Due persone sono rimaste ferite in un presunto attacco con un coltello in un hotel del kibbutz Tzuba, a ovest di Gerusalemme. L’ultradestra spinge per l’annessione di parti della Cisgiordania, rischiando però tensioni con Paesi arabi firmatari degli Accordi di Abramo, già irritati dal bombardamento su Doha condannato anche dal Consiglio di Sicurezza dell’Onu. Sul piano diplomatico, cresce lo scontro con la Spagna, il cui premier Sánchez accusa Israele di genocidio e promette nuove iniziative per fermare l’offensiva. Nella notte l’annuncio di Axios: Trump vedrà il premier del Qatar nelle prossime ore.
17:12
Assemblea Onu approva la soluzione dei due Stati senza Hamas
L’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha adottato la “Dichiarazione di New York”, il testo che punta a rilanciare la prospettiva della soluzione a due Stati tra Israele e Palestina, escludendo ogni coinvolgimento di Hamas. La risoluzione è stata approvata con 142 voti a favore, 10 contrari – tra cui Israele e il suo principale alleato, gli Stati Uniti – e 12 astensioni. Il documento condanna esplicitamente Hamas e chiede che l’organizzazione deponga le armi.
La proposta di risoluzione, avanzata da Francia e Arabia Saudita, è stata approvata nell’ambito della “Conferenza di New York” tenutasi a luglio e presenta un documento d’azione inteso, secondo i suoi promotori, a tracciare un percorso “irreversibile” verso la creazione di uno Stato palestinese. L’ambasciatore israeliano all’Onu, Danny Danon, ha attaccato: “Questa è una proposta vuota che ignora completamente la realtà. Questa è una dichiarazione unilaterale che abbraccia le menzogne dei nostri nemici e fornisce sostegno ad Hamas”.
Lo riporta Ynet.
15:49
Madrid convoca l’ambasciatore Israele dopo le accuse di Netanyahu
Il ministero spagnolo degli Affari Esteri ha convocato l’incaricata d’affari dell’ambasciata israeliana in Spagna, Dana Erlich, per “respingere energicamente le calunniose dichiarazioni del primo ministro di Israele” Benjamin Netanyahu. La protesta formale dopo i commenti riversati ieri in un messaggio su X in cui Netanyahu accusava il premier spagnolo Pedro Sanchez di aver lanciato “una flagrante minaccia genocida contro Israele”. Accuse che erano già state respinte come “false e calunniose” da Madrid in una nota, in cui si evidenziava che “il popolo di Israele è amico del popolo di Israele e del popolo di Palestina”.
15:34
Trump, “Forse morti un paio ostaggi negli ultimi giorni”
“Potrebbero esserci stati un paio di morti negli ultimi giorni” tra i 20 ostaggi che si ritiene siano ancora vivi a Gaza. Lo ha dichiarato il presidente degli Stati Uniti Donald Trump a Fox News. Di recente il capo della Casa Bianca ha ripetutamente suggerito che il numero di ostaggi vivi potesse essere inferiore al numero ufficiale israeliano, scatenando il panico tra le famiglie dei rapiti che non erano state aggiornate su tali sviluppi.
15:31
Rubio da domani in visita in Israele
Il segretario di Stato americano Marco Rubio sarà da domani in visita in Israele, dove illustrerà le priorità degli Stati Uniti nel conflitto Israele-Hamas e le più ampie questioni di sicurezza in Medio Oriente, riaffermando l’ impegno degli Stati Uniti per la sicurezza di Israele”. Lo ha annunciato il dipartimento di Stato, riferendo che dopo la missione in Israele Rubio raggiungerà il presidente Donald Trump in visita ufficiale nel Regno Unito dal 17 settembre.
Alle autorità israeliane, continua la nota, Rubio sottolineerà inoltre i nostri obiettivi comuni: “Garantire che Hamas non governi mai più Gaza e riportare a casa tutti gli ostaggi. Il segretario e i leader israeliani discuteranno degli obiettivi operativi di Israele relativi all’Operazione Carri di Gedeone II, nonché del nostro impegno a contrastare le azioni anti-israeliane, tra cui il riconoscimento unilaterale di uno Stato palestinese che premi il terrorismo di Hamas e le azioni legali dinanzi alla Cpi e alla Corte Internazionale di Giustizia. Il Segretario incontrerà anche le famiglie degli ostaggi e sottolineerà che il loro ritorno rimane una priorità assoluta”.
