Nel testamento si legge che Fondazione Armani entro i 18 mesi dall’apertura della successione dello stilista dovrà «cedere una quota in via prioritaria a uno tra Lvmh, Essilor-Luxottica, L’Oreal». Nessun riferimento Ferrari

Con l’apertura del testamento di re Giorgio, Armani spa è di fatto in vendita. La Fondazione Armani dopo 12 mesi ed entro i 18 mesi dall’apertura della successione dello stilista dovrà «cedere in via prioritaria a uno tra gruppo Lvmh, gruppo Essilor Luxottica, Gruppo L’Oreal» il 15% percento della società Armani. La quota potrà essere ceduta anche ad altre società o gruppo societario operanti nel mondo della moda e del lusso e di pari standing con le tre menzionate, con priorità per gruppi con cui Armani ha già partnership, un nome individuato dalla fondazione con l’accordo di Leo Dell’Orco, compagno da una vita dello stilista che ora detiene il 40% dei diritti di voto società, o, se non fosse più in vita, dei nipoti Andrea e Silvana o loro superstiti. Una decisione che esclude, di fatto, fondi d’investimento e finanziarie.

I possibili compratori

Ma chi potrebbe comprare? Mentre i rumors sul futuro della maison si susseguono, e colpisce l’assenza tra le possibili aziende compratrici di Ferrari, un portavoce di EssilorLuxottica ha fatto sapere: «Siamo orgogliosi della stima che il signor Armani ha voluto riporre nel nostro gruppo e nel nostro management. Valuteremo con attenzione, insieme al board, questa prospettiva evolutiva che merita un’attenta riflessione, alla luce dei profondi rapporti che già legano i due gruppi». Lvmh e il Gruppo L’Oreal al momento non hanno commentato, ma la società italiana dell’occhialeria, fondata dal grande amico di Armani, Leonardo Del Vecchio, appare già la favorita.
Di Ferrari come possibile acquirente di Armani si era parlato anche in passato: Exor, la finanziaria di casa Agnelli-Elkann, ha creato negli ultimi anni un polo di investimenti nel lusso (tra l’altro possiede il marchio di scarpe Louboutin) e del resto uno dei principali eredi dello stilista, Andrea Camerana, nipote di Armani (è figlio della sorella), è anche imparentato con  la famiglia Agnelli.



















































Il piano B: la quotazione

Se la cessione non dovesse andare in porto, Armani ha pensato anche a un «piano B». Armani ha disposto infatti in alternativa «la quotazione delle azioni della società su un mercato regolamentato italiano o di pari standing». Lo sbarco in Borsa arriverebbe, qualora ne facessero richiesta alla Fondazione, Dell’Orco e i nipoti entro 3 anni dall’apertura del testamento, ma «in ogni caso» entro 5 anni o al massimo 8 anni. In ogni caso, la Fondazione Armani, nuova proprietaria della casa di moda, non dovrà scendere al di sotto del 30% del capitale. E questo anche in caso di cessione a uno dei big della moda (o degli occhiali).

12 settembre 2025 ( modifica il 12 settembre 2025 | 12:37)