di
Paola De Carolis
Il presidente parla di Thailandia e Cambogia: «Provo a semplificare»
ABERDEEN – Le dune, i gabbiani e, in lontananza, i tanto odiati mulini a vento, quegli aerogeneratori che, tuona, «stanno rovinando l’Europa e il suo paesaggio».
Donald Trump arriva in Scozia e la visita ai suoi due resort innesca un’operazione di sicurezza che non si vedeva dai tempi del funerale della regina Elisabetta, con strade bloccate e un dispiegamento di polizia che ha coinvolto agenti supplementari dall’Inghilterra e dal Galles. Chi paga? si chiedono parlamentari e cittadini a Londra così come a nord del vallo di Adriano, dove — se il premier Keir Starmer, il primo ministro scozzese John Swenney si preparano a dare il benvenuto al presidente — la gente la pensa diversamente. Il 70% degli scozzesi, stando a un sondaggio recente, è contrario non solo alle politiche di Trump, ma anche al suo soggiorno in quella che considera la sua terra d’origine.
Negli Usa ha lasciato il turbine incessante del caso Epstein, in Scozia trova Ursula von de Leyen domenica e Starmer lunedì, ma soprattutto tanto golf.
A Turnberry, il presidente ha chiuso in anticipo una conferenza stampa per tornare a bordo del buggy e allontanarsi tra le colline erbose. Quando gioca, al silenzio preferisce la musica: le note di brani come Bridge over troubled water di Simon and Garfunkel, Uptown girl di Billy Joel e Memory, tratto dal musical Cats, arrivano così ai giornalisti in attesa.
Dopo qualche ora annuncia sui social di aver sentito i leader di Cambogia e Thailandia per portare a un cessate il fuoco. «Sto cercando di semplificare una situazione complessa!», scrive, forse per sottolineare che non sta solo giocando.
Quella di un presidente che agita la mazza e insegue una pallina bianca — assieme, tra l’altro, al figlio Eric — è un’immagine che stride con la realtà oltre il cordone di sicurezza, le notizie disastrose in arrivo da Gaza, la crisi economica, le guerre. A Edimburgo e ad Aberdeen, dove Trump martedì inaugurerà un nuovo campo da golf dedicato alla madre scozzese, diverse centinaia di persone si sono riunite in «un carnevale di resistenza». Un’enorme bandiera palestinese è stata stesa sul prato di Union Street proprio sotto lo sguardo di William Wallace, Braveheart, padrino medioevale dell’indipendenza scozzese: una manifestazione contro Trump che si è fusa spontaneamente con un accorato appello a mettere fine alla sofferenza a Gaza.
Tante famiglie, tanti cartelli fatti a mano: «Espellete Trump», «Trump vai in prigione, non venire in Scozia». Tra la folla, qualche accento americano. Due californiane alla richiesta di una foto si coprono il viso. «Abitiamo qui, ci sentiamo molto scozzesi, ma sappiamo che è meglio stare attente», raccontano in un Paese dove ancora esistono poliziotti che scortano chi vuole partecipare alla manifestazione e chiedono a chi desidera esprimere opinioni contrarie di allontanarsi.
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26 luglio 2025 ( modifica il 26 luglio 2025 | 22:46)
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