Il Festival delle scrittrici comincia il 7 ottobre a Roma alla libreria Tuba, dove Isabella Hammad, britannica-palestinese, presenta il suo ultimo romanzo e la messicana Cristina Rivera Garza porta il suo ultimo libro, dopo aver vinto l’anno scorso il Premio Pulitzer con L’invincibile estate di Liliana, e sarà un’edizione in cui la curatela collettiva mostra il posizionamento chiaro della comunità che lo organizza. Il 10 ottobre le attività si spostano al Cinema Avorio dove ad aprire il festival ci sarà Lou Ms Femme con un monologo dedicato alla Rivoluzione non binaria e poi la scrittrice Lucy Sante con il memoir della sua transizione Io sono lei intervistata da Isa Borrelli. I temi del festival saranno tanti: il desiderio, l’economia femminista, le scritture della diaspora, le genealogie, il rapporto tra le generazioni, le migrazioni e tante saranno le protagoniste che porteranno parole e corpi sul palco di inQuiete in rappresentanza di saperi e sguardi diversi, ma anche di una grande galassia di produzioni culturali che va dalle grandi case editrici a quelle più piccole, dagli esordi alle autrici più amate dal pubblico. Giornaliste, letterate, podcaster, pensatrici, scrittrici condivideranno il palco per riflettere, a partire dai loro lavori, insieme al pubblico.

inQuiete ha progetti speciali consolidati: il lavoro sugli esordi insieme a Valentina Farinaccio che ogni anno insieme a noi seleziona le voci emergenti più interessanti, i laboratori di pratiche femministe quest’anno a cura della redazione di DWF e del collettivo Lucha y Siesta, la curatela fotografica di Eleonora Scoti Pecora che accompagna gli eventi, le istallazioni di Veronica e Floriana Urgese. Anche quest’anno la programmazione del palco grande è accompagnata da inQuiete Kids, un programma dedicato all3 bambin3 che si svolge nella biblioteca Mameli e c’è il dopo festival animato dal gruppo di lettura Strategie Prenestine.

inQuiete è un luogo politico e collettivo, dove il pensiero femminista si costruisce nella pratica, nell’ascolto e nel conflitto. Abbiamo attraversato i temi cruciali del nostro tempo, l’abbiamo fatto con libri, voci, corpi e comunità, e non ci stanchiamo di farlo. Il segno di quest’anno solo le numerose autrici internazionali: vogliamo guardare lontano e allargare lo sguardo dandoci la possibilità di ascoltare nuove prospettive. La nuova rassegna «Strumenti» nelle mattine del fine settimana propone una serie di incontri in cui pratiche e saperi si incontrano, proponendo strumenti di analisi femminista che ci aiutano a comprendere la realtà. «Strumenti» esordisce il sabato 11 ottobre quando Oiza Queens Day Obasuyi e Djarah Kan apriranno la rassegna parlando del nesso tra capitalismo e razzismo, seguite subito dopo da Irene Facheris e Maura Gancitano che dialogheranno sugli uomini e quello che possono fare per cambiare le relazioni di genere, la domenica invece la redazione di DWF guiderà un dibattito su cosa ci fa identificare come femministe e chiude la rassegna una riflessione sull’educazione sessuo-affettiva a scuola a partire dal libro Senza legge.
Non è solo il programma a definire inQuiete, ma anche il modo in cui ragioniamo lo spazio che costruiamo: senza barriere architettoniche, tradotto in LIS, gratuito e co-gestito insieme a più di cinquanta volontari3, uno spazio che prende vita grazie a tutte le persone che decidono di partecipare. Vi aspettiamo.