L’inclusione in Italia non va più taciuta: in Italia solo il 52% delle donne lavora (contro il 67% della media UE) e appena il 28,7% occupa posizioni manageriali (rispetto al 34% registrato nel resto d’Europa). Aziende e istituzioni devono alzare il velo di silenzio, rimettendo al centro delle loro agende il valore dell’ascolto, della relazione, della condivisione e dell’unicità di ogni individuo. Ne è convinta l’associazione di cultura economica e sociale Side by Side, che lancia il libro-manifesto “Side by Side: oltre la diversità, creare unicità e valore nelle aziende e per le istituzioni”, scritto dall’influencer Filippo Poletti, il giornalista più seguito in Italia su LinkedIn. Il libro dà vita a un’operazione verità che rimette al centro del dibattito nazionale il tema dell’integrazione come scelta strategica e non tattica, legata alle mode.

«All’Italia di oggi serve sviluppare la parità di genere, valorizzare le diverse abilità, promuovere il carcere come strumento di rieducazione e stimolare il dialogo intergenerazionale sul lavoro tra Baby Boomer, Gen X, Millennials, Gen Z e, in prospettiva, Gen Alpha – spiega Poletti assieme ai fondatori della realtà non profit, Alessia Salmaso e Fulvio Matteoni, e Joelle Gallesi, componente del comitato direttivo –. Alle parole devono seguire i fatti affinché la diversity & inclusion non rimanga slogan o voce di bilancio, ma si trasformi in esperienze concrete come il Manifesto per la parità di genere nella filiera italiana promosso da Winning Women Institute, la Carta dei principi delle donne della finanza oppure, ancora, l’inserimento di punti di premialità nelle gare per le aziende attente all’integrazione, come ha fatto Danone in Italia».

«L’Italia si trova di fronte a grandi sfide demografiche e socio-economiche che richiedono soluzioni innovative e un cambio di paradigma – aggiunge Poletti, curatore su LinkedIn dal 2017 della rubrica quotidiana RASSEGNALAVOROIT –. Per raggiungere questo obiettivo, è necessario un impegno congiunto da parte delle istituzioni, delle imprese e della società civile. Solo attraverso un approccio integrato, che valorizzi le competenze di ogni individuo e promuova la parità di opportunità, possiamo costruire un’Italia sempre più competitiva nel solco dell’azione di Side by Side, promotrice delle diversità come elemento propulsore del miglioramento continuo».

Il problema: i numeri dell’esclusione in Italia

I dati parlano chiaro: secondo l’Istat – nota Poletti – in Italia solo il 52% delle donne lavora (contro il 67% della media UE), appena il 28,7% occupa posizioni manageriali rispetto al 34% in Europa. Le donne occupate sono 9,5 milioni, laddove gli uomini occupati sono 13 milioni. Quante più aziende inizieranno a camminare per colmare questo gap, tanto più aumenterà la competitività del nostro Paese. Pensiamo anche al tema delle diverse abilità: in Italia ci sono oltre 3 milioni di persone con disabilità in età lavorativa, ma solo il 32% di queste è occupato: l’“abilismo”, inteso come tendenza a considerare la disabilità come un deficit da correggere o da compatire, è purtroppo ancora presente nei contesti professionali. Oppure, ancora, guardiamo ai dati della recidiva di reato, che crolla fino al 2% se la persona esce dal carcere con strumenti nuovi e un lavoro avviato. Per non dire, poi, dell’allungamento delle aspettative di vita e della revisione dell’età di pensionamento che stanno determinando un protrarsi del periodo trascorso al lavoro: il rischio è che Boomers, Gen X, Millennials, Gen Z e in futuro Gen Alpha entrino in un cortocircuito comunicativo, non comprendendosi reciprocamente e alimentando la distanza e il conflitto. Per questo occorre moltiplicare le occasioni di “commistione generativa”, valorizzando in chiave di business e di miglioramento organizzativo le competenze e le attitudini di ciascun gruppo generazionale con, ad esempio, il mentoring e il reverse mentoring».
 

Le ambassador Fiona May e Annalisa Minetti: “Riconoscere l’unicità delle persone”

Nel libro, edito da LIT, le ambasciatrici Fiona May e Annalisa Minetti lanciano il rinnovato impegno di Side by Side: «Essere ‘fianco a fianco’ di qualcuno significa molto più che stare accanto fisicamente: è un impegno a esserci davvero, ad ascoltare e a condividere la responsabilità», dice l’ex atleta, firmataria della prefazione. «Riconoscendo l’unicità di ciascuno, il lavoro può essere diritto di tutti. Tutti possono ambire alle cose più difficili, consapevoli che è possibile farle insieme», sottolinea la cantautrice e atleta paralimpica.

«L’inclusione non è una gentile concessione, ma il motore che spinge verso un cambio di paradigma. Le pari opportunità non nascono dal “concedere” spazio, ma dal creare le condizioni perché le persone possano esserci, restare e fiorire, nelle organizzazioni, nelle istituzioni e nelle comunità», rimarca Salmaso. «L’approccio deve essere metodico: non rivoluzioni improvvise, ma aumento di passo progressivo verso l’unicità nel rispetto reciproco», aggiunge Matteoni. «Il lavoro costruisce identità, relazioni, dignità. Un’azienda che esclude si impoverisce, una che include innova e cresce», conclude Gallesi.
 

Il sostegno delle aziende che investono sulla valorizzazione del talento femminile 

All’appello di Side by Side hanno già risposto Allianz Global Investors, Autostrade per l’Italia, Carrefour Italia, Cisco, Danone Italia, Engie, Hunters Group, IKEA Italia, Kantar, GXO Logistic, Leroy Merlin, Nhood, NTT Data, Perfetti Van Melle e Gruppo Vegé.
 

Nel libro il contributo di esperti autorevoli

Nel libro intervengono esperti di primo piano a sostenere le ragioni della parità di genere, dell’unicità delle persone nel mondo professionale come nello sport, dell’inserimento lavorativo dei detenuti e dello sviluppo del dialogo intergenerazionale. Ci sono, ad esempio, Paola Corna Pellegrini di Winning Women Institute, che invita a una nuova narrazione, passando dal “gender gap” alla “gender opportunity”; Sonia Maria Melchiorre del Comitato unico di garanzia dell’Università degli Studi della Tuscia, che propone l’aggiornamento periodico delle politiche linguistiche aziendali per assicurare che riflettano e sostengano un’atmosfera inclusiva; Alexa Pantanella di Diversity & Inclusion che riflette sulle microaggressioni di genere presenti nel linguaggio quotidiano; Paola Accornero di Retail Institute che rilancia il “Niente su di noi senza di noi” per i diritti delle persone con disabilità; la giornalista Flavia Filippi dell’associazione Seconda Chance e la psicoterapeuta negli istituti penitenziari Silvia Landra che raccontano il potere del lavoro per far rinascere le persone detenute; infine, Vittorio D’Orsi della Federazione STEM che lancia il “cooperative management”.