Un paradosso quello che viveva fino a ieri l’area dei Castelli Romani, in particolare quella boschiva che insite nel vasto territorio comunale di Rocca di Papa: siamo alle porte di Roma, 25 chilometri a sud per l’esattezza, siamo in uno dei comuni più alti dei “Castelli”, vero e proprio polmone verde a ridosso della Capitale, meta nel fine settimana di escursionisti, praticanti di outdoor e soprattutto rider che vengono a fare enduro su una rete estesa e variegata di single track per tutti i gusti e tutti i livelli di pratica.
Succede così da decenni, perché se fai enduro e vivi a Roma non puoi non considerare quella zona così bella e vicina come meta privilegiata per il tuo riding.
Pensate, i dati di una recente ricerca relativa al Comune di Rocca di Papa dicono che il 57 per cento dei visitatori in MTB provengono da un raggio di meno di 30 km dall’area comunale in questione; negli ultimi 10 anni, inoltre, nel territorio di Rocca di Papa sono stati percorsi oltre 361.000km in mountain bike, per un totale di oltre 27.000 ore. La durata del giro medio in mtb? Due ore e 27 minuti, per una lunghezza media di 33 km.
Questo per dire, che con numeri di pratica di questo tipo gli enduristi ci avevano pensato già una quindicina di anni fa a creare, tracciare e attrezzare una rete di piste anche molto tecniche che venivano giù dal Monte Albano, disegnando tra i castagneti un reticolo di piste in molti casi provvisti di salti ed elementi artificiali.
Con i suoi 15.000 ettari, il Parco dei Castelli Romani è il secondo parco del Lazio per dimensioni, ma sicuramente il primo per afflusso di praticanti di discipline outdoor, prime tra tutte la mtb
Poi, nel 2015, lo stop: la natura libera e non regolamentata di quelle tracce, ma soprattutto le polemiche a seguito di un incidente mortale di una rider su quale piste, l’Amministrazione Comunale di fatto vietò “la pratica di alcune attività di mountain bike” sull’area comunale, rendendo inoltre “illegali” tutte quelle piste, la maggior parte delle quali furono chiuse o private degli elementi artificiali.
Si trattò di un duro colpo per gli enduristi romani, al punto che tanti di loro iniziarono ad organizzarsi per dare una voce ufficiale e collettiva ai tanti rider privati del loro “bike park naturale” più bello e comodo da raggiungere. Nel 2022 è nato così il Comitato Promotore Bike Area dei Castelli Romani, che fin da subito ha iniziato a intraprendere un tavolo di dibattito con le Istituzioni, prima di tutte quella del Comune di Rocca di Papa, dove il progetto è radicato e dove c’è la concentrazione maggiore di piste tecniche da dedicare all’enduro.
Proprio il Comitato, nei mesi scorsi ha organizzato diversi momenti di confronto con l’Amministrazione e soprattutto iniziative all’aperto, prima tra tutte una giornata a ripulire boschi e sentieri assieme a Legambiente e altre associazioni del territorio.
Il Comitato, inoltre, ha contribuito a fare rete con le varie ASD romane che praticano enduro e discipline “gravity”.
Tant’è, il risultato dei tanti sforzi di sensibilizzazione si è visto lo scorso 9 settembre, quando il Consiglio Comunale di Rocca di papa ha finalmente modificato l’articolo del suo regolamento che vietava la pratica dell’enduro.
Cosa succede ora? Finalmente verrà realizzata una sentieristica dedicata in particolare alla pratica enduro, ci sarà chi si occuperà della messa in sicurezza dei tracciati e non da ultimo della loro manutenzione.
Tra l’altro, alla sensibilità del Comune di Rocca di Papa (dove il primo cittadino è un ex biker, Massimiliano Calcagni e il vicesindaco Ottavio Atripaldi è stato convinto sostenitore del progetto sin dalla prima ora), va aggiunto il sostegno formale del Parco dei Castelli Romani e non da ultimo anche il supporto dell’amministrazione comunale della vicina Ariccia, che molto probabilmente si “candiderà” per prima ad estendere il progetto anche nel suo territorio.
A sostenere il progetto anche il locale Massimo Folcarelli, veterano della mountain bike e presidente di una squadra giovanile di mtb: le piste di Rocca di Papa saranno pane per i denti dei “suoi” ragazzi
La speranza insomma, è che con questo primo atto formale, anche le altre amministrazioni locali dei numerosi commi dell’area dei castelli si sensibilizzino per lavorare verso una fruizione del bosco e della natura sicura e sostenibile per tutti, al di là dei divieti. A guadagnarci saranno prima di tutti i rider, ma può esserlo anche l’economia locale: l’indotto economico che può generare il trail riding, l’enduro e in genere le un afflusso cospicuo di praticanti è notevole, se è ben regolamentato può esserlo ancor più e non da ultimo attirare un afflusso turistico che andrà anche oltre quella generata da chi in quei posti va per fare la classica gita fuori porta o il pranzo in trattoria.