Il debutto della Yamaha V4 è senza ombra di dubbio la grande notizia del weekend del Gran Premio di San Marino e della Riviera di Rimini, ma all’arrivo a Misano ne è emersa un’altra meno attesa: Alberto Giribuola non è più il capo tecnico di Enea Bastianini alla KTM Tech3. A dire il vero, l’avvicendamento con Xavi Palacin è avvenuto già dalla gara scorsa, a Barcellona, ma era rimasto un po’ sotto traccia.

Stando alle voci che circolano nel paddock, il tecnico italiano si è promesso alla Yamaha Pramac, dove dovrebbe andare ad affiancare l’attesissimo Toprak Razgatlioglu nella prossima stagione, anche se non c’è ancora l’ufficialità. La cosa più importante, però, è che questa separazione non sembra aver minato la serenità di “Bestia”. Anzi, il primo podio con KTM è arrivato proprio alla prima gara con il nuovo capo tecnico, che lavorava già nel suo lato del box.

Ovviamente ad Enea è stato chiesto di questa seconda separazione da “Pigiamino”, che era già stato il suo capo tecnico in Avintia ed in Gresini, ma non lo aveva seguito nel team ufficiale Ducati, cedendo alla corte della KTM: “La decisione è stata presa tra lui e KTM, sinceramente non so benissimo come sia andata, però so solo che era già successo in passato, è risuccesso adesso, ma è meglio così che se fosse rimasto contro voglia. E’ giusto che lui abbia nuovi stimoli se è quello che vuole provare. Fortunatamente, c’è sempre stato Xavi al mio fianco da inizio anno e sa benissimo come abbiamo lavorato fino ad adesso. Da Barcellona c’era già lui, abbiamo già iniziato il nostro percorso, il nostro lavoro e lo portiamo avanti”.

Enea ha rivelato che l’idea di cambiare balenava da un po’ nella testa di Giribuola: “Noi ne avevamo parlato, diciamo che era da inizio anno che lui esprimeva questo suo desiderio, però poi è arrivato il momento. Tra di noi andava tutto molto bene, diciamo che è stato un po’, non dico una doccia fredda, però comunque sia qualcosa che le motivazioni è meglio se le chiedete a lui. Però così è stato”.

In ogni caso, il riminese è convinto che questa cosa non inciderà sul buon momento che sta vivendo: “No, perché comunque la nostra base ce l’abbiamo, è solida e l’abbiamo dimostrato negli ultimi 3-4 Gran Premi, quindi diciamo che bene o male il grosso è stato fatto. Adesso ovviamente bisogna lavorare sui dettagli e ovviamente con Xavi ci conosciamo già, ci conosceremo ancora meglio e continueremo il lavoro che abbiamo iniziato”.

Enea Bastianini, Red Bull KTM Tech 3

Enea Bastianini, Red Bull KTM Tech 3

Foto di: Danilo Di Giovanni / Getty Images

A Bastianini è stato domandato poi di come è arrivato alla competitività che ha trovato nelle ultime gare: “Diciamo che dopo due o tre gare mi aspettavo di essere più o meno dove mi ritrovo ora. Il percorso di crescita è stato abbastanza lungo. Sicuramente io non mi sono riuscito ad adattare inizialmente alla moto e poi con i vari problemi che c’erano stati ad inizio stagione è stato difficile. Poi quando le cose si sono sistemate è andato tutto verso la direzione giusta, io ho iniziato a trovarmi meglio, ho iniziato a guidare finalmente come riesco a fare. Avevo detto: ‘quando andrò bene lo farò tutto in un botto’, così è stato”.

Il lavoro per arrivare a questa competitività è stato duplice: “Secondo me è un insieme di fattori, diciamo che quando le cose non vanno per il verso giusto si tende sempre a cambiare qualcosa di tecnico o comunque a fare grandi modifiche alla moto. Poi però quando ti accorgi che le grandi modifiche non servono a niente capisci che in quel momento devi lavorare su te stesso, però a volte non è semplice, non è semplice per niente. Come ho detto, il mio percorso è stato bello lungo e purtroppo ho dovuto prendere un sacco di bastonate prima di arrivare qua e ho aspettato che arrivasse solo il momento giusto”.

Non ha avuto grossi dubbi quando è stato il momento di spiegare su cosa abbia dovuto lavorare a livello personale: “Diciamo che l’Enea Bastianini a cui ho dovuto rinunciare è quello scorrevole, l’ho dovuto dimenticare, sono dovuto diventare un po’ più aggressivo nella guida e cercare di capire quali fossero i punti forti della mia moto. Quella è sicuramente la frenata. Quindi abbiamo puntato tutto lì, nel cercare di frenare forte. L’elettronico ha imparato bene quello che serviva, perché inizialmente eravamo un po’ fuori con il freno motore e poi alla fine ci siamo sistemati e infatti adesso siamo abbastanza competitivi, quindi credo che sia stato un percorso lungo”.

Oltre al podio, a Barcellona si è regalato anche il bel sorpasso ai danni di Pedro Acosta che gli è valso proprio la terza posizione: “Sicuramente il mio sorpasso più bello di quest’anno, è stato molto difficile perché Pedro frena fortissimo, però una delle cose che mi dà più fiducia con questa moto è la frenata. E’ un qualcosa di inspiegabile se riesci a frenare veramente forte, e secondo me ancora non siamo neanche arrivati al limite in quell’area lì, quindi cercheremo di continuare a lavorare per farne altre anche di più belli”.

Infine, non si è sbilanciato su come potrebbero andare le cose a Misano, anche se la pista di casa è sempre stata una delle sue preferite, come certifica anche la vittoria dello scorso anno nel GP dell’Emilia Romagna: “E’ difficile dire quanto può essere competitiva la KTM, non ci ho mai corso qui, quindi ogni volta sarà un po’ una novità, però penso che il problema principale potrebbero essere un po’ le vibrazioni, quindi dovremmo lavorare bene per cercare di limitarle”.

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