TRIESTE – Il licenziamento di Stefano Puzzer non era legittimo, di conseguenza il portuale di Trieste, leader delle proteste No Green Pass, dovrà tornare al proprio posto di lavoro. La Cassazione ha accolto il ricorso presentato dallo stesso Puzzer con le avvocate triestine Mirta Samengo e Alessandra Devetag, contro l’Agenzia per il Lavoro Portuale di Trieste.
APPROFONDIMENTI
La ricostruzione
La Corte ha censurato l’interpretazione data dalla Corte triestina alla normativa emergenziale Covid sul lavoro privato, che stabiliva come il dipendente che non esibiva il Green pass avrebbe dovuto essere sospeso dal lavoro e dalla retribuzione, senza conseguenze disciplinari e con diritto alla conservazione del posto di lavoro.
«Stefano Puzzer, invece, unico lavoratore d’Italia, venne licenziato – evidenzia la legale Devetag – Sono serviti tre gradi di giudizio per stabilire un principio che sembrava ovvio».
La causa è stata dunque rinviata alla Corte d’Appello di Venezia, che dovrà pronunciarsi attenendosi ai principi interpretativi ribaditi in Cassazione.
«Abbiamo vinto, finalmente giustizia è fatta dopo quattro anni di sacrifici», esulta Stefano Puzzer.