15:19
Appello a Trump, “Non lasciare che Netanyahu uccida gli ostaggi”
Con una gigantesca installazione sulla spiaggia di Tel Aviv, manifestanti israeliani hanno lanciato un appello al presidente Usa, Donald Trump, esortandolo a intervenire per mettere fine alla guerra a Gaza e ottenere il rilascio degli ostaggi nelle mani di Hamas. “Non lasciare che Netanyahu ti trascini nel prolungare la guerra e uccidere gli ostaggi! Non lasciare che Netanyahu ti impedisca di ricevere il Premio Nobel! Gli ostaggi stanno morendo davanti ai nostri occhi!” è il messaggio lanciato da attivisti di ‘Brothers and Sisters to Arms’ e altri gruppi. L’installazione mostra disegnati sulla spiaggia i profili di Trump e Netanyahu, il primo accompagnato dalla scritta ‘Nobel’ e il secondo ‘guerra’ insieme al fiocco giallo che simboleggia i rapiti. Secondo una fonte della Casa Bianca, citata da Politico, Trump e l’amministrazione Usa sono sempre più frustrati nei confronti di Netanyahu, che sembra impegnato a sabotare i negoziati per chiudere il conflitto a Gaza e riportare a casa gli ostaggi. “Ogni volta che si fanno progressi, sembra che bombardi qualcuno”, ha sottolineato il funzionario sotto anonimato.
15:02
Giudice respinge la denuncia contro le proteste Pro-Pal della Vuelta
L’Associazione spagnola ‘Azione e comunicazione sul Medio Oriente’ (Acom), si è vista respingere la denuncia presentata contro i promotori delle proteste filo palestinesi che hanno preso di mira il team ciclistico Israel-Premier Tech dall’inizio della Vuelta de Espana, che si concluderà domenica a Madrid fra un imponente spiegamento di forze di sicurezza.
Il giudice dell’Audiencia Nacional, Santiago Pedraz, in un’ordinanza ripresa oggi dai media iberici, ha decretato l’inammissibilità dell’esposto per “mancanza di competenza” del tribunale. La decisione, basata anche sul parere della Procura, accoglie il principio che i fatti denunciati non rientrano tra i reati di competenza dell’Audiencia Nacional, fra i quali quelli di terrorismo. Nell’esposto Acom sosteneva che le manifestazioni “lontano dall’essere pacifiche” fossero “azioni organizzate di coercizione, blocchi intenzionali della carreggiata e comportamenti sconsiderati che hanno messo in serio pericolo l’integrità fisica dei ciclisti”. Denunciava , inoltre, “un sistematico atto di discriminazione basato sulla nazionalità” del team israeliano e chiedeva la cancellazione della competizione.
15:00
Hamas loda l’attacco con coltello a Gerusalemme
Hamas ha lodato l’attacco con coltello che ha fatto due feriti, di cui uno grave, in un kibbutz fuori Gerusalemme. In una dichiarazione ripresa da Al-Jazeera, il gruppo militante islamista afferma che si è trattato di “una risposta ai crimini del nemico terrorista e delle sue bande di coloni” e “rappresenta un nuovo colpo per l’apparato di sicurezza dell’occupazione e per le sue illusioni di fermare la resistenza”.
“L’opzione dello scontro con l’occupante è la risposta naturale ai suoi crimini e massacri nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania”, ha proseguito Hamas, ribadendo il “sostegno ai giovani rivoluzionari” ed esortando il popolo palestinese a “continuare la resistenza”.
14:58
Eurovision con Israele, si allunga la lista dei Paesi contrari
Dopo Irlanda, anche l’Olanda ha avvertito che non parteciperà a Eurovision se ci sarà Israele. I due Paesi si vanno ad aggiungere a quelli – tra cui Spagna, Slovenia e Islanda – che hanno già minacciato una simile iniziativa per fare pressioni sullo Stato ebraico affinché metta fine alla guerra a Gaza.
