Dall’inizio della pandemia a oggi il vaccino contro il Covid-19 ha cambiato la sua formulazione per quattro volte.

Proprio come si fa per l’influenza, ogni anno bisogna aggiornare le difese. E quest’anno l’Ema ha provveduto a scrivere una raccomandazione per cambiarne nuovamente la composizione antigenica per la prossima campagna vaccinale. Perché il virus cammina con le gambe degli esseri umani e muta (seppur in parte) i suoi connotati. Il presidente della Simit, la Società italiana delle malattie infettive e tropicali, Roberto Parrella (nella foto) sa benissimo cosa significa vaccinarsi e cosa vuol dire far vaccinare.

Roberto Parrella, presidente della Simit, Società italiana delle malattie infettive e tropicali

Che stagione ci dobbiamo aspettare?

«In autunno e in inverno circolerà un mix di virus. Contro alcuni di questi abbiamo la possibilità di difenderci grazie ai vaccini che hanno una efficacia elevata. Questa buona pratica vale soprattutto per gli anziani e i pazienti cronici che soffrono di patologie respiratorie e cardiologiche».

Per l’influenza cosa possiamo prevedere?

«In questa stagione, in Australia, il virus ha fatto aumentare i ricoveri di più del 50%. Ora stanno girando l’H1N1 e il B che è poco circolato negli altri anni e per il quale siamo meno immunizzati».

Quindi, è necessario vaccinarsi anche quest’anno?

«La copertura vaccinale è fondamentale. Davanti a una diffusione così importante, come quella che si sta notando nell’emisfero Australe, saranno decine di milioni i cittadini che, in Italia, potranno rimanere coinvolti e restare a letto con problematiche influenzali. Con i vaccini abbiamo la possibilità, tra l’altro, di rendere le patologie meno aggressive».

Questa regola vale anche per il Covid?

«Molti considerano il Covid ormai debellato, ma a dir il vero il virus Sars Cov-2 non è mai andato via. Continuiamo a registrare casi di ospedalizzazione e di decessi per Covid-19. Certo, abbiamo numeri totalmente diversi rispetto allo scoppio della pandemia. E vediamo casi più critici nei soggetti più a rischio. Le indicazioni per la vaccinazione sono rimaste quelle lì di un anno fa e sarà centrale il ruolo dei centri vaccinali. Oggi la vaccinazione per il Covid-19 sarà aggiornata con le nuove varianti».

Comunque, rimarrà di rilievo il ruolo del medico di medicina generale?

«Certo, il confronto tra lui e il paziente resta: è una professionalità proattiva per il rispetto del calendario vaccinale. E, come sempre, si passerà dal medico della medicina generale per il vaccino antinfluenzale».

Ci si può vaccinare contemporaneamente per più patologie?

«Sì, la co-somministrazione è una pratica che si può seguire, per non rinviare le coperture vaccinali».

Quando è meglio vaccinarsi?

«La disponibilità dei vaccini arriverà a ottobre. Prevedibilmente se ricalchiamo un po’ quanto è accaduto la scorsa stagione, il picco influenzale sarà tra dicembre e gennaio. Per questa ragione non bisogna attardarsi: a ottobre è necessario già programmare la vaccinazione per avere la copertura. Quindi, io la suggerirei tra metà ottobre e primi di novembre. Farla troppo tardi, a dicembre, potrebbe forse non dare la copertura necessaria».

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