato col tempo, e ora registra una crescita “solo” del 25,7%, sotto la media dei prodotti alimentari (+26,2%). Stesso discorso per altri prodotti alimentari come:

  • pasta secca e fresca, che si paga il 25,8% in più;
  • pane fresco (+24,3%);
  • farina (+23,8%);
  • latte fresco intero (+23,5%);
  • gasolio (+9,7%);
  • benzina (+5,8%).

Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, spiega:

Sono tutti rincari comunque inaccettabili, sia chiaro, anche se attenuati rispetto ai picchi del passato. L’inflazione oggi è bassa (+1,7% a giugno), e alcuni prodotti sono usciti da mesi dalla top ten degli aumenti. Tuttavia, i loro prezzi restano insostenibili: rispetto ai tempi normali, costano almeno il 25% in più. Inoltre, nella top 40, ben 29 prodotti sono beni alimentari, spese obbligate per definizione.