Come ha spiegato l’emittente pubblica olandese Avrotros, “la partecipazione non sarà possibile finché Israele sarà ammesso dall’Ebu”, l’Unione europea di radiodiffusione che produce il concorso canoro nato nel 1956. “Non possiamo più giustificare la partecipazione di Israele nell’attuale situazione, date le gravi sofferenze umani in corso a Gaza”, ha sottolineato in una nota. Posizione analoga è stata espressa ieri dall’emittente pubblica irlandese Rte, convinta che partecipare “sarebbe inaccettabile, data la continua e spaventosa perdita di vite umane a Gaza”. L’accento è stato messo anche su “l’uccisione mirata di giornalisti a Gaza, il divieto di accesso al territorio ai giornalisti internazionali e la difficile situazione degli ostaggi rimasti”. Una “decisione definitiva” verrà presa una volta che l’Ebu avrà deciso se Israele vi prenderà parte, ha concluso Rte.
14:55
Madrid: ‘Netanyahu ha poca legittimità per dare lezioni’
“Quello che voleva dire il presidente Sanchez è molto chiaro e non dobbiamo travisarlo” e il contributo della Spagna a possibili soluzioni al conflitto in Palestina non passa “dal punto di vista bellico”. Lo ha detto la ministra spagnola della Difesa, Margarita Robles, in relazione ai commenti postati ieri su X dall’ufficio di presidenza del primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu, che ha accusato il governo di Pedro Sanchez di lanciare “una minaccia genocida flagrante contro l’unico Stato ebreo del mondo”. Accusa che Madrid ha respinto come “false e calunniose”.
In un’intervista a ‘Espejo Publico’ dell’emittente Antena 3, Robles ha segnalato che Israele ha violato il diritto internazionale. “Non è precisamente Netanyahu la persona legittimata per dare lezioni a nessuno, quando sta commettendo le atrocità che sta commettendo a Gaza”, ha sostenuto la ministra di Difesa. In riferimento all’assassinio dell’influencer e attivista statunitense Charlie Kirk, a fronte della accuse di Donald Trump alla sinistra di generare un clima di odio, la titolare della Difesa ha affermato che “nessun tipo di violenza è accettabile”, definendo “gravissimi tutti i fenomeni che portano alla polarizzazione”. “Questi discorsi che favoriscono la polarizzazione, divisione, odio e mancanza di rispetto a ciò che pensano le persone, quando allo stesso tempo tu non ti stai impegnando al massimo, quando stai consentendo in qualche modo ciò che stanno facendo Putin o Netanyahu, lo legittima molto poco a dare lezioni”, ha segnalato la ministra riferendosi al presidente statunitense.
14:53
Ministra spagnola Sira Rego: “Le accuse di Netanyahu sono fuori dalla realtà”
La ministra della Gioventù e dell’Infanzia spagnola, Sira Rego, ha affermato che le accuse avanzate dal premier israeliano Benjamin Netanyahu contro il governo spagnolo sono “fuori dalla realtà” e ha garantito che Madrid continuerà a essere “decisa di fronte al genocidio a Gaza”. Rego, il cui padre è palestinese, è stata recentemente sanzionata dal governo israeliano che le ha impedito l’ingresso nel Paese. Prima di incontrare l’ambasciatore spagnolo presso l’Unesco, Miquel Iceta, a Parigi, la ministra di Izquierda Unida, eletta con la piattaforma progressista Sumar, ha affermato che “la Spagna sta guidando una posizione di difesa dei diritti umani che sta contagiando altri Paesi”. “Dobbiamo essere orgogliosi di difendere i diritti umani e la fine del genocidio”, ha detto Rego, “la Spagna sta dando un esempio internazionale su come posizionarsi di fronte al genocidio”. La ministra ha rimarcato che la posizione del governo spagnolo è quella del diritto internazionale.
14:49
Emirati: “Un attacco a un Paese del Golfo è contro la sicurezza di tutti”
“Qualsiasi aggressione contro uno Stato membro del Consiglio di Cooperazione del Golfo costituisce un attacco al quadro di sicurezza collettivo del Golfo”. Lo hanno affermato gli Emirati, convocando il vice ambasciatore israeliano ad Abu Dhabi, David Ohad Horsandi, per “condannare fermamente e denunciare il palese e codardo attacco israeliano che ha preso di mira lo Stato del Qatar, nonché le dichiarazioni ostili rilasciate dal premier israeliano, Benjamin Netanyahu”.
14:47
Media, Israele boicotta la fiera della telefonia mobile a Barcellona
Il ministro delle Comunicazioni israeliano, Shlomo Karhi, ha ordinato al suo ministero di annullare tutti i preparativi per il Mobile World Congress di Barcellona, la più importante fiera al mondo sulla telefonia mobile, a causa delle “misure anti-israeliane” della Spagna. Ne ha dato notizia il quotidiano israeliano Haaretz. La fiera è in programma nel marzo 2026. In una lettera a cui ha avuto accesso Haaretz, si sostiene che la decisione di lasciare la fiera tecnologica sia dovuta “ai passi anti-israeliani del governo spagnolo, al suo sostegno sistematico ad Hamas, all’intenzione di riconoscere lo stato terrorista della Palestina nel cuore di Israele e alle false accuse di genocidio”.
14:45
L’Idf amplia il valico Kissufim, “per fare entrare più aiuti”
L’esercito israeliano ha fatto sapere che sono in corso lavori per ampliare il valico di Kissufim con Gaza per facilitare un maggiore ingresso di aiuti umanitari. Il progetto rientra negli sforzi per evacuare i civili da Gaza City verso il sud della Striscia, nell’ambito dell’espansione dell’operazione militare pesantemente criticata in patria e all’estero.
“Negli ultimi giorni, le truppe dell’Idf hanno lavorato per preparare e adattare l’area, tra cui la pavimentazione di nuove strade e l’ampliamento del terminal merci”, ha riferito. Una volta completati i lavori, la “capacità di accoglienza del valico aumenterà a 150 camion al giorno, tre volte il livello attuale, consentendo così un maggiore ingresso di aiuti, con particolare attenzione al cibo, nell’area umanitaria”.
13:55
Al-Jazeera, a Gaza almeno 50 morti dall’alba
Almeno 50 palestinesi sono stati uccisi a Gaza dall’alba. E’ quanto hanno riferito fonti mediche ad Al-Jazeera. Tra queste, almeno 37 persone hanno perso la vita a Gaza City e nel nord della Striscia.
12:46
Due accoltellati in un kibbutz vicino Gerusalemme
Due persone sono state ferite con un coltello, di cui una gravemente, in un hotel nel kibbutz Tzova, vicino Gerusalemme. Lo riporta Yedioth Ahronoth, precisando che l’aggressore, un residente del campo di Shuafat a Gerusalemme Est, è stato fermato. La polizia sta indagando per accertare il movente.
12:35
Netanyahu, Sanchez ci ha minacciato di genocidio
Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha accusato l’omologo spagnolo Pedro Sanchez di aver minacciato lo Stato ebraico di genocidio. Il leader di Madrid ha dichiarato che “la Spagna non può fermare la lotta di Israele contro i terroristi di Hamas perchè ‘non ha armi nucleari’. Questa è una palese minaccia di genocidio per l’unico Stato ebraico al mondo”, ha scritto Netanyahu in un post su X, menzionando l’Inquisizione spagnola, l’espulsione degli ebrei dalla Spagna e l’Olocausto. Il post fa riferimento al discorso con cui mercoledì Sanchez ha annunciato misure contro Israele, tra cui un embargo sulle armi. “La Spagna, come sapete, non ha bombe nucleari, portaerei o grandi riserve di petrolio. Da soli non possiamo fermare l’offensiva israeliana. Ma questo – ha aggiunto – non significa che non smetteremo di provarci. Perchè ci sono cause per cui vale la pena lottare, anche se vincerle non è in nostro potere”.
11:56
Idf, lavori ampliamento valico verso Gaza per aumentare aiuti
L’esercito israeliano ha dichiarato di essere al lavoro per ampliare il valico 147, noto anche come valico di Kissufim, con Gaza per facilitare un maggiore apporto di aiuti umanitari. L’intervento rientra negli sforzi per evacuare i civili da Gaza City verso il sud della Striscia. “Negli ultimi giorni, le truppe dell’Idf hanno lavorato per preparare e adattare l’area, tra cui la pavimentazione di nuove strade e l’ampliamento del terminal merci”, ha affermato l’esercito. Una volta completati i lavori di costruzione, la “capacità di accoglienza dei camion del valico salirà a 150 camion al giorno, tre volte il livello attuale, consentendo così un maggiore ingresso di aiuti, con particolare attenzione al cibo, nell’area umanitaria”.
11:30
Madrid, Netanyahu non si può permettere di darci lezioni
“Mi sorprende che qualcuno come il premier israeliano Benjamin Netanyahu, che sta realizzando atrocità a Gaza, vulnerando tutte le norme del diritto umanitario e del diritto internazionale, e che è anche contestato all’interno del suo Paese, si permetta il lusso di dare lezioni a un altro Paese”, “credo che queste immagini tanto drammatiche dei bambini e delle persone che fuggono da Gaza siano una pagina terribile della storia universale, e credo che Netanyahu non sia la persona legittimata a dare lezioni a nessuno”. Lo ha detto la ministra della Difesa spagnola Margarita Robles in un’intervista rilasciata all’emittente Antena 3, commentando le accuse di “palese minaccia di genocidio” lanciate dall’ufficio del premier israeliano al premier spagnolo Pedro Sanchez. “Quello che ha detto il presidente Sanchez è molto chiaro e non c’è motivo di distorcere la realtà, ovvero” ha detto che “la forza che può avere la Spagna per tentare di apportare soluzioni al conflitto non è quella bellica”, ha spiegato la ministra.
10:50
Raid Qatar: “Emirati convocano ambasciatore israeliano”
Gli Emirati Arabi Uniti hanno convocato l’ambasciatore israeliano per protestare contro il raid che martedì scorso ha preso di mira una riunione dei vertici di Hamas in Qatar. Lo ha riferito l’emittente pubblica israeliana Kan. Subito dopo l’attacco, il consigliere del presidente degli Emirati, Anwar Gargash, ha dichiarato che il Paese del Golfo “sostiene con tutto il cuore il nostro Stato fratello del Qatar” e condanna “il perfido attacco israeliano che lo ha preso di mira”. Mercoledì il presidente degli Emirati, Mohammed bin Zayed, si è recato a Doha per esprimere solidarietà all’emiro Tamim bin Hamad Al Thani.
10:43
Barrot, aumenteremo pressione sul governo israeliano
La Francia intende aumentare la pressione sul governo israeliano affinchè ponga fine alla guerra a Gaza. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri francese, Jean-Noel Barrot, auspicando un cambiamento di rotta da parte dei Paesi dell’Ue nell’imporre sanzioni. “Ovviamente, vogliamo continuare ad aumentare la pressione sul governo israeliano, non sul popolo israeliano con cui la Francia ha legami”, ha affermato a France Inter. Quanto alle sanzioni Ue contro lo Stato ebraico, che al momento non possono essere decretate perchè manca l’unanimità, Barrot ha notato un cambiamento di posizione. “Mercoledì, nel suo discorso al Parlamento europeo, per la prima volta, la presidente della Commissione Europea ha fatto delle aperture verso l’imposizione di sanzioni ad alcuni funzionari israeliani e ha contestato alcune dimensioni commerciali dell’Accordo di Associazione tra Unione Europea e Israele”, ha osservato. Allo stesso tempo, il capo della diplomazia di Parigi ha accolto con favore la prospettiva dell’adozione di un testo all’Onu che condanni Hamas che segnerà il suo “definitivo isolamento internazionale”, ha affermato. Il testo, preparato da Francia e Arabia Saudita, “condanna Hamas e i suoi crimini, ne chiede il disarmo e la definitiva esclusione da qualsiasi partecipazione al futuro della Palestina” e sarà “ampiamente adottato”, ha sostenuto Barrot.
La dichiarazione di New York, in votazione oggi al Palazzo di Vetro, intende dare nuovo impulso alla soluzione dei due Stati ma escludendo inequivocabilmente il gruppo militante palestinese.
10:21
Wafa, ‘dall’alba 36 morti nei raid dell’Idf a Gaza’
Almeno 36 palestinesi sono stati uccisi e altri feriti dall’alba nei bombardamenti dell’esercito israeliano sulla Striscia di Gaza. Lo scrive l’agenzia di stampa palestinese Wafa. Fonti mediche hanno riferito che, in uno degli attacchi più letali, 14 civili sono stati uccisi in un attacco aereo israeliano che ha preso di mira un’abitazione nella zona di Al-Tuwam, a nord di Gaza City. Secondo al-Jazeera i 14 morti sarebbero tutti membri della stessa famiglia.
09:30
Libano: media, due attacchi israeliani nel sud
I media libanesi riferiscono di due attacchi compiuti dalle forze di difesa israeliane nel sud del Paese. Il primo, attuato con un drone all’alba, avrebbe colpito una macchina nella città meridionale di Aita al-Jabal, ma non è chiaro se ci siano state vittime o meno. Questo attacco è stato riportato dalla rete libanese “Al-Mayadeen”, affiliata a Hezbollah. Nel secondo episodio, le forze israeliane avrebbero demolito un’abitazione nella città di Mays al-Jabal, sempre nel Libano meridionale. I media libanesi pubblicano un filmato dell’abitazione dopo che le truppe israeliane se ne sono apparentemente andate. L’Idf non ha ancora commentato nessuno dei due incidenti.
09:18
Hacker turchi pubblicano su X numeri ministri israeliani
Degli hacker turchi hanno pubblicato su X i numeri di telefono del presidente della Knesset e di diversi ministri del governo Netanyahu. Lo riferisce il sito d’informazione Ynet News. Così sono stati divulgati sul social i numeri di telefono del presidente della Knesset Amir Ohana e dei ministri del governo, tra cui Yariv Levin, Eli Cohen, Dudi Amsalem, Yoav Kisch, Miri Regev, Miki Zohar, Avi Dichter e Nir Barkat. Inoltre, gli stessi hacker hanno pubblicato il numero dell’ex ministro della Difesa, Yoav Gallant, oltre a quello che presumibilmente appartiene al primo ministro Benjamin Netanyahu, ma hanno precisato che potrebbe non essere aggiornato. Ieri sera, un gruppo di hacker turchi aveva reso pubblico il numero di cellulare del ministro della Difesa, Israel Katz, e uno screenshot di una videochiamata effettuata al ministro, che ha risposto per errore.
08:31
Media, Trump teme Netanyahu voglia sabotare i negoziati
Cresce la frustrazione del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, e del suo staff nei confronti del primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, dopo il bombardamento di martedì in Qatar, che ha preso di mira esponenti di Hamas coinvolti nei negoziati per un cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi. Lo riporta Politico, citando fonti vicine al team di sicurezza nazionale della Casa Bianca. Doha è il principale mediatore nei colloqui tra Israele e Hamas e alla Casa Bianca temono che l’azione militare israeliana possa avere l’effetto di sabotare le trattative. “Ogni volta che si fanno progressi, sembra che (Netanyahu, ndr) bombardi qualcuno”, ha dichiarato una fonte a Politico. Non è chiaro se Stati Uniti o Qatar abbiano ricevuto un preavviso adeguato del raid. Un funzionario della Difesa statunitense ha definito “del tutto insufficiente” l’avviso inviato da Israele. La telefonata successiva tra Trump e Netanyahu sarebbe stata “accesa”, secondo le fonti.
04:05
Axios, ‘Trump vede il premier del Qatar nelle prossime ore’
Donald Trump incontrerà il premier del Qatar nelle prossime ore. Lo riporta Axios citando alcune fonti, secondo le quali i due leader parleranno dell’attacco di Israele a Doha. Il premier del Qatar incontrerà a Washington anche il segretario di Stato Marco Rubio e il vicepresidente JD Vance.
00:05
Minacce a ambasciata Israele, italiano arrestato in Argentina
Un cittadino italiano è stato arrestato oggi in Argentina per aver rivolto minacce telefoniche anonime all’ambasciata d’Israele a Buenos Aires. Lo riferisce una nota del ministero della Sicurezza argentino dove non si precisa l’identità dell’arrestato, ma solo che si tratta di un uomo di 42 anni, residente nel quartiere Ramos Mejia, a Buenos Aires. Al momento dell’arresto, si legge, sono stati sequestrati un telefono cellulare, un computer portatile, un pendrive, tre libri di contenuto anarchico e una maglietta del movimento ‘Antifa’.
L’inchiesta – prosegue la nota – ha preso il via “dopo una chiamata telefonica ricevuta dall’ambasciata d’Israele nel corso della quale un anonimo aveva proferito intimidazioni ed espressioni d’odio verso la comunità ebraica”. “Siete tutti responsabili del genocidio”, sarebbe una delle frasi proferite durante la chiamata. A condurre le indagini è il giudice Ariel Lijo che presiede il tribunale penale federale n.4 con l’ausilio dell’Unità di indagini anti-terroriste